
LA MOZIONE DI SFIDUCIA A VON DER LEYEN TOGLIE IL VELO AI PARTITI EUROPEI – I SOCIALISTI, FORMALMENTE DENTRO L’ALLEANZA URSULA, SI ASTENGONO E MINACCIANO DI MOLLARE LA PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE UE, MENTRE FRATELLI D’ITALIA VOTERÀ CONTRO: LA SINISTRA REGALA ALLA MELONI, CHE SI STA AVVICINANDO AL CENTRO, IL RUOLO DI PUNTELLO DELLA MAGGIORANZA – LA DUCETTA SE NE FOTTE CHE A PRESENTARE LA MOZIONE SIA STATO UN PARLAMENTARE RUMENO DEL SUO GRUPPO, ECR (E CHE LA VOTERANNO ANCHE I POLACCHI DEL PIS): IL SUO UNICO OBIETTIVO È TRAMUTARSI IN DEMOCRISTIANA E AVVICINARSI AL PPE...
1 - IL «PROCESSO» A VON DER LEYEN SULLA MOZIONE DI SFIDUCIA È RESA DEI CONTI PPE-SOCIALISTI
Estratto dell’articolo di Francesca Basso per il “Corriere della Sera”
URSULA VON DER LEYEN E GIORGIA MELONI - VERTICE SUL PIANO MATTEI PER L AFRICA - FOTO LAPRESSE
Mentre a Bruxelles si aspettava l’arrivo della lettera (non pervenuta) di Donald Trump sui dazi, per avvicinarsi alla chiusura del negoziato con gli Usa, a Strasburgo in plenaria andava in scena il «processo» alla presidente Ursula von der Leyen e alla Commissione, ovvero il dibattito sulla mozione di sfiducia presentata da un parlamentare dell’Ecr, il romeno Gheorghe Piperea, che sarà votata giovedì, e che prendeva le mosse dal Pfizergate.
«Non possiamo permettere agli estremisti di riscrivere la storia», ha detto in Aula von der Leyen, che al termine del suo intervento ha ricordato che «quando la Commissione si siederà con gli Stati Uniti per negoziare su commercio e tariffe, l’Europa dovrà dare prova di forza», come sul futuro dell’Ucraina e nel confronto con la Cina.
[…] Salvo un clamoroso colpo di scena, la mozione non passerà perché la «maggioranza Ursula», formata da popolari, socialisti e liberali più i verdi voterà contro anche se a dibattito chiuso fonti dell’S&D […] hanno fatto sapere di stare valutando l’astensione e che «il loro sostegno non è garantito» e «si aspettano dei segnali nelle prossime 48 ore»[…].
[…] Tuttavia, l’astensione non conta come voto espresso quindi non mette a rischio il risultato finale per il quale servono i due terzi dei voti espressi a favore della mozione di sfiducia e la maggioranza assoluta dei componenti.
Una parte dell’Ecr si esprimerà a favore, ma non Fratelli d’Italia, come ha spiegato in Aula il copresidente del gruppo Nicola Procaccini, che ha detto che voterà contro «per difendere il lavoro dell’ex copresidente del’Ecr e attuale vicepresidente della Commissione europea, l’italiano Raffaele Fitto».
Voterà la sfiducia, invece, il M5S, a differenza del gruppo The Left, saldandosi con la Lega e gli altri partiti che fanno parte dei Patrioti, tra cui il francese Rassemblement National e l’ungherese Fidesz, e del gruppo Europa delle Nazioni sovrane di cui fa parte la tedesca Afd.
La presidente von der Leyen si è difesa punto per punto dagli «estremisti» complottisti «apologeti di Putin» che hanno presentato la mozione di sfiducia, da lei definita «un rozzo tentativo di creare una spaccatura tra le nostre istituzioni, tra le forze pro europee e pro democratiche di quest’Aula».
[…] In realtà, la mossa dell’estrema destra ha consentito una resa dei conti pubblica tra il Ppe e gli altri gruppi della «maggioranza Ursula».
Il capogruppo dei popolari Manfred Weber […] ha votato all’occorrenza con la destra e l’estrema destra dando vita alla cosiddetta «maggioranza Venezuela», cercando così di portare avanti il proprio programma, a partire dal Green Deal, a prescindere da socialisti e liberali.
SUDDIVISIONE DEI SEGGI AL PARLAMENTO EUROPEO - LEGISLATURA 2024-2029
«Questa mozione è il risultato diretto della vostra strategia» di dialogare con i gruppi della destra, ha attaccato la leader socialista Iratxe García Pérez.
La leader dei liberali Valerie Hayer ha avvertito von der Leyen «che nulla può essere dato per scontato.
Riporti l’ordine nella sua famiglia politica», è l’invito. Weber gioca con i numeri per difendersi: «In circa il 3% di tutti i voti finali il Ppe ha vinto con il sostegno dell’Ecr e dei Patrioti, ma abbiamo avuto più del 7% dei voti finali in cui i socialisti hanno vinto con i Patrioti, contro il Ppe». Ma alla fine è il Ppe che sta imponendo la linea.
ursula von der leyen giorgia meloni
2 - FDI SI SMARCA DAI CONSERVATORI: QUEL TESTO UN REGALO ALLA SINISTRA
Estratto dell’articolo di Fr. Bas. per il “Corriere della Sera”
Alla fine Fratelli d’Italia ha scelto la strada della responsabilità, in linea con il ruolo europeo che si è ritagliata la premier Giorgia Meloni: mai come adesso è al centro dei diversi tavoli in cui si decide a Bruxelles, dall’immigrazione alla ricostruzione dell’Ucraina.
Un voto a favore della mozione di sfiducia presentata dall’eurodeputato romeno Gheorghe Piperea dell’Ecr, che è il gruppo in cui siede Fratelli d’Italia, non avrebbe fatto bene a Roma.
Il copresidente del gruppo Nicola Procaccini ha dunque preso le distanze dal partito polacco Diritto e giustizia (Pis), che non ha fatto alcun passo indietro. Del resto in Polonia è scontro tra Ppe e Pis.
«Non potrò parlare a nome di tutto il gruppo. Ma potrò farlo a nome dei 2\3 dei colleghi dell’Ecr che non hanno sottoscritto la mozione», ha detto ieri in Aula Procaccini, definendola «un errore, un grande regalo ai nostri avversari politici, che arriva proprio nel momento di loro maggiore frustrazione.
Questo, quando grazie a maggioranze di centrodestra mai viste prima stiamo riuscendo a riportare un po’ di buon senso qui dentro». Di fatto dando ragione alla tesi di socialisti e liberali che contestano al Ppe maggioranze alternative a quella «Ursula».
Per Fratelli d’Italia l’estrema destra ha fatto un autogol perché la mozione, che non passerà, rafforzerà von der Leyen e la «maggioranza Ursula» proprio nel momento di maggiore debolezza.
La presidente, è il ragionamento, dovrà restituire il sostegno ricevuto.
URSULA VON DER LEYEN RAFFAELE FITTO
[…] Non è un mistero che nel partito i malumori verso von der Leyen non siano pochi, a partire dal disappunto per la presentazione della legge sui nuovi target ambientali per il 2040 per arrivare all’architettura del nuovo bilancio dell’Unione post 2027, che sarà presentato la prossima settimana e che in base alle indiscrezioni prevede l’accorpamento dei fondi di coesione e agricoli con conseguente taglio a vantaggio di altre priorità come la difesa e l’innovazione.
LA SQUADRA DELLA COMMISSIONE EUROPEA DI URSULA VON DER LEYEN
Una soluzione che Fitto — ha il portafoglio alla Coesione e la supervisione dell’Agricoltura — sta cercando di contrastare, con il commissario polacco al Bilancio Serafin (Ppe) e che vede la quasi totalità dei gruppi contro, il Comitato delle Regioni, 14 Paesi Ue e 20 ministri dell’Agricoltura.