1. NON SARÀ CHE PELÙ HA SVELENATO SU RENZI (“BOY SCOUT DI GELLI”) PER VECCHI RANCORI? 2. NEL 2007, DIVENUTO SINDACO, MATTEUCCIO PENSO’ BENE DI NON RINNOVARE AL TERRIBILE ROCKER DI “THE VOICE” L’INCARICO DI DIRETTORE ARTISTICO DELL’ESTATE FIORENTINA 3. IL COMPENSO STABILITO PER L’INCARICO ERA DI 72MILA EURO, IL DOPPIO RISPETTO A QUANTO PERCEPITO DAL PRECEDENTE DIRETTORE ARTISTICO MAURO PAGANI E IL SINDACO RENZI LO SOSTITUÌ POI CON RICCARDO VENTRELLA CHE NON PERCEPIVA ALCUN STIPENDIO 4. GRILLO LO DIFENBDE, RENZIANI CONTRO: GAD LERNER, BEPPE GIULIETTI, PINA PICIERNO, ETC.

VIDEO PELU' VS RENZI - http://www.youtube.com/watch?v=8orQiMgXiVA

1 - PELÙ, RENZI E QUELL'INCARICO IN COMUNE
Da "Corriere.it"

L'ultimo affondo del rocker fiorentino Piero Pelù contro il premier Matteo Renzi arriva dal palco del concerto del Primo Maggio in piazza San Giovanni a Roma: «Il non eletto, ovvero il boy-scout di Licio Gelli, deve capire che in Italia c'è una grande guerra interna, e si chiama disoccupazione, corruzione, voto di scambio, mafia, camorra, ‘ndrangheta. Fa elemosine da 80 euro: noi però abbiamo bisogno di lavoro».

LE REPLICHE SU TWITTER - E su Twitter si scatena la contro replica. Non quella del diretto interessato Matteo Renzi, ma le reazioni di alcuni esponenti democratici. «Quando un artista non vende più dischi ha bisogno di riconquistare la ribalta attaccando ed offendendo chi lavora per il Paese e prova a cambiare le cose. Che tristezza» posta Giampiero Giulietti.

Pina Picierno scrive: «Quando la buona politica va veloce succede che pure il rock diventa lento. Piero Pelù esci dai panni del rocker...». Critico anche Gad Lerner: «Piero Pelù in concerto è libero di dire ciò che vuole ma definire Renzi "il boy scout di Licio Gelli" per me resta palesemente una fesseria». E ancora, Marco Di Maio: «Se a dare la linea agli oppositori del Governo #Renzi è Piero #Pelu, vuol dire che @matteorenzi sta lavorando bene e può star tranquillo...».

PELU' DIRETTORE ARTISTICO DELL'ESTATE FIORENTINA NEL 2007 - Sono poi in molti a ricordare sui social network quando Piero Pelù faceva il direttore artistico dell'Estate fiorentina (2007, amministrazione Domenici), quella che venne chiamata Fi.esta. Incarico che non venne rinnovato quando sindaco diventò Matteo Renzi. Molti in Rete ipotizzano che Pelù da allora ce l'abbia con il premier.

A gennaio del 2007 l'amministrazione Domenici conferì al rocker la nomina di direttore artistico dell'Estate Fiorentina 2007. «Pelu' - si legge nella delibera di allora- e' stato individuato proprio per la sua preziosa esperienze maturata in campo musicale, per l'attenzione che da anni rivolge al mondo dei giovani, per il suo radicamento sul territorio cittadino e per la sua formazione culturale».

Il compenso stabilito per l'incarico era di 72mila euro. L'opposizione in consiglio comunale denunciò che Pelù prendeva il doppio rispetto a quanto percepito dal precedente direttore artistico Mauro Pagani. Renzi lo sostituì poi con Riccardo Ventrella che non percepiva stipendio.

LA RICOSTRUZIONE DI PELU' - In un post su Facebook del 2013, Pelù ricostruì la vicenda: «Firenze poteva diventare un laboratorio culturale, ma così non fu perchè i 250 mila euro che avevo ritagliato dal budget 2007 furono "puppati" da qualche squalo che non era abbastanza appagato dai sold-out delle sue serate. Per questo nell'ottobre 2007 me ne andai da FI.ESTA. Per 10 mesi di superlavoro certosino e un programma che fu per Firenze a livelli di capitale europea della cultura presi, alla fine del 2007, 60mila euro. Renzi si arrampica sugli specchi e tenta inutilmente di demolire la mia esperienza di FI.ESTA 2007 prendendo un palo clamoroso».

GLI ALTRI ATTACCHI - Pelù non è nuovo ad attacchi contro Renzi. Nel 2013, su Facebook lo aveva definito «il sindaco più latitante della storia», consigliandogli di asfaltare le buche della città. La replica arrivò direttamente dall'ex primo cittadino su Twitter: Piero Pelù «ha fatto il consulente artistico al Comune di Firenze prima che arrivassi io, e abbiamo visto i risultati... L'Estate fiorentina ora funziona, prima non funzionava; lui prendeva i soldi, e chi c'è ora, Riccardo Ventrella, non prende soldi».

«PAGHERO' LE CONSEGUENZE, NON ME NE FREGA NULLA» - Appena tornato in camerino, Pelù spiega le sue dichiarazioni sul palco: «Pagherò le conseguenze di quello che ho detto ma non me ne frega nulla. Questi ragazzi hanno bisogno di sentire qualcuno che dica certe cose. Ormai i mezzi di distrazione di massa sono compatti sulla propaganda. Ci vuole una voce fuori dal coro». E aggiunge con ironia: «Stasera non ho detto nulla, ero posseduto dal ribelle che è dentro di me e comunque la cartina di tornasole è mia madre: mi ha chiamato e mi ha confermato "hai detto tutto bene"».

2 - PIERO PELÙ È SCATENATO DURANTE LA SUA PERFORMANCE SUL PALCO DEL PRIMO MAGGIO A ROMA
Da "Ansa.it"

"Gli F35 rubano i soldi a scuole e ospedali. Non vogliamo elemosine da 80 euro, vogliamo lavoro", ha attaccato il rocker fiorentino. "Il non eletto, ovvero sia il boyscout di Licio Gelli - ha continuato Pelù - deve capire che in Italia c'è un grande nemico, un nemico interno che si chiama disoccupazione, corruzione, voto di scambio, mafia, camorra, 'ndrangheta. La nostra è una guerra interna, il nemico è dentro di noi, forse siamo noi". Pelù si scagli anche contro la guerra "gli unici cannoni che ammetto sono quelli che dovrebbe fumarsi Carlo Giovanardi". "Maledette toghe rosse, giù le mani da Silvio, giù le mani da Marcellino. Dell'Utri torna, ti prego torna", ha anche aggiunto ironico Pelù.

"Quando la politica va veloce succede che il rock diventa lento" risponde Pina Picierno alle accuse lanciate da Pelù. "Probabilmente - aggiunge - era impegnato in una registrazione di The voice e non si è accorto di quanto stava avvenendo nel nostro paese. - continua la capolista del Pd alle europee per la circoscrizione sud- forse non sa che gli 80 euro che il governo Renzi ha deciso di redistribuire a chi ha sempre pagato non sono un'elemosina come l'ha definita lui, ma il primo passo verso l'equità sociale che noi del pd vogliamo assolutamente riportare in questo paese. Mi dispiace, conclude la Picierno, che a dire no a questi 80 euro sia una persona fortunata e benestante grazie al suo talento. ogni tanto però bisognerebbe uscire dai panni del rocker milionario e indossare quelli di chi vive con mille euro al mese".

"Pagherò le conseguenze di quello che ho detto - sottolinea il rocker fiorentino dopo il concerto - ma non me ne frega nulla. Questi ragazzi hanno bisogno di sentire qualcuno che dica certe cose. Ormai i mezzi di distrazione di massa sono compatti sulla propaganda. Ci vuole una voce fuori dal coro.Non ho detto nulla, ero posseduto dal ribelle che è dentro di me - ha ironizzato il rocker fiorentino - e comunque la cartina di tornasole è mia madre: mi ha chiamato e mi ha confermato 'hai detto tutto bene'".

Anche il blog di Beppe Grillo riprende in un post l'attacco al premier Matteo Renzi lanciato da Piero Pelù in un post dal titolo "Il boy scout di Licio Gelli". "Pelù al concerto del 1 maggio ha parlato di Renzie", scrive il leader del M5S prima di riportare integralmente le parole del rocker fiorentino: "Non vogliamo elemosine da 80 euro, vogliamo lavoro", ha detto ieri Pelù, definendo il presidente del Consiglio "il boy scout di Licio Gelli".

La diretta su Rai3 del Concertone del Primo maggio a Roma si è fermata a 919 mila spettatori con il 3,87%, ma l'organizzatore Marco Godano esulta parlando addirittura del "miglior Concertone degli ultimi anni".

"E' stato un concerto bellissimo che ha avuto una risposta fantastica della piazza - dice ancora Godano -. Tra il pomeriggio e la sera la gente è aumentata in modo enorme, emozionante, entusiasmante e alla fine chi c'era ha visto l'impatto di una folla immensa di cui non si vedeva la fine". "Siamo orgogliosi delle scelte fatte, del cast, degli straordinari conduttori che hanno dato un contenuto e un senso profondo al concerto. Siamo orgogliosi degli artisti e delle persone che hanno raccontato le storie.

E siamo orgogliosi di quel milione di ragazzi che si è divertito pacificamente e ha riflettuto insieme a noi sulle storie che abbiamo raccontato, anche le più dure. La piazza ha tremato quando ha ballato con Clementino e Rocco Hunt", ha sottolineato il patron del Concertone, spiegando anche che "gli ascolti televisivi sono stati evidentemente condizionati dalla partita di una squadra italiana in una semifinale tirata fino all'ultimo, situazione che non avevamo mai avuto di fronte. Ma se sommiamo le persone in piazza e quelle davanti alla tv arriviamo a un risultato comunque importante. E siamo convinti che questa sia la strada giusta".

 

PIERO PELU E GHIGO RENZULLO de benedetti e gad lerner villa delingegnere GIUSEPPE GIULIETTI PINA PICIERNOprimo maggio a san giovanni PIERO PELU primo maggio a san giovanni primo maggio a san giovanni primo maggio a san giovanni PIERO PELU DURANTE UN CONCERTO MATTEO RENZI NEL CANDIDATO SINDACO A FIRENZE Matteo Renzi Sindaco FirenzeRENZIRENZI, CONVENTION DELLA LEOPOLDAprimo maggio a san giovanni

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