kim jong un e moon jae in

‘NON TI ROVINERÒ PIÙ IL SONNO COI MISSILI’. CON QUESTA FRASE KIM JONG-UN CHIUDE 65 ANNI DI GUERRA CON LA COREA DEL SUD. I DUE LEADER SI TENGONO PER MANO MENTRE ATTRAVERSANO IL CORRIDOIO TRA I DUE PAESI: SÌ A UNA COMPLETA DENUCLEARIZZAZIONE DELL’AREA. CICCIOKIM IN VERSIONE ULTRA-STATISTA: ‘SIAMO LEGATI DAL SANGUE, SIAMO COMPATRIOTI’, IN VISTA DELL’INCONTRO CON TRUMP (QUI SI FA LA STORIA)

 

 

  1. COREE: MOON, ACCORDO SU COMPLETA DENUCLEARIZZAZIONE

kim jong un moon jae in

 (ANSA) - "Abbiamo concordato sul fatto che la penisola coreana sia completamente denuclearizzata". E' quanto ha detto il presidente Moon Jae-in sulla dichiarazione congiunta appena firmata, leggendo una dichiarazione fuori dalla Peace House, avendo al suo fianco il leader nordcoreano Kim Jong-un. "Con oggi - ha aggiunto Moon - si apre un nuovo capitolo".

 

  1. COREE: KIM, LEGATI DAL SANGUE, SIAMO COMPATRIOTI

 (ANSA) - "Abbiamo aspettato a lungo questo momento per molto tempo e quando è giunto abbiamo realizzato che siamo una nazione, che siamo vicini". E' il messaggio letto dal leader nordcoreano Kim Jong-un, a commento della firma della dichiarazione congiunta. "Siamo legati dal sangue e i compatrioti non possono vivere separatamente", ha aggiunto.

 

kim jong un moon jae in

  1. COREE: KIM A MOON, NON TI ROVINERÒ SONNO CON MISSILI

 (ANSA) - Il leader nordcoreano Kim Jong-un ha detto che non rovinerà più il sonno del presidente sudcoreano Moon Jae-in a causa del lancio di missili balistici, quale effetto dello stop ai test nucleari e balistici annunciato la scorsa settimana. E' quanto ha riferito Yoon Young-chan, portavoce dell'Ufficio presidenziale di Seul in un briefing coi media trasmesso da Arirang Tv. "Non interromperò più il sonno del primo mattino", ha affermato Kim rivolgendosi a Moon.

 

 

  1. L’ABBRACCIO TRA MOON E KIM: «SÌ A DENUCLEARIZZAZIONE E PACE»

Stefano Carrer per www.ilsole24ore.com

kim jong un moon jae in al confine

 

E’ andata benissimo sul piano simbolico e ci sono passi avanti a livello pratico: il summit intercoreano si chiude su note sostanzialmente positive – relativamente vaghe in concreto, ma ambiziose dal punto di vista programmatico - che lasciano ben sperare per il prossimo e ben più arduo vertice tra Kim Jong-un e Donald Trump. Al termine dei colloqui tra il presidente sudcoreano Moon Jae-in e il leader nordcoreano, è stato rilasciato un comunicato congiunto (che non era scontato), nel quale anzitutto si proclama l'intenzione di realizzare una denuclearizzazione e di dichiarare quest'anno la fine della guerra di Corea (1950-1953).

 

kim jong un moon jae in al confine

Da 65 anni non c’è la pace ma solo un armistizio firmato dalle autorità militari: di per sé, Seul e Pyongyang non possono da sole fare questa decisiva dichiarazione, in quanto i firmatari dell’armistizio sono anche Stati Uniti e Cina (anzi, il governo di allora della Corea del Sud non lo firmò nemmeno, in quanto l'uomo-forte di allora, Syngman Rhee, non voleva accettare la divisione del Paese e premeva sugli americani perché la guerra continuasse).

 

«Nel corso di quest'anno che segna il 65esimo anniversario dell’armistizio, concordiamo di promuovere attivamente incontri trilaterali tra le due Coree e gli Usa o quadrilaterali tra due Coree, Usa e Cina, con lo scopo di dichiarare la fine della guerra e di stabilire un regime permanente e solido di pace».

kim jong un moon jae in con le first lady

 

Dal comunicato congiunto emerge anche che la distensione tra le due Coree potrà contare su nuovi fattori di continuità. È stato concordato che in autunno Moon si recherà a Pyongyang, in quello che appare come un passo perché i summit tra le due Coree si svolgano in futuro in modo non sporadico ma regolare. Inoltre Moon e Kim hanno deciso che tra loro ci saranno telefonate dirette su base costante.

 

È importante che le due parti abbiano concordato sull’obiettivo comune di fare della penisola coreana una zona “nuclear-free”. Stando accanto a Kim, Moon ha enfatizzato che ora si può avviare il processo per una “completa denuclearizzazione”. È questo il punto più delicato, perché, se pure Kim alla vigilia del vertice ha dichiarato la sospensione dei test nucleari e missilistici, ha enfatizzato il raggiunto status di potenza nucleare del suo Paese. Inoltre, dal suo punto di vista, denuclearizzazione potrebbe significare anche la fine dell’ombrello nucleare americano sulla Corea del Sud (e magari anche sul Giappone).

kim jong un moon jae in

 

Tutte le attività di propaganda ostile (ad esempio quelle che il Sud svolge al confine con altoparlanti, recentemente sospese) saranno eliminate. Infine saranno risolte con urgenza le questioni umanitarie, anzitutto attraverso la promozione di nuovi incontri tra le famiglie che furono separate dalla guerra.

 

Un ruolo importante in vista del prossimo summit Kim-Trump lo avrà Mike Pompeo, il direttore della Cia confermato ieri dal Senato come nuovo Segretario di Stato in sostituzione di Rex Tillerson. La Casa Bianca ha appena rilasciato foto dell’incontro segreto tra Pompeo e Kim avvenuto a Pyongyang agli inizi di aprile. Tra l’altro, Pompeo dovrà cercare di rassicurare il Giappone, che mugugna per gli ultimi sviluppi diplomatic, in quanto teme accordi che lascino la Corea del Nord come Potenza nucleare dotata di missili a medio raggio in grado di colpire Tokyo.

kim jong un moon jae in piantano alberi

 

 

COREE:AL VIA SUMMIT MOON-KIM, OCCASIONE PER PACE

 (ANSA) - La stretta di mano storica tra Kim Jong-un e Moon Jae-in è maturata alle 9:30 (le 2:30 in Italia) a cavallo della linea di demarcazione del villaggio di Panmunjom, primo gesto degli auspici che il terzo summit intercoreano possa dare vita a una "nuova storia dei rapporti" tra i due Paesi divisi al 38/mo parallelo all'insegna di una pace stabile e duratura cementata dalla auspicata (dal Sud) denuclearizzazione. Kim ha raggiunto il confine avendo al fianco i collaboratori chiave.

 

Indossando il tradizionale abito scuro in stile Mao, ha camminato verso lo stretto corridoio che separa i due edifici dei meeting, noti come T2 e T3, nella Joint Security Area (Jsa). Moon lo ha atteso sorridente sul cordolo di cemento che segnala il confine: i due hanno posato per i flash dei fotografi a immortalare l'evento. Kim, primo leader della famiglia al potere da circa 70 anni a calpestare il territorio sudcoreano, ha a sorpresa sollecitato Moon a riattraversare il confine, cosa fatta tenendosi per mano. Pochi secondi dopo, i due sono tornati al Sud incamminandosi sul tappeto rosso, dietro la guardia presidenziale sudcoreana in costume tradizionale.

 

kim jong un moon jae in piantano alberi

Alla Peace House, luogo scelto per i negoziati, si è tenuta la cerimonia di benvenuto e i due leader hanno passato in rassegna il picchetto d'onore e presentato le rispettive delegazioni. "Una nuova storia adesso, a un punto di partenza della storia di una nuova era di pace", recita l'intero messaggio scritto da Kim sul libro degli ospiti. Poco dopo ha avuto inizio la prima tornata di colloqui del summit, partiti alle 10:15 locali (3:15 in Italia) e in anticipo di 15 minuti sulla scaletta concordata dopo lunghe negoziazioni e diversi sopralluoghi.

 

Kim ha auspicato colloqui "franchi" sulle questioni della penisola, "non sprecando tempo e occasione" offerti per ottenere "buoni risultati, avendo alla sua sinistra la sorella Kim Yo-jong, intenta a prendere appunti e in un ruolo sempre più strategico. Moon, da parte sua, ha ricordato che "il mondo guarda a Panmunjom", diventato "simbolo di pace, non di divisione" grazie alla visita di Kim.

 

kim jong un arriva in macchina con le guardie del corpo di corsa

Il primo round di colloqui si è concluso alla Peace House di Panmunjom dopo circa due ore. I due leader, nel programma consegnato dall'Ufficio presidenziale di Seul, avranno pranzi separati. Kim ha attraversato il confine per tornare al Nord e nel pomeriggio sarà al Sud per altri eventi finalizzati a rafforzare la fiducia reciproca, tra cui una passeggiata. A seguire nuovi colloqui, la firma della dichiarazione congiunta e la cena finale offerta da Moon.

Ultimi Dagoreport

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO