mogol lucio battisti

“BATTISTI? LO CONVINSI A CANTARE, LUI SI SENTIVA SOLO UN COMPOSITORE. MAI LITIGATO CON LUI, NEANCHE QUANDO ABBIAMO DECISO DI SEPARARCI” (E LA STORIA DELLE QUOTE AZIONARIE?) – IL GRAN MOGOL PUBBLICA LA SUA BIOGRAFIA, UN ANNO PRIMA DI COMPIERE 90 ANNI, E SI RACCONTA: “SONO UN SOCIALISTA. L'ULTIMA VOLTA HO VOTATO A DESTRA. I CPR IN ALBANIA? NON CI VEDO NIENTE DI MALE - LUCIO NON HA MAI VOTATO. DURANTE UNA CENA DA CATERINA CASELLI, MENTRE CRAXI RACCONTAVA ANEDDOTI DI PALAZZO, SI GIRÒ VERSO SUA MOGLIE E LE DISSE "AHÒ MA È MEJO DE DALLAS!" – MANNOIA "PIU'ATTUALE" DI MINA, LA STOCCATA A DALLA E MORANDI “CHE INDEBOLIRONO 'VITA'”, LE DONNE E SANREMO: "NON LO GUARDO, CI SONO LE PARTITE” - VIDEO

 

 

https://www.dagospia.com/media-tv/mogol-non-mai-litigato-lucio-battisti-tutto-e-finito-per-questione-450165

 

 

Simonetta Sciandivasci per “la Stampa” - Estratti

 

mogol e lucio battisti

L'anno prossimo compirà novant'anni, fa acquagym a giorni alterni, mangia poco, va a cavallo, insegna nella scuola di musica che ha fondato, il Cet, ha scritto più di duemila canzoni, ha amato moltissime donne e due mogli, non vuole essere chiamato paroliere ma poeta, spera di essere ricordato per la sua onestà, prega, crede, guarda il calcio tutte le sere.

 

"Il mio mestiere è vivere la vita", ha scritto nell'unica canzone d'amore della musica leggera italiana che parla di amicizia. La cantava Lucio Battisti, che senza di lui non avrebbe mai cantato: «Lo convinsi io, lui non voleva: si sentiva un compositore e basta. Anni dopo mi disse che doveva tutto a un pazzo, che ero io», dice alla Stampa Mogol, pseudonimo che nel 1959 gli assegnò la Siae, e che dal 2006 è parte del suo cognome anche all'anagrafe, dove risulta Giulio Rapetti Mogol. Milanese. 

 

mogol, mario lavezzi, giuseppe mango, giulia fasolino, riccardo cocciante, ornella vanoni, gianni morandi e gianni bella

Mamma e sorella morte per un cancro all'utero, tutte e due a 64 anni; papà editore di dischi. 

 

Il 14 ottobre esce per Salani Senza paura, la sua prima autobiografia, che racconta la vita dietro e dentro le canzoni, e mette in chiaro che senza di lui la storia della musica italiana sarebbe stata diversa: Mogol ha scritturato per primo Giorgio Gaber, ha convinto Mina a cantare Il cielo in una stanza, ha appoggiato Battisti quando ha rifiutato i produttori dei Beatles, ha riscritto Space Oddity di David Bowie, che se ne innamorò tanto da cantarla in italiano, ha tradotto Bob Dylan e ha smesso quando non è più riuscito a capire cosa scrivesse, nonostante lui lo pregasse di continuare a lavorare insieme (chi altri ha detto di no a Bob Dylan? Diane Keaton per fare una scena in cui doveva piangere e ridere insieme, in Tutto può succedere, ascoltava Bob Dylan). 

mogol con la moglie daniela grimaldi

 

(...) gli immigrati? 

«Certo, ma non possiamo accogliere tutto il mondo». 

 

Quelli che non ci stanno li mandiamo nei cpr in Albania? 

«Non ci vedo niente di male». 

 

Sono prigioni. 

«No, sono centri in cui persone che altrimenti morirebbero, mangiano e lavorano. 

L'Albania ci guadagna e l'Italia fa del bene». 

 

Perché è salito sul palco della festa di Forza Italia, a settembre? 

«Perché sono grande amico di Gasparri, che conosco da quando ha iniziato a fare politica e siamo come fratelli, e di Tajani, che conosco da meno ma che ammiro. Sono due persone buone, con criterio, fanno la carità. Mi piacciono». 

 

Quindi è lei quello di destra, non Battisti. 

«Io sono un socialista. L'ultima volta ho votato a destra. Lucio non credo abbia mai votato. Durante una cena da Caterina Caselli, mentre Craxi raccontava aneddoti di palazzo, si girò verso sua moglie Grazia e le disse "ahò ma è mejo de Dallas!". La politica non lo interessava, e non ne abbiamo mai parlato». 

lucio battisti e mogol

 

No? Neanche quando lo accusavano di essere neofascista e di finanziare Ordine Nuovo? 

«E poco dopo la polizia trovò la sua intera discografia nel covo delle Brigate Rosse in via Monte Nevoso. Comunque no, non abbiamo mai parlato di politica. Lui parlava poco in generale, anche con me, e di sé stesso non diceva mai niente. Ascoltava gli altri con attenzione». 

 

Come lo convinse ad andare da Milano a Roma a cavallo? 

«Dicendogli che gli avrei insegnato tutto io. E così andò e fu bellissimo. Magari lo rifaccio, ho 9 cavalli, devo allenarmi». 

 

Avete mai litigato? 

«No, neanche quando abbiamo deciso di separarci. Io non ho mai litigato con nessuno». 

 

(...)

mogol

Ha avuto tutto? 

«Ho avuto fortuna. Tanta». 

 

Talento? 

«Anche, ma averlo non è raro. Basta studiare, fare pratica e si scopre qual è. Ho cominciato a scrivere canzoni perché per fare le versioni italiane dei pezzi americani mi pagavano poco e i diritti li prendevano altri. A volte ne scrivevo 3 al giorno». 

 

Un juke box! 

«Sì, ma sempre rigoroso. Non bisogna mai essere indulgenti nella valutazione del proprio lavoro: si può sempre fare meglio, o almeno così si deve pensare». 

 

La sua più grande fortuna? 

«Ho ricevuto più di quanto ho dato». 

 

Per questo scrive che avrebbe fatto il medico se non avesse scritto canzoni? 

«No, ma ho cominciato a studiare la prevenzione primaria quando avevo 18 anni, perché non volevo ammalarmi. Poi conobbi Giovanni Scapagnini, professore ordinario di Nutrizione Clinica, che è il numero uno in Europa: siamo stati insieme un anno, mi ha insegnato tutto quello che so su come l'alimentazione può aiutarci a invecchiare in salute. 

mogol con il figlio grancesco

Ho scritto un libro che su Amazon è andato a ruba anche perché è facilissimo da leggere essendo scritto con caratteri 5 volte più grandi del normale, si intitola La Rinascita, insegna a non ammalarsi». 

 

E come si fa? 

«Prima di tutto, controllando il pensiero: la mente è sovrana nel determinare le malattie». 

 

Lei scrive: vorrei morire affondando in un mare di innocenza. Ha dei sensi di colpa? 

«No. L'ho scritto perché l'innocenza è la cosa più bella del mondo. Gli animali sono innocenti». 

 

mogol battisti

Come lo fa il bene? 

«Con le canzoni. Ne ho scritta una sul femminicidio: c'è una vittima che racconta la sua storia ed è così potente che aiuterà ad arginare questo fenomeno atroce, perché quando sentiranno i pensieri di una donna uccisa, gli uomini rifletteranno davvero». 

 

Una canzone può avere così tanto potere? 

«Questa sì, mi creda. Giusy Ferreri la canta magnificamente. Non so quando uscirà, è tutto nelle mani del mio amico Gianmarco Mazzi (sottosegretario alla Cultura, ndr)». 

 

Qual è stata la sua più grande sofferenza? 

«Forse, la volta che mio padre mi impedì di depositare Quando Quando Quando, che avevo scritto con Alberto Testa, perché avevo già un pezzo che sarebbe andato a Sanremo, e non voleva che strafacessi. Così, quella canzone risulta opera di Tony Renis e Testa». 

 

C'è una canzone che avrebbe voluto scrivere? 

«Ma le pare?». 

 

MOGOL ADRIANO CELENTANO GIANNI BELLA

Non invidia neanche Let it be? 

«Sarebbe disgustoso se, con tutto quello che ho avuto, desiderassi qualcosa di altri». 

 

Con le donne non è stato altrettanto moderato. 

«Mi sono sempre piaciute. Le ho amate e, soprattutto, le ho ammirate. È stato per non dispiacere a una donna, Cristine Leroux che, anche se Battisti non mi piacque la prima volta che mi fece ascoltare dei suoi brani, gli dissi di tornare a trovarmi: era stata lei a portarlo da me. Mi sono innamorato sempre di ragazze anticonvenzionali, che vivevano la loro vita come io vivevo la mia». 

mogol cover

 

Per Dalla e Morandi ha scritto una canzone che dice: «Vita in te ci credo». 

«Tocca un tasto dolente. Nella versione originale, che scrissi con Mario Lavezzi, al posto di "Vita", c'era "Cara", perché raccontavamo di una donna che non sapeva difendersi ed era così innocente da dire cose che la danneggiavano. Ma Dalla e Morandi vollero cambiarla: l'avrebbero cantata solo a quella condizione e io accettai, ma la canzone ne soffrì e perse in intensità». 

 

 

(...)

Chi è la più grande interprete italiana? 

«Fiorella Mannoia». 

 

E Mina? 

«Mina è stata la più grande quando nell'interpretazione non contava anche la credibilità del personaggio. Mannoia è più attuale. A Mina sono più affezionato, anche se non la sento da dieci anni». 

 

Davvero ha scritto Emozioni in venti minuti? 

mogol con adriano celentano e la madre

«La prima parte. Poi io e mia moglie dovevamo partire, lei aveva fretta di arrivare dai suoi, e per tutto il viaggio pensai alle parole della seconda parte, e quando arrivammo a destinazione, 250 km dopo, la buttai giù in due ore nella cameretta dove avrebbero dormito i miei figli». 

 

La musica italiana contemporanea le piace? 

«Non sono un critico». 

Va bene, non le piace. 

«Ma no,è che non ascolto la radio, ho perso l'abitudine». 

 

Sanremo lo guarda? 

«Non posso, ci sono le partite». 

mogol battistimogol e lucio battistiantonio tajani e mogol foto mezzelani gmt87mario lavezzi mogolmogolmogol battistimogoltajani mogol lotito foto mezzelani gmt84

 

Ultimi Dagoreport

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."