LA CONSORTE CONTRO LA SORTE - OBAMA GIOCA LA CARTA MICHELLE PER RILANCIARSI IN VISTA DEL VOTO PRESIDENZIALE 2012 IN CUI PARTE SFAVORITO - LA FIRST LADY, IMPEGNATA CONTRO OBESITÀ E BULLISMO, PIACE ALLE FAMIGLIE AMERICANE E POTREBBE RIAGGANCIARE IL VOTO FEMMINILE - I CANDIDATI REPUBBLICANI, DA ROMNEY A HUNTSMAN, RISPONDONO MOGLIE SU MOGLIE (FIGLIE COMPRESE) PER VENDERE L’IMMAGINE DELLA FAMIGLIA FELICE, TANTO CARA ALL’ELETTORATO USA…
Glauco Maggi per "la Stampa"
Quando il gioco si fa duro, le dure cominciano a giocare. à il nuovo mantra della campagna elettorale del 2012. Le donne scendono in campo, e i candidati maschi si aggrappano al loro charme. Obama e Michelle sono una coppia perfetta, si amano, hanno due figlie adorabili. Tutti lo sanno. Ma flirtare in pubblico durante una normale «tre giorni» di propaganda elettorale negli Stati più a rischio, come hanno fatto i due ad un comizio in Virginia in settimana, è una mossa calcolata. à l'amore ostentato che diventa energia elettorale.
«Odio parlare dopo di lei. à così brava. Che fortuna che ho ad essere sposato a Michelle Obama», ha detto Barack. La First Lady era stata anche più provocante: «Non lo vedo da tre giorni. Questo è un bell'appuntamento». E poi, guardandolo negli occhi. «à così carino guardarti... Sei proprio bello, stai bene». Replica immediata di lui. «Voglio ringraziare la mia straordinaria moglie per il sostegno alle famiglie dei militari. Fa tutto questo ed è così affascinante». E poi davanti ai fans, ad un gala per raccogliere fondi, Barack ha insistito: «Non è bella, Michelle? Sta diventando sempre più carina».
Mentre la «Prima Coppia» si consolida, la Casa Bianca perde una donna di peso, Melody Barnes, che lascerà a fine anno il posto di consigliere per le politiche domestiche per stare più in famiglia. Le donne nell'agone politico al fianco di mariti e padri sono un classico della politica americana, per l'annuncio della vittoria o della sconfitta. Contorno grazioso, o occasione di gaffe. Scott Brown del Massachusetts, per l'entusiasmo d'aver conquistato due anni fa il seggio storicamente kennediano dopo la morte di Ted, presentò in Tv la figlia Ayla, 21 anni, con l'appello «qualcuno la vuole? è libera...».
Usare consorte e prole per fare voti è una scelta delicata: l'arma in più, o il segno della disperazione? Jon Huntsman, ex ambasciatore di Obama in Cina e candidato del Gop, non ha avuto dubbi nel reclutare le sue tre giovani grazie, Mary Anne, 26 anni, Abby, 25 e Liddy, 23. Le ha fatte ritrarre dalla celebre fotografa Annie Leibovitz per Vogue, e loro si sono fatte arruolare volentieri, lanciando un conto Twitter a sostegno del papà @ Jon2012girls, da cui sparano severe frecciate agli avversari. «Come fa Romney a non sapere niente della Cina. C'è stato solo una volta e fu per le Olimpiadi. Panda Express non conta», l'hanno irriso con riferimento ad una popolare catena Usa di fast food cinese.
E quando martedì Huntsman ha preferito un comizio in New Hampshire al dibattito in Tv con gli altri sette che la Cnn ha gestito da Las Vegas, hanno twittato: «Eccitate dalla notte del papà nel municipio di Hopkinton, mentre nel West si svolgeva un altro show». E hanno bollato gli altri come acrobati del popolare Cirque du Soleil.
Le tre ragazze hanno finora racimolato 4700 seguaci, lontanissime dai 117.450 fedelissimi di Meghan McCain, la figlia dello sfidante di Obama nel 2008 che partecipò attivamente alla campagna del padre. Crebbe così d'importanza, però, che lo staff, già alle prese con l'incontenibile Sarah Palin, decise e ottenne di zittirla cinque settimane prima del voto. Sulla sua esperienza di «propagandista politica» Meghan scrisse poi un libro di memorie, lamentando che il suo lavoro era «d'avere un sorriso stampato sul volto, guardare con ammirazione suo padre, e applaudire al tempo giusto».
Anche Mitt Romney,il candidato di ghiaccio che non ha ancora sfondato umanamente tra i repubblicani, ha chiesto il soccorso della moglie Ann. «Lui ha dei problemi ora, eccomi qui», ha detto introducendo il marito ad un comizio nel New Hampshire. «Di una cosa ero sicura dopo la passata esperienza (quando Romney nel 2008 fu battuto da McCain alle primarie). Non l'avrei più fatto. Ma Mitt mi ha ricordato che avevo detto lo stesso dopo ogni gravidanza, e sono la madre di cinque maschi.
Voglio mostrare ai votanti l'altra parte di mio marito, quella che non tutti hanno potuto vedere». Meno psicologica e più pugnace la moglie di Rick Perry, Anita: «Siamo stati brutalizzati e martellati e smembrati sulla stampa al punto che oggi devo intervenire», ha detto a proposito degli attacchi subiti dal consorte per la sua fede religiosa. «Siamo stati brutalizzati da fuori e da dentro il partito». Perry, il giorno dopo, l'ha difesa a spada tratta. «Ha detto due cose, Anita. Che sono il candidato più conservatore in gara, e che sono cristiano. E non posso essere che d'accordo con entrambe le cose».







