ribelli hama siria

IL MEDIORIENTE STA ESPLODENDO - IL GENERALE IRANIANO MOHSEN REZAI SOSTIENE CHE, DOPO IL ROVESCIAMENTO DI ASSAD I TERRORISTI SI STANNO PREPARANDO AD ATTACCARE L'IRAQ. "C'È UN CAMPO AMERICANO DOVE 11 MILA MEMBRI DELL'ISIS SONO STATI ADDESTRATI NEGLI ULTIMI QUATTRO ANNI. NEI PROSSIMI MESI ATTACCHERANNO MOSUL O TIKRIT" - I MILIZIANI SFILANO SUI CARRI ARMATI A LATAKIA, PORTO SIRIANO NON LONTANO DALLA PRINCIPALE BASE AEREA RUSSA, SVENTOLANDO BANDIERE JIHADISTE - DECINE LE ESECUZIONI SOMMARIE DI FEDELI DI ASSAD...

 

Video, bandiere dell'Isis nel porto siriano di Latakia

bandiere Isis nel porto di Latakia - 2

(ANSA) - ROMA, 10 DIC - Miliziani sui carri armati sfilano a Latakia, porto siriano non lontano dalla principale base aerea russa, sventolando bandiere nere jihadiste con su scritto in bianco la professione di fede islamica. Lo stesso tipo di vessillo è stato adottato dall'Organizzazione dello Stato islamico (Isis). Il video è stato verificato da fonti sul terreno a Latakia a conferma del passaggio oggi di miliziani anti-governativi con bandiere dell'Isis.

 

Iran: generale Rezaei, 'terroristi preparano attacco a Iraq'

(ANSA) - ROMA, 11 DIC - "In questo momento i terroristi si stanno preparando ad attaccare l'Iraq. C'è un campo americano nella Siria settentrionale dove 11.000 membri dell'Isis e le loro famiglie sono stati addestrati negli ultimi quattro anni ed è probabile che nei prossimi mesi attaccheranno Mosul o Tikrit in Iraq". Lo dichiara in un post su X il generale Mohsen Rezai, ex comandante delle guardie della rivoluzione iraniana e attualmente segretario generale del Consiglio per il Discernimento dell'Iran.

 

MOHSEN REZAI

Siria, decine di esecuzioni sommarie di fedeli di Assad 

Lorenzo Trombetta per l'ANSA

 

È l'ora della resa dei conti in Siria. Il regime di Assad si è dissolto ma la guerra civile continua più violenta che mai, con la furia che si è scatenata contro gli aguzzini del deposto rais. Li sono andati a prendere nelle loro case, tirati giù dai nascondigli improvvisati. Trascinati in strada, a Latakia, porto nord-occidentale siriano per decenni descritto come la roccaforte dei clan alawiti associati al potere degli Assad.

 

RIBELLI SIRIANI ENTRANO A DAMASCO

Membri di quelle che fino a pochi giorni fa erano le temibili mukhabarat, i servizi di controllo e repressione governativi, sono stati giustiziati con colpi di pistola alla tempia o raffiche di mitra su tutto il corpo. Sorte analoga ma più cruenta è toccata ad altri esponenti degli apparati di sicurezza del regime: uccisi e i loro cadaveri trascinati a lungo per le strade di Idlib, roccaforte dei jihadisti ora al governo a Damasco, mentre la folla inferocita li prendeva a calci. Sono state decine le esecuzioni sommarie condotte oggi in varie regioni della Siria, in particolare nelle zone di Idlib, Latakia, Hama, Homs e Damasco.

 

Una violenza che viene da lontano e che sta riemergendo con tutti i suoi veleni in queste frenetiche ore di vendetta, seguite all'euforia della "liberazione" delle ultime 48 ore. Almeno 40 cadaveri accatastati con evidenti segni di tortura e con fresche tracce di sangue sono stati rinvenuti a Damasco nell'ospedale militare di Harasta.

RIBELLI SIRIANI ENTRANO A DAMASCO

 

"Ho aperto la porta dell'obitorio con le mie mani ed è stato uno spettacolo orribile: una quarantina di corpi erano ammucchiati, con segni di terribili torture", ha raccontato uno dei primi miliziani di Hayat Tahrir ash Sham giunto nel tristemente noto ospedale-mattatoio di Harasta.

 

E' anche il giorno in cui continuano a riemergere testimonianze scioccanti delle sevizie compiute per decenni dagli aguzzini del regime nei confronti dei detenuti politici nella prigione di Saydnaya. Nel carcere-inferno è stata trovata una delle sale di tortura: una serie di corde da impiccagione rosse di sangue rappreso, una pressa meccanica per "schiacciare i corpi" senza vita, che venivano poi spostati nella "sala dell'acido e del sale", dove "venivano sciolti".

banconota siriana con il ritratto di bashar al assad

 

Sull'onda di una rabbia antica e incistata nelle pieghe di una società violentata da troppo tempo, il leader dei miliziani jihadisti Ahmad Sharaa (Jolani) in mattinata aveva annunciato l'intenzione di pubblicare una lista dei "nomi degli ufficiali più anziani coinvolti nella tortura del popolo siriano".

 

"Offriremo ricompense a chiunque fornisca informazioni su alti ufficiali dell'esercito e della sicurezza coinvolti in crimini di guerra", si leggeva nell'annuncio di Sharaa. Mentre il premier incaricato, Muhammad Bashir, ha promesso che il suo nuovo governo "scioglierà i servizi di sicurezza" del dissolto regime.

 

bandiere Isis nel porto di Latakia - 3

Ma se gli ufficiali più anziani delle mukhabarat sono quelli che hanno maggiori risorse per fuggire all'estero o per nascondersi meglio, la furia si è abbattuta sui quadri medio bassi del sistema di repressione. "Lui è complice dei massacratori di Tadamon", afferma un miliziano in uno dei video che l'ANSA ha potuto visionare indicando un presunto militare governativo, fermato dagli insorti.

 

Il quartiere damasceno di Tadamon aveva visto nell'aprile 2013 l'uccisione di 41 civili da parte di soldati di Assad. Come era emerso allora da una serie di video, confermati dagli inquirenti internazionali, le vittime erano state invitate a correre verso una fossa e in corsa venivano falcidiate da raffiche di mitra, cadendo morti nella fossa. In un altro filmato, girato nella località di Rabia, a ovest di Hama, due uomini, accusati di aver commesso crimini "contro i siriani", sono circondati da uomini armati e in divisa. Urlano addosso ai due l'accusa di essere "maiali alawiti".

EBRAHIM RAISI CON ASSAD

 

Seguono gli spari. Altre raffiche di fucili automatiche sono esplosi insistenti contro un camion aperto sul retro con a bordo miliziani filo-curdi catturati sul fronte orientale di Dayr az Zor.

vignetta di bashar al assad che scappa dalla siria con i soldibashar al assad con vladimir putin siria, i ribelli nel palazzo di assad a damasco foto lapresse 1soldato russo a latakia by alexei mikhaliovbandiere Isis nel porto di Latakia - 1siria, festeggiamenti a damasco dopo la caduta del regime di bashar al assad foto lapresse

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