
IL MONDO È APPESO A UN PAZZO: DOPO AVER INVITATO L’UCRAINA A BOMBARDARE LA RUSSIA, TRUMP COMPIE L’ENNESIMA GIRAVOLTA E SI DICHIARA “NEUTRALE” TRA MOSCA E KIEV - ANNUNCIA CHE I PATRIOT PER L’UCRAINA SONO STATI GIA’ SPEDITI DALLA GERMANIA (“MA NON PENSIAMO DI INVIARE MISSILI A LUNGA GITTATA A KIEV”) E SPIEGA DI NON AVER PARLATO CON PUTIN DA QUANDO HA ANNUNCIATO DAZI SECONDARI A MOSCA SE NON CI SARÀ UN ACCORDO ENTRO 50 GIORNI SULL'UCRAINA – E "MAD VLAD"? RESTA "IMPERTURBABILE" E CONTINUA A MARTELLARE L'UCRAINA -CHIAMATE LA CROCE VERDE!
TRUMP, NON PARLO A PUTIN DA ANNUNCIO SU DAZI SENZA INTESA
(ANSA) - NEW YORK, 15 LUG - Il presidente americano Donald Trump ha detto di non aver parlato con il suo omologo russo Vladimir Putin da quando ha annunciato dazi secondari a Mosca se non ci sarà un accordo entro 50 giorni sull'Ucraina. Lo riporta l'agenzia Bloomberg.
TRUMP, MISSILI PATRIOT ALL'UCRAINA GIÀ SPEDITI DA GERMANIA
(ANSA) - NEW YORK, 15 LUG - I missili Patriot per l'Ucraina sono stati già spediti dalla Germania. Lo afferma il presidente americano Donald Trump, secondo quanto riportato dall'agenzia Bloomberg.
LA FRENATA DI TRUMP
Articolo di Alberto Simoni per “La Stampa” - Estratti
Il presidente americano Donald Trump ha pronto uno stanziamento di armi per 10 miliardi di dollari. È la prima fase della dotazione militare che vorrebbe arrivasse sul campo di battaglia in Ucraina. Comprende almeno due sistemi completi di Patriot, missili e munizioni.
Questo avverrà tramite lo schema di acquisti deciso dalla Nato e illustrato a grandi linee nell'incontro con il segretario generale Mark Rutte lunedì nello Studio Ovale.
Diversi Paesi hanno mostrato interesse a parteciparvi. Fra questi Canada, Germania, Polonia, i Baltici e la Svezia.
Il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani è a Washington dove ieri ha incontrato fra gli altri il segretario di Stato Usa Marco Rubio. Ha precisato che Rutte «discuterà con i vari leader e vedremo cosa fare». Quel che è importante – ha rimarcato il capo della diplomazia italiana – è la «forte decisione americana di schierarsi con l'Ucraina in seguito alla conferenza di Roma che non è stato solo un evento economico, ma ha segnato un importante segnale politico di sostegno a Kiev».
L ULTIMATUM DI TRUMP A PUTIN - VIGNETTA BY ELLEKAPPA
Trump ha detto che tutte le armi saranno pagate al 100 per cento dagli europei e che il giro di affari è di «miliardi di miliardi».
Kaja Kallas, Alto Rappresentante Ue per la Politica Estera, è sembrata porre dei limiti al nuovo schema. «Se paghiamo per queste armi, è il nostro sostegno. Quindi è un sostegno europeo. Stiamo facendo tutto quanto possiamo per aiutare l'Ucraina e l'appello è che tutti facciano lo stesso. Se prometti di fornire le armi, ma dici che qualcun altro le pagherà, non le stai realmente fornendo tu. O no?», ha dichiarato al termine del Consiglio Affari esteri. La Casa Bianca ha smentito i contenuti di un articolo del Financial Times che riferiva di un'autorizzazione data da Trump all'Ucraina di colpire in profondità la Russia.
L'FT fa riferimento a un colloquio – il 4 luglio – fra il presidente Usa e Volodymir Zelensky durante il quale il primo avrebbe chiesto: «Volodymyr, puoi colpire Mosca? E pure San Pietroburgo?». La risposta del presidente ucraino è stata: «Assolutamente, possiamo se ci dai le armi».
I contenuti della conversazione sono stati rivelati da alcune fonti europee. La portavoce Karoline Leavitt ha detto che Trump si è limitato a fare una domanda e non certo a dare indicazioni.
La questione dell'attacco in territorio russo ha preso corpo dopo che l'Amministrazione Usa ha deciso di dare armi a Kiev, anche se tramite la Nato. David Ignatius, editorialista del Washington Post, ha sottolineato che Kiev potrebbe usare i 18 missili a lunga gittata Atacms attualmente in Ucraina alla sua massima potenza (300 chilometri).
Nella lista delle armi destinate all'Ucraina ci sarebbero, sempre secondo il Washington Post, ulteriori Atacms.
Donald Trump però ieri ha precisato che «Zelensky non dovrebbe prendere di mira Mosca» e aggiunto di «non pensare di inviare missili a lunga gittata in Ucraina».
Nessuna ipotesi quindi di consegnare «missili Tomahawk». Il tema è stato oggetto di discussione, ma nella prima spedizione non ci sono. Parlando con la Bbc al telefono, il presidente Usa ha tenuto aperto uno spiraglio per Putin.
«Sono deluso, ma non è finita», ha detto facendo riferimento ai canali di dialogo aperti. Nelle ultime settimane il leader Usa si è avvicinato alle posizioni di Kiev. Potrebbe aver avuto un ruolo persino Melania Trump. La First Lady, infatti, ha rimarcato in almeno due occasioni al marito che le descriveva come «buone» le conversazioni con Putin che «comunque il presidente russo ha già ripreso a bombardare».
Il Cremlino ha osservato le mosse americane senza scomporsi. Putin – rileva la Reuters citando tre fondi russe – è intenzionato a continuare a combattere in Ucraina ed è «imperturbabile dinanzi alle minacce di sanzioni Usa».
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