giorgia meloni giuseppe conte elly schlein

SALARIO MINIMO, MASSIMO SCAZZO – LA PREMIER HA CONVOCATO PER DOMANI A PALAZZO CHIGI LE OPPOSIZIONI PER DISCUTERE DELLA MISURA. MA IERI, NELLA SUA DIRETTA SOCIAL, HA STRONCATO NETTAMENTE LA PROPOSTA: “RISCHIEREBBE DI DIVENTARE UN PARAMETRO SOSTITUTIVO E NON AGGIUNTIVO” – IL PD: “MELONI CERCA L'INCIDENTE PER FAR SALTARE L'INCONTRO?” – CONTE: “CERCHERÒ DI FARLE CAPIRE MEGLIO COME STANNO LE COSE CON I GRAFICI...”

Estratto dell'articolo di Guido Tortorelli per www.corriere.it

 

giorgia meloni gli appunti di giorgia 9 agosto 2023 3

Che sia un’occasione di vero dialogo, altrimenti meglio non perdere tempo e discuterne direttamente in Parlamento. È questa la risposta di una parte dell’opposizione al pensiero espresso oggi sul salario minimo (la discussione sulla proposta di legge delle opposizioni, tranne Italia viva, riprenderà a settembre alla Camera) dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nella sua rubrica social “Gli appunti di Giorgia”.

 

In vista dell’incontro (fissato domani agosto a Palazzo Chigi) tra la premier e i partiti di opposizione per approfondire la proposta, la leader di FdI si è chiesta: «Perché se il salario minimo legale è la soluzione, non lo hanno introdotto? Probabilmente perché si è consapevoli che non è una soluzione efficace».

 

giorgia meloni gli appunti di giorgia 9 agosto 2023 4

[…] il presidente del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte, ha manifestato i suoi dubbi sull’esito del meeting: «A questo punto si comprende come l’incontro si preannunci in salita. Il Governo non sembra volersi smuovere dai suoi pregiudizi. Vorrà dire che nel corso dell’incontro proverò a spiegare come stanno le cose con dei grafici», ha commentato il leader pentastellato.

 

Dello stesso avviso anche i parlamentari dell’Alleanza Verdi Sinistra, Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni: «Cosa ci ha convocato a fare?», hanno esordito i due deputati, secondo cui il video «sembra una provocazione». […]

 

ELLY SCHLEIN GIUSEPPE CONTE

Non c’è soddisfazione nemmeno nel Partito democratico. «Qual è la strategia di Meloni, convocare l’incontro e poi cercare l’incidente per farlo saltare?». È quanto hanno reso noto i dem. Poi il capogruppo in commissione Lavoro della Camera, Arturo Scotto, ha accusato la premier di non aver letto la proposta e poi ha rilanciato: «Il salario minimo va fatto per legge, nessuno deve lavorare sotto i 9 euro l’ora e la contrattazione collettiva va rafforzata. Questo c’è scritto nel testo e questo le ribadiremo con forza a Palazzo Chigi».

 

Resta, invece, fiducioso il segretario di Azione, Carlo Calenda, che invita «a tenere i toni bassi» prima dell’incontro. «Capisco che sedersi intorno ad un tavolo insieme — ha esordito su Twitter —, senza pregiudizi e preconcetti, è per tutti difficile; capisco che la tentazione di restare chiusi nelle rispettive trincee è rassicurante; comprendo che “l’area di conforto” della politica è lo scontro e non l’incontro» […]

 

SONDAGGIO SUL SALARIO MINIMO

Garantire a tutti i lavoratori dipendenti ma anche a chi ha un contratto di collaborazione una retribuzione minima oraria di 9 euro lordi, dando così attuazione all’articolo 36 della Costituzione che prescrive di assicurare al lavoratore una paga «sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa». È questo il fine della proposta di legge annunciata nei giorni scorsi e depositata alla Camera da tutti i partiti di opposizione, esclusa Italia viva[…]

giuseppe conte elly schlein 2ELLY SCHLEIN E GIUSEPPE CONTE IN PIAZZA A ROMAgiorgia meloni gli appunti di giorgia 9 agosto 2023 4l opinione degli italiani sul salario minimo sondaggio euromedia 21 luglio 2023

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?