vittorio grilli

NON VI FATE VENIRE GRILLI PER LA TESTA - L'EX MINISTRO COMMENTA LA SENTENZA DELLA CASSAZIONE, CHE PARTE DAL SUO DIVORZIO: ''IL MIO CASO? CI SONO STATI TRE GRADI DI GIUDIZIO, NON SI PUÒ RIAPRIRE. MA ERA GIUSTO AGGIORNARE IL DIRITTO AL MONDO DI OGGI'' - LE SEZIONI UNITE HANNO ACCOLTO IL PRINCIPIO DELLA SENTENZA GRILLI MA L'HANNO AMMORBIDITO COL 'CONTRIBUTO' DEL CONIUGE,CHE INCLUDE I LAVORI DI CASA

1. GRILLI " È PARTITO TUTTO DA ME ADESSO SI CAMBIA ANCORA MA IN FONDO È GIUSTO COSÌ"

Paolo G. Brera per ''la Repubblica''

 

GRILLI MONTI

 

L' uomo da cui tutto è nato dice che «come in analoghe circostanze, anche questa volta non ho nulla da dire». Però poi la dice, una cosa. Dice che il gol del pareggio, quello segnato ieri dai coniugi economicamente più fragili in caso di divorzio (quasi sempre le donne), in fondo «è giusto» anche per lui, Vittorio Grilli, ex ministro dell' Economia (governo Monti) e centravanti degli ex mariti affogati negli alimenti: è grazie a lui se avevano smesso di versarli.

 

L' anno scorso, 11 maggio 2017, la sentenza definitiva depositata dalla Corte di Cassazione sul suo divorzio dall' americana Lisa Lowenstein rivoluzionò la giurisprudenza divorzista: per la prima volta nella storia italiana scardinava il principio del mantenimento del precedente tenore di vita, che non doveva più essere assicurato.

 

lisa e vittorio grilli wwGetContent asp jpeg

La sentenza di ieri non ribalta tutto: la sua vittoria, almeno in parte, resta un punto di svolta?

«Mi sembra sia nata una nuova giurisprudenza che ha innovato la materia. Però io ho soltanto letto il titolo dei vostri giornali, sinceramente non posso dare giudizi su questa base».

 

Lei è diventato l' idolo degli "ex" finiti sul lastrico per pagare gli alimenti, ma la sua vittoria ha messo al tappeto chi aveva rinunciato a tutto, come la sua ex moglie, per sostenere la carriera del coniuge. Aveva ottenuto un po' troppo?

lisa e vittorio grilli GetContent asp jpeg

«Non so Il giudizio sia giuridico che equitativo di questa nuova sentenza mi sembra intelligente, ma essendo parte in causa non mi va di commentare».

 

Parte in causa?

«No, non sono più in causa; ma tutto questo è effetto della mia sentenza. Direi che in ogni caso in questo anno si è aperta una giusta riflessione. Il mondo cambia».

 

Era sbagliata la legge, per come veniva interpretata prima del suo caso?

«Era superata dai tempi. Il mio divorzio ha dato vita a un' ottima discussione, e mi pare che siano riusciti a rendere la materia più in linea con i tempi in cui viviamo oggi».

LISA EX SIGNORA GRILLI

 

Potrebbe costare qualcosa al suo patrimonio personale?

Si può riaprire anche la sua vicenda?

«No, ormai ci sono già stati tre gradi di giudizio. Più di una volta, in Cassazione, non ci può andare».

 

Con questa sentenza "giusta", come dice lei, la sua ex moglie avrebbe avuto diritto a un assegno. La chiamerà?

«Non voglio assolutamente commentare il mio caso».

 

 

2. L'ASSEGNO SUL DIVORZIO RICONOSCERÀ ALLE DONNE I SACRIFICI FATTI IN CASA

Claudio Guasco per il Messaggero

 

Dapprima c' era la modella che, dopo un matrimonio lampo con il calciatore, monetizzava il divorzio grazie al principio del tenore di vita. Poi a fare giurisprudenza è toccato a Lisa Lowenstein: la signora si è vista negare gli alimenti dall' ex coniuge Vittorio Grilli, ministro nel governo Monti, perché economicamente autosufficiente.

LORO SORRENTINO BERLUSCONI SERVILLO VERONICA LARIO ELENA SOFIA RICCI

 

Gli ex mariti italiani hanno esultato, ora la Cassazione trova un equilibrio: stabilisce che il tenore di vita non è più un diritto assoluto, ma anche che l' assegno di divorzio non dipende dalla capacità di automantenersi e ha una funzione «assistenziale, compensativa e perequativa». Significa che ogni separazione è una storia a sé e l' appannaggio viene calcolato in base alla durata del matrimonio, all' età della signora e al contributo profuso nella vita insieme.

 

«CRITERIO COMPOSITO»

berlu sconi ac e b fb f b c

«Con questa sentenza si ripristina la giustizia sociale», afferma l' avvocato Gian Ettore Gassani. Il pronunciamento, che impone a tutti i tribunali di adeguarsi, è della Cassazione intervenuta a Sezioni unite: nello stabilire l' assegno di divorzio «si deve adottare un criterio composito» che tenga conto «delle rispettive condizioni economico-patrimoniali» e «dia particolare rilievo al contributo fornito dall' ex coniuge» al «patrimonio comune e personale, in relazione alla durata del matrimonio, alle potenzialità reddituali future e all' età».

 

nozze di silvio berlusconi veronica lario

Nella sentenza 18287 i giudici spiegano che il «criterio integrato» individuato si fonda «sui principi costituzionali di pari dignità e di solidarietà che permeano l' unione matrimoniale anche dopo lo scioglimento del vincolo».

 

L' apporto alla conduzione familiare «costituisce il frutto di decisioni comuni, libere e responsabili, che possono incidere profondamente sul profilo economico patrimoniale di ciascuno di essi dopo la fine dell' unione». E lo scioglimento del vincolo «incide sullo status ma non cancella tutti gli effetti delle scelte e delle modalità di realizzazione della vita familiare», pertanto «l' adeguatezza dei mezzi deve essere valutata non solo in relazione alla loro mancanza o insufficienza oggettiva, ma anche in relazione a quel che si è contribuito a realizzare».

 

Finalmente, dice Gassani, «si torna al magistrato che ragiona, senza la deriva di automatismi e prestampati». In Italia il 20% dei divorzi è tra gli over 65 e secondo gli esperti sarà proprio questa fetta della società a essere tutelata. Gli Ermellini, riflette l' avvocato Marco Meliti, «richiamano i principi costituzionali di pari dignità e di solidarietà che permeano l' unione matrimoniale, anche in relazione al principio di uguaglianza tra il lavoro casalingo e quello professionale».

 

Veronica Lario Berlusconi

VERONICA LARIO SPERA

Per il difensore di Silvio Berlusconi, Pier Filippo Giuggioli, «è un compromesso» che corregge «gli abusi derivanti dall' applicazione della sentenza Grilli, nel caso del coniuge che si trovi sprovvisto di mezzi economici e di possibilità reddituali per precise scelte familiari». Ora si riparte da qui e le sentenze future ne dovranno tenere conto.

 

A cominciare da quella, pendente in Cassazione, di divorzio tra l' ex premier e Veronica Lario. La corte d' Appello di Milano ha azzerato il maxi assegno da 1,4 milioni al mese della signora, che ha presentato ricorso rivendicando i benefici perduti e i sacrifici fatti: «Per Berlusconi ho rinunciato alla carriera di attrice, è anche merito mio se è diventato un manager di successo».

 

eleonora berlusconi e veronica lario

Abnegazione e una vita nel lusso, come elenca il ricorso: «crociere ai Caraibi per almeno quattro, cinque settimane all' anno», viaggi «alle Galapagos, in Polinesia, nelle Fiji, in Nuova Zelanda, Cambogia e Laos, a Parigi, New York, Londra», «estetiste, parrucchieri e personal trainer a domicilio», una dozzina di domestici in pianta stabile nella residenza di Macherio, «la frequentazione di Villa Certosa a Porto Rotondo».

 

Dopo che l' assegno è stato stracciato in Appello, adesso i giudici della Suprema saranno dalla sua parte? «Può darsi, però non si ragionerà più in termini di milioni di euro: se la signora dovesse avere ragione sul principio, non lo avrà sul quantum. La Cassazione infatti non ha reintrodotto il parametro del tenore di vita». Ha riconosciuto però che la sentenza Grilli «è rilevante ma incompleta», aprendo un varco alla difesa di Veronica Lario.

 

 

Ultimi Dagoreport

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...