massimiliano latorre salvatore girone

MARO’, SILURI CHE VANNO, SILURI CHE VENGONO - UDIENZA RIMANDATA AL 14 LUGLIO, IL GIORNO DOPO SCADE IL PERMESSO SANITARIO PER LATORRE: BRACCIO DI FERRO CON L’INDIA O RESA DEL GOVERNO RENZI? - INTANTO FINMECCANICA TRATTA CON DELHI LA VENDITA DI SILURI

1. MARO’, L’INDIA ALLUNGA L’AGONIA

Fausto Biloslavo per “il Giornale”

 

 salvatore girone Massimiliano Latorre  salvatore girone Massimiliano Latorre

Vi ricordate dei marò, dimenticati quasi da tutti? La loro odissea dura da 1227 giorni e ieri è arrivato, puntuale, l'ennesimo rinvio dell'udienza della Corte suprema indiana sui nostri fucilieri di Marina.

 

La massima istanza giudiziaria di Delhi avrebbe dovuto occuparsi di Salvatore Girone e Massimiliano Latorre il 7 luglio, una data frutto di un precedente rinvio. I giudici hanno deciso di rimandare ancora l'udienza di una settimana, il 14 luglio. Una nuova data scelta non a caso. Il giorno dopo scadrà il permesso sanitario concesso a Latorre rientrato in Italia per un intervento dopo l'ictus che lo aveva colpito in India lo scorso settembre. 
 

MODIMODI

Non solo: agli inizi di luglio è prevista l'udienza fissata da un «giudice speciale», che da tempo doveva formare un tribunale che giudicasse i marò. Tutte le precedenti udienze sono state rinviate per un'ordinanza della Corte Suprema, che deve prima deliberare sul ricorso italiano slittato al 14 luglio.
 

Gli avvocati di Latorre e Girone contestano la giurisdizione del caso e l'utilizzazione della polizia antiterrorismo Nia nel processo che riguarda i due fucilieri del reggimento San Marco. Se venissero utilizzate le indagini della Nia i giudici indiani sarebbero costretti ad applicare la legge per la repressione della pirateria marittima, che prevede la pena di morte.
 

Salvatore Girone Massimiliano LatorreSalvatore Girone Massimiliano Latorre

Girone è sempre trattenuto in India presso l'ambasciata italiana. Lo stallo e il silenzio sulla vicenda è ancora più mortificante dalla mancata svolta sull'arbitrato internazionale annunciata diverse volte e mai attuata. L'ultima apparizione dell'arbitrato, che si basa sulla rottura con l'India d il mancato riconoscimento della sua giurisdizione, risale al 5 maggio. Poi non se ne è saputo più nulla.
 

RENZI 1RENZI 1

I nodi verranno al pettine il 15 luglio, quando Latorre dovrebbe rientrare a Delhi salvo un'ulteriore estensione del permesso da parte della Corte suprema nell'udienza del giorno prima.
 

L'impressione, però, è che si prospetti un braccio di ferro o la resa come fece Monti rimandando i marò in India. «Il governo Renzi, che si è presentato con piglio decisionista sul caso dei fucilieri di Marina alla fine sta traccheggiando come gli esecutivi che lo hanno preceduto nei tre anni di odissea giudiziaria indiana» osserva il giornalista Toni Capuozzo che per Mursia ha scritto Il segreto dei marò dal 6 luglio nelle librerie.
 

«È assurdo annunciare da una parte il contenzioso internazionale e dall'altra continuare a fare ricorso sulla polizia antiterrorismo riconoscendo il procedimento indiano. Il 15 luglio sarà un'ottima occasione di non consegnare Latorre, come primo passo verso l'arbitrato» sostiene Capuozzo.

Massimiliano Latorre e Salvatore Girone Massimiliano Latorre e Salvatore Girone

 

Nel suo libro denuncia uno dei «segreti» del caso: «Tutti quelli che avevano a che fare con la fallimentare vicenda dei marò, hanno fatto carriera, dai diplomatici ai militari». Capuozzo cita l'ex ambasciatore a Delhi, Daniele Mancini, nominato all'incarico molto ambito di rappresentante italiano alla Santa sede. «Oppure l'ammiraglio Alessandro Piroli, che ha stilato un rapporto “colpevolista” sul caso marò ed è stato promosso, un mese dopo, vicecomandante del Comando Operativo Interforze».
 

Dopo l'ennesimo rinvio indiano i radicali dell'Associazione Adelaide Aglietta propongono a tutti gli uffici pubblici di esporre le foto dei due marò accanto al ritratto del capo dello Stato, Sergio Mattarella. «Sarebbe - spiegano - un segno di vicinanza a chi sta subendo una palese e reiterata violazione dei diritti umani e di difesa».

 

2. DIPLOMAZIA E AFFARI: FINMECCANICA TRATTA LA VENDITA DI SILURI

Da “il Giornale”

 

mauro moretti
mauro moretti

Business is business. «Con l'India stiamo trattando, speriamo che si vada avanti. Non c'è nessun legame con la questione dei marò. Politica e business sono due cose separate. Anzi, al limite può essere vista come un'apertura e una inversione di tendenza».

 

Così l'amministratrore delegato di Finmeccanica, Mauro Moretti, ha commentato con i giornalisti, a margine di un evento presso Mediobanca a Milano, le indiscrezioni di stampa secondo cui il gruppo sta trattando con l'India per una fornitura di siluri da circa 300 milioni di euro. Questione delicata da quando di mezzo c'è anche la vicenda dei nostri due marò, Salvatore Girone e Massimiliano Latorre. 
 

Salvatore Girone Salvatore Girone

«Per noi è una cosa importante - ha aggiunto - anche perché i torpedo che vendiamo sono di altissima qualità e questo ci permetterebbe di entrare nel mercato locale», Moretti ha anche confermato l'interesse per l'America Latina alla luce degli incontri avuti la scorsa settimana con i capi di stato di quattro paesi dell'area presenti a Milano per l'Expo.

 

«L'America Latina - ha detto - è un mercato che ci interessa molto e in cui vogliamo entrare in modo molto più importante con le nostre attività di elicotteristica, elettronica e aerei tattici militari, La Pacific Alliance e il Brasile sono per noi due mercati molto importanti».

SALVATORE GIRONE E MASSIMO LATORRESALVATORE GIRONE E MASSIMO LATORRE

 

 

 

I DUE MARO GIRONE E LATORRE I DUE MARO GIRONE E LATORRE

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…