“PER LA FIGA SI È ROVINATO LA VITA" – NICLA TARANTINI: "BERLUSCONI SI È FATTO ARRIVARE LE MINORENNI IN CASA E HA CONTINUATO A PUTTANEGGIARE... QUINDI IL PROBLEMA NON ERA GIANPAOLO CHE A 33 ANNI NON GLI HA SAPUTO DIRE DI NO PERCHÉ È UN SUPERFICIALE E UN AMORALE, PERCHÉ UNO CON UN MINIMO DI MORALITÀ NON LE FA QUESTE COSE, SU QUELLO NON CI PIOVE... MA IL PROBLEMA STA SUL FATTO CHE LUI SIA UNO CHE SI MUOVE SOLO COSÌ, O ERA GIANPAOLO O ERA SABINA (NDR, BEGAN) O ERA QUELLO O QUELL'ALTRO... QUINDI ANDASSE A FANCULO, TUTTI SANNO CHE IL VERME MARCIO È PROPRIO LUI"…

Giuliano Foschini e Francesco Viviano per La Repubblica

Una storia comune, aver sedotto il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, "l'imperatore", procurandogli belle donne. Affari comuni, come un investimento sui fondi Fas o alcune faccende con Eni e Finmeccanica. E una compagna, una persona con cui confidarsi in comune: Nicla, moglie di Gianpaolo e amante di Valter. Sono storie parallele quelle di Gianpaolo Tarantini e Valter Lavitola. Il primo che si racconta come uno che "a vent'anni era sulla barca di D'Alema e a trenta a dormire a casa di Berlusconi" ed è convinto che "se mi fai parlare a me, quello (Berlusconi) ci dà tre milioni".

Il secondo che è in Sud America per scegliere "le modelle alla Fininvest" e che si vanta di parlare con schede criptate (in realtà intercettate) "con Berlusconi e con questi della Cia". Affari, millanterie, dialoghi da film di Vanzina, storie al confine della legalità, così come ricostruite nelle informative della Digos di Napoli allegate agli atti dell'inchiesta.

PROSTITUTE A PALAZZO
Giampaolo Tarantini entra nelle grazie del presidente di Berlusconi portando nelle residenze romane starlette e prostitute. E lo stesso fa Lavitola che organizza party al castello di Torre in Pietra, vicino Roma. Lo racconta lo stesso Lavitola alla moglie di Tarantini. "Ninni - sintetizza la Digos nei brogliacci delle intercettazioni - a sua volta manifesta l'insofferenza di Giampaolo nel non poter avere più un rapporto stretto con Berlusconi. Valter dice che Berlusconi teneva il rapporto solo per le fighe e quando lui (Valter) stava facendo la cosa del castello di Torre in Pietra veniva chiamato da Berlusconi di continuo, e continua dicendo che a lui (Berlusconi) quello che gli interessa di più è quella cosa della figa. Ninni dice che lui per la figa si è rovinato la vita".

La moglie di Tarantini dice che visto che quello là (Berlusconi) ragiona solo a fica, lei andrà da Lui a settembre personalmente e gli chiede un lavoro per lei così alza il proprio reddito sele trova qualcosa per lei. Valter non è d'accordo, dice che se ne occuperà lui perché a "quello" gli devono chiedere solo una cosa altrimenti le chiederà anche di scoparsela tanto vale che scopano tutti e tre insieme.

LA RABBIA DI NICLA
La moglie di Tarantini è furiosa perché il premier non vuole ricevere il marito. Lavitola: "Nicla, qua il problema è un altro: quello mi dice, ma questo imbecille cretino, cosa vuole da me? Lui lo ritiene uno stronzo qualsiasi, allora non lo vuole vedere (...) L'altro giorno mi ha detto, ma a te cosa te ne frega di questi due?".
Nicla: "Ha detto così? Cosa te ne frega? Perfetto, voglio vedere proprio la sua faccia quando usciranno tutte le porcate che ha detto...".
Pochi giorni dopo si ritrovano a parlare di Berlusconi e del rapporto con Gianpi.

Nicla: "Cioè quello (ndr, Berlusconi) si è fatto arrivare le minorenni in casa e ha continuato a puttaneggiare... Quindi il problema non era Gianpaolo che a 33 anni non gli ha saputo dire di no perché è un superficiale e un amorale, perché uno con un minimo di moralità non le fa queste cose, su quello non ci piove... Ma il problema sta sul fatto che lui sia uno che si muove solo così, o era Gianpaolo o era Sabina (ndr, Began) o era quello o quell'altro... quindi andasse a fanculo, tutti sanno che il verme marcio è proprio lui".

Lavitola: "Ascolta amore mio (...) tieni presente che attorno a lui ci sta gente che vuole solo dimostrare che avevano ragione e che qualunque contatto con lui (Tarantini, ndr) è sbagliato".
Nicla: "Ho capito, però tanto lui sa dentro di se che è una medaccia".
Lavitola: "Benissimo, lui che è il re, l'imperatore non ammetterò mai che sarà una responsabilità sua di una cosa".

GLI AFFARI CON I FONDI FAS
"Gianpaolo - scrive la Digos - dice che oggi ha incontrato Dante il quale gli ha riferito che nella delibera dei fondi che avevano stanziato ha saputo che i fondi non ci sono più, e gli ha riferito che Raffaele (ndr, probabilmente si tratta del ministro Fitto) ha lui i fondi Fas per cui gli hanno dato la delega (...) Valter dice che bisogna fare una nota precisa su questa cosa un appunto in cui si dice di fondi Fas sono in questo capitolo del bilancio della Regione".

I due parlano poi di affari con Eni e Finmeccanica. Lavitola parla di "preoccupazioni per verifiche della Guardia di Finanza su ben 25 società in parte riferibili agli affari (gruppo Finmeccanica) su cui indaga la Procura".

TARANTINI E FINMECCANICA
La procura di Bari ha ricostruito che uno dei motivi per cui Tarantini aggancia Berlusconi è portare, dopo aver intascato centinaia di migliaia di euro, suoi amici imprenditori ai vertici delle aziende statali. E' proprio a una cena in casa Berlusconi che aggancia l'allora capo della protezione civile, Guido Bertolaso e grazi a lui arriva a Marina Grossi, moglie del numero uno di Finmeccanica, Pier Francesco Guarguaglini.

A raccontarlo è uno degli imprenditori che ha pagato Tarantini, il pugliese Enrico Intini. "A Bari si era sparsa la voce che Gianpaolo Tarantini fosse in contattato con il presidente del consiglio, contatto di cui Tarantini non faceva mistero (...) Gli chiesi se potesse favorire la realizzazione di un incontro con Bertolaso che avvenne a metà novembre. Alla riunione partecipò anche Tarantini. Bertolaso in quella circostanza si mostrò interessato e suggerì di prendere contatti con Finmeccanica. Presi contatto con l'ingegnere Manlio Fiore e Marina Grossi (...) In tale circostanza, i miei interlocutori mi dissero che non vi erano sviluppi esecutivi dei progetti tali da consentire eventuali sub forniture. (...) A marzo 2009 stipulai un contratto di consulenza con Tarantini".

I CONSIGLI DI DELL'UTRI
Lavitola è al telefono con la moglie di Tarantini. "Lei le confida - appunta la Digos - che il suo avvocato le ha consigliato di separarsi legalmente. Valter le dice che non ne vale la pena di farsi rompere le palle per le ansie che le trasmette il marito, che poi di riflesso lei mette in ansia lui (Lavitola) e lui fa le cose troppo di fretta può far qualche casino, e le dice: "Come ti ha detto l'altro giorno Dell'Utri: futtatinne!!".

LA CASTANEDA E IL PRESIDENTE
Appunta sempre la Digos: "Paolo Pozzessere (direttore commerciale di Finmeccanica) comunica a Debbie Castaneda (ex modella colombiana) che non le verrà rinnovato il contratto, provocandone la reazione sostanziatasi nella minaccia di chiamare Marinella (Brambilla, la segretaria del premier) per avere un appuntamento personale con Lui (onorevole Berlusconi?) per riferirgli la cosa. Segue una telefonata di poco successiva, diretta alla stessa Marinella che le nega un appuntamento per impegni di Lui a Palazzo Chigi".

"PIÙ MERDA C'È MEGLIO È"
Tarantini è molto preoccupato per la sua situazione giudiziaria. "Valter dice che è meglio così, e ribadisce che in questa situazione "più merda c'è, e meglio è".

MARINELLA E LE VIPERE
Giampaolo vuole incontrare il presidente Berlusconi. Lavitola lo scoraggia. "Giampaolo ma a che serve l'accesso tuo a lui determina solo una cosa, due cose: la prima un inutile rischio a lui perché io non mi fido più neanche di Marinella, delle segretarie e di nessuno perché lì è un covo di vipere e stanno uscendo cose vere incasinate, che non può sapere nessuno d'accordo? Due, se io riesco a farti ricevere Gianpà, è più facile farti dare 500mila euro che farti ricevere".

 

tarantinilavitolalegale di tarantiniMoglier TarantinoLavitolaPIERFRANCESCO GUARGUAGLINI E MOGLIE MARINA GROSSI tarantini Bocchino e la BeganDEDICA TATUATA DI SABINA BEGAN SABINA BEGANDebbie CastanedaBerlusconi fotografato il 31 maggio 2009 davanti all'ingresso dell'hotel Palace di Bari, alle sue spalle Patrizia D'AddarioDebbie Castaneda hef11 debbie castaneda squatriti gretel coelho brosio

Ultimi Dagoreport

barigelli cairo

DAGOREPORT - PANDEMONIO ALLA "GAZZETTA DELLO SPORT"! IL DIRETTORE DELLA “ROSEA” STEFANO BARIGELLI VIENE CONTESTATO DAL COMITATO DI REDAZIONE PER LE PRESSIONI ANTI-SCIOPERO ESERCITATE SUI GIORNALISTI – LA SEGRETARIA GENERALE FNSI DENUNCIA: “I COLLEGHI DELLA 'GAZZETTA' CHE VOGLIONO SCIOPERARE VENGONO RINCORSI PER I CORRIDOI DAI LORO CAPIREDATTORI E MINACCIATI: ‘NON TI FACCIO FARE PIÙ LA JUVENTUS…” - BARIGELLI AVREBBE RECLUTATO UNA VENTINA DI GIORNALISTI PER FAR USCIRE IL GIORNALE SABATO E DIMOSTRARE COSI' ALL’EDITORE URBANETTO CAIRO QUANTO CE L’HA DURO – LA VICE-DIRETTRICE ARIANNA RAVELLI AVREBBE PURE DETTO IN MENSA A BARIGELLI: “STIAMO ATTENTI SOLO CHE NON CI SPUTTANI DAGOSPIA...” - VIDEO

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…