MORETTI DAL RIDERE! - LA NEO PORTAVOCE DI BERSANI SARà BONAZZA MA INANELLA UNA GAFFE DOPO L’ALTRA - PIZZICATA DALLE ZANZARE CRUCIANI&PARENZO: NON SA QUANTE VOLTE BERSANI È STATO MINISTRO E QUANDO - E SCAMBIA IL MESTIERE DEL PADRE: MECCANICO, MA INVECE ERA BENZINAIO (ORMAI LO SA TUTTA ITALIA!) - IN COMPENSO RITIENE CULATELLO “BELLO COME CARY GRANT”, QUANDO AVEVA I CAPELLI - SU TWITTER SOSTENEVA PURE CHE GLI IMMIGRATI POSSONO VOTARE ALLE ELEZIONI…

1- GAFFE MORETTI: BERSANI HA FATTO DUE VOLTE IL MINISTRO... "IL PADRE ERA MECCANICO"
(DIRE) - Alessandra Moretti, portavoce della campagna per le primarie di Pierluigi Bersani, ha commesso alcune gaffe sul curriculum del segretario Pd. Ospite de La Zanzara su Radio 24 i conduttori Giuseppe Cruciani e David Parenzo le hanno chiesto quante volte Bersani e' stato ministro. "Due volte- ha risposto Moretti- dell'Industria con Prodi e poi nel 2001 dei Trasporti". In realta' Bersani e' stato ministro tre volte (anche dello Sviluppo Economico), e non nel 2001. Il padre che lavoro faceva? "Il meccanico", risponde ancora la Moretti. Pero' il papa' del segretario Pd faceva il benzinaio. Gia' una volta Alessandra Moretti aveva commesso un errore sostenendo su twitter che Bersani era in Parlamento da due legislature.

2- MORETTI: RENZI MASCHILISTA,COME BERLUSCONI BERSANI PIU' BELLO, CON I CAPELLI SEMBRAVA CARY GRANT
(ANSA) - ''Dire che assomiglia a Berlusconi non e' un'offesa, perche' Berlusconi e' stato un grande politico e un grande comunicatore. E Renzi un po' gli assomiglia, fa la primadonna, e' egocentrico ed e' anche maschilista''. Lo dice Alessandra Moretti del Pd, portavoce della campagna elettorale di Bersani, a La Zanzara su Radio 24. ''Renzi eccome se e' maschilista, quando l'ho visto gliel'ho detto in faccia - sostiene la Moretti - e intorno ha una corte di donne, ama essere al centro dell'attenzione''.

Ma chi e' piu' bello tra Bersani e Renzi? ''Bersani tutta la vita. Ma avete visto le foto di Bersani da giovane quando aveva i capelli fluenti? Assomiglia a Cary Grant, un possibile attore, e poi e' alto e con le spalle larghe. Non c'e' paragone con Renzi, che ha pure quel modo di parlare cosi' strano...''. Ma lei ha mai fumato una canna, chiedono i conduttori Giuseppe Cruciani e David Parenzo? ''Si', mi facevo degli spinelli, poi ho smesso perche' non mi andava piu' di fumare'', dice la Moretti.

3- BERSANI, OGNI TANTO CONTROLLA I TWEET DI ALESSANDRA MORETTI, NEH
Riccardo Puglisi per "Linkiesta.it"

1) Tranquilla domenica di ottobre: a proposito delle primarie del centro-sinistra, alle 11:01 il giornalista David Allegranti scrive su Twitter: "Alle primarie non potranno votare i sedicenni (contrariamente a quelle del 2007 e del 2009)".

2) Alle 11:43 Alessandra Moretti, portavoce del segretario del PD Bersani e capofila del suo comitato per le primarie, risponde così ad Allegranti: "si guarda alla base elettorale che andrà a votare alle politiche. Per eleggere il segretario del partito ok al voto x loro." Con ogni evidenza, la Moretti fa riferimento ad un parallelismo, una corrispondenza biunivoca tra chi vota alle primarie e chi vota alle elezioni politiche.

3) Alle 11:45 replica puntigliosamente ad entrambi (Allegranti e Sarubbi) il deputato PD Andrea Sarubbi: "non diciamo cretinate: se fosse così, non dovrebbero votare nemmeno gli immigrati. È una scelta chirurgica." Sarubbi, che nei giorni scorsi ha annunciato il suo voto per Renzi, risponde all'argomentazione della Moretti sul parallelismo tra chi vota alle primarie e alle politiche, parallelismo che non varrebbe per il caso degli immigrati regolari, i quali possono votare alle primarie ma non alle politiche.

4) Alle 11:54, dopo altri interventi di Pippo Civati, Sofia Ventura e Cristian Palmas (vedete il link qui), la Moretti risponde a Sarubbi e agli altri con fare risolutore: "gli immigrati con regolare permesso di soggiorno votano." Se tanto mi dà tanto, la Moretti risponde sul tema e dunque si riferisce al voto degli immigrati regolari alle elezioni politiche, in quanto sembra difendere il parallelismo tra chi vota alle primarie e alle politiche. Peccato che alle elezioni politiche gli immigrati regolari non votino.

5) Un minuto dopo interviene Sofia Ventura, professore associato di scienze politiche a Bologna, la
quale domanda -non molto innocentemente- ad Alessandra Moretti: "Alle politiche? Mi è nuova ...".
6) Passa una buona mezz'ora (di riflessioni?) e alle 12:31 Alessandra Moretti controreplica a Sofia Ventura: "alle primarie".

A questo punto delle due l'una:

1) Secondo una prima interpretazione, Alessandra Moretti avvalora la tesi del parallelismo tra elettorato attivo alle primarie e alle politiche portando l'esempio del voto degli immigrati regolari, che è possibile in entrambi i casi. In questo caso si tratta di un errore fattuale grave, in quanto gli immigrati regolari non votano alle elezioni politiche.

2) Secondo un'interpretazione alternativa, la Moretti si è sempre riferita al fatto che gli immigrati regolari possono votare alle primarie, ma a questo punto non c'è parallelismo sulla "[...] base elettorale che andrà a votare alle politiche", come faceva notare Sarubbi, in quanto ciò che vale per i giovani (non votano in entrambi i casi) non vale per gli immigrati regolari (votano solo alle primarie). Quindi ha ragione Sarubbi a parlare di "scelta chirurgica".

Il segretario Bersani controlli dunque l'uso dell'account twitter di Alessandra Moretti, che oggi ne ha combinata un'altra, piuttosto graziosa. A metà mattinata Aurelio Mancuso, presidente e fondatore di Equality Italia, scrive il seguente tweet "Ed eccolo il moderno Renzi! "la Moretti. Ah! Sexy carina e come idee anche meglio della Belen" misoginia a piene mani!".

Tale messaggio cita testualmente un altro messaggio mandato ieri da "@conmatteorenzi", un account di sostenitori di Renzi a cui aveva risposto la Moretti per le rime (direi giustamente) ma come se stesse rispondendo a Renzi medesimo. Già ieri si era capito che l'account non apparteneva a Matteo Renzi, ma si trattava di un account collettivo, con uno dei gestori che si era "fatto prendere la mano" facendo una gigantesca figuraccia, tra parentesi.

Ebbene, oggi Alessandra Moretti ritwitta ai suoi 2700 follower il messaggio di Mancuso da cui trasparirebbe che Renzi stesso scrisse il messaggio originale. A questo punto faccio notare -e non sono il solo- che già ieri si era chiarita la paternità del messaggio, e nel frattempo rammento alla Moretti la questione del voto agli immigrati, con queste parole: "non è Renzi. in attesa chiarimenti su TW di @ale_moretti secondo cui immigrati regolari votano alle politiche. #competenza".

Ottengo la seguente risposta di Alessandra Moretti: "Sei scorretto e noioso. Gli immigrati con regolare permesso di soggiorno votano alle primarie:questo ho detto." Ovvero Alessandra Moretti ribadisce la seconda interpretazione del suo commento sugli immigrati.
Respingo in toto l'accusa di essere scorretto, e lo faccio in modo circostanziato con questo pezzo. Per quanto concerne l'accusa di essere noioso, la prendo piuttosto come un grande complimento. All'insaputa di Alessandra Moretti.

PS si scopre poi che Aurelio Mancuso ha tratto il suo tweet dalla lettura di un pezzo a pagina 8 de L'Unità di oggi (a firma di Simone Collini), in cui compare una notizia FALSA, ovvero che sia stato il sindaco di Firenze stesso a fare il confronto tra la Moretti e Belen.

 

ALESSANDRA MORETTI PRIMARIE PD BERSANI CON TOMMASO GIUNTELLA ALESSANDRA MORETTI ROBERTO SPERANZA jpegALESSANDRA Moretti GIUSEPPE CRUCIANI ALESSANDRA MORETTI jpegDavid Parenzopippo-civati

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ursula von der leyen donald trump dazi matteo salvini

DAGOREPORT – LA LETTERINA DELL’AL CAFONE DELLA CASA BIANCA È UNA PISTOLA PUNTATA ALLA TEMPIA DEI LEADER EUROPEI, CUI È RIMASTA UNA SOLA VIA DI USCITA, QUELLA COSIDDETTA “OMEOPATICA”: RISPONDERE AL MALE CON IL MALE. LINEA DURA, DURISSIMA, ALTRIMENTI, ALLE LEGNATE DI TRUMP, DOMANI, ALL’APERTURA DELLE BORSE, SI AGGIUNGERANNO I CALCI IN CULO DEI MERCATI. LA CINA HA DIMOSTRATO CHE, QUANDO RISPONDI CON LA FORZA, TRUMP FA MARCIA INDIETRO - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” ORMAI È RIMASTA L’UNICA A IMPLORARE, SCODINZOLANTE, “IL DIALOGO” COL DAZISTA IN CHIEF, NEMMENO LE CIFRE CATASTROFICHE SULLE RIPERCUSSIONI DELLE TARIFFE USA SULLE  AZIENDE ITALIANE, TANTO CARE ALLA LEGA, HA FERMATO I DEMENZIALI APPLAUSI ALLA LETTERA-RAPINA DA PARTE DI MATTEO SALVINI – ASCOLTATE JOSEPH STIGLITZ, PREMIO NOBEL PER L’ECONOMIA: “TRUMP NON AGISCE SECONDO ALCUN PRINCIPIO ECONOMICO, NON CONOSCE LO STATO DI DIRITTO, È SEMPLICEMENTE UN BULLO CHE USA IL POTERE ECONOMICO COME UNICA LEVA. SE POTESSE, USEREBBE QUELLO MILITARE’’

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...

diletta leotta ilary blasi stefano sala pier silvio berlusconi

FLASH – IL BRUTALE AFFONDO DI PIER SILVIO BERLUSCONI SU ILARY BLASI E DILETTA LEOTTA (“I LORO REALITY TRA I PIÙ BRUTTI MAI VISTI”), COSÌ COME IL SILURAMENTO DI MYRTA MERLINO, NASCE DAI DATI HORROR SULLA PUBBLICITÀ MOSTRATI A “PIER DUDI” DA STEFANO SALA, AD DI PUBLITALIA (LA CONCESSIONARIA DI MEDIASET): UNA DISAMINA SPIETATA CHE HA PORTATO ALLA “DISBOSCATA” DI TRASMISSIONI DEBOLI. UN METODO DA TAGLIATORE DI TESTE BEN DIVERSO DA QUELLO DI BABBO SILVIO, PIÙ INDULGENTE VERSO I SUOI DIPENDENTI – A DARE UNA MANO A MEDIASET NON È LA SCURE DI BERLUSCONI JR, MA LA RAI: NON SI ERA MAI VISTA UNA CONTROPROGRAMMAZIONE PIÙ SCARSA DI QUELLA CHE VIALE MAZZINI, IN VERSIONE TELE-MELONI, HA OFFERTO IN QUESTI TRE ANNI…

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

NULLA SARÀ COME PRIMA: PIER SILVIO BERLUSCONI, VESTITO DI NUOVO, CASSA IL SUO PASSATO DI RAMPOLLO BALBETTANTE E LANCIA IL SUO PREDELLINO – IN UN COLPO SOLO, CON IL COMIZIO DURANTE LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI, HA DEMOLITO LA TIMIDA SORELLA MARINA, E MANDATO IN TILT GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI, MINACCIANDO LA DISCESA IN CAMPO. SE SCENDE IN CAMPO LUI, ALTRO CHE 8%: FORZA ITALIA POTREBBE RISALIRE (E MOLTO) NEI SONDAGGI (IL BRAND BERLUSCONI TIRA SEMPRE) – NELLA MILANO CHE CONTA IN MOLTI ORA SCOMMETTONO SUL PASSO INDIETRO DI MARINA DALLA GESTIONE “IN REMOTO” DI FORZA ITALIA: D'ALTRONDE, LA PRIMOGENITA SI È MOSTRATA SEMPRE PIÙ SPESSO INDECISA SULLE DECISIONI DA PRENDERE: DA QUANTO TEMPO STA COGITANDO SUL NOME DI UN SOSTITUTO DI TAJANI?