mattarella milano colombo feltri giordano

MORTI DI SERIE B - MATTARELLA E GHERARDO COLOMBO ADDEBITANO LA STRAGE DI MILANO AL "CLIMA" CONTRO I MAGISTRATI. E DIMENTICANO L'AVVOCATO, IL TESTIMONE, E IL NIPOTE FERITO - FELTRI: "IL PRESIDENTE PARLA A VANVERA". GIORDANO: "GIARDIELLO NON CE L'AVEVA COI GIUDICI, MA COL MONDO"

1. NON USATE QUELLA STRAGE PER SANTIFICARE LE TOGHE

Vittorio Feltri per "il Giornale"

 

spari al tribunale di milano   4spari al tribunale di milano 4

Sergio Mattarella da qualche mese ormai è capo dello Stato, e in questo periodo avevamo imparato ad apprezzarlo perché, a differenza del suo predecessore, non parlava: apriva bocca soltanto per dire buongiorno e buonasera alle persone che incontrava. Un comportamento lodevole. D'altronde, si sa che il silenzio è d'oro, e l'oro piace a tutti, specialmente a noi che viviamo nel frastuono e siamo costretti per lavoro ad ascoltare e riportare numerose sciocchezze pronunciate dai politici.

 

spari al tribunale di milano   5spari al tribunale di milano 5

Nell'orgia di dichiarazioni che ci piovevano (e ci piovono) sulla scrivania, raramente ci imbattevamo in sproloqui del signor presidente. Di qui la nostra simpatia se non ammirazione per lui. Giovedì scorso con rammarico ci siamo ricreduti. Mattarella ha parlato e ci ha talmente deluso da insinuare il sospetto che, avendo rotto il silenzio, d'ora in poi ci romperà anche le scatole con un'incessante sequela di dichiarazioni petulanti, per non dire di peggio.

il giudice fernando ciampiil giudice fernando ciampi

 

Infatti, commentando la strage compiuta da un pazzo scatenato nel Palazzo di giustizia milanese (tre morti e due feriti), Mattarella si è lasciato andare a considerazioni che non stanno né in cielo né in terra, riassunte così dal Corriere della Sera: «Basta discredito sui magistrati».

 

Attenzione. Siamo d'accordo col presidente che costoro non debbano essere gratuitamente offesi, cosa che invece avviene abbastanza frequentemente. Ma il punto è un altro: che c'entra il discredito gettato sulle toghe con il massacro in tribunale? È noto che tra le vittime c'è un giudice, ma è altrettanto noto che all'altro mondo sono finiti pure un giovane avvocato e un tizio imputato al pari dell'assassino.

 

lorenzo alberto claris appianilorenzo alberto claris appiani

Le osservazioni del capo dello Stato avrebbero avuto pertinenza qualora i tre uomini freddati fossero stati tutti magistrati, nel qual caso sarebbe stato logico pensare a un attacco all'ordine giudiziario. Mentre il fatto che siano morti anche un avvocato (che era lì in veste di testimone, fra l'altro) e un cittadino estraneo all'attività forense dimostra platealmente come l'omicida non abbia agito in odio alla giustizia e a chi l'amministra, bensì perché al momento di premere il grilletto aveva qualche filo staccato nel cervello. Su questo non vi sono dubbi.

 

Mattarella, se proprio voleva dare una spiegazione surreale alla carneficina, avrebbe dovuto prendersela non solo con chi scredita i magistrati, ma anche con chi diffama i legali e i soci in affari. Il che sarebbe stato ridicolo ma non discriminatorio nei confronti di due categorie degne di rispetto quanto quella citata dal Quirinale.

tribunale milanotribunale milano

 

In sostanza il presidente ha commesso un errore. Forse spinto dal desiderio di manifestare solidarietà nei confronti dei giudici, ultimamente al centro di polemiche, ha colto l'occasione dell'eccidio per fare udire la propria voce in loro difesa. Probabilmente si è pure dimenticato che spesso i magistrati si screditano da soli: la recente lite fra Edmondo Bruti Liberati e Alfredo Robledo, scoppiata proprio nella Procura di Milano, ne è la prova.

 

Chiunque può sbagliare, anche Mattarella, al quale però sarebbe stato sufficiente mordersi la lingua per fare bella figura.

 

 

2. STRAGE AL TRIBUNALE: "I GIUDICI USANO IL MASSACRO PER REGOLARE I CONTI"

Mario Giordano per "Libero Quotidiano"

 

tribunale milano parenti vittimatribunale milano parenti vittima

Usano cadaveri ancora caldi per una polemica corporativa. Fra i tanti orrori della magistratura italiana, adesso c’è anche questo: la strage di Milano non era nemmeno ancora chiarita in tutti i suoi aspetti, e già Gherardo Colombo aveva trovato il colpevole: il «brutto clima» creato da chi osa criticare i giudici. Lui ha dettato subito la linea, e gli altri gli sono andati a ruota: prima il presidente della Repubblica Mattarella («Bisogna respingere il discredito contro i magistrati»), poi il presidente dell’Anm Sabelli («Troppa tensione e troppa rabbia sulla giustizia»), poi il presidente del Csm Legnini («I magistrati non possono essere lasciati soli»). Come a far passare l’idea che quel pazzo assassino abbia preparato la carneficina dopo aver letto qualche editoriale garantista di Filippo Facci o Paolo Liguori…

 

napolitano mattarella gasparrinapolitano mattarella gasparri

Questa versione dei fatti, che stanno cercando di imporre a suon di esternazioni, la dice lunga sullo squilibrio che regna nei palazzi di giustizia, dove l’ultracasta togata evidentemente ha perso ogni contatto con la realtà. Quello di Milano, infatti, è stato un attacco alla categoria dei magistrati tanto quanto lo è stato a quello degli avvocati o dei commercialisti o dei testimoni o dei nipoti. Claudio Giardiello, l’imprenditore fallito, non ce l’aveva con i giudici: ce l’aveva con il mondo. E infatti contro il mondo ha ripartito la sua rabbia senza differenze e senza preferenze, tanto da colpire persino un membro della propria famiglia. E allora ci sarà qualcuno che si leva a dire: «I nipoti di Giardiello non possono essere lasciati soli?».

 

Palazzo di giustizia, per altro, non è il cortile dei pm, il privé delle toghe, ma un luogo pubblico, di tutti i cittadini. Infatti sono stati i cittadini ad essere stati colpiti. E allora perché i giudici vogliono accaparrarsi l’unicità della sofferenza? Perché pretendono di essere le "vere" vittime?

 

GHERARDO COLOMBO GHERARDO COLOMBO

La pratica del protagonismo li ha ubriacati fino al punto da voler addirittura soverchiare il dolore degli altri? Se davvero solo i giudici sono nel mirino - come sostengono - come si spiega che una mamma avvocato stia piangendo il proprio figlio avvocato? E perché un figlio ventenne piange un padre che aveva un autolavaggio a Monza? Forse anche la categoria degli autolavaggi è particolarmente nel mirino come quella dei giudici? C’è un clima d’odio contro i proprietari di spazzoloni e asciugatori per interni in pelle?

 

vittorio feltri 3vittorio feltri 3

Se poi proprio dobbiamo dirla tutta, i magistrati prima di cercare colpevoli altrove, dovrebbero provare a fare un po’ di autocritica: il sistema di sicurezza del palazzo di Giustizia, come è noto, è affidato al Procuratore Generale. Tocca a lui stilare i piani di protezione e chiedere uomini e mezzi al Comune. Ed è evidentemente il piano di protezione che non ha funzionato. Per questo sono stati colpiti un avvocato, un testimone, un nipote, un commercialista, l’intera città di Milano, la popolazione italiana. E un magistrato.

 

CLAUDIO GIARDIELLO ARRESTATO A VIMERCATECLAUDIO GIARDIELLO ARRESTATO A VIMERCATE

Tutti vittime allo stesso modo di errori umani, magari pure degli errori dei magistrati. Non certo di un clima. Che c’entrano infatti la «tensione e la rabbia sulla giustizia»? Perché tirarle in ballo a sproposito? Fra l’altro tutti dicono che Fernando Ciampi fosse una persona rigorosissima e serissima. E ancor di più, allora, appare terribile l’uso del suo cadavere per una battaglia politica, o peggio corporativa. Per orchestrare una campagna in favore della categoria. Magari solo con lo scopo di difendere qualche privilegio. O, peggio, l’integrità delle ferie estive.

 

Ultimi Dagoreport

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…