savoini salvini

IL “METODO STRACHE” PER SILURARE SALVINI - BELPIETRO: “QUALCUNO DEVE AVER CREDUTO CHE SAVOINI FOSSE ADATTO A INCASTRARE SALVINI E COSÌ È SCATTATA LA TRAPPOLA. NESSUNO SI INTERROGA SU CHI ABBIA AVUTO INTERESSE A REGISTRARE IL COLLOQUIO E A RENDERLO PUBBLICO. I GIORNALISTI DE L'ESPRESSO ASCOLTARONO DAL TAVOLO DI FIANCO LA CONVERSAZIONE TRA SAVOINI E I SUOI EMISSARI? SONO STATI LORO A REGISTRARE IL COLLOQUIO? COME È POI POSSIBILE CHE L'OPERAZIONE FOSSE NOTA AI GIORNALISTI E ANCHE AD ALTRI CHE POI PRECOSTITUIRONO UNA PROVA FONICA DELLE REGISTRAZIONE? NEL FRATTEMPO SI SCOPRE CHE..."

Maurizio Belpietro per “la Verità”

 

maurizio belpietro con matteo salvini (1)

Più ci si addentra nell' affaire russo e più si capisce una cosa e cioè che c' è chi ha sperato e forse ancora si illude di far fuori Matteo Salvini con lo stesso metodo con cui è stato fatto fuori Heinz-Christian Strache, leader di Freihitliche Partei Osterreichs, il Partito austriaco delle Libertà. Per Strache fu costruito un trappolone con promesse di soldi russi, proprio come si sarebbe voluto fare con Salvini. Invitato in una villa a Ibiza, da misteriosi emissari di un oligarca vicino a Putin, Strache fu filmato mentre discuteva di petrolio e finanziamenti al suo partito e il video a un certo punto comparve in Germania, sui siti di alcuni giornali, tra questi l' equivalente tedesco dell' Espresso, costringendo il vicecancelliere viennese alle immediate dimissioni.

 

video rubato heinz strache

Ecco, con Salvini lo schema doveva essere identico. Farlo partecipare a un incontro, per poi incastrarlo. Qualche cosa però deve essere andato storto, perché alla fine, all' Hotel Metropol, luogo di mille intrighi, invece del capitano leghista si è presentato solo Gianluca Savoini, un ex giornalista della Padania che da anni ruota intorno alla Lega attribuendosi un ruolo di consigliere.

 

Un tipo in grigio, sempre pronto a partecipare, soprattutto quando si parla di Russia, di cui, per via di una moglie nata da quelle parti, si sente un grande esperto. Savoini era l' uomo dei grandi affari e delle ottime relazioni? Lo racconta bene Irina, l'interprete moscovita (il grande consulente infatti non spiccica una parola di russo) in un'intervista al Corriere della Sera, quando per spiegare il personaggio dice che un giorno le fece una scenata perché si era dimenticata di citarlo in una intervista. Commento di Irina: se uno è davvero potente come vuole far credere certo non se la prende se non è citato.

GIANLUCA SAVOINI

 

Qualcuno però deve aver creduto che Savoini fosse un personaggio chiave per incastrare Salvini e così è scattata la trappola del Metropol. Una hall aperta al pubblico e alle orecchie indiscrete per concludere un affare riservato da 65 milioni. Tonnellate di petrolio, le prime delle quali avrebbero dovuto arrivare via mare già nel novembre scorso. Dove sono finite queste navi, che avrebbe dovuto rifornire l'Eni, nessuno lo sa.

 

La società petrolifera smentisce di aver mai stretto accordi commerciali del genere, ma questo è un dettaglio per il circo mediatico che punta alle dimissioni di Salvini per scardinare la Lega. Nessuno si interroga su chi abbia avuto interesse a registrare il colloquio e poi a renderlo pubblico. Nessuno si chiede se i giornalisti dell' Espresso, che per primi parlarono di questa storia, davvero ascoltarono dal tavolo di fianco la conversazione tra Savoini e i suoi misteriosi emissari.

savoini

 

Possibile captare un discorso in lingue diverse senza destare sospetti e riuscire a riportarlo senza errori? I colleghi del settimanale debenedettiano sono in grado di dimostrare di non essere stati loro a registrare il colloquio e di non essere stati loro a consegnarlo alla Procura? E in questo caso, se la registrazione non arriva da loro, che pure hanno dichiarato di essere stati presenti, chi altri ha realizzato l' audio per poi consegnarlo alla magistratura? Come è poi possibile che la segretissima operazione che doveva pompare milioni nelle casse della Lega fosse nota ai giornalisti e anche ad altri che poi precostituirono una prova fonica delle registrazione?

 

salvini savoini

Le domande, per ora, sono destinate a restare senza risposta, soprattutto fino a che non sarà chiaro come sia stata acquisita la registrazione da parte della Procura. Nel frattempo si scopre che uno dei partecipanti all' incontro è un avvocato massone, affiliato a una loggia francese. E guarda caso i francesi sono anche i più acerrimi nemici di Salvini, perché sull' Europa, sull' Italia e sulla Libia, Emmanuel Macron ha progetti che non coincidono esattamente con quelli del capitano leghista.

 

Far cadere il vicepremier, ossia l'unico uomo forte italiano rimasto su piazza, per l'Eliseo sarebbe un gran colpo. Per ora, proprio da Parigi, torna a farsi vivo un desaparecido della politica, ossia quell' Enrico Letta che, oltre a dirigere in Francia una scuola politica e ad aver conquistato una Legion d' onore transalpina, è anche una possibile risorsa da mettere a Palazzo Chigi in un eventuale governo tecnico dopo quello pentaleghista. Letta, in un' intervista a Repubblica, indovinate che cosa dice? Ovvio, no? Chiede le dimissioni di Salvini. La trappola per l' Italia, insomma, è pronta.

HOTEL METROPOL MOSCAGIANLUCA SAVOINI AL VERTICE FRA I MINISTRI DELL INTERNO NEL LUGLIO DEL 2018 A MOSCAVLADIMIR PUTIN E GIANLUCA SAVOINI salvini savoinisalvini savoini

 

Ultimi Dagoreport

orcel giorgetti

DAGOREPORT – GIORGETTI SI CONFERMA UN SUPPLÌ CON LE UNGHIE: ALL’INCONTRO CON I RAPPRESENTANTI DI UNICREDIT PER LA MODIFICA DEL DECRETO GOLDEN POWER CHE BLINDA L'OPS SU BPM, BANCA CARA ALLA LEGA, CHI HA INCARICATO IL MINISTRO DI CAZZAGO? STEFANO DI STEFANO, DIRETTORE GENERALE DELLE PARTECIPAZIONI DEL MEF, MA ANCHE COMPONENTE DEL CDA DI MPS. INSOMMA, LA PERSONA GIUSTA AL POSTO GIUSTO... – CALTA C’È: LA GIRAVOLTA DEL CEO DI MPS, LUIGI LOVAGLIO, SULL'OPERAZIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI…

guzzetti bazoli meloni fazzolari e caltagirone scannapieco giuseppe francesco gaetano dario cdp giorgia

DAGOREPORT - AVVISATE ‘’PA-FAZZO CHIGI’’ CHE IL GRANDE VECCHIO DELLE FONDAZIONI BANCARIE, GIUSEPPE GUZZETTI, HA PRESO IL BAZOOKA - L’INDOMABILE NOVANTENNE NON NE PUÒ PIÙ DI VEDERE CASSA DEPOSITI E PRESTITI (DI CUI LE FONDAZIONI HANNO IL 30%) RIDOTTA A CAGNOLINO SCODINZOLANTE DEI FRATELLI DI FAZZOLARI: AFFONDATA LA NOMINA DI DI CIOMMO ALLA PRESIDENZA DEL CDA DEL FONDO F2I - MA IL CEFFONE PIÙ SONORO AL SOVRANISMO BANCARIO DEL GOVERNO DUCIONI È STATO SFERRATO DAL TERRIBILE VECCHIETTO CON LA VENDITA DELLA QUOTA DELLA FONDAZIONE CARIPLO IN MPS, IL CAVALLO DI TROIA DEL FILO-GOVERNATIVO CALTAGIRONE PER ESPUGNARE, VIA MEDIOBANCA, GENERALI – STRATEGIE DIVERSE SUL RISIKO TRA GUZZETTI E IL SUO STORICO ALLEATO, IL GRANDE VECCHIO Di BANCA INTESA, “ABRAMO” BAZOLI…

giorgia meloni incontra george simion e mateusz morawiecki nella sede di fratelli d italia sergio mattarella frank walter steinmeier friedrich merz

DAGOREPORT –LA CAMALEONTE MELONI NON SI SMENTISCE MAI E CONTINUA A METTERE IL PIEDINO IN DUE STAFFE: IERI HA INCONTRATO NELLA SEDE DI FDI IN VIA DELLA SCROFA L’EURO-SCETTICO E FILO-PUTINIANO, GEORGE SIMION, CHE DOMENICA POTREBBE DIVENTARE IL NUOVO PRESIDENTE ROMENO. UN VERTICE CHE IN MOLTE CANCELLERIE EUROPEE È STATO VISTO COME UN’INGERENZA – SABATO, INVECE, LA DUCETTA DEI DUE MONDI INDOSSERÀ LA GRISAGLIA PER PROVARE A INTORTARE IL TEDESCO FRIEDRICH MERZ, A ROMA PER LA MESSA DI INIZIO DEL PONTIFICATO DI PAPA LEONE XIV, CHE E' GIÀ IRRITATO CON L’ITALIA PER LA POSIZIONE INCERTA SUL RIARMO EUROPEO E SULL’AZIONE DEI "VOLENTEROSI" A DIFESA DELL'UCRAINA - MENO MALE CHE A CURARE I RAPPORTI PER TENERE AGGANCIATA L'ITALIA A BRUXELLES E A BERLINO CI PENSANO MATTARELLA E IL SUO OMOLOGO STEINMEIER NELLA SPERANZA CHE LA MELONI COMPRENDA CHE IL SUO CAMALEONTICO EQUILIBRISMO E' ORMAI GIUNTO AL CAPOLINEA (TRUMP SE NE FOTTE DEL GOVERNO DI ROMA...)

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin terre rare

FLASH! – L’EX COMICO ZELENSKY SI È RIVELATO MOLTO PIÙ ABILE DI TANTI DIPLOMATICI - LA POLIZZA SULLA VITA DELL’UCRAINA È STATA LA FIRMA DELL’ACCORDO SULLE TERRE RARE, CHE RAPPRESENTA UNA “GARANZIA DI SICUREZZA” DI AVERE TRUMP DALLA SUA PARTE - COME POTRANNO GLI AMERICANI PERMETTERE A PUTIN DI PRENDERSI IMPIANTI E MINIERE IN COMPROPRIETÀ USA-UCRAINA? L’INTESA SUI MINERALI HA SORPRESO "MAD VLAD": ERA CONVINTO CHE ZELENSKY NON AVREBBE MAI MESSO DA PARTE L’ORGOGLIO, FERITO CON L’UMILIAZIONE ALLA CASA BIANCA…