giorgia meloni carlo nordio

MELONI METTE IL BAVAGLIO A NORDIO – LA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA OGGI RICEVERÀ IL VIA LIBERA DAL SENATO E, DOPO L’ESTATE, PASSERÀ ALLA CAMERA IN TERZA LETTURA – LA DUCETTA IERI HA RICEVUTO IL GUARDASIGILLI E GLI HA ORDINATO DI TENERE UN PROFILO BASSO, PER NON ESASPERARE ANCORA DI PIÙ I TONI CON LE TOGHE, DOPO LE ULTIME SPARATE CONTRO ANM E MAGISTRATI CRITICI SULLA RIFORMA – L’OBIETTIVO DEL GOVERNO È INDIRE IL REFERENDUM COSTITUZIONALE NELLA PRIMAVERA 2026 – IN CONSIGLIO DEI MINISTRI ARRIVA IL PIANO CARCERI, CHE PREVEDE LA COSTRUZIONE DI NUOVE STRUTTURE E PENE ALTERNATIVE PER…

Estratto dell’articolo di Miriam Di Peri per “la Repubblica”

 

giorgia meloni carlo nordio

Il via libera arriverà nel pomeriggio. A Palazzo Madama è il giorno della riforma della giustizia, con la separazione delle carriere per i magistrati. L'aula è convocata per le 14,30 e all'orizzonte non si intravedono grandi sorprese: nonostante le polemiche che hanno accompagnato fin qui l'iter parlamentare del testo voluto dal governo, il provvedimento dovrebbe ottenere il disco verde in Senato nel giro di poche ore, per essere di nuovo inviato alla Camera in terza lettura, verosimilmente in autunno.

 

Adesso l'obiettivo della maggioranza è evitare di alimentare un nuovo vespaio, non a caso ieri pomeriggio il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha raggiunto palazzo Chigi anche per pianificare una linea comune da tenere dopo la scontata fumata bianca. Da quanto trapela, l'invito della premier al numero uno di via Arenula è di mantenere un profilo basso per non esasperare i toni.

 

sciopero dei magistrati - protesta davanti alla cassazione a roma

Anche perché la corsa contro il tempo non è ancora finita: l'obiettivo del governo è arrivare al via libera definitivo in Parlamento per concentrarsi poi sul referendum costituzionale.

 

[…]

 

Ma il vertice a palazzo Chigi è stato soprattutto l'occasione per rivedere il piano carceri, già annunciato da via Arenula nei giorni scorsi, che oggi approderà in Consiglio dei ministri con due diversi provvedimenti.

 

giorgia meloni carlo nordio

 Il piano di Nordio punta al decongestionamento degli istituti penitenziari, in parte attraverso la realizzazione di nuove strutture, ampliando alcuni dei penitenziari maggiori, in parte prevedendo un piano di misure alternative per chi sta finendo di scontare il suo periodo di detenzione (fino a 24 mesi residui), a patto che si sia distinto per buona condotta dietro le sbarre.

 

Ma il governo guarda anche alla possibilità di concedere la detenzione domiciliare nei casi di «recupero dei detenuti tossicodipendenti o alcoldipendenti». Un provvedimento, quest'ultimo, sviluppato congiuntamente dai ministeri della Giustizia e della Salute.

 

sovraffollamento delle carceri

Il tema, d'altronde, ha tenuto banco per tutto il primo scorcio d'estate. Dal monito del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che a fine giugno ha parlato di «grave e ormai insostenibile condizione di sovraffollamento delle carceri» [...]

 

Anche perché i numeri non lasciano spazio all'interpretazione: secondo i dati diffusi dal dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, che fa capo al ministero della Giustizia, le persone detenute in Italia sono 62.728, a fronte di una capienza regolamentare di 51.300 posti. Con picchi del 134% di sovraffollamento al di là delle sbarre.

 

carlo nordio - riforma della giustizia - poster by macondo

Adesso il piano è pronto a ottenere l'ok dall'esecutivo. Soltanto dopo, però, la seconda fumata bianca per la riforma della giustizia, che dovrà tornare alla Camera e poi nuovamente in Senato prima di passare dalla consultazione referendaria, che il governo punta a convocare a metà del 2026.

sovraffollamento delle carceri

 

sciopero dei magistrati - protesta davanti al tribunale di milano

Ultimi Dagoreport

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…