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“LE FORZE CON LE QUALI MELONI DOVRÀ CONFRONTARSI SONO DENTRO LA SUA STESSA MAGGIORANZA” – MASSIMO FRANCO: “SI TROVA DI FRONTE LA MIGLIORE OPPOSIZIONE, DAL SUO PUNTO DI VISTA. L'EVAPORAZIONE POLITICA DEL PD LE DÀ UN VANTAGGIO. E L'OPPOSIZIONE MORBIDA DEL TERZO POLO È LUNGI DALL'IMPENSIERIRLA. LA MAGGIORANZA SI RITROVA A FARE I CONTI SOPRATTUTTO CON UNA MINORANZA ESTREMISTA E VELLEITARIA COME QUELLA DEL M5S: FORMAZIONE CHE DIFFICILMENTE POTRÀ TORNARE PRESTO AL GOVERNO” – “SARÀ SULLA CAPACITÀ DI RESISTERE ALLE SPINTE DEMAGOGICHE CHE SI MISURERANNO LA TENUTA E L'EVENTUALE SOLIDITÀ DEL GOVERNO”

GIORGIA MELONI ALLA FESTA PER I DIECI ANNI DI FRATELLI D ITALIA

Massimo Franco per il “Corriere della Sera”

 

Probabilmente non si tratta di una strategia ma solo di una congiuntura favorevole. Di certo, la premier Giorgia Meloni si trova di fronte la migliore opposizione, dal suo punto di vista.

 

L'evaporazione politica del Partito democratico, tuttora in corso e verosimilmente destinata a continuare almeno fino al congresso, a breve le dà un vantaggio. E quella morbida, perfino intermittente, del cosiddetto Terzo polo di Carlo Calenda e di Matteo Renzi, è lungi dall'impensierire Palazzo Chigi.

 

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In questa fase, la maggioranza di destra si ritrova a fare i conti soprattutto con una minoranza estremista e velleitaria come quella del Movimento 5 Stelle: formazione che difficilmente potrà tornare presto al governo; che sulla politica estera persegue un pacifismo anti Nato; che sul piano economico chiede misure tali da far saltare conti e rapporti con l'Ue; e che a livello di alleanze tenta di presentarsi da sola, nella speranza di assorbire pezzi dell'elettorato del Pd.

 

Il fatto che Meloni non si sia fermata nello smantellamento progressivo del reddito di cittadinanza è una scelta condannata a scontrarsi con il grillismo di Giuseppe Conte. Su una questione a dir poco controversa, però. Il reddito è l'unica vera bandiera sventolando la quale i 5 Stelle hanno preso voti al Sud.

 

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Ma la sua «popolarità» lo rende di rimbalzo altrettanto «impopolare» nell'elettorato che la leader di Fratelli d'Italia ha scelto di rappresentare; e che l'ha premiata. La manovra finanziaria dice semmai che le forze con le quali Meloni dovrà confrontarsi sono dentro la sua stessa maggioranza.

 

Sono Forza Italia che insiste su un «miglioramento» della manovra; e una Lega a rischio di destabilizzazione della leadership di Matteo Salvini, impegnata a rilanciare sulle tasse e su un'autonomia regionale declinata in modo da recuperare i consensi persi al Nord. Sarà sulla capacità di resistere alle spinte demagogiche che si misureranno la tenuta e l'eventuale solidità del governo.

 

SILVIO BERLUSCONI MATTEO SALVINI

Sotto questo aspetto, la questione del Mes, il Meccanismo europeo di stabilità che la premier rifiuta di utilizzare, è un segnale contraddittorio. Giorgia Meloni è sempre stata contraria, come la Lega e un M5S che pure, stando al governo, faceva dire a Conte di essere «agnostico» in materia.

 

Eppure, insistere sulle posizioni del passato ha un sapore vagamente ideologico, perché la situazione è cambiata. Le altre Nazioni europee lo hanno ratificato. E l'approvazione del tetto al prezzo del gas, deciso ieri dall'Ue, è anche una vittoria italiana, sebbene tardiva. Il «no» al Mes rischia invece di apparire il riflesso di un Paese restìo a offrire garanzie: un boomerang se nei prossimi mesi si chiederà una revisione del nostro Piano per la ripresa.

MATTEO RENZI CARLO CALENDA ISCHIATUTTO - GIORGIA MELONI E MATTEO SALVINI - MEME BY EMILIANO CARLI meloni salvini berlusconi al quirinale calenda meloni renzi meme by macondo meloni lupi berlusconi e salvini al quirinale GIORGIA MELONI MATTEO SALVINI MEME BY GNENTOLOGO SALVINI MELONI BERLUSCONI 66

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