fedeli conte

MA ‘NDO VAI SE IL PEZZO DI CARTA NUN CE L’HAI! MICA SOLO CONTE HA TAROCCATO IL CV: CI SONO PASSATI ANCHE CROSETTO, MARIANNA MADIA E, SU TUTTE, LA MINISTRA DELL’ISTRUZIONE VALERIA FEDELI – BATTISTRADA PER “GIGGINO” DI MAIO: PRIMO MINISTRO DISOCCUPATO DEL LAVORO

 

 

Brunella Bolloli per Libero Quotidiano

 

giuseppe conte foto lapresse

Non è il titolo di studio che fa il politico, ma 'ndo vai se la laurea non ce l' hai? Oddio, siamo in un momento in cui ci apprestiamo ad avere al ministero del Lavoro Luigino Di Maio che, oltre a non essersi laureato e a vivere un rapporto teso con i congiuntivi e la geografia, non è certo un esperto del welfare. Abbiamo avuto una ministra dell' Istruzione, Valeria Fedeli, più attenta alle desinenze femminili che al libretto universitario: prima ha dichiarato di avere conseguito la laurea, poi le hanno ricordato che era solo un diploma in Scienze sociali.

 

La senatrice Pd ha quindi modificato il cv e si è giustificata con una toppa peggiore del buco: «Quel diploma oggi equivale a una laurea triennale». Ora c' è il caso di Giuseppe Conte, con un curriculum così ricco che pare finto. I grillini sentenziano: è un luminare del diritto. Nelle 18 pagine di cv spicca un corso di «perfezionamento» alla New York University, che però in America non risulta. Non vi è traccia di Conte nel prestigioso ateneo a stelle e strisce, motivo per cui il premier in pectore dei grillini potrebbe subire il destino analogo a quello di Giulio Sapelli: sedotto e abbandonato sul più bello.

 

CI VUOLE FANTASIA

OSCAR GIANNINO RICORDA CONTE

In fin dei conti, il prof su cui Di Maio puntava tanto almeno una laurea ce l' ha. Non come il giornalista Oscar Giannino, così creativo e convincente, nel 2013, quando da leader del suo movimento ultra liberista "Fare per fermare il declino" si è candidato a Palazzo Chigi dichiarando non solo di avere preso due lauree, ma anche un master negli Usa. Giannino, preparato nel suo campo, si spacciava dottore in Legge ed Economia, con master alla Chicago University.

 

E poteva essere tutto vero, se non avesse avuto la iella di dimenticare che nell' Illinois insegnano illustri italiani. Quando è scoppiato il bubbone, Oscar si è confessato su Libero: «Mi sono inventato tutto per un complesso d' inferiorità».

 

crosetto meloni

Perfino Guido Crosetto, parlamentare di Fdi, è incappato in un incidente simile quando sul sito della Camera campeggiava accanto al suo nome la scritta "laureato" in Economia e Commercio, che non corrispondeva al vero. «Un titolo che però io non ho mai sbandierato», si è difeso. «Una debolezza», ma guai ad assimilarlo al caso Giannino.

 

Giamila Carli

Fino a che non è stata smascherata, Giamila Carli, sindaca Pd di Santa Luce (Pisa), non ha avuto il coraggio di dire la verità ai suoi. «Sono arrivata a 17 esami di Giurisprudenza, poi mi sono fermata». Ha taroccato il suo cv la prima volta nel '93 e si è arrivati al 2018 per scoprire che la Carli non è dottoressa. «La mia storia, però non cambia», ha spiegato lei.

 

DI PADRE IN FIGLIO

renzo bossi

Molto è cambiato, invece, per Renzo Bossi, detto "Il Trota", laureato «a sua insaputa» in Albania. La faccenda è emersa soltanto al processo per appropriazione indebita. Sui documenti che attestavano l' avvenuta laurea estera era pure scritta sbagliata la sua data di nascita. Lui è trasecolato e, del resto, questa ossessione per il pezzo di carta è una faccenda di famiglia. Il padre Umberto, infatti, studiava Medicina a Pavia, mai finita, eppure aveva organizzato il festone di laurea con amici e consorte. Per l' occasione, dicono, si era fatto regalare la borsa di cuoio scuro, che fa tanto dottore.

 

Lauree (dis)onorevoli che fioccano da tutte le parti: pagine di titoli vaghi, corsi irregolari, nomi altisonanti di istituti stranieri. I curricula dei politici italiani sono pieni di qualsiasi cosa, basta che sia verosimile, non come quel ministro tedesco che si è dimesso per la vergogna. Certo da noi fa più effetto su chi grida «o-ne-stà».

 

rocco casalino 2

Ad esempio, all' inizio della scorsa legislatura c' è stato il giallo sul Bachelor of Arts, una sorta di dottorato dichiarato dalla deputata grillina Marta Grande, che millantava anche un corso in Cina poi corretto in un soggiorno a Pechino. E stesso brivido l' ha provato Rocco Casalino, capo della comunicazione M5S, per un master alla Shenandoah University, in Virginia, mai conseguito.

 

Ha rischiato di terremotare il governo, infine, la tesi di dottorato della ministra Marianna Madia, discussa all' Alta Scuola Imt di Lucca. I detrattori dicevano che era copiata. Ma dopo un' indagine interna l' Imt ha stabilito che non c' erano irregolarità.

 

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