MILANO COL BRACCIO TESO - IL MEGA RADUNO NEONAZI SOTTO IL NASO DI PISAPIA

Paolo Berizzi per "la Repubblica"

La notte nera di Milano è un capannone protetto da un alto muro di cinta e lo striscione "Hammerskin" appeso all'ingresso. All'interno, "filtrata" sin dal primo pomeriggio da un servizio di sicurezza più adatto a un'esercitazione militare che a un concerto, una folla tatuata di naziskin provenienti da mezza Europa si dimena tra fiumi di birra sulle note ferrose e i testi xenofobi di band musicali che esaltano la superiorità della razza bianca e i cupi ideali del nazismo. Sono in centinaia.

E sono in prevalenza Hammerskin (l'élite degli skinhead). Un network internazionale neonazista nato a metà degli anni ‘80 negli Stati Uniti da una costola del Ku Klux Klan. Come anticipato e denunciato ieri da Repubblica, i naziskin si sono dati appuntamento per un mega raduno a Rogoredo.

Tre chilometri in linea d'aria dal centro di Milano. Che sarà pure come dice il ministro Kyenge (pesantemente insultata sui siti dell'estrema destra per il colore della sua pelle) la capitale dell'integrazione, ma il clima che si respirava ieri in questo pezzo di periferia a sud-est della città, era di ben altro tipo.

Croci celtiche, simboli runici, saluti nazisti e cori "Sieg Heil!" sotto il palco dove, dalle sei del pomeriggio sino all'una di notte, si sono esibiti alcuni tra i gruppi musicali più seguiti dai militanti della destra estrema: in particolare due. I Brutal Attack inglesi (sul loro sito è presente una sezione di propaganda nazista, sono collegati al circuito "Blood and Honour" - dal motto della gioventù hitleriana "Sangue e Onore"), e i Bully Boys, arrivati per l'occasione dagli Stati Uniti.

Il meeting internazionale si è svolto senza incidenti né problemi di ordine pubblico (un collaboratore del sito "Fanpage" ha denunciato di essere stato aggredito e minacciato dopo avere girato delle immagini con una telecamera), ma è diventato un caso che ha fatto nascere forti polemiche.

«Una manifestazione inquietante - ha tuonato sul profilo Facebook il sindaco Giuliano Pisapia - . Milano non può accettare che si svolgano né ora né in futuro iniziative che attingano al repertorio dell'intolleranza razziale e politica in qualsiasi forma essere si presentino». Parla di «offesa alla città di Milano» il leader di Sel Nichi Vendola. «Il raduno nazista - ha twittato il governatore della Puglia - è uno strappo ai principi della legalità democratica ».

Sul raduno c'è stato, per tutta la giornata, un fuoco incrociato e anche un rimbalzo di responsabilità. C'è stato chi, come Emanuele Fiano, deputato Pd e responsabile del Forum Sicurezza, aveva chiesto al ministro degli Interni e al prefetto di Milano di «intervenire per impedire il meeting neonazista» annunciando per domani un'interrogazione urgente «per capire come mai vengano concessi i permessi per questo tipo d'iniziative».

E se da un parte il Comune di Milano, sempre attraverso Pisapia, fa sapere che «le autorizzazioni o le azioni preventive sono per legge di competenza della questura e prefettura», dalla Prefettura hanno spiegato che se l'evento «non comporta un allarme di ordine pubblico», non lo si può vietare e neanche serve un'autorizzazione agli organizzatori.

Serve solo la dichiarazione in Questura, nella quale si descrive esattamente cosa si intende fare e dove. La "Skinhouse" di Milano, che ha organizzato il concerto-raduno per sostenere le spese processuali per i camerati di Azione Skinhead (fatti del ‘93, operazione "Runa"), ha evidentemente assolto a tutti gli adempimenti formali del caso. Il risultato è stata una serata che l'Anpi milanese definisce «una grave provocazione ed offesa a Milano città Medaglia d'Oro della Resistenza».

L'area dove si è svolto il raduno, in via Toffetti, zona industriale di Rogoredo, appartiene a un privato ed è stata affittata: si tratta di un capannone di 1.400 metri quadrati con uno spiazzo esterno. I naziskin sono arrivati con auto, furgoni e pullman seguendo
le informazioni fornite solo all'ultimo momento via Fb e sms.

Da tutte le regioni d'Italia e da diversi paesi europei: soprattutto Germania, Spagna, Olanda, Repubblica Ceca, Polonia, Slovacchia. E' il secondo evento nazi negli ultimi due mesi in Lombardia. Il 20 aprile scorso, anniversario della nascita di Hitler, a Varese 700 camerati hanno risposto all'invito della Comunità militante dei Dodici Raggi. Ieri è stata la volta degli Hammerskin. Il loro simbolo? Due martelli in marcia per abbattere i muri a difesa delle minoranze etniche e religiose che minano la «tradizione e la supremazia della Nazione bianca».

 

 

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