massimo dalema aeroitalia

“BAFFINO” METTE LE ALI – MASSIMO D’ALEMA, INDAGATO PER CORRUZIONE INTERNAZIONALE PER IL COLOMBIAGATE, SI RICICLA COME LOBBISTA PER LA COMPAGNIA “AEROITALIA”. LA SUA MISSIONE? APRIRE NUOVI MERCATI ALL’ESTERO. COME FARÀ? – L’EX PRESIDENTE DEL CONSIGLIO È STATO INGAGGIATO A 5MILA EURO (LORDI) AL MESE. IL PROBLEMA DI OPPORTUNITÀ? L’AD DELLA COMPAGNIA,  GAETANO INTRIERI, CADE DAL PERO E DICE DI NON SAPERNE NIENTE...

Estratto dell’articolo di Giacomo Amadori per “La Verità”

 

massimo d alema vino 1

Ormai lo possiamo ribattezzare «il politico con le ali». Massimo D’Alema, nella sua nuova vita di consulente, sembra avere la passione smodata per i campi d’aviazione. Tanto da essere tornato in pista con la nuova compagnia Aeroitalia con la missione di aprire nuovi mercati all’estero.

 

Ma fa specie che l’azienda, di proprietà al 100% del presidente francese Marc Bourgade, abbia scelto per questo lavoro da lobbista un personaggio sospettato di corruzione internazionale per il ruolo di intermediario svolto nella celebre trattativa con il governo colombiano per la vendita di una trentina di aerei da caccia, sommergibili e corvette, prodotti da Fincantieri e Leonardo […].

 

aeroitalia 1

In un audio svelato dalla Verità l’ex primo ministro auspicava di portare a casa 80 milioni di euro di commissioni e, invece, si è trovato sotto inchiesta e senza neanche la consolazione di un bell’assegno. A causa di quello scandalo, D’Alema è rimasto in panchina per un po’, ma adesso sembra essere tornato a giocare con gli aeroplanini, come consulente della compagnia Aeroitalia per aprire mercati stranieri.

 

[…] D’Alema, a quanto risulta alla Verità, ha firmato un contratto che prevede un fisso mensile di 5.000 euro e delle success fee che saranno quantificate se la compagnia aprirà nuove rotte all’estero anche grazie al suo lavoro.

 

Marc Bourgade

I contenuti dell’accordo ci sono stati confermati dall’ad Gaetano Intrieri, il quale ci ha spiegato come sia arrivato a D’Alema: «Ce lo ha presentato una società di intermediazione finanziaria, la Euroansa, a cui ci eravamo rivolti per trovare degli advisor. L’ex premier lavora con noi da circa un mese».

 

Il manager ci descrive la natura dell’incarico: «È uno dei consulenti che abbiamo per andare sui mercati stranieri. Deve darci una mano nelle relazioni diplomatiche. Noi stiamo volando essenzialmente in Italia e per questo cercavamo un advisor per la parte estera... lui ha una società di consulenza».

 

MASSIMO DALEMA

La DL & M advisor di D’Alema nel 2020 ha fatturato 426.000 euro con 202.000 di utili, l’anno dopo gli affari sono decollati (1 milione di fatturato e 581.000 euro di guadagno), mentre, con l’esplosione del Colombiagate, le entrate sono un po’ calate, come i profitti (rispettivamente 815.000 e 393.000 euro).

 

Inizialmente Intrieri glissa sui problemi giudiziari di D’Alema e lo facciamo anche noi. Prevediamo che Aeroitalia potrà volare in Paesi come Colombia, in Albania, in Cina, in Libano, tutti Stati in cui l’ex premier ha rapporti consolidati, e l’ad ammette: «Mi ha detto che è forte in Cina, ma purtroppo noi non abbiamo gli aerei per arrivare fin là e neanche in Colombia. Mi ha anche riferito che si reca spesso a Tirana. Comunque non siamo interessati a queste rotte e siamo noi che gli diciamo dove vogliamo andare.

intrieri

 

Stiamo cercando di indirizzarci verso la Spagna, il Medio Oriente, ma soprattutto ci interessa la Francia, dove le garantisco che l’ex premier è forte. Un altro obiettivo era Israele, ma adesso, ovviamente, ci siamo un po’ fermati».

 

In quale altro Paese pensate vi possa aiutare D’Alema? «Adesso che siamo stati designati sul Cairo dall’Enac (ente nazionale per l’aviazione civile), questa è un’altra destinazione a cui siamo molto interessati, e quando vai in quei posti cerchi di stabilire contatti con le autorità locali... altrimenti non fai business. D’Alema ormai fa questo, è un costruttore di relazioni internazionali».

 

Chiediamo se con la decisione di ingaggiare l’ex premier, non abbiano paura di essere etichettati politicamente e il manager ci risponde: «Per carità. Noi siamo super partes. Abbiamo anche Renato Schifani». Ma lui è un governatore... «Sì, però ci aiuta molto, siamo molto legati a lui... c’è un rapporto molto forte perché lui ci ha scelto per risolvere il problema del caro voli e questo ha creato una forte cooperazione tra noi e la Regione siciliana».

MASSIMO DALEMA E L INTERVISTA SULLA CINA

 

Quindi non c’è un rapporto economico con lui? «Assolutamente no, Schifani non è un advisor, ma è un governatore con cui collaboriamo moltissimo e che per noi sta lavorando molto bene».

 

A questo punto decidiamo di giocare a carte scoperte e facciamo notare a Intrieri che come consulente hanno messo sotto contratto un personaggio accusato di corruzione internazionale […].

 

aeroitalia 4

[…] Intrieri cade dalle nuvole (se fa finta, lo fa molto bene): «Mi coglie di sorpresa. Non ho mai sentito parlare di questa storia della Colombia. Ma quando è successo?». Spieghiamo che, a causa di questa vicenda giudiziaria, il reclutamento di D’Alema come advisor per l’estero ci sembra azzardata e Intrieri prova a smarcarsi: «La scelta, più che il sottoscritto, l’ha fatta il nostro presidente che gestisce gli advisor. Questo, però, sposta di poco la questione. E, in ogni caso, qui non c’è nessuno da corrompere. D’Alema non è stato chiamato per quello, ma perché è stato capo del governo».

MASSIMO DALEMA ALESSANDRO PROFUMO

 

Gli suggeriamo di approfondire l’argomento su Internet. Dopo pochi minuti Intrieri ci ricontatta e confessa: «Non nascondo di essere molto meravigliato. Io adesso ne devo parlare con il presidente e con l’advisory board, che sono sicuro fossero all’oscuro di questa cosa. D’Alema è venuto con noi in Sardegna e nessuno ha detto mezza parola. Sono sconcertato. Tra l’altro mi sembra una cosa anche abbastanza seria».

 

gaetano intrieri

Poi ha un sussulto di garantismo: «Certo uno è innocente sino al terzo grado di giudizio, ma mi sembra un bel casino». Intrieri ci tiene a precisare che rispetto all’affare colombiano qui girino ben altre cifre: «Con noi 80 milioni, D’Alema non li prenderebbe neanche se lavorasse per i prossimi 50 anni. Qui le success fee non sono state nemmeno concordate, è ancora troppo presto.

 

Il suo è un normale lavoro di lobbying e ogni commissione, a risultato ottenuto, può valere al massimo 20-30 mila euro. Noi non possiamo pagare i consulenti 1 milione. Io che sono l’ad percepisco uno stipendio di 7.500 euro netti e i 5.000 di D’Alema sono lordi».

Massimo D' Alema al timone di comando del Baltic 51 Icarus - 1998

 

Prenderete provvedimenti? «Penso che domani dovremo convocare un cda per valutare. Dovremo parlare anche con lui, che certamente non dirà di essere colpevole». […]

 

Passano alcuni minuti e Intrieri ci richiama. La linea pare cambiata: «Ho parlato con il presidente e abbiamo concordato che prima di prendere qualsiasi decisione dovremo confrontarci con D’Alema. Le confermo, però, che né io né Bourgade fossimo a conoscenza di questa vicenda».

 

Una retromarcia suggerita forse dall’allocuzione evangelica su chi abbia il diritto di scagliare la prima pietra. Infatti l’ad di Aeroitalia non ha fedina penale, né indole da lanciatore. Personaggio simpatico e ruspante ha fatto da consulente per la Procura di Civitavecchia nel procedimento sulla malagestione di Alitalia, ma, nel 2018, ha anche dovuto lasciare la squadra di esperti dell’ex ministro dei Trasporti Danilo Toninelli per un problema giudiziario.

 

MASSIMO DALEMA

Infatti nel 2017 ha subito una condanna definitiva per bancarotta fraudolenta patrimoniale, di cui aveva dato notizia in anteprima questo giornale. Da amministratore delegato di un’altra compagnia aerea, la Gandalf Spa, fallita nel 2004, aveva sottratto 479.000 euro dai conti della società per appianare debiti personali e per questo è stato condannato a 2 anni e 6 mesi (grazie al riconoscimento delle attenuanti generiche).

 

La sentenza biasimava la «condotta processuale» dell’imputato (con le sue dichiarazioni avrebbe «clamorosamente preso in giro il Gip» e avrebbe confessato solo dopo essere stato messo alle strette) e rimarcava la «non incensuratezza». Con noi Intrieri mostrò tutta la sua sportività: «Io quella condanna ce l’ho. Me la tengo, soffro e sto zitto».  […]

intrieriintrieri scatenato su twitter 1I DOCUMENTI CHE DIMOSTRANO LO STATO DELLE TRATTATIVE DEI DALEMA BOYS CON LA COLOMBIAintrieri scatenato su twitter 3intrieri scatenato su twitter 4aeroitalia 3aeroitalia 2CARLOS FERNANDO SILVA RUEDA

Ultimi Dagoreport

malago meloni abodi fazzolari carraro

DAGOREPORT - CHE LA CULTURA POLITICA DEI FRATELLINI D’ITALIA SIA RIMASTA AL SALTO NEL “CERCHIO DI FUOCO” DEL SABATO FASCISTA, È STATO LAMPANTE NELLA VICENDA DEL CONI - QUANDO, ALLA VIGILIA DELL’ELEZIONE DEL SUO CANDIDATO LUCIANO BUONFIGLIO ALLA PRESIDENZA DEL CONI, QUEL DEMOCRISTIANO IN MODALITÀ GIANNI LETTA DI GIOVANNINO MALAGÒ SI È FATTO INTERVISTARE DA “LA STAMPA” ANNUNCIANDO DI ESSERE UN “PATRIOTA” CHE “FA IL TIFO PER IL GOVERNO MELONI”, HA INVIATO AI MUSCOLARI CAMERATI DISDEGNOSI DELLE REGOLE DELLA POLITICA (DIALOGO, TRATTATIVA, COMPROMESSO) IL SEGUENTE MESSAGGIO: ORMAI È TARDI PER FAZZOLARI DI INCAZZARSI CON ABODI; DA TEMPO VI HO DETTO CHE AVETE SBAGLIATO CAVALLO QUANDO AVEVATE A DISPOSIZIONE UNO CHE È “PATRIOTA” E “TIFA MELONI”, CHE HA ALLE SPALLE IL SANTO PATRONO DEGLI INTRIGHI E COMBINE, ALIAS GIANNI LETTA, E DOPO DODICI ANNI ALLA GUIDA DEL CONI CONOSCE LA ROMANELLA POLITICA COME LA SUA FERRARI…(SALUTAME 'A SORETA!)

giorgia meloni matteo salvini difesa riarmo europeo

DAGOREPORT - SALVATE IL SOLDATO SALVINI! DA QUI ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, SARANNO GIORNI DA INCUBO PER IL PIÙ TRUMPUTINIANO DEL BELPAESE - I DELIRI DEL “BIMBOMINKIA” (COPYRIGHT FAZZOLARI) SU UE, NATO, UCRAINA SONO UN OSTACOLO PER IL RIPOSIZIONAMENTO DELLA DUCETTA VERSO L'EURO-CENTRISMO VON DER LEYEN-MERZ, DESTINAZIONE PPE – AL VERTICE DELL’AJA, LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” HA INIZIATO INTANTO A SPUTTANARLO AGLI OCCHI DI TRUMP: SALVINI È COSÌ TRUMPIANO CHE È CONTRARIO AL RIARMO E PROFONDAMENTE OSTILE AI DAZI... - MA SE DA AJA E BRUXELLES, SI SCENDE POI A ROMA, LA MUSICA CAMBIA. CON UNA LEGA SPACCATA TRA GOVERNATORI E VANNACCI, SALVINI E' UN'ANATRA ZOPPA. MA UN ANIMALE FERITO È UN ANIMALE PERICOLOSO, CAPACE DI GETTARE ALLE ORTICHE IL SUO GOVERNATORE ZAIA E TENERE STRETTO A SE' PER ALTRI DUE ANNI IL POTERE IN LOMBARDIA - IL BIG BANG TRA I DUELLANTI È RINVIATO ALL’ESITO DELLE REGIONALI (E CALENDA SI SCALDA PER SALIRE SUL CARRO DELLA FIAMMA...)

FARE SESSO A 40 GRADI (ALL’OMBRA): COSA SUCCEDE AL NOSTRO CUORE? - IL SALVA-VITA DEL PROF. COSIMO COMITO: “IN CONDIZIONI NORMALI E CON LA GIUSTA TEMPERATURA, UN RAPPORTO SESSUALE EQUIVALE A FARE 2-3 PIANI DI SCALE A PASSO SVELTO. LO STESSO RAPPORTO IN UN AMBIENTE CALDO-AFOSO, LO SFORZO EQUIVALE A FARE 4-5 PIANI DI SCALE A PASSO SVELTO. IN TAL CASO, GLI UOMINI CHE HANNO PIÙ DI 50 ANNI COME FANNO SCIENTIFICAMENTE AD ESCLUDERE LA POSSIBILITÀ DI AVERE UN INFARTO O UN ICTUS AL POSTO DELL’ORGASMO? (ATTENZIONE ALL’”AIUTINO”)…”

elly schlein giorgia meloni giuseppe conte matteo salvini elezioni

DAGOREPORT - COME FAR FUORI IL NEMICO PIÙ INTIMO E VIVERE FELICI? È LA DOMANDA CHE TORMENTA DA UN PEZZO GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI APPENA SI APPALESA LA SILHOUETTE SOVRAPPESO DI MATTEO SALVINI - RIPOSTO IN CANTINA IL PREMIERATO, BRUCIATO IL VOTO ANTICIPATO, CHE FARE? ALLE MENINGI DEI FAZZOLARI E DEI LA RUSSA È SPUNTATA LA RIFORMA ELETTORALE CHE NON SOLO PENALIZZEREBBE LA LEGA A FAVORE DI FRATELLI D'ITALIA MA TOGLIEREBBE DI MEZZO LE CHANCE DI VITTORIA DI UN’OPPOSIZIONE MIRACOLATA IN “CAMPO LARGO” - E QUI ARRIVA IL BELLO: COME FAR INGOIARE A PD-ELLY IL ROSPO DI UNA LEGGE ELETTORALE CHE LI PENALIZZA? C'EST FACILE! SE QUEEN GIORGIA VUOLE ASFALTARE SALVINI, ANCHE LA DUCETTA DEL NAZARENO SOGNA DI TOGLIERSI TRA I PIEDI QUELLA QUOTIDIANA ROTTURA DI COJONI DI GIUSEPPE CONTE…

riarmo armi pedro sanchez elly schlein giorgia meloni giuseppe conte donald trump

DAGOREPORT - AVVISO AI NAVIGANTI! DUE SVALVOLATI SI AGGIRANO PER L’EUROPA: PEDRO SANCHEZ E ELLY SCHLEIN – CON LA NATO MORENTE (TRUMP SOSTIENE CHE L'ARTICOLO 5, CARDINE DELL'ALLEANZA, SI DEBBA "INTERPRETARE"), I DUE SINISTRATI DEL PSE, CHE INSIEME AL PPE SOSTENGONO LA MAGGIORANZA URSULA, MINACCIANO DI STACCARE LA SPINA DICENDO "NO" AL RIARMO UE: UN "NO" CHE SAREBBE UN REGALONE ALLA GIORGIA DEI DUE MONDI CHE NON VEDE L'ORA DI DIVENTARE LA STAMPELLA DEL PPE (DOVE E' ATTESA A BRACCIA APERTE: AL VERTICE DELL'AJA HA SEDOTTO A COLPI DI SMORFIE TRUMP SUI DAZI AL 10% ALL'UE) - LA MOLLA DI TANTO TAFAZZISMO GEOPOLITICO DI ''FALCE & MART-TELLY'' È IDEOLOGICA, TROVANDOSI STRETTA TRA L'INCUDINE DEI RIFORMISTI PD E IL MARTELLO A CINQUESTELLE DI CONTE, CHE L'HA SCAVALCATA A SINISTRA A SUON DI MANIFESTAZIONI, SLOGAN E PROCLAMI "ARCOBALENO", SORPASSANDO PERFINO AVS - E TRA I DUE LITIGANTI, LA DUCETTA SE LA GODE... 

elly e alessandro onorato, goffredo bettini e dario franceschini, matteo renzi , ernesto maria ruffini schlein giuseppe conte

DAGOREPORT - ‘’AAA CERCASI UN CENTRO DI GRAVITÀ PERMANENTE’’. IN VISTA DELLE ELEZIONI 2027, ANCHE LA DUCETTA DEL NAZARENO, ELLY SCHLEIN, HA CAPITO CHE NON BASTA UN’ALLEANZA CON CONTE E FRATOIANNI PER RIMANDARE NELLE GROTTE DI COLLE OPPIO IL GOVERNO MELONI. PER SPERARE DI VINCERE, OCCORRE DAR VITA A UN NUOVO ULIVO PRODIANO CAPACE DI FEDERARE LE VARIE ANIME DEI CENTROSINISTRATI, AL PARI DELLA DESTRA DOVE SI SFANCULANO DA MANE A SERA MA ALLA FINE IL COLLANTE DEL POTERE È PIÙ FORTE DELLA LORO EGOLATRIA – IL PRIMO A METTERSI IN MOTO È STATO MATTEO RENZI CHE, DA ABILISSIMO MANOVRATORE QUAL È, SI È TRASFORMATO IN UN ARIETE MEDIATICO DELL’OPPOSIZIONE – ALLA DISPERATA RICERCA DEL CENTRO PERDUTO, DOPO SALA E RUFFINI, OGGI SCENDE IN CAMPO ALESSANDRO ONORATO, ASSESSORE AL TURISMO DEL CAMPIDOGLIO, CHE MIRA A FEDERARE UNA RETE RIFORMISTA FORMATA DALLE PRINCIPALI REALTÀ CIVICHE DI CENTROSINISTRA PRESENTI IN ITALIA PER TOGLIERE L'ESKIMO A "FALCE E MART-ELLY''...