marco cunsolo roberto sergio angela mariella fabrizio zappi antonio di bella giorgia meloni matteo salvini giampaolo rossi

NELL’IMPASSE DELLA RAI, SPUNTA IL SEMPITERNO ANTONIO DI BELLA – SAREBBE IL NOME RICICCIATO DAL PD PER SBLOCCARE LA TRATTATIVA SULLA PRESIDENZA DELLA RAI, IMPANTANATA DAI VETI INCROCIATI E DALLA MELONI IN MODALITÀ “S-FASCIO TUTTO IO”. MA IL PD SMENTISCE: NON C’È UNA NOSTRA PROPOSTA” – DOMANI IL VERTICE DI MAGGIORANZA: RISOLTA LA GRANA AD-DIRETTORE GENERALE (RECLAMATO DALLA LEGA) ORA IL GUAIO È SULLA PRESIDENZA: SERVONO DUE TERZI DEI VOTI IN CDA, MA CON IL M5S CHE HA TOLTO L’APPOGGIO ESTERNO E RENZI IN LUNA DI MIELE CON ELLY SCHLEIN…

RAI:PD,NON C'È NOSTRA PROPOSTA DI BELLA PRESIDENTE GARANZIA +

antonio di bella foto di bacco

(ANSA) - "L'articolo apparso oggi sul Corriere della Sera dal titolo "Rai nell'impasse, vertice del centrodestra, il Pd lancia Di Bella come presidente di garanzia" è destituito di ogni fondamento di verità nella parte che riguarda Il Partito Democratico. E' quanto scritto in una nota diffusa dal Nazareno.

 

"Il Pd quotidianamente contrasta le scelte scellerate di un'azienda che continua a subire una pessima gestione da parte dei suoi vertici, che perde ascolti, che non garantisce ormai il diritto a una corretta informazione".

 

giampaolo rossi roberto sergio

"E mentre la Lega e Fratelli d'Italia litigano per continuare a lottizzare la Rai con criteri di spartizione partitica, il Pd riafferma la necessità - più volte ribadita dalla segretaria Elly Schlein e dalle iniziative legislative parlamentari - di una nuova riforma della governance della più importante azienda culturale del Paese", conclude la nota.

 

RAI NELL’IMPASSE, VERTICE DEL CENTRODESTRA IL PD LANCIA DI BELLA PRESIDENTE DI GARANZIA

Estratto dell’articolo di Antonella Baccaro per il “Corriere della Sera”

 

Il vertice di maggioranza tra la premier Giorgia Meloni e i vice Matteo Salvini e Antonio Tajani, che dovrebbe tenersi domani (salvo blitz) sulle nomine Rai, e non solo, dovrà sciogliere molti nodi in poco tempo o si andrà a settembre.

 

simona agnes

Dovrà ricredersi chi pensava che il problema principale fosse la Lega, alla rincorsa, come minimo, di un posto da direttore generale, in cambio del via libera al meloniano Giampaolo Rossi, attuale dg, come amministratore delegato, e a Simona Agnes, come presidente per Forza Italia. Il freno tirato dalla Lega in questi giorni alla convocazione delle Camere era la reazione al blitz con cui FdI stava tentando di imporre il rinnovo del cda, rinviando la discussione su dg e varie.

 

Una volta partita la trattativa, però, non sarà difficile accontentare il Carroccio concedendogli di affiancare all’ad Rossi, con cui ha poco dialogo, un proprio uomo. Che sia Marco Cunsolo o Maurizio Fattaccio conta poco, l’attuale dg avrebbe forse preferito Felice Ventura, ma su questi dirigenti non ha obiezioni. Conta invece che Meloni accetti il principio, insieme a un pacchetto di altre compensazioni.

 

meloni viale mazzini rai

Quanto all’attuale ad Roberto Sergio, che finora è sembrato oscillare tra la vecchia ipotesi della staffetta con Rossi e l’idea di essere confermato in quota Lega, è possibile che approdi alla direzione lasciata dal manager prescelto. Il suo attivismo […] non è passato inosservato. […]

 

Ma la partita più difficile è sulla presidenza. Il quadro si è complicato dopo le Europee, quando il M5S, che ha perso consenso, ha tolto l’appoggio esterno in cda, e la sinistra ha iniziato a compattarsi. Come è noto, la nomina del presidente, proposta dal Tesoro al Consiglio dei ministri, deve ottenere in Vigilanza i due terzi dei 41 voti: 28.

 

La maggioranza, che ne ha 24, finora aveva fatto conto su Italia viva (due voti), Azione (uno) e Svp (uno). Ma dopo le profferte di ricompattamento di Matteo Renzi al Pd, non rifiutate dalla segretaria Elly Schlein, i due voti di Iv sembrano persi. Sperare che nel segreto dell’urna qualcuno della minoranza arrivi in soccorso, è difficile, visto che, al momento del voto, il Pd lascerà l’Aula, trascinandosi il M5S.

 

roberto sergio con rossi

Di fronte a questa prospettiva, Forza Italia è tentata dal rinvio, mentre il Pd tenta di infilarsi nello squarcio, offrendo per la presidenza un nome di garanzia: Antonio Di Bella, inviato e direttore Rai, apprezzato anche a destra. In alternativa, poiché alla sinistra spetterebbe indicare una donna (devono essere tre in cda, e la destra ne indica due), si pensa anche a un nome di richiamo, forse Laura Boldrini.

LA RAI DI GIORGIA MELONI - VIGNETTA BY ELLEKAPPA

 

Come risponde il centrodestra? Tentando il Pd con un ragionamento: in un cda, con quattro membri della maggioranza (due FdI, uno Lega e Simona Agnes), quanto può contare avere un presidente? Non sarebbe meglio rinunciarvi e mantenere alcune direzioni-chiave, come Fiction e Cultura che altrimenti andrebbero perse? Il caso può finire con un accordo, un rinvio. O una sorpresa: nell’impasse sulla presidenza, questa non viene nominata e il membro più anziano la assume. Nel caso specifico, se il Pd scegliesse come consigliere Di Bella, sarebbe lui.

antonio di bella foto di bacco

Ultimi Dagoreport

silvia salis giorgia meloni elly schlein matteo renzi

DAGOREPORT - IN ITALIA, DOPO TANTI OMETTI TORVI O INVASI DI VANITÀ, SI CERCANO DONNE FORTI. DONNE COL PENSIERO. DONNE CHE VINCONO. E, NATURALMENTE, DONNE IN GRADO DI COMANDARE, CAPACI DI TENER TESTA A QUELLA LADY MACBETH DELLA GARBATELLA CHE DA TRE ANNI SPADRONEGGIA L’IMMAGINARIO DEL 30% DEGLI ELETTORI, ALIAS GIORGIA MELONI - IERI SERA ABBIAMO ASSISTITO ATTENTAMENTE ALLA OSPITATA DI SILVIA SALIS A “OTTO E MEZZO”, L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO CHE DALLA LEOPOLDA RENZIANA E DAL CONI DELL’ERA MALAGÒ HA SPICCATO IL VOLO NELL’OLIMPO DELLA POLITICA, SINDACO DI GENOVA E SUBITO IN POLE COME LEADER CHE SBARACCHERÀ ELLY SCHEIN E METTERÀ A CUCCIA LA CRUDELIA DE MON DI COLLE OPPIO - DOPO MEZZ’ORA, PUR SOLLECITATA DA GRUBER E GIANNINI, CI SIAMO RITROVATI, ANZICHÉ DAVANTI A UN FUTURO LEADER, DAVANTI A UNA DONNA CHE DAREBBE IL PREMIO NOBEL PER LA LETTERATURA ALL'AUTORE DE "IL MANUALE DELLA PERFETTA GINNASTICATA" - ECCITANTE COME UN BOLLETTINO METEO E LA PUBBLICITÀ DI TECHNO-GYM, MELONI PUO' DORMIRE SONNI TRANQUILLI - VIDEO

john elkann donald trump

DAGOREPORT – ITALIA, BYE BYE! JOHN ELKANN NON NE PUÒ PIÙ DI QUESTO DISGRAZIATO PAESE CHE LO UMILIA SBATTENDOLO PER 10 MESI AI "SERVIZI SOCIALI", COME UN BERLUSCA QUALSIASI, E STUDIA LA FUGA NEGLI STATI UNITI - PRIMA DI SPICCARE IL VOLO TRA LE BRACCIA DEL SUO NUOVO IDOLO, DONALD TRUMP, YAKI DEVE LIBERARSI DELLA “ZAVORRA” TRICOLORE: CANCELLATA LA FIAT, TRASFORMATA IN UN GRUPPO FRANCESE CON SEDE IN OLANDA, GLI RESTANO DUE GIORNALI, LA FERRARI E LA JUVENTUS – PER “LA STAMPA”, ENRICO MARCHI È PRONTO A SUBENTRARE (MA PRIMA VUOLE SPULCIARE I CONTI); PER “REPUBBLICA”, IL GRECO KYRIAKOU È INTERESSATO SOLO ALLE REDDITIZIE RADIO, E NON AL GIORNALE MANGIASOLDI E POLITICAMENTE IMPOSSIBILE DA GOVERNARE) - DOPO IL NO DI CARLO FELTRINELLI, SAREBBERO AL LAVORO PER DAR VITA A UNA CORDATA DI INVESTITORI MARIO ORFEO E MAURIZIO MOLINARI – SE IL CAVALLINO RAMPANTE NON SI TOCCA (MA LA SUA INETTA PRESIDENZA HA SGONFIATO LE RUOTE), PER LA JUVENTUS, ALTRA VITTIMA DELLA SUA INCOMPETENZA, CI SONO DUE OPZIONI IN BALLO…

italo bocchino giorgia arianna meloni

DAGOREPORT – PER QUANTO SI SBATTA COME UN MOULINEX IMPAZZITO, ITALO BOCCHINO NON RIESCE A FARSI AMARE DALLA FIAMMA MAGICA DI GIORGIA MELONI: LUI SI PRODIGA NELL'OSPITATE TELEVISIVE CON LODI E PEANA ALLA STATISTA DELLA SGARBATELLA, MA È TUTTO INUTILE: TROPPO CHIACCHIERATO E CON UN GIRO DI AMICIZIE DISCUTIBILI, L'EX DELFINO DI FINI NON ENTRA A ''PA-FAZZO CHIGI'' – LE SUE DICHIARAZIONI SIBILLINE SUL CASO GHIGLIA NON L’HANNO AIUTATO: HA SPECIFICATO, NON A CASO, CHE IL SUO INCONTRO CON  IL COMPONENTE DEL GARANTE DELLA PRIVACY ALLA SEDE DI FDI È DURATO “VENTI MINUTI AL MASSIMO”, METTENDO IN DIFFICOLTÀ ARIANNA MELONI – SE È TANTO "IMPRESENTABILE", PERCHÉ NON LO CACCIANO DA DIRETTORE EDITORIALE DEL "SECOLO D'ITALIA"? SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI ESTROMETTERLO. MA QUANTI SEGRETI CONOSCE L’EX SANCHO PANZA DI FINI, APPASSIONATO DI INTELLIGENCE E VICINO A LOBBISTI CONSIDERATI IMPRESENTABILI DALLA FIAMMA MAGICA DELLA MELONA? - VIDEO

giovambattista fazzolari roberto carlo mele

FLASH – I DAGO-LETTORI HANNO FATTO IL LORO DOVERE: HANNO SCOPERTO L'IDENTITÀ DELL’UOMO CHE DUE GIORNI FA ERA ATTOVAGLIATO CON GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI DA “VITTI”, A PIAZZA SAN LORENZO IN LUCINA. SI TRATTEREBBE DI ROBERTO CARLO MELE, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D’ITALIA (FIGURA NELL'ESECUTIVO DEL PARTITO COME SEGRETARIO AMMINISTRATIVO). COME “FAZZO”, DEVE AMARE MOLTO LA RISERVATEZZA, VISTO CHE ONLINE NON SI TROVANO SUE FOTO – ANCHE “L’UOMO PIÙ INTELLIGENTE” CHE CONOSCE GIORGIA MELONI (PENSA GLI ALTRI), SEMPRE RESTIO AI SALOTTI, HA FATTO IL SUO INGRESSO UFFICIALE NELLA ROMANELLA POLITICA DEL “FAMOSE DU’ SPAGHI”…

giorgia meloni donald trump al sisi

FLASH! - LA BOCCIATURA DEL PONTE SULLO STRETTO DA PARTE DELLA CORTE DEI CONTI HA FATTO SALTARE I NERVI NON SOLO A SALVINI MA SOPRATTUTTO ALLA MELONI – LA PREMIER, CHE SI ERA SPESA MOLTO IN EUROPA PER LA REALIZZAZIONE DEL PONTE, SI È TALMENTE INCAZZATA (“E’ L’ENNESIMO ATTO DI INVASIONE DE GIUDICI SULLE SCELTE DEL GOVERNO”) CHE HA CANCELLATO IL VIAGGIO AL CAIRO DI SABATO PER L’INAUGURAZIONE DEL MUSEO GEM - ALLA NOTIZIA CHE AL POSTO DELLA STATISTA, SBARCA IL FARAONE GIULI, ANCHE AL SISI NON L’HA PRESA PER NIENTE BENE…