mughini sardine

LA VERSIONE DI MUGHINI - "SONO TRA QUELLI CUI PIACCIONO MOLTO E LE IMMAGINI E LA FENOMENOLOGIA DELLE “SARDINE” MA MI RITRAGGO RISPETTO AI COMMENTI DI CHI VEDE NEL LORO AGIRE E NEL LORO MANIFESTARSI QUALCOSA DI SINISTRA E NE ESULTA. SE GLI UOMINI E LE DONNE DETTE “SARDINE” FOSSERO TUTTI GENTE CHE GIÀ VOTAVA A SINISTRA, IL DISCORSO È MORTO IN PARTENZA. IL PUNTO È ESATTAMENTE QUESTO. PARLARE E CONVINCERE QUELLI CHE..."

Giampiero Mughini per Dagospia

mughini

 

Caro Dago, ovviamente sono tra quelli cui piacciono molto e le immagini e la fenomenologia delle “sardine”, di quanti e quante si ammassano per le strade e nelle piazze d’Italia a contrastare il “sovranismo” più becero e indecente.

 

sardine

Vedo che ad aver dato il là a tutto questo sono stati ragazzi e ragazze giovani, contro i quali sputacchiano i giornali che cercano i loro lettori nello stagno sovranista, ossia ragazzi non particolarmente ingombri dei “pesi” del Novecento, delle sue topografie delle sue terminologie. Lo sta dicendo uno che ci ha messo tutta la vita a sbarazzarsi di quei “pesi”, primo tra tutti quello che a tutti i costi “bisogna fare e dire qualcosa di sinistra”. Ecco perché mi ritraggo un tantino rispetto ai commenti di chi vede nell’agire e nel manifestarsi delle “sardine” qualcosa di sinistra e ne esulta.

 

Perché questo è il punto. Se gli uomini e le donne dette “sardine” fossero tutti gente che già votava a sinistra, il discorso è morto in partenza. Sappiamo da trenta o quarant’anni che cosa è e che cosa non è in Italia la sinistra propriamente detta è il 22  per cento o forse il 25 per cento della gente italiana, non uno di più. Ai tempi di Enrico Berlinguer aveva sfiorato il 33 per cento, ma erano tempi lontanissimi e diversissimi dall’oggi.

 

giampiero mughini

Ebbene con quelle percentuali in una democrazia pluripartitica non vai lontano. Se in tutto e per tutto le “sardine” rappresentano soltanto quel 22-25 per cento che 24 ore al giorno è determinatissima a stare a sinistra, riempiranno sì le piazze ora di Bologna ora di Modena, ma al centesimo corteo ben riuscito si ritireranno in bell’ordine senza aver cambiato di un ette l’indirizzo della politica italiana.

 

Il punto è esattamente questo. Parlare e convincere quelli che non sono di sinistra al modo di una circoncisione alla nascita. Parlare agli uomini e alle donne delle differenti (e diversissime) regioni e classi italiane, agli uomini e alle donne che stanno nel mezzo dei lavoro odierni e che hanno i problemi dei lavori odierni, problemi che non sono più quelli dell’ “autunno caldo” di cinquant’anni fa.

 

Parlare alle partite Iva, ai lavoratori dell’Ilva che rischiano il posto, ai piccoli imprenditori i cui nemici principali sono la burocrazia statale e il sovrappeso fiscale, ai ragazzi che guadagnano meno del reddito di cittadinanza pur facendo un duro lavoro quotidiano (i riders, ma anche i giovani collaboratori di un quotidiano di carta che oggi arrivano a stento a 500-600 euro al mese dopo aver faticato come dei dannati). Questo sì che è veramente difficile, altro che riempire la piazza di Modena in un contrasto di entusiasmo generazionale diffuso e condiviso.

giampiero mughini

 

Questo sì che è il difficile traguardo di una moderna democrazia industriale. E mancavo di dire una cosa, la necessità di convincere quelli che vedono “l’altro” come un nemico, un rivale, uno che compete con te un euro dopo l’altro. Dargli il diritto a prendersi una cittadinanza, certo, ma ancor prima convincere quelli che gli abitano vicini che quei signori non rappresentano un pericolo quale che sia il colore della loro pelle.

 

manifestazione delle sardine a modena 6

L’altro giorno in televisione, e avevo accanto una Sacerdotessa del Bene, ho detto a un certo punto che il mio rapporto principale con il mio Paese (e dunque la mia identità principale) è quello di essere una partita Iva, uno che fattura il suo lavoro e che ci paga sopra l’Iva e tutto il resto delle tasse. La Sacerdotessa mi ha guardato sprezzante, lei sì abituata a volare nel cielo delle utopie e dei presepi sociali, ossia cose che non valgono nulla e non significano nulla. Nulla, proprio nulla. Cose a immaginare e a sognare le quali, non farai mai un baffo a Matteo Salvini e alla sua compagnia cantante sovranista. Una compagnia, lo ha scritto benissimo il mio amico Ernesto Galli della Loggia sulla prima pagina del Corriere, che ha il vento in poppa in questo nostro e quanto mesto nuovo millennio.

 

 

 

mughini

GIAMPIERO MUGHINI

manifestazione delle sardine a modena 11manifestazione delle sardine a modena 4manifestazione delle sardine a modena 7manifestazione delle sardine a modena 3manifestazione delle sardine a modena 9manifestazione delle sardine a modena 2manifestazione delle sardine a modena 1mughini

Ultimi Dagoreport

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…

monique veaute

NO-CAFONAL! – ARCO DI TRIONFO PER MONIQUE VEAUTE, QUELLA VISPA RAGAZZA FRANCESE CHE NEL 1984 GIUNSE A ROMA PER LAVORARE ALL’ACCADEMIA DI FRANCIA DI VILLA MEDICI - DA ABILISSIMA CATALIZZATRICE DI GENIALI E VISIONARIE REALTÀ ARTISTICHE INTERNAZIONALI, DETTE VITA A UN FESTIVAL CHE SCOSSE LO STATO DI INERZIA E DI AFASIA CULTURALE IN CUI ERA PIOMBATA ROMA DOPO L’ERA DI RENATO NICOLINI – L'ONORIFICENZA DI ''COMMANDEUR DE L'ORDRE DES ARTS ET DES LETTRES'' NON POTEVA NON ESSERE CONSEGNATA DALL’AMBASCIATORE FRANCESE SE NON A VILLA MEDICI, DOVE 40 ANNI FA TUTTO È NATO….

de luca manfredi schlein tafazzi conte landini silvia salis

DAGOREPORT - LA MINORANZA DEL PD SCALDA I MOTORI PER LA RESA DEI CONTI FINALE CON ELLY SCHLEIN. L’ASSALTO ALLA GRUPPETTARA (“NON HA CARISMA, CON LEI SI PERDE DI SICURO”), CHE HA TRASFORMATO IL PD DA PARTITO RIFORMISTA IN UN INCROCIO TRA UN CENTRO SOCIALE E UN MEETUP GRILLINO – NONOSTANTE LA SONORA SCONFITTA SUBITA NELLE MARCHE E IL FLOP CLAMOROSO IN CALABRIA, LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA RESISTE: TRINCERATA AL NAZARENO CON I SUOI FEDELISSIMI QUATTRO GATTI, NEL CASO CHE VADA IN PORTO LA RIFORMA ELETTORALE DELLA DUCETTA, AVREBBE SIGLATO UN ACCORDO CON LA CGIL DI “MASANIELLO” LANDINI, PER MOBILITARE I PENSIONATI DEL SINDACATO PER LE PRIMARIE – IL SILENZIO DEI ELLY ALLE SPARATE DI FRANCESCA ALBANESE - I NOMI DEL DOPO-SCHLEIN SONO SEMPRE I SOLITI, GAETANO MANFREDI E SILVIA SALIS. ENTRAMBI INADEGUATI A NEUTRALIZZARE L’ABILITÀ COMUNICATIVA DI GIORGIA MELONI – ALLARME ROSSO IN CAMPANIA: SE DE LUCA NON OTTIENE I NOMI DEI SUOI FEDELISSIMI IN LISTA, FICO RISCHIA DI ANDARE A SBATTERE…