giorgia meloni henry kissinger biden arlington stati uniti usa

“SI POSSONO AVERE BUONE RELAZIONI E RAPPORTI COMMERCIALI CON LA CINA INDIPENDENTEMENTE DALLA VIA DELLA SETA” – GIORGIA MELONI CERCA DI STEMPERARE LE TENSIONI CON PECHINO VISTO CHE L’ITALIA NON INTENDE RINNOVARE GLI ACCORDI CON XI JINPING: “BISOGNA TROVARE UN GIUSTO EQUILIBRIO” –CHISSÀ SE NEL FACCIA A FACCIA DI DUE ORE L’EX SEGRETARIO DI STATO KISSINGER NON ABBIA DATO ALLA DUCETTA UN CONSIGLIO SIMILE A QUELLO DATO DA BIDEN: “NON DIMENTICARE DI TENERE CONTO DELL'OPINIONE PUBBLICA INTERNAZIONALE”. IL RIFERIMENTO È ALLE POLEMICHE SUI RAPPORTI DEL GOVERNO ITALIANO CON LA COMUNITÀ LGBTQ+. DEL RESTO, LA STAMPA AMERICANA HA DEDICATO GRAN PARTE DEGLI ARTICOLI TRA I DUE LEADER PROPRIO AI DIRITTI CIVILI E ALLA FAMIGLIA. PER BIDEN, NON È UN SEGRETO, È “LA SOLA COSA CHE CONTA”

giorgia meloni con joe biden allo studio ovale.

MELONI,CINA? BUONE RELAZIONI INDIPENDENTEMENTE DA VIA DELLA SETA

(ANSA) - ROMA, 29 LUG - "Finchè l'Italia sarà guidata da me la nostra autonomia non può essere messa in discussione". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni rispondendo ad una domanda sulla Cina in una intervista al Tg5. "Il nostro interesse nazionale è avere anche un dialogo con Pechino - ha aggiunto - e si possono avere buone relazioni e rapporti commerciali indipendentemente dalla via della Seta. Il punto è trovare un giusto equilibrio".

 

MELONI, DA BIDEN ATTENZIONE A TEMI AFRICA E IMMIGRAZIONE

joe biden giorgia meloni

(ANSA) - WASHINGTON, 29 LUG - "Io ho notato una consapevolezza di un tema che spiego o cerco di spiegare con dovizia di particolari in ogni contesto multilaterale - l'ho fatto al vertice Nato, al G7, al Consiglio Europeo - ma mi pare di riconoscere anche la consapevolezza che l'Italia può giocare in questo un ruolo di portavoce, di leadership, di guida spero proprio per la capacità che ha anche di capire il punto di vista dei Paesi africani anche lui i rischi". Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni in una intervista a Sky Tg24 al termine della missione negli Usa.

 

"La conferenza sulle migrazioni è un'altra iniziativa sulla quale anche gli Stati Uniti sono stati molto interessati, ci hanno fatto i complimenti. Ritengono che possa essere molto utile mettere insieme tutti i Paesi del Mediterraneo allargato - quindi non solamente Paesi africani, Unione europea ma anche i Paesi arabi - nel ragionare insieme su come si fermano i flussi.

 

HENRY KISSINGER E GIORGIA MELONI

Perché poi, purtroppo, attraverso le reti di trafficanti" ci sono anche "tratte di droga, di organi, di esseri umani. E quel potere che queste organizzazioni criminali stanno assumendo si rivolta anche contro gli Stati, contro la loro stabilità, particolarmente in Africa. Quindi tutto diventa, in una guerra che è sempre più ibrida, un problema che noi dobbiamo focalizzare. Questo riguarda l'Alleanza Atlantica per esempio, riguarda i nostri partner, riguarda noi, riguarda i Paesi europei".

 

MELONI, UN GRANDE PIACERE PARLARE CON KISSINGER

(ANSA) - ROMA, 29 LUG - E' un grande piacere poter parlare con Henry Kissinger per due ore, abbiamo affrontato temi che vanno dall'intelligenza artificiale alla Cina, un aiuto per le scelte che si dovranno fare. Lo ha detto la premier Giorgia Meloni intervistata dal Tg5.

 

GIORGIA MELONI AL CIMITERO DI ARLINGTON

MELONI ALLE IMPRESE USA: «INVESTITE DI PIÙ SU DI NOI» ASSE SU INFRASTRUTTURE E 5G

Estratto dell’articolo di Francesco Malfetano per “Il Messaggero”

 

«Scommettete sull'Italia». A tutte le imprese che sfilano una dopo l'altra a Villa Firenze, 23 acri nel cuore del Rock Creek Park di Washington, Giorgia Meloni rivolge più o meno lo stesso invito. Appunto: credete nel nostro Paese. E del resto, forte dell'intesa politica e strategica con cui è uscita giovedì dalla Casa Bianca, la premier non può fare altrimenti.

 

Che si tratti dei colossi della tecnologia (tra i presenti i dirigenti di Spotify e Amazon) o delle più importanti compagnie che si occupano di import-export, dalle sale della residenza dell'ambasciatrice italiana in Usa, Mariangela Zappia, Meloni offre la garanzia di un governo solido che guarda ad un lungo orizzonte e ambisce ad un ruolo sempre più centrale nello scacchiere internazionale.

joe biden giorgia meloni

 

A testimoniarlo non solo le parole su un «giusto commercio globale» scandite in conferenza stampa o le rassicurazioni offerte da Joe Biden su una qualche forma compensativa per Roma ma anche, nero su bianco nel comunicato congiunto firmato con il presidente a stelle e strisce, la partecipazione italiana alla partnership internazionale sui minerali (l'accordo a difesa delle catene di approvvigionamento tecnologico) e, da non sottovalutare, «l'intenzione di unirsi al comitato direttivo della Blue Dot Network». Ovvero all'associazione internazionale che certifica le infrastrutture digitali, come il 5G. Una mossa, l'ennesima, volta con ogni probabilità a limitare l'esposizione nostrana all'influenza cinese in settori strategici.

 

HENRY KISSINGER E GIORGIA MELONI

D'altro canto però, gli accordi con la Casa Bianca e i buoni uffici di Biden non possono essere sempre garanzia di impegno in Italia da parte delle aziende americane. Tant'è che, rivelano fonti diplomatiche, a Meloni che chiedeva aggiornamenti «sugli investimenti di Intel» nella Penisola dopo due anni di negoziati, la segretaria al Commercio Gina Raimondo ha risposto facendo di fatto spallucce nei corridoi della west wing.

 

Prima del ricevimento organizzato in onore della premier, a villa Firenze Meloni ha incontrato anche il diplomatico Usa Henry Kissinger. In questo caso la portata dell'incontro è restituita da una sola data: il 1977. Quando il governo italiano acquistò e inaugurò la villa alla presenza di Giulio Andreotti, Kissinger presenziò come ex segretario di Stato Usa. L'ultracentenario, «una delle menti più lucide su politica strategica e diplomazia», si è intrattenuto con Meloni per circa due ore.

 

joe biden giorgia meloni

[…] Chissà se, con lo stessa simpatia destinatale da Biden, Kissinger non le abbia indirizzato un consiglio molto simile a quello scandito dal presidente: «Stai facendo bene ma non dimenticare mai di tenere conto dell'opinione pubblica internazionale». Il riferimento (indiretto, come parzialmente ammesso da Meloni in conferenza stampa) è alle polemiche sul trattamento destinato dal governo italiano alla comunità Lgbtq+. Del resto, ancora ieri, la stampa americana ha dedicato gran parte degli articoli sul faccia a faccia tra i due leader proprio ai diritti civili e alla famiglia. Per Biden, non è un segreto, è «la sola cosa che conta».

GIORGIA MELONI E HENRY KISSINGER

 

Al punto che quando il presidente americano ha appreso che a Washington con la premier è sbarcata anche la figlia Ginevra, è sbottato rispetto alla decisione italiana di non portarla alla Casa Bianca: «Perché non me l'hai detto. Facciamola venire subito». Un rapporto affettuoso in qualche modo ricambiato dalla premier ieri - dimostrando peraltro di avere a cuore la propria immagine all'estero - quando si è recata al cimitero militare di Arlington. Un luogo sacro per gli americani dove, in forma privata e prima di rendere omaggio agli italiani sepolti, ha presenziato al cambio della Guardia e ha deposto una corona di fiori sulla tomba del Milite Ignoto.

Ultimi Dagoreport

jackie kennedy e gianni agnelli a ravello nel 1962

JOHN KENNEDY E’ STATO IL PIÙ INFEDELE PUTTANIERE DEL XX SECOLO MA SUA MOGLIE JACQUELINE S’ATTACCAVA COME UN’IDROVORA A OGNI AUGELLO A PORTATA DI MANO (DAI DUE COGNATI ROBERT E TED PASSANDO PER SINATRA, BEATTY, MARLON BRANDO E VIA CHIAVANDO) - L’8 AGOSTO 1962, TRE GIORNI DOPO LA MORTE DI MARYLIN MONROE, JACKIE (INCAZZATA PER LE INDISCREZIONI SULLA LIAISON TRA IL MARITO E L’ATTRICE) RAGGIUNSE RAVELLO, SULLA COSTIERA AMALFITANA: FU ACCOLTA COME UNA REGINA DALL’ALLUPATISSIMO GIANNI AGNELLI – PER JACKIE, RAVELLO FECE RIMA CON PISELLO E LA VACANZA DIVENNE UN’ALCOVA ROVENTE (“LA VACANZA PIÙ BELLA DELLA SUA VITA”, RIPETEVA) AL PUNTO DA TRATTENERSI PIU’ DEL PREVISTO FINCHÉ NON PIOMBARONO 007 AMERICANI A PRELEVARLA COME UN ALMASRI QUALUNQUE PER RIPORTARLA A WASHINGTON DAL MARITO CORNUTO E INCAZZATO - LA VORACE JACKIE IMPARÒ A FARE BENE I POMPINI GRAZIE ALL'ATTORE WILLIAM HOLDEN: “ALL'INIZIO ERA RILUTTANTE, MA UNA VOLTA PRESO IL RITMO, NON SI FERMAVA PIÙ” –PER RIPICCA CI FU ANCHE UNA LIASON MARELLA AGNELLI-JOHN KENNEDY (CONFIDENZA DI INFORMATISSIMA SOCIALITE) - VIDEO

edmondo cirielli maria rosaria campitiello paolo di maio

“INUTILE FRUSTARE UN CIUCCIO MORTO, CAMBIA SPACCIATORE” – A PARLARE NON È UN HATER ANONIMO MA UN VICEMINISTRO DELLA REPUBBLICA: EDMONDO CIRIELLI, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D'ITALIA E NUMERO DUE DI TAJANI AGLI ESTERI, CHE SBROCCA SU FACEBOOK E INSULTA IL SINDACO DI NOCERA INFERIORE, PAOLO DI MAIO – A FAR ANDARE FUORI GIRI CIRIELLI È STATO UN POST DEL PRIMO CITTADINO SU ALCUNI INCARICHI DELLA COMPAGNA AL MINISTERO DELLA SALUTE, MARIA ROSARIA CAMPITIELLO – LA VIOLENTISSIMA REPRIMENDA DI CIRIELLI: “NELLA VITA PRIVATA NON HAI MAI FATTO NIENTE DI BUONO" - COME MAI CIRIELLI SE L’È PRESA COSÌ TANTO? FORSE SENTE LA SUA CANDIDATURA A GOVERNATORE DELLA CAMPANIA CHE SI ALLONTANA? O TEME UNA SCONFITTA BRUCIANTE, ASSAI PROBABILE SE IL CENTROSINISTRA RITROVA L’UNITÀ?

igor taruffi elly schlein

DAGOREPORT - QUALCUNO DICA A ELLY SCHLEIN CHE STA AFFONDANDO IL PD! - NON SOLO TOSCANA E UMBRIA, DALLA CAMPANIA ALLA SICILIA FINO ALLA PUGLIA, SI MOLTIPLICANO I PROBLEMI SUI “TERRITORI” - A FINIRE NEL MIRINO LO “SPICCIAFACCENDE” DI ELLY, IGOR TARUFFI, RESPONSABILE ORGANIZZAZIONE DEL NAZARENO. DOVE C’È LUI, C’È CASINO, VISTA LA SUA PROPENSIONE A SALVAGUARDARE I CACICCHI FEDELI ALLA MIGLIORE ALLEATA DEL GOVERNO MELONI - IN SUO SOCCORSO È ARRIVATO ANCHE IL BERSANIANO NICO STUMPO CHE NON RIESCE AD EVITARE I PASTICCI CHE "LO STRATEGA IN VERSIONE PIZZICAGNOLO" TARUFFI COMBINA A CAUSA DELLA SCARSA CONOSCENZA DELLE REGOLE E DELLE DIVERSE REALTA’ LOCALI. E PER LA PRIMA VOLTA…

giorgia meloni ursula von der leyen donald trump dazi matteo salvini

DAGOREPORT – LA LETTERINA DELL’AL CAFONE DELLA CASA BIANCA È UNA PISTOLA PUNTATA ALLA TEMPIA DEI LEADER EUROPEI, CUI È RIMASTA UNA SOLA VIA DI USCITA, QUELLA COSIDDETTA “OMEOPATICA”: RISPONDERE AL MALE CON IL MALE. LINEA DURA, DURISSIMA, ALTRIMENTI, ALLE LEGNATE DI TRUMP, DOMANI, ALL’APERTURA DELLE BORSE, SI AGGIUNGERANNO I CALCI IN CULO DEI MERCATI. LA CINA HA DIMOSTRATO CHE, QUANDO RISPONDI CON LA FORZA, TRUMP FA MARCIA INDIETRO - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” ORMAI È RIMASTA L’UNICA A IMPLORARE, SCODINZOLANTE, “IL DIALOGO” COL DAZISTA IN CHIEF, NEMMENO LE CIFRE CATASTROFICHE SULLE RIPERCUSSIONI DELLE TARIFFE USA SULLE  AZIENDE ITALIANE, TANTO CARE ALLA LEGA, HA FERMATO I DEMENZIALI APPLAUSI ALLA LETTERA-RAPINA DA PARTE DI MATTEO SALVINI – ASCOLTATE JOSEPH STIGLITZ, PREMIO NOBEL PER L’ECONOMIA: “TRUMP NON AGISCE SECONDO ALCUN PRINCIPIO ECONOMICO, NON CONOSCE LO STATO DI DIRITTO, È SEMPLICEMENTE UN BULLO CHE USA IL POTERE ECONOMICO COME UNICA LEVA. SE POTESSE, USEREBBE QUELLO MILITARE’’

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...