arianna meloni natangelo andreotti forattini

“LA DESTRA EREDE DEL MSI NON VUOLE SCROLLARSI DI DOSSO LA SINDROME DELL’ASSEDIO” – MASSIMILIANO PANARARI: “CON IL PROCEDERE DELLA NAVIGAZIONE DEL GOVERNO, SI VA DIFFONDENDO LA ‘QUERELITE’. DA ULTIMA, QUELLA DI ARIANNA MELONI AL VIGNETTISTA NATANGELO” – “È L’ENNESIMA MUTAZIONE ANTROPOLOGICA DELLA CLASSE POLITICA: ANCORA QUALCHE DECENNIO FA LE REAZIONI A PENNE E VIGNETTE SATIRICHE ERANO DI TUTT’ALTRO GENERE. BASTI PENSARE A GIULIO ANDREOTTI. ALTRI TEMPI, A CUI MISE LA PAROLA FINE IL ‘CATTIVISTA’ MASSIMO D’ALEMA…”

Estratto dell’articolo di Massimiliano Panarari per “La Stampa”

 

Giorgia e Arianna Meloni

Eravamo stati abituati finora a considerare l’«annuncite» come la malattia infantile di una certa politica. Ma, con il procedere della navigazione del governo di destracentro, si va diffondendo anche la «querelite». Da ultima arriva così la decisione di Arianna Meloni […]di sporgere querela nei confronti di Mario Natangelo per la sua vignetta a tema “sostituzione etnica” sul Fatto.

 

Un disegno discusso e discutibile sul piano del buon gusto, va detto, ma in democrazia la satira dispone giustamente del pieno diritto di essere esercitata senza censure – e, a proposito di questa vicenda, dopo l’apertura di un procedimento disciplinare nei riguardi del vignettista, poche settimane fa l’Ordine dei giornalisti si era già pronunciato per la sua archiviazione.

 

VIGNETTA DI NATANGELO SUL FATTO QUOTIDIANO SU ARIANNA MELONI E FRANCESCO LOLLOBRIGIDA

Anche nella tempistica, dunque, la scelta della responsabile del tesseramento di Fratelli d’Italia assume i tratti di una querela-bavaglio che, per un verso, pare voler inviare un segnale intimidatorio “a futura memoria” e, per l’altro, svela una volta di più una linea politica e una serie di bias ideologico-culturali.

 

Perché a presentare querela, in questo caso nei confronti dei responsabili della trasmissione Report, è stato anche il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso. E, qualche tempo fa, aveva minacciato di querelare chiunque lo accusasse di conflitti di interesse pure il ministro della Difesa Guido Crosetto.

 

massimiliano panarari

D’altronde, non è da meno la Lega: da Roberto Calderoli che, pochi mesi or sono, ha minacciato querele nei confronti di chi muoveva critiche sul suo operato in materia di autonomia differenziata a Matteo Salvini che di recente ne ha annunciata una contro il dem Giuseppe Provenzano e un’altra per Roberto Saviano. […]

 

Siamo in presenza di quella che potremmo chiamare l’ennesima mutazione antropologica della classe politica di governo, dato che ancora qualche decennio fa le reazioni a penne e vignette satiriche erano di tutt’altro genere, anche semplicemente (e saggiamente) in stile “buon viso a cattivo gioco”.

 

giulio andreotti mostra una vignetta di giorgio forattini su di lui

Basti pensare a Giulio Andreotti, bersaglio prediletto di autentiche tempeste di attacchi irridenti o sarcastici […], ma capace di rispondere sempre con un sovrano distacco o una punta (avvelenata) di ironia – […] si può citare il caso di Giorgio Forattini che, nonostante le sue 500 vignette (alcune durissime) e le plurime edizioni del libro Andreacula, non venne mai querelato, neppure una volta.

 

Altri tempi, giustappunto, a cui mise la parola fine il “cattivista” Massimo D’Alema, la cui nota idiosincrasia per quelle che etichettava «iene dattilografe» lo portò a scatenare un tornado di querele contro la stampa in maniera («diciamo...») ecumenica, a destra come a sinistra.

 

Nelle odierne settimane la querelite arriva a celebrare i suoi fasti (nefasti), trovando un clima assai “fertile” […] In questo modo, il destracentro “con la querela più veloce del West” (e dell’Occidente), […] non lascia trapelare soltanto i segni del nervosismo derivante dalle problematiche interne alla coalizione e dai nodi strutturali irrisolti […] e, dopo le promesse spesso miracolistiche della campagna elettorale, deve confrontarsi con le prove di responsabilità richieste dall’attività di governo.

la vignetta di giorgio forattini su massimo dalema

 

Qui c’è di più: ovvero il Dna illiberale della destra erede del Msi e un gruppo dirigente molto familistico (in senso letterale) che non riesce – o, per meglio dire, non vuole – scrollarsi di dosso la sindrome dell’assedio e il vittimismo (usato ripetutamente quale redditizia risorsa elettoralistica). Ma non è certo così, a dispetto di quanto dichiarato a ogni piè sospinto, che si diviene una rispettabile destra conservatrice europea...

la vignetta di giorgio forattini su dalema e berlusconiVIGNETTA DI NATANGELO DOPO LA QUERELA DI ARIANNA MELONIvignetta di giorgio forattini su giulio andreotti 8vignetta di giorgio forattini su giulio andreotti 6vignetta di giorgio forattini su giulio andreotti 7giorgia meloni con la sorella arianna e la madre anna paratore vignetta di giorgio forattini su giulio andreotti 5vignetta di giorgio forattini su giulio andreottifrancesco lollobrigida arianna meloni Arianna Meloni e Francesco Lollobrigida con le figlie (foto Chi)LA NUOVA VIGNETTA DI NATANGELO SUL CASO LOLLOBRIGIDA - MELONI GIORGIA E ARIANNA MELONIGiorgia e Arianna Melonimario sechi parla con arianna meloni a pompei

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....