1. SE APRITE I GIORNALI DI OGGI, SCOPRITE CHE LA NOTIZIA DEL GIORNO È CHE BERLUSCONI È SEMPRE BERLUSCONI (CI SI CASCA TUTTI DA VENT’ANNI, COME FOSSE LA PRIMA VOLTA) 2. CHE IL BANANA, IN EUROPA, SIA ORMAI CONSIDERATO UN ANZIANO MACCHIETTISTA IN DISARMO È UN FATTO PIÙ CHE RISAPUTO: BASTA LEGGERE I GIORNALI E I SITI WEB STRANIERI 3. ORA DEVE CONQUISTARE IL CENTRO DELLA SCENA PER NON FINIRE TERZO ALLE SPALLE DI GRILLOMAO E ANCHE QUESTA VOLTA MINACCIA DI RIUSCIRCI. GRAZIE A UN TALENTO NATURALE A COSTRUIRSI DEI FANTA-NEMICI (IERI I “COMUNISTI”, OGGI LA GERMANIA) CONTRO I QUALI LANCIARE CROCIATE CHE HANNO IL SOLO SCOPO DI DISTRARRE IL PUBBLICO 4. E I PALAZZI DEL POTERE CHE HANNO TRAFFICATO PER “L’AGIBILITÀ POLITICA” DI UN BERLUSCONI MAI SAZIO SI MERITANO FINO IN FONDO QUESTO ETERNO RITORNO DEL CAIMANO

a cura di colinward@autistici.org (Special Guest: Pippo il Patriota)


1 - SORPRESA! BERLUSCONI E' SEMPRE BERLUSCONI
Ha un talento naturale per le gaffe internazionali, si ritiene al di sopra delle leggi (specie quando non gli riesce di farsele su misura), ha scarso senso delle istituzioni, vive la separazione dei poteri dello Stato come una tassa incomprensibile, tende a occupare ogni spazio mediatico possibile e immaginabile, si costruisce da vent'anni dei fanta-nemici (ieri i "comunisti", oggi la Germania) contro i quali lanciare crociate che hanno il solo scopo di distrarre il pubblico. Se aprite i giornali di oggi, scoprite che la notizia del giorno è che Berlusconi è sempre Berlusconi.

Il proprietario di Farsa Italia ha provocato la "viva indignazione" dei politici di Berlino perché l'altro giorno ha detto che i tedeschi negavano perfino l'esistenza dei lager. E nonostante sia libero per gentile concessione del "sistema", ha anche attaccato Re Giorgio perché non gli ha concesso autonomamente la grazia. Ma chi l'avrebbe mai detto, eh?

Che il Banana, in Europa, sia ormai considerato da anni un anziano macchiettista in disarmo è un fatto più che risaputo: basta leggere i giornali e i siti internet stranieri. Oggi i popolari tedeschi scoprono che il Caimano è un personaggio imbarazzante, capace di sparare puttanate "inqualificabili", ma si tengono ben stretti Forza Italia nel Ppe perché anche quei venti deputati berlusconiani possono essere decisivi nel derby con i socialisti europei.

E' il trionfo dell'ipocrisia su scala continentale e nazionale. Anche il Berlusca, maxi-evasore con truffa conclamato che non riconosce le sentenze, pretende la grazia dal Quirinale e "sfida" il Tribunale di sorveglianza in ogni modo, nella speranza di ottenere quegli arresti che ne sancirebbero un martirio ideale per la rimonta elettorale, è in tutto e per tutto, solo e unicamente se stesso.

Deve conquistare il centro della scena e anche questa volta minaccia di riuscirci. Ci si casca tutti da vent'anni, ma è sempre come fosse la prima volta. E i palazzi del potere che hanno trafficato per "l'agibilità politica" di un Berlusconi mai sazio si meritano fino in fondo questo eterno ritorno del Caimano.

2 - QUELLI CHE "ALLORA SILVIO NON E' UNO STATISTA"
Il Berlusconi che grida al complotto mondiale della magistratura, ovviamente azionata dai "poteri forti", ha quasi vent'anni di vita. Si proclama vittima dai tempi dell'"avviso di garanzia ricevuto mentre presiedevo il G8 di Napoli", nel novembre del 1994. Che poi era un invito a comparire del quale diede notizia il Corriere mentre era in corso un vertice internazionale sulla criminalità. Ma sono dettagli, per carità. Ciò non di meno, oggi, 29 aprile 2014, Repubblica titola il suo editoriale "Se questo è uno statista".

E dà conto con toni seri e gravi del nuovo "scontro istituzionale" innescato dal Banana: "Berlusconi spara sul Colle. ‘Concedermi la grazia un dovere di Napolitano'. ‘Sentenza mostruosa'. E difende Dell'Utri: ‘Torturato'". Nella provocazione, ci cascano tutti: "Palazzo Chigi: contro il Presidente accuse inaccettabili. Il gelo del Quirinale e l'incontro del 2 aprile. ‘Condizioni non cambiate, non c'è una mia iniziativa. In agosto Napolitano fu chiarissimo: solo con una domanda poteva valutare se c'erano le condizioni" (pp. 2-3).

Indignazione anche sugli altri principali giornali, ma il Cetriolo Quotidiano ci aggiunge una notizia: "Silvio a Cesano Boscone? L'ha deciso il cardinale Scola. Consultato dall'Uepe, l'arcivescovo di Milano ha indicato la struttura servita dalla Caritas ambrosiana come luogo ideale per la rieducazione" (p.3).

La fiera dell'ipocrisia va in scena anche su scala europea. La Stampa titola a tutta prima: "Merkel contro Berlusconi. Le battute sui lager irritano la Cancelliera: affermazioni assurde". Ma poi passa Repubblica e ammette: "Il fronte anti-Silvio nel Ppe. ‘Dopo il 25 maggio procedura di espulsione'. Prima delle elezioni lo strappo è impossibile: i voti di Fi servono per fare maggioranza alla Ue" (p. 6).

3 - IN CAMPAGNA DA CAIMANO
Dopo essersi fatti le pippe per settimane sul concetto di "agibilità politica" da confezionare su misura per il Cavaliere condannato, il possesso delle televisioni riporta tutti sul pianeta Terra. Scoop della Stampa: "Pascale e Rossi stoppano il Renzi-show ad Amici. Il cerchio magico di Silvio fa saltare tutto. De Filippi, lunga telefonata col premier" (p. 4). Maria Corbi racconta che la Badante e la Fidanzatina hanno convinto il Banana a mettere il veto, perché il pubblico della De Filippi sarebbe troppo giovane e facilmente conquistabile dal seduttore Renzie.

Sul Corriere, Massimo Franco parla giustamente di "mito della rimonta per sconfiggere l'ombra del declino" (p. 2). Ci siamo già passati, ma ogni volta è come se fosse la prima volta.

4 - MA FACCE RIDE!
La madonnona Boschi si fa intervistare dal Corriere e proclama: "I nuovi senatori staranno a Roma un giorno o due la settimana" (p. 5). Presto anche una convenzione con le pizzerie del centro per menù a prezzo fisso?

5 - NON FA SOSTA LA SUPPOSTA
Infilato in un editoriale di Michele Ainis per il Corriere, in cui si loda il taglio dei super-stipendi nella pubblica amministrazione, ci sono alcuni semplici dati che andrebbero pubblicato tutti i giorni in prima pagina. Eccoli: "In Italia l'1% della popolazione detiene il 10% del reddito nazionale; era il 7% nel 1980. Mentre la ricchezza di 10 miliardari equivale al patrimonio di 3 milioni di italiani poveri" (p. 1). Siamo il paese occidentale con la maggior diseguaglianza, dopo Usa e Regno Unito. Ma la cosiddetta scomparsa delle ideologie, oltre che delle classi, ha fatto sì che non se ne parli più.

Si parla invece sempre in modo ossessivo degli statali "da punire". Preoccupato il Messaggero: "Pronta la riforma degli statali. Domani il piano su esuberi e sblocco del turn over. L'ipotesi di un referendum online sui provvedimenti" (p. 2). Chiesti lumi a Casaleggio?

6 - AMICI RUSSI, SIAMO CON VOI (E CON I VOSTRI DENARI)
Scattano le sanzioni internazionali contro la Russia e nella lista nera americana finisce anche Igor Sechin, lo zar del gruppo petrolifero Rosneft. Il Corriere, giustamente, si preoccupa per Moratti e Tronchetti: "Ma i soci italiani sono perplessi. Saras e Pirelli accelerano sugli accordi. L'interscambio tra Europa e Russia vale almeno 400 miliardi di euro l'anno (p. 10). Capolavoro della Stampa, che in un pezzo dedicato agli affari degli europei con Mosca riesce a non parlare dell'Italia (p. 12).

7 - E MISTER BLACKROCK PLANA A MILANO CON IL LIBRETTO DEGLI ASSEGNI
Non piace soltanto a George Soros il mercato italiano, pieno di mille occasioni a prezzo di saldo. Racconta il Corriere: "Gli uomini d'oro di BlackRock a Milano. Parte la caccia ai nuovi affari in Italia. Riuniti i 150 top manager del più grande fondo di private equity. Larry Fink a colazione con Galateri, Jovane, Nagel, Pesenti e Tronchetti" (p. 27). Chissà se Rotolone Scott Jovane riuscirà a vendersi qualche altro pezzo di via Solferino. O magari tutta la baracca direttamente.

8 - ALI-TAGLIA E IL SUPERSPOT CONTRO LE PRIVATIZZAZIONI
Mentre Etihad prende ancora tempo e tratta su licenziamenti e debiti, Repubblica fa i conti al "salvataggio di sistema" orchestrato nel 2008 dal banchiere Passera per conto di Berlusconi: "Mezzo miliardo in fumo, così il piano del patrioti in 5 anni ha fatto flop. Imprenditori e banche hanno svalutato le partecipazioni e ora ripuntano sul nuovo salvataggio della compagnia. Sono arrivati 75 milioni da Poste, ma il vettore italiano perde 500mila euro al giorno" (p. 10).

 

 

napolitano berlusconiNAPOLITANO E TESTA BERLUSCONI BERLUSCONI DELL UTRISACRA FAMIGLIA DI CESANO BOSCONE jpegSACRA FAMIGLIA DI CESANO BOSCONE BERLUSCONI RONZULLI PASCALE Matteo Renzi da Maria De Filippi ad AmiciRENZI, BOSCHI,IGOR SECHIN MARCO TRONCHETTI PROVERA E MASSIMO MORATTI SERATA CALENDARIO PIRELLI LOGO blackrock Ferruccio de Bortoli Paolo Mieli Scott Jovane e Laura Donnini, amministratore delegato di RCS Libri.Sandro Gozi Corrado Passera Etihad Livery big

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