conte crippa

NON C’E’ CRIPPA PER GATTI – SCONTRO FINALE NEL M5S TRA CONTE E I GOVERNISTI CAPITANATI DAL CAPOGRUPPO ALLA CAMERA - SUL BLITZ DI CRIPPA CON PD E IV PERCHÉ DRAGHI PARLASSE PRIMA ALLA CAMERA, PEPPINIELLO SIBILA: “NON MI HA INFORMATO” – L'INTERVENTO PESANTISSIMO DEL CAPOGRUPPO SULLA LINEA CONTIANA: “DALL’OPPOSIZIONE LA VITA NON LA MIGLIORI. FAI SOLO PROPAGANDA“

Da ilfattoquotidiano.it

 

DAVIDE CRIPPA E GIUSEPPE CONTE

Quando mancano meno di due giorni alle comunicazioni di Mario Draghi alle Camere, la tensione rimane altissima dentro il Movimento 5 stelle. Oggi a muoversi in autonomia, e senza consultarsi con il leader Giuseppe Conte, è stato il capogruppo a Montecitorio Davide Crippa. Durante la riunione dei capigruppo infatti, ha tentato il blitz e appoggiato la richiesta di Pd e Italia viva che il premier iniziasse a parlare dalla Camera dei deputati.

 

Una proposta poi superata dall’accordo tra i presidenti Fico e Casellati: al Senato il governo Draghi ha avuto il primo voto di insediamento e lì, volendo seguire la prassi, deve ripartire. Ma la decisione non era solo tecnica: a Montecitorio c’è il maggior numero di “governisti” del Movimento (si parla di almeno 20 o 30 parlamentari), è lì che la linea Conte dell’appoggio esterno “salvo risposte concrete” potrebbe vacillare ed è lì che potrebbe esserci una nuova scissione del Movimento. Nonostante le manovre però, la scelta finale è stata presa dal presidente della Camera e dalla collega alla guida del Senato.

 

 

davide crippa sconvolto mentre parla conte

Resta il fatto che, dentro il Movimento, ormai sono molteplici le spinte. E non mancano le voci di una nuova spaccatura che potrebbe seguire quella di Luigi Di Maio di circa una mese fa. Una prima resa dei conti è stata nel primo pomeriggio e proprio nel corso dell’assemblea congiunta dei gruppi M5s di Camera e Senato. Alcuni parlamentari hanno chiesto a Crippa di spiegare il suo comportamento. Poco dopo ha preso la parola proprio lo stesso leader Conte: “Non sono stato informato”, ha detto. La giustificazione ufficiale del capogruppo M5s è stata che il provvedimento che ha dato il via alla crisi, cioè il decreto Aiuti “non votato dal M5s”, è stato approvato prima alla Camera. E ha continuato:

 

DAVIDE CRIPPA GIUSEPPE CONTE

“Alla Camera abbiamo votato la fiducia e il non voto al Senato era legato al provvedimento, non alla fiducia. Quindi ora risulta difficile spiegare ai cittadini perché ritiriamo la fiducia a Draghi dopo averla data alla Camera in attesa del decreto di fine luglio”. Per Crippa il M5s deve rimanere dentro il governo per vedere i decreti, rimediare agli errori, come quelli sul Superbonus, e dare risposte ai cittadini. “Dall’opposizione la vita non la migliori. Fai solo propaganda“, ha detto ancora secondo i presenti all’assemblea.

 

 

Ora bisogna capire come si comporterà il Movimento. Da sabato sera, subito dopo il suo intervento in diretta Facebook, Conte ha convocato un’assemblea congiunta permanente su Zoom. Il vertice, aperto a deputati e senatori, è stato interrotto e ripreso sia domenica che lunedì. E in quella sede sta cercando di raccogliere le opinioni di tutti i parlamentari e raggiungere una linea condivisa.

 

Stando alle ultime indiscrezioni, la maggioranza degli eletti sono sulla linea Conte e quindi sono concordi sul fatto che, per restare all’esecutivo, dovranno prima avere risposte “concrete” da Draghi. E in particolare sul documento politico in nove punti che gli ha consegnato proprio Conte qualche settimana fa. Anche oggi, nella prosecuzione della lunghissima assemblea congiunta dei gruppi M5s, la linea prevale nettamente.

 

Davide Crippa M5s

A quanto apprende l’Adnkronos, più di 20 parlamentari intervenuti hanno infatti espresso il loro sostegno nei confronti di Conte: Bonafede, Vanin, L’Abbate, Di Lauro, Lanzi, Misiti, Di Girolamo, Zolezzi, Pirro, Olgiati, Flati, Cominardi, Ferraresi, Castaldi, Endrizzi, Dadone, Fontana, Cioffi, Gallicchio, Coltorti, Corneli, Barzotti, Micillo e Matrisciano. Per ora tre i parlamentari che si sono nettamente schierati a favore della fiducia al governo Draghi: si tratta del capogruppo alla Camera Crippa, Cattoi e Provenza.

 

Più sfumata invece la posizione di Businarolo e Palmisano. Resta però il fatto che la pattuglia dei governisti sta provando a far sentire la sua voce: il gruppo è formato da circa 30 parlamentari e spingono perché sia votata la fiducia all’esecutivo per poter andare avanti sui vari fronti di riforme e decreti. In particolare, almeno due dei tre ministri M5s (D’Incà e Dadone) negli ultimi giorni hanno cercato di mediare perché non si arrivasse alla rottura.

 

Davide Crippa a Montecitorio

Dadone però, oggi ha ribadito che “seguirà la linea del capo politico”: “Farò quello che fa Conte”, ha detto in assemblea. Le prossime ore saranno decisive per capire le prossime mosse del Movimento, dalle quali poi dipenderà anche la nascita del Draghi bis o l’eventuale scioglimento anticipato delle Camere.

DAVIDE CRIPPA

 

Ultimi Dagoreport

pippo baudo senato

SI E' SPENTO A 89 ANNI IL MITOLOGICO PIPPO BAUDO - L’UOMO CHE HA SCOPERTO TUTTI (PER PRIMO SE STESSO), DEMOCRISTIANO DI FERRO, HA ATTRAVERSATO CRISI DI GOVERNO E CAMBIAMENTI IN RAI E VANTA IL RECORD DEI FESTIVAL DI SANREMO CONDOTTI (13) – QUANDO SFIORÒ LA CRISI INTERNAZIONALE, NEL 1986, PER LO SKETCH DEL TRIO SOLENGHI-MARCHESINI-LOPEZ SULL'AYATOLLAH KHOMEINI. E QUANDO LANCIÒ BEPPE GRILLO CHE PRONUNCIÒ LA CELEBRE BATTUTA SU BETTINO CRAXI: "SE IN CINA SONO TUTTI SOCIALISTI, A CHI RUBANO?" (VIDEO) - "LO SHOWMAN DELLA TRADIZIONE, IL SUPERCONDUTTORE, L’ORGANIZZATORE DI UN INTRATTENIMENTO SEMPRE SINTONIZZATO SUL PENULTIMO PARADIGMA DEL CONSENSO POPOLARE, SENZA SQUILLI REAZIONARI E SENZA STRILLI AVANGUARDISTICI: CLASSI MEDIE, PUBBLICO MEDIO, SENSIBILITÀ MEDIA. PERCHÉ BAUDO È IL CENTRO. CULTURALE, POLITICO, SOCIALE" (EDMONDO BERSELLI)

putin trump

DAGOREPORT - IL FATTO CHE PUTIN SIA RITORNATO A MOSCA CON L’ALLORO DEL VINCITORE, LA DICE LUNGA DI COME SIA ANDATO L’INCONTRO CON TRUMP. DEL RESTO, COME PUOI CONFRONTARTI CON GLI ESPERTI DIPLOMATICI RUSSI (SERGEI LAVROV E YURI USHAKOV), AFFIANCATO DA UN SEGRETARIO DI STATO COME MARCO RUBIO, NOTORIAMENTE A DIGIUNO DI GEOPOLITICA, E DA UN VENDITORE DI APPARTAMENTI COME STEVE WITKOFF? – PUTIN, SORNIONE, HA CERCATO DI CONVINCERE TRUMP DI TAGLIARE I LACCI E LACCIUOLI CON I LEADER EUROPEI - MISSIONE NON OSTICA VISTO I “VAFFA” ALLA UE, ULTIMO DEI QUALI LA GUERRA DEI DAZI - TRA VARI MOTIVI CHE MANTENGONO ACCESO UN INTERESSE DI TRUMP CON L’EUROPA, FA CAPOLINO L’EGO-SMANIA DI ESSERE INCORONATO, COME OBAMA, CON IL NOBEL DELLA PACE. ONORIFICENZA CHE VIENE PRESA A OSLO E NON A MAR-A-LAGO - E ADESSO COSA POTRÀ SUCCEDERE LUNEDÌ PROSSIMO NELLA SALA OVALE DOVE È ATTESO L’INCONTRO TRA TRUMP E ZELENSKY? LA PAURA CHE IL LEADER UCRAINO SI PRENDA UN’ALTRA DOSE DI SCHIAFFI E SBERLEFFI DAL TROMBONE A STELLE E STRISCE INCOLPANDOLO DI ESSERE IL RESPONSABILE DEL FALLIMENTO DELLA SUA TRATTATIVA CON MOSCA, HA SPINTO MACRON A CONVOCARE I ''VOLENTEROSI'' -OBIETTIVO: PREPARARE ZELENSKY AL SECONDO ROUND CON IL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA...

giorgia meloni elly schlein

DAGOREPORT - COME DESTABILIZZARE IL NEMICO PIÙ INTIMO? SEGUITE IL METODO MELONI: AD OGNI INTRALCIO CHE SI INVENTA QUEL GUASTAFESTE DI SALVINI, LA MINACCIA DELLA DUCETTA È SEMPRE LA STESSA: ANDIAMO AL VOTO ANTICIPATO E VEDIAMO QUANTO VALE NELLE URNE ‘STO CARROCCIO - QUESTO RITORNELLO MELONIANO DI ANTICIPARE DI UN ANNO LE POLITICHE 2027, PERCHÉ NON LO FA SUO ANCHE ELLY SCHLEIN? ANZICHÉ STAR LÌ A PIAGNUCOLARE DI “SALARIO MINIMO”, DI “POLITICA INDUSTRIALE CHE NON C’È” E DI “CETO MEDIO IMPOVERITO”, SE L’ITALIA VA A PUTTANE, METTA L'ARMATA BRANCA-MELONI IN DIFFICOLTÀ: SI TOLGA L’ESKIMO DA GRUPPETTARA E LANCI LEI A GRAN VOCE UNA BELLA CAMPAGNA FATTA DI SLOGAN E FRASI AD EFFETTO PER CHIEDERE LO SFRATTO DEL GOVERNO, LANCEREBBE COSI' UN GUANTO DI SFIDA ALL’ARROGANZA DELLA DUCETTA, METTENDOLA IN DIFFICOLTÀ E NELLO STESSO TEMPO RIUSCIREBBE A TRASMETTERE AL POPOLO DISUNITO DELL’OPPOSIZIONE UN SENTIMENTO FORTE, AFFINCHE' IL SOGNO DI MANDARE A CASA GIORGIA MELONI POSSA DIVENTARE REALTÀ - SE OGGI, LA STORIA DEI NUOVI MOSTRI POLITICI SI FONDA SULL’IMMAGINARIO, COSA ASPETTA ELLY SCHLEIN A CAMBIARE MUSICA?

orazio schillaci marcello gemmato paolo bellavite ed eugenio serravalle

DAGOREPORT – I DUE NO-VAX NOMINATI NEL COMITATO TECNICO SUI VACCINI SPACCANO FRATELLI D'ITALIA: MONTA IL PRESSING PER FAR DIMETTERE EUGENIO SERRAVALLE E PAOLO BELLAVITE DALL’ORGANISMO – IN MOLTI RITENGONO CHE IL RESPONSABILE POLITICO DELL’IMPROVVIDA DECISIONE SIA MARCELLO GEMMATO, FARMACISTA E POTENTE SOTTOSEGRETARIO ALLA SALUTE MELONIANO – IL MINISTRO ORAZIO SCHILLACI È FRUSTRATO DAI CONTINUI BLITZ POLITICI CHE LO PONGONO DI FRONTE A DECISIONI GIÀ PRESE: NON CONTA NULLA E TUTTI PRENDONO DECISIONI SULLA SUA TESTA. ORA SAREBBE INTENZIONATO A REVOCARE L’INTERO GRUPPO DI LAVORO SE I NO-VAX NON SLOGGIANO. ENTRO 48 ORE…