NEL TOGA-TOGA DEI VELENI TRA ROBLEDO E BRUTI LIBERATI FINISCE ANCHE UNA VECCHIA VICENDA DI CALUNNIE SPARATE CONTRO ROBLEDO DALL’EX FINMECCANICA BORGOGNI - SU QUESTA STORIACCIA IL PROCURATORE CAPO TACQUE E NON INFORMÒ NÉ DIFESE IL SUO PM

Paolo Colonnello per "la Stampa"

C'è un'altra storia «criptata» nella denuncia al Csm del procuratore aggiunto Alfredo Robledo. E racconta questa volta di una vicenda che, secondo l'interessato, sarebbe nata in alcuni ambienti di Finmeccanica per screditarlo. Una storia per altro già nota (ne parlò l'Espresso due anni fa), abortita grazie a verifiche immediate, ma che ha lasciato l'ennesimo strascico nei rapporti ormai tesi tra l'aggiunto e il suo capo, il procuratore Edmondo Bruti Liberati, che nella denuncia al Csm viene accusato in pratica di non aver «tutelato» a sufficienza da questi veleni il suo vice.

Questioni di punti di vista.
I fatti. Nel dicembre 2011, in piena inchiesta su Finmeccanica, l'ex capo delle relazioni esterne del gruppo Lorenzo Borgogni, interrogato dal pm, romano Paolo Ielo (ex pool «Mani Pulite») racconta di una confidenza ricevuta dal superconsulente Lorenzo Cola, il quale gli avrebbe riferito di un processo «aggiustato» a Milano, un'inchiesta contro l'allora presidente Giuseppe Orsi.

Si tratta di un'indagine scaturita, guarda caso, dall'inchiesta «Oil for Food» e che ha messo nei guai Orsi quando era top manager dell'Agusta elicotteri. È successo infatti che Robledo, indagando sui conti di Marco Mazarino De Petro, ciellino grande amico di Formigoni, accusato di aver trattato svariati milioni di barili di petrolio dall'Iraq convogliando il denaro sul conto di una società svizzera, la Candonly, ha scoperto due false fatture da 25 mila euro ciascuna pagate dall'Agusta di Orsi.

Il pagamento, ritiene Robledo, sarebbe legato all'acquisto di un elicottero da parte della Avio Nord, società controllata dalla regione Lombardia. Il pm contesta a Orsi la natura «tangentizia» delle fattura ma lo rinvia a giudizio per aver evaso l'imposta sui redditi non riuscendo a provare altre accuse. Il processo verrà però trasferito a Busto Arsizio dove Orsi verrà alla fine assolto. È questa l'inchiesta «aggiustata» di cui avrebbe riferito Cola a Borgogni? Il pm Ielo convoca Cola che smentisce.

Quindi, chiama Bruti Liberati - che da quel momento è tenuto al segreto - e si fa mandare il fascicolo dell'inchiesta di Robledo, da cui non risulta alcuna anomalia. La verifica è necessaria e anzi obbligata. Alla fine, tutti tirano un sospiro di sollievo. Rimane da capire perchè Borgogni abbia detto una cosa del genere, non avendo mai incrociato nella sua vita Robledo. Cola, che pure smentisce, qualche motivo invece lo avrebbe: Robledo era stato tra i primi a scoprire i suoi conti esteri.

Ma Cola in realtà potrebbe avrebbe avuto motivi di risentimento pure verso Orsi che considera di una «cordata» ostile alla sua. A questo punto Ielo telefona a Robledo, avvertendolo di quanto era successo. Robledo ringrazia. E trasecola: perché Bruti, finita l'inchiesta, non lo ha avvertito?

La tensione tra i due non è ancora a livello di guardia, però l'episodio contribuisce ad aumentarla. Perché, sostiene Robeldo, Bruti avrebbe dovuto tutelarlo in una storia dove, come si vede, di nuovo entrano in gioco strani personaggi. Robledo stesso però non presenta alcuna denuncia. La vicenda potrebbe finire qui. Invece adesso rispunta nella triste stagione dei «veleni» dove il rischio è che altri, alla fine, intingano i loro stiletti.

 

 

ALFREDO ROBLEDO jpegEDMONDO BRUTI LIBERATI Lorenzo Borgogni AD FINMECCANICA GIUSEPPE ORSI LORENZO COLA

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