meloni orlando

GIRAMENTO DI MELONI: "IL GOVERNO DRAGHI È IN MANO AL PD. I DEM HANNO PRESO IL 18% ALLE ELEZIONI E ORA DOMINANO ANCORA PIÙ DI PRIMA" - LA DUCETTA DI FRATELLI D'ITALIA SI È DETTA "SPAVENTATA" DI VEDERE "UN ESPONENTE DELLA SINISTRA DEM COME ANDREA ORLANDO" AL MINISTERO DEL LAVORO: "CHI SI ASPETTAVA UN GOVERNO CHE, ALMENO SULLE MATERIE PROPRIE DI DRAGHI, CIOÈ QUELLE ECONOMICHE, ROMPESSE CON GLI SCHEMI DELLA SINISTRA, NON PUÒ NON ESSERE DELUSO"…

Luca Sablone per ilgiornale.it

 

giorgia meloni

Un "no" annunciato e proposto alla Direzione del partito: Giorgia Meloni non vuole dare sostegno al governo guidato da Mario Draghi, ma si impegnerà a valutare ogni singolo provvedimento per poi decidere se votarlo oppure no.

 

Una linea che, piaccia o non piaccia, trova perfetta coerenza con quanto detto dal principio della crisi di governo: per Fratelli d'Italia l'unica via possibile per dare un esecutivo solido al Paese era quello di sottoporsi al giudizio del popolo. Tuttavia dal discorso del presidente Sergio Mattarella era emerso che il ritorno anticipato alle urne avrebbe presentato più di qualche insidia, e perciò l'ex governatore della Bce ha avviato due giri di consultazioni per incassare l'ok delle delegazioni.

andrea orlando

 

La prova del nove è attesa per mercoledì al Senato e giovedì alla Camera: anche se il Movimento 5 Stelle è alle prese con una spaccatura netta al suo interno, i numeri non dovrebbero mancare e - salvo imprevisti - otterrà la fiducia da entrambi i rami del Parlamento. Qui però troverà il mancato appoggio del partito della Meloni che denuncia la mancata discontinuità con il governo precedente, considerato invece l'elemento di maggiore importanza: "Sembra che abbiamo chiamato Mario Draghi per farci dire che i ministri del governo Conte erano i migliori. Sfido chiunque a dire che Lamorgese, Speranza o Di Maio siano il meglio che questa Nazione ha da offrire".

giorgia meloni

 

La posizione della Meloni

Forse il "problema a monte" potrebbe essere l'influenza esercitata dal capo dello Stato al momento della scelta dei ministri: "Se Draghi, come si dice e come continuo a sperare, non è l'uomo del Pd, mi pare l'unica spiegazione plausibile". La leader di Fratelli d'Italia si è detta inoltre "spaventata" di vedere "un esponente della sinistra dem come Andrea Orlando" al Ministero del Lavoro.

GIORGIA MELONI

 

A suo giudizio questa scelta rappresenta un campanello d'allarme soprattutto sulle materie economiche: "Chi si aspettava un governo che, almeno sulle materie proprie di Draghi, cioè quelle economiche, rompesse con gli schemi della sinistra, non può non essere deluso".

 

Sul fronte del lavoro ha proposto la sospensione del decreto Dignità e la reintroduzione dei voucher ovunque possibile: "Il fatto che tali questioni finiscano in mano alla corrente più nostalgica del Pd non mi fa ben sperare per quei milioni di imprenditori che attendevano un governo amico".

 

delegazione di fratelli d italia dopo le consultazioni con draghi 2

La Meloni infine, nell'intervista rilasciata a La Verità, ha sottolineato come sia "irrispettoso della volontà popolare" il fatto che "questo è un governo in mano al Partito democratico", considerando che alle elezioni Politiche ha ottenuto il 18% delle preferenze degli italiani "e ora si trova a dominare ancora più di prima, tra ministri politici e tecnici". "Se Draghi, gli piaccia o no, accetta o condivide questa impostazione (come farebbe pensare la composizione dell'esecutivo), temo che il governo avrà una fortissima impronta di sinistra. A me questa pare la questione principale", è il timore della presidente di FdI.

 

MELONI DRAGHIgiorgia meloni consultazioni 1orlandoGIORGIA MELONI

Ultimi Dagoreport

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...