DIASPORA 2.0 - NETANYAHU PREPARA UN PIANO DA 41 MILIONI DI EURO PER ASSORBIRE I NUOVI ARRIVI DI EBREI DALL’EUROPA - E DOVE SI SISTEMANO? NELLE COLONIE IN CISGIORDANIA, OGGETTO DI TRATTATIVE CON ABU MAZEN

1 - EBREI D’EUROPA, CRESCE LA VOGLIA DI ISRAELE

Fabio Scuto per “la Repubblica”

 

primo ministro benjamin netanyahuprimo ministro benjamin netanyahu

Il premier d’Israele Benjamin Netanyahu si è rivolto nei giorni scorsi a tutte le comunità della diaspora del Vecchio Continente, dicendosi certo che «l’ondata di attacchi terroristici contro gli ebrei continuerà», suscitando qualche reazione anche fra i dirigenti delle comunità europee. Poi si è mosso anche su un altro campo: il governo israeliano ha varato misure per «preparare Israele a una immigrazione di massa».

 

Un piano da 180 milioni di shekel (quasi 41 milioni di euro) per incoraggiare l’assorbimento di nuovi arrivi dopo i recenti attentati terroristici, da Francia e Belgio e dall’Ucraina straziata dalla guerra civile, visto che in base alla Legge del Ritorno ogni emigrante ebreo che si trasferisce in Israele ha diritto ad una serie di facilitazioni finanziarie e fiscali.

Ma l’ondata di nuovi immigrati attesa dal premier dall’Europa fatica ancora a vedersi.

 

«I numeri sono effettivamente in crescita», spiega Sergio Della Pergola, professore all’Università ebraica di Gerusalemme e demografo fra i più accreditati nel mondo accademico, «ma hanno rappresentato nel 2014 non più dell’1 per cento della popolazione ebraica in Europa, davvero poco perché si possa parlare di esodo».

netanyahu visita il supermercato koshernetanyahu visita il supermercato kosher

 

Fatto sta che in Israele — secondo gli ultimi dati — sta aumentando l’immigrazione di ebrei dal Vecchio Continente, a cominciare proprio da quelli francesi: nell’anno appena trascorso sono stati 6.658, più del doppio dell’anno precedente, mentre a gennaio 2015 si è già arrivati a 1.835. E’ necessario però considerare che in Francia vive la più numerosa comunità ebraica, che sfiora il mezzo milione di persone.

 

netanyahu  visita il supermercato koshernetanyahu visita il supermercato kosher

«E’ vero che i dati ci dicono che migliaia di persone in Francia e in altri Paesi europei», spiega a il professor Della Pergola, «hanno valutato la possibilità di lasciare i loro Paesi, così come in Ucraina dove i combattimenti hanno investito zone dove è più densa la presenza ebraica, ma fra il dire e il fare ce ne corre, e nelle condizioni attuali dell’Europa per quanto problematiche dal punto di vista economico e della sicurezza, la forza di stare dove ci si trova è ancora predominante rispetto all’avventura del cambio di Paese e di vita».

 

Il dato sorprendente del 2014 riguarda invece l’Italia che ha registrato in termini proporzionali il più alto numero di “aliah” degli ultimi 40 anni: 323. «Ovviamente sono numeri piccoli», spiega il professore, «visto che la comunità in Italia si assesta intorno alle 25 mila unità».

 

ebrei R ebrei R

I motivi di questa emigrazione a giudizio di Della Pergola sono la crisi economica che investe tutti gli italiani, l’antisemitismo dei media, di Internet, di vasti settori della politica. «Niente di paragonabile a quello che accade in Francia», vuole precisare subito, «in Italia il numero delle aggressioni è vicino allo zero, ma il disagio c’è».

 

Ma dove andranno ad abitare le migliaia di ebrei europei che Netanyahu si aspetta? I leader di diversi insediamenti della Cisgiordania occupata hanno già presentato all’ufficio del premier i piani allargamento di queste colonie, che saranno ampliate, in terre che sono oggetto della trattativa di pace con l’Anp di Abu Mazen, ferma su un binario morto da quattro anni nonostante le pressioni internazionali. La situazione in Europa potrebbe peggiorare, ma in Israele potrebbe non essere migliore.

ebrei francesi ebrei francesi

 

«I nuovi immigrati», scriveva ieri su Haaretz il columnist Zvi Barel «scopriranno che la loro sicurezza non è più soggetta ai capricci dello Stato islamico o di Al Qaeda, e non saranno obiettivo di gesti atroci di antisemitismo, ma per essere veri israeliani, dovranno adattarsi alla depressione israeliana e alla costante paura di una guerra o della distruzione di massa, oppure di entrambe».

 

2. LA SCELTA DI JONATHAN: ANDARE VIA È GIUSTO, IL VECCHIO CONTINENTE NON è SICURO PER NOI

Gabriele Isman per “la Repubblica”

 

«Oggi un ebreo con la kippah non può girare per l’Europa, le nostre scuole sono ridotte a bunker. Ecco perché Netanyahu ha ragione quando dice che gli ebrei devono andare a vivere in Israele». Jonathan Pacifici ha 36 anni e dal 1997 vive a Gerusalemme dove si occupa di startup. «Porto ancora addosso alcune schegge dal giorno dell’attentato nella Sinagoga di Roma del 1982. Avevo 4 anni: quando mi risvegliai in ospedale dissi “andrò a vivere in Israele”. Poi l’ho fatto davvero e non me ne sono mai pentito».

STRAGE TOLOSASTRAGE TOLOSA

 

L’unica vittima di quell’attentato fu Stefano Gay Tachè: il presidente della Repubblica Sergio Mattarella lo ha ricordato nel suo discorso di insediamento. Si è meravigliato ascoltando quel passaggio?

«Le parole del presidente su Stefano non erano così scontate e forse non se n’è ancora colta appieno l’importanza. Negli anni ho sviluppato molta attenzione al tema della solidarietà immediata dopo un attentato e al silenzio che segue l’ondata emozionale. Questo mi ha fatto capire la strategia della vita, che è quella che viviamo noi qui in Israele».

 

Cosa intende per strategia della vita?

CORTEO CONTRO ANTISEMITISMOCORTEO CONTRO ANTISEMITISMO

«Dovremmo pianificare il futuro e invece ci ritroviamo a parlare di Shoah e di sicurezza, e lo dico ricordando anche la famiglia dei miei bisnonni sterminata nei campi nazisti. Dovremmo pianificare il futuro, e invece ci occupiamo tanto della morte e poco della vita.

 

Ma Israele è uno degli hub mondiali più spumeggianti, pieno di innovazione, aperto nel confronto col mondo. Per questo fa bene Netanyahu a lanciare quell’appello, che è anche un richiamo all’Europa. Cosa deve fare un leader israeliano per difendere gli ebrei se non ricordare che esiste un posto dove possono vivere serenamente?».

 

ATTACCHI AGLI EBREI IN FRANCIA STRAGE ALLAEROPORTO DI PARIGI ATTACCHI AGLI EBREI IN FRANCIA STRAGE ALLAEROPORTO DI PARIGI

Netanyahu però non dice mai che la serenità di Israele spesso ha un costo: ed è la sofferenza dei palestinesi. Lei cosa pensa?

«Israele è un’isola di democrazia, di cultura ed innovazione, di tecnologia e tolleranza di progresso e verità. Con tutte le lacune, i problemi e le mancanze propri di una vita autentica di libertà. Sono decenni che Israele combatte (quasi) da sola contro il terrorismo che cerca di estirpare il concetto stesso di libertà, dicendo a tutti coloro che la accusano per questo “attenzione, arriverà anche da voi”. Ecco, oggi è arrivato. E che fa l’Europa?».

 

ATTACCHI AGLI EBREI IN FRANCIA INCENDIO A MARSIGLIA ATTACCHI AGLI EBREI IN FRANCIA INCENDIO A MARSIGLIA

In tanti hanno dato torto al premier israeliano: da Angela Merkel a François Hollande fino al rabbino capo di Danimarca, Jair Melchior, che in un’intervista a Repubblica di due giorni fa ha sostenuto che “i motivi per tornare in Israele devono essere positivi. Altrimenti vuol dire cedere al ricatto dei terroristi”.

«Ho molto rispetto per il rabbino Melchior, ma mi chiedo se vivano meglio i miei 4 figli in scuole e asili dove si parlano 10 lingue o i bambini ebrei nelle scuole superblindate di Roma e Parigi. Io ricordo l’indifferenza dei miei compagni e delle maestre della Montessori di Roma quando tornai in classe».

 

Il 17 marzo in Israele si vota. Non è legittimo il sospetto che l’appello di Netanyahu possa avere fini elettorali?

ATTACCHI AGLI EBREI IN FRANCIA ATTENTATO A PARIGI ATTACCHI AGLI EBREI IN FRANCIA ATTENTATO A PARIGI

«Gli ebrei della diaspora non vanno ai seggi, i sondaggi dicono che la posizione di Netanyahu è stabile. Frasi simili erano già arrivate da Peres e da altri leader israeliani, di destra e di sinistra. L’impatto che quelle dichiarazioni possono avere in sede elettorale è davvero marginale.

 

L’Europa ha smesso di essere un luogo sicuro per noi ebrei da 70 anni. Dalle elezioni di marzo mi auguro che esca un governo stabile che possa collaborare con l’Europa a un percorso comune di valori, di crescita, di innovazione, per contrapporre la cultura della vita alla strategia della morte dei terroristi dell’Is. Finora gli Stati Uniti sono stati un partner più credibile dell’Europa, ma qualcosa potrebbe cambiare, e l’Italia può far molto».

 

Nel 2014 sono stati 323 gli italiani che si sono trasferiti in Israele. Soltanto nel 1970 il numero era stato più alto: 330. E negli ultimi dieci anni il numero degli emigrati è di circa 2mila persone. Cosa pensa di questi numeri?

Riccardo Pacifici Riccardo Pacifici

«Mi sembrano importanti. Ognuno ha diritto di seguire le proprie aspirazioni, e credo che Netanyahu faccia bene a dirlo».

 

Eppure anche Riccardo Pacifici, presidente della comunità ebraica romana, ha parlato di “ebrei d’Europa” per respingere l’appello. Lei non crede che questa identità ebraica ma anche europea sia ormai riconosciuta all’interno delle comunità?

«Io vedo che nelle comunità europee si percepisce un senso di assedio e che questo non passa soltanto per le problematiche della sicurezza dei nostri luoghi. I media spesso attaccano Israele quando in Medio Oriente scoppiano le crisi. Facebook e i commenti agli articoli dei giornali che trattano di Israele pullulano di odio antiebraico. Proprio su repubblica.it avete mostrato il video del giornalista francese con la kippah insultato in giro per Parigi: siamo sicuri che se l’esperimento fosse ripetuto a Roma l’esito non sarebbe lo stesso?».

 

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni elly schlein

DAGOREPORT - LE MANOVRE DA "DOTTOR STRANAMORE" DI ELLY SCHLEIN: SFANGARLA AI REFERENDUM, VINCERE IN AUTUNNO IN TUTTE E 6 LE REGIONI CHE ANDRANNO AL VOTO, QUINDI ANDARE AL CONGRESSO ANTICIPATO DEL PD A GENNAIO 2026 PER POI FARSI INCORONARE LEADER DEL CENTROSINISTRA ALLE POLITICHE DEL 2027 (CONTE PERMETTENDO) – A FAVORE DI ELLY GIOCA IL FATTO CHE LA MINORANZA DEM E' FRANTUMATA CON BONACCINI E LO RUSSO TRATTATI DA TRADITORI DELLA CAUSA DEI RIFORMISTI E PICIERNO E GORI GIUDICATI TROPPO EX RENZIANI – NEL CENTRODESTRA GIRA GIÀ LA BATTUTA: “LUNGA VITA AD ELLY SCHLEIN”, CHE RESTA PER "LA STATISTA DELLA GARBATELLA" LA SUA MIGLIORE POLIZZA PER FARSI ALTRI 5 ANNI A PALAZZO CHIGI...

friedrich merz donald trump starmer macron meloni von der leyen jd vance

DAGOREPORT - L’INCONTRO DI GIORGIA MELONI CON VANCE E VON DER LEYEN È STATO SOLO ''ACCIDENTALE'': È STATO POSSIBILE IN VIRTU' DELL’INSEDIAMENTO DI PAPA LEONE XIV (NON È STATA LA DUCETTA A CONVOCARE I LEADER, BENSI' SANTA ROMANA CHIESA) – LA "COMPASSIONE" DI TRUMP, CHE HA COINVOLTO LAST MINUTE "COSETTA" MELONI NELLA CHIAMATA CON MACRON, STARMER E MERZ – LE FAKE NEWS DI PALAZZO CHIGI PROPALATE DALLA STAMPA E MEDIA DI DESTRA COL SUPPORTO DEL “CORRIERE DELLA SERA”:  ALL’ORIZZONTE NON C’È MAI STATO ALCUN INVIO DI TRUPPE EUROPEE AL FIANCO DI KIEV CONTRO MOSCA. SOLO DOPO LA FIRMA DI UNA TREGUA, GRAN BRETAGNA E FRANCIA SONO A FAVORE DI UN INVIO DI TRUPPE, MA UNICAMENTE AL FINE DELLA SALVAGUARDIA DEI CONFINI UCRAINI, E COL FONDAMENTALE SUPPORTO INTELLIGENCE DELLA CIA - ALTRA MINCHIATA DELLA PROPAGANDA ALLA FIAMMA: NON E' MAI ESISTITA LA VOLONTÀ DI ESCLUDERE L’ITALIA DAL GRUPPO DEI ''VOLENTEROSI''. È LA "GIORGIA DEI DUE MONDI" STESSA A ESSERSI CHIAMATA FUORI, IN PREDA ALL'AMBIZIONE SBAGLIATA DI DIVENTARE LA "PONTIERA'' TRA STATI UNITI ED EUROPA, E PER EVITARE GUAI IN CASA CON IL SUO NEMICO PIU' INTIMO, MATTEO SALVINI...

giuliano amato

AMOR CH’A NULLO AMATO – IL RITRATTONE BY PIROSO DEL DOTTOR SOTTILE: “UN TIPO COERENTE E TUTTO D’UN PEZZO, UN HOMBRE VERTICAL? O UN SUPER-VISSUTO ALLA VASCO ROSSI, ABILE A PASSARE INDENNE TRA LE TURBOLENZE DELLA PRIMA REPUBBLICA, UOMO-OMBRA DI CRAXI, MA ANCHE DELLA SECONDA?” – ALCUNI PASSAGGI STORICI DA PRECISARE: AMATO NON SI CANDIDÒ NEL 2001 A CAUSA DI ALCUNI SONDAGGI-PATACCA SVENTOLATIGLI DA VELTRONI, CHE DAVANO RUTELLI IN VANTAGGIO SU BERLUSCONI – A FERMARE LA CORSA AL QUIRINALE DEL 1999 FU MASSIMO D’ALEMA, CHE LO SCARICÒ PER IL “NEUTRO” CIAMPI  - IL MANCATO VIAGGIO AD HAMMAMET E IL RAPPORTO CON GIANNI DE GENNARO...

ernesto galli della loggia giorgia meloni

DAGOREPORT - FAZZOLARI E' PER CASO IL NUOVO DIRETTORE DEL "CORRIERE"? - IN UNA PRIMA PAGINA CHE NASCONDE LE MENZOGNE DI GIORGIA MELONI, SPUTTANATA DA MACRON, BRILLA UN EDITORIALE VERGOGNOSO DI GALLI DELLA LOGGIA CHE SI DOMANDA: "SE LA GERMANIA (DI AFD) HA DAVVERO FATTO I CONTI CON IL SUO PASSATO NAZISTA. IN ITALIA, INVECE, UN PARTITO CHE PURE HA LE SUE LONTANE ORIGINI NEL FASCISMO GOVERNA DA TRE ANNI IN UN MODO CHE SOLO I COMICI (DUNQUE PER FAR RIDERE…) GIUDICANO UNA MINACCIA PER LA DEMOCRAZIA" - L’EX MAOISTA, POI TERZISTA, QUINDI BERLUSCONIANO, 5STELLE, INFINE MELONIANO  DEVE STUDIARE UN PO’, INVECE DI CAMBIARE PARTITO A OGNI CAMBIO DI GOVERNO. NEL DOPOGUERRA IN GERMANIA, GLI EX NAZISTI RIENTRARONO NEL CONTESTO SOCIALE E OTTENNERO POSTI DI POTERE NELLE INDUSTRIE PIÙ AVANZATE FINO ALLA CONTESTAZIONE DEL '68, SIMBOLEGGIATA DALLO SCHIAFFONE RIFILATO DALLA STUDENTESSA BEATE KLARSFELD AL CANCELLIERE (EX NAZISTA) KURT KIESINGER – IN ITALIA LA DESTRA ALLA FIAMMA DI FINI FU SDOGANATA DAL GOVERNO BERLUSCONI, DOVE IL MINISTRO DELLA GIOVENTU' ERA GIORGIA MELONI. COSA CHE IL GALLI OMETTE ESSENDO ORA COLLABORATORE DEL GOVERNO DUCIONI PER IL SETTORE SCUOLA...

andrea orcel unicredit

DAGOREPORT - IL RISIKO DELLE AMBIZIONI SBAGLIATE - COME PER IL GOVERNO MELONI, ANCHE ANDREA ORCEL NON IMMAGINAVA CHE LA STRADA PER LA GLORIA FOSSE TUTTA IN SALITA - IL RAFFORZAMENTO IMMAGINATO DI UNICREDIT, PER ORA, È TUTTO IN ARIA: IL MURO DI GOLDEN POWER DELLA LEGA HA RESO MOLTO IMPROBABILE LA CONQUISTA DI BANCO BPM; BERLINO RITIENE “INACCETTABILE” LA SCALATA ‘’NON AMICHEVOLE” DI UNICREDIT ALLA SECONDA BANCA TEDESCA COMMERZBANK; LE MOSSE DI NAGEL E DONNET GLI DANNO FILO DA TORCERE; CREDIT AGRICOLE, CHE HA UN CONTRATTO IN SCADENZA PER LA GESTIONE DEL RISPARMIO CHE RACCOGLIE UNICREDIT, HA UN ACCORDO CON BPM, DI CUI E' PRIMO AZIONISTA. E IL CDA DI UNICREDIT NON È PIÙ QUELLA FALANGE UNITA DIETRO AL SUO AZZIMATO CONDOTTIERO. COME USCIRE DAL CUL-DE-SAC? AH, SAPERLO…