giovanbattista fazzolari giorgia meloni

E ANCHE OGGI, IL DUPLEX MELONI-FAZZOLARI DÀ UNA BOTTARELLA AI GIORNALI – NUOVO ATTACCO A “REPUBBLICA” NELLA VELINA “ORE 11”, IL DISPACCIO CHE DÀ LA LINEA AI PARLAMENTARI DI FDI: “PREFERISCE DEDICARE IL PROPRIO TEMPO A CERCARE DI ATTACCARE IL GOVERNO”. IL NERVOSISMO DELLA MELONI CONTRO OGNI CRITICA È FUORI CONTROLLO: NELLE DEMOCRAZIE LIBERALI, CHI VINCE LE ELEZIONI, SI PREOCCUPA DI GOVERNARE E NON FA LA GUERRA I GIORNALI...

Fazzolari Meloni

1. NUOVO ATTACCO DI MELONI A REPUBBLICA, LA VELINA DI PALAZZO CHIGI AI PARLAMENTARI DI FDI: “IL GIORNALE CI FA LA GUERRA, NON È LIBERO”

Estratto dell’articolo di Tommaso Ciriaco per “la Repubblica”

 

“La Repubblica, invece di informarsi e dare notizie, preferisce dedicare il proprio tempo e le proprie energie a cercare di attaccare il governo e Fratelli d’Italia”. Anche oggi, Palazzo Chigi conferma con una nota interna che la battaglia contro Repubblica è una sua priorità.

 

giorgia meloni question time alla camera 1

L’accusa è contenuta stamane nel mattinale “Ore 11”, il dispaccio sacro del melonismo. Si tratta del testo diffuso ogni giorno per indicare slogan e posizioni a cui parlamentari e ministri di Fratelli d’Italia dovranno poi severamente attenersi.

 

Secondo il regista della propaganda meloniana, Repubblica e i suoi giornalisti non svolgerebbero il proprio lavoro in modo libero, condizionati dagli interessi di chi detiene il gruppo Gedi, che edita questo giornale. Un teorema ancora più grave perché viene messo nero su bianco in un lungo capitolo di oltre trenta righe, scritte da uomini del partito e di Palazzo Chigi sotto la rigida supervisione di Giovanbattista Fazzolari.

 

MELONI FAZZOLARI

La velina è dunque diretta espressione di Giorgia Meloni e serve a fissare un posizionamento che non resta mai confinato ai piani alti dell’esecutivo. E che coincide spesso con la linea editoriale dei giornali di destra del gruppo Angelucci.

 

[…] I toni scelti sono difficilmente rintracciabili in altre democrazie avanzate, dove è raro che l’esecutivo porti avanti una campagna contro un giornale. Affondi quotidiani, culminati nell’attacco di tre giorni fa di Meloni contro Stellantis […]. Concetti ripresi oggi da “Ore 11”, lungamente. Prima in un passaggio in cui si sostiene che “Repubblica prosegue con una battaglia del tutto “personale” contro l’Esecutivo e sull’emendamento Costa”, la legge bavaglio che mira a limitare la pubblicazione delle ordinanze. Poi con un intero capitolo dedicato al nostro giornale, sotto la scritta: “Questa mattina il dibattito è su:”.

 

maurizio molinari john elkann

Già il titolo condensa il senso della posizione di Palazzo Chigi e della premier. “Repubblica per coprire l’interesse dell’editore scopre la guerra con il governo”. Il testo, poi, è ancora più aggressivo. “La Repubblica – si legge - torna ad attaccare Giorgia Meloni e Fratelli d’Italia, collezionando un’altra clamorosa figuraccia. La prima è stata la replica del direttore Molinari al presidente Meloni […] . Quindi prosegue: “[…] Oggi il quotidiano del gruppo Gedi torna a ribadire il concetto in un articolo nel quale viene anche descritta una presunta strategia di FdI contro la stampa: “La notizia delle privatizzazioni allo studio del governo però non è mai stata smentita dalla premier (dunque era vera)”.

 

GIORGIA MELONI VIGNETTA MACONDO PROIETTI

Quindi ci sarebbe una riottosità di Meloni e FdI a replicare allo scoop di Repubblica sulle privatizzazioni. Peccato che la clamorosa notizia che il governo intende fare privatizzazioni per 20 miliardi in 3 anni, sia scritto nero su bianco nella Nadef,  […].

 

Un attacco che conferma una volta di più la veridicità di quanto scritto dal giornale. E che segnala il nervosismo di Palazzo Chigi su un dossier – quello delle privatizzazioni - scomodo per una destra che si professa nazionalista e sovranista.

 

2. GIORNALISTI E OPPOSIZIONI “MELONI INSOFFERENTE A OGNI FORMA DI CRITICA”

Estratto dell’articolo di Matteo Pucciarelli per “la Repubblica”

 

«Servono più domande, non meno. Attaccare un mezzo di informazione per il lavoro che svolge è antidemocratico e anticostituzionale. Il pluralismo dell’informazione e la coralità delle voci hanno reso l’Italia un Paese libero e, fino a questo momento, democratico», dice Alessandra Costante, segretaria generale della Fnsi […].

giorgia meloni e giovanbattista fazzolari

 

La risposta è a Giorgia Meloni, che ospite di Quarta Repubblica lunedì, ha più che altro preso di mira l’editore di questo giornale […]; un modo mirato a deviare l’attenzione rispetto alle notizie e alle critiche giornalistiche di Repubblica e a delegittimare il ruolo di un’informazione non allineata al governo. Nel caso specifico, il focus del quotidiano sulle privatizzazioni di aziende pubbliche pensate dall’esecutivo.

 

«Delegittimare una testata giornalistica […], collegando il lavoro dei giornalisti all’orientamento economico-politico del loro editore è fuorviante.

Le domande — prosegue Costante — vanno fatte ai politici e i politici hanno l’obbligo di rispondere. Sono i principi fondamentali ai quali si ispira ogni buon giornalista, dal direttore al redattore. L’irrisione e la delegittimazione qualificano chi le fa».

 

giorgia meloni question time alla camera 3

La posizione del sindacato dei giornalisti è condivisa da esponenti di tutta l’opposizione: Pd, M5S, Alleanza verdi sinistra, +Europa, Italia viva. Questo perché […] l’esecutivo non nasconde la propria insofferenza verso i media, a maggior ragione se non compiacenti.

 

Si occupa quel che si può (la Rai), oppure si riducono fondi e contributi all’editoria, un settore in crisi a causa di vari fattori di mercato, ma che ha un ruolo fondamentale per ogni democrazia avanzata e perciò andrebbe tutelato.

 

fazzolari meloni

Quindi per adesso non è stato rifinanziato il Fondo straordinario per l’editoria, parliamo di un centinaio di milioni di euro in ballo; l’obbligo di pubblicità legale sui quotidiani è appesa a un emendamento di FdI, perché il nuovo codice degli appalti prevede che basta farlo sul sito dell’Anac: una scelta — si racconta — caldeggiata da Matteo Salvini e che varrebbe 120-130 milioni di euro di perdita secca per i quotidiani.

 

«Le parole di Meloni simboleggiano l’indifferenza e il disprezzo verso ogni forma di critica, di diversità, di opposizione, bisogna reagire insieme», dice il portavoce di Articolo 21 Beppe Giulietti, già presidente di Fnsi. «Questo attacco pubblico non trova giustificazioni. L’Italia ha già vissuto la prepotenza di una certa politica nei confronti dell’informazione », ricorda Sandro Ruotolo, responsabile informazione dei dem.

 

[…] La rossoverde Elisabetta Piccolotti parla di «metodico lavoro di intimidazione verso i giornalisti», mentre Benedetto Della Vedova rileva il doppio registro di Meloni: «Non lo ha fatto e ha fatto bene, ma non ricordo suoi interventi contro Mediaset dei Berlusconi o contro i giornali del gruppo Angelucci, posseduti da un parlamentare della Lega... ». […]

nicola porro giorgia meloni quarta repubblica

giovanbattista fazzolari giorgia meloni al senato

Ultimi Dagoreport

la scala opera attilio fontana ignazio la russa daniela santanche santanchè matteo salvini

A PROPOSITO DI… QUANTO PIACE LA MATRICIANA ROMANA - IL FORFAIT DELLE ISTITUZIONI ALLA PRIMA DELLA SCALA, IVI COMPRESO LA SECONDA CARICA DELLO STATO, IL SICULO-MILANESE IGNAZIO LA RUSSA, HA SPINTO IL GOVERNATORE DEL PIRELLONE LOMBARDO, ATTILIO FONTANA, INDOSSATI I PANNI DI NOVELLO ALBERTO DA GIUSSANO A DICHIARARE: “ANCHE SE TUTTI APPREZZIAMO LA MATRICIANA, IL NORD DÀ FASTIDIO” – DÀ COSÌ FASTIDIO CHE NEL GOVERNO DELLA “PULZELLA” DELLA GARBATELLA, SIEDONO BEN 6 MINISTRI “LUMBARD” SU 24. E BEN 5 SONO DELLA LEGA – A RISPONDERE A FONTANA, CI HA PENSATO IL RODOMONTE DEL CARROCCIO, SALVINI: “TRA UNA MATRICIANA E UNA CARBONARA TROVI I SOLDI PER SISTEMARE LE CASE POPOLARI”…

pam bondi

DAGOREPORT - COME MAI L’INFORMAZIONE ITALICA SI È TOTALMENTE DISINTERESSATA DELLO SBARCO A ROMA DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, LA FOSFORESCENTE SESSANTENNE PAM BONDI, ARRIVATA CON TANTO DI AEREO DI STATO IL 10 DICEMBRE? - EPPURE LA FEDELISSIMA DI TRUMP NON SI È TENUTA NASCOSTA: HA ALLOGGIATO ALL’HOTEL ST. REGIS, SI E’ ATTOVAGLIATA AL BOLOGNESE DI PIAZZA DEL POPOLO, HA INCONTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA DI VIA ARENULA CARLETTO NORDIO, HA AVUTO L'INESPRIMIBILE GIOIA DI CONOSCERE IL VICEPREMIER MATTEO SALVINI A UN RICEVIMENTO DELL'AMBASCIATORE USA IN ITALIA, TILMAN J. FERTITTA. E, FORSE, LA BEN DOTATA DALLA NATURA PAMELONA HA PURE INCOCCIATO IL MINISTRO PIANTEDOSI - MA DELLA “VACANZA ROMANA” DELL'ITALOAMERICANA CARISSIMA A TRUMP, NON SI REGISTRA MANCO UNA RIGA SUI GIORNALONI DE' NOANTRI - VABBE', A NATALE BISOGNA ESSERE BUONI: MAGARI ERANO TUTTI TROPPO IMPEGNATI A SEGUIRE LA FESTILENZA DI ATREJU DEI FRATELLINI DI GIORGIA…

john elkann theodore kyriakou leonardo maria del vecchio

DAGOREPORT - L’OSTACOLO PIÙ TOSTO DELLA TRATTATIVA IN CORSO TRA IL MAGNATE GRECO KIRIAKOU E JOHN ELKANN NON E' L'ACQUISIZIONE DEL GRUPPO GEDI BENSÌ COME “RISTRUTTURARE” UN ORGANICO DI 1300 DIPENDENTI, TRA TAGLI ALLE REDAZIONI LOCALI, PREPENSIONAMENTI E “SCIVOLI”, DI CUI CIRCA 280 GIORNALISTI FANNO CAPO A “REPUBBLICA” E ALTRI 170 A “LA STAMPA” - LA PARTITA SUL FUTURO DEL QUOTIDIANO TORINESE, ASSET CHE NON RIENTRA NEL PROGETTO DI KYRIAKOU, NON ACCELERA CON LA CORDATA VENETA MESSA SU DA ENRICO MARCHI - NEL CASO LA TRANSIZIONE ELLENICA NAUFRAGASSE, LEONARDINO DEL VECCHIO HA CONFERMATO DI ESSERE PRONTO: “NOI CI SIAMO” - “NOI” CHI? ESSENDO “QUEL RAGAZZO'' (COPY ELKANN), DEL TUTTO A DIGIUNO DI EDITORIA, I SOSPETTI DILAGANO SU CHI SI NASCONDE DIETRO LA CONTRO-OFFERTA CON RILANCIO DELL’AZIONISTA DELL’IMPERO DEL VECCHIO, IL CUI CEO MILLERI È STATO ISCRITTO NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI CON CALTAGIRONE E LOVAGLIO, PER LA SCALATA DI MPS SU MEDIOBANCA-GENERALI - E DA TORINO, AVVISANO LE REDAZIONI IN RIVOLTA DI ROMA E TORINO DI STARE ATTENTI: DALLA PADELLA GRECA RISCHIANO DI FINIRE NELLA BRACE DI CHISSÀ CHI...

nietzsche e marx si danno la mano venditti meloni veneziani

VIDEO! “ATREJU E’ IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO, COME DIREBBE ANTONELLO VENDITTI” – GIORGIA MELONI CITA “COMPAGNO DI SCUOLA”, IL BRANO DATATO 1975 DEL CANTAUTORE DI SINISTRA. OVVIAMENTE MARX E NIETZSCHE NON SI DIEDERO MAI LA MANO, NÉ AD ATREJU NÉ ALTROVE. CIÒ È STATO ANCHE IMMAGINATO NELL’ULTIMO LIBRO DI MARCELLO VENEZIANI “NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO”. LO SCRITTORE IPOTIZZA COME MISE EN SCÈNE CHE LA SERA DEL 5 MAGGIO 1882 I DUE SI SIANO TROVATI IN UNA LOCANDA DI NIZZA (DOVE ENTRAMBI PASSARONO). NON SI CAPISCE BENE SE LA MELONI CI ABBIA CREDUTO DAVVERO – VIDEO

giorgia meloni balla ad atreju

GIORGIA, ER MEJO TACCO DI ATREJU! - ZOMPETTANDO COME UN MISIRIZZI, LA MELONI CAMALEONTE HA MESSO IN SCENA CIO' CHE SA FARE BENISSIMO: IL BAGAGLINO DI CORBELLERIE (''QUESTO È IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DANNO LA MANO'') E DI SFOTTO' SU ELLY SCHLEIN: "IL CAMPO LARGO L'ABBIAMO RIUNITO NOI... CON IL SUO NANNIMORETTIANO 'MI SI NOTA DI PIÙ SE VENGO O STO IN DISPARTE O SE NON VENGO PER NIENTE' HA FATTO PARLARE DI NOI" -UBRIACA DI SE' E DEI LECCAPIEDI OSPITI DI ATREJU, HA SCODELLATO DUE ORE DI PARACULISSIMA DEMAGOGIA: NULLA HA DETTO SU LAVORO, TASSE, SANITA', ECC - IDEM CON PATATE SULLA GUERRA RUSSIA-UCRAINA, SUL CONFLITTO STATI UNITI-EUROPA, SUL RUOLO DEL GOVERNO SU DIFESA E IL RIARMO EUROPEO - IN COMPENSO, HA STARNAZZATO DI VITTORIE DEL GOVERNO MA  GUARDANDOSI BENE DI CITARE MINISTRI O ALLEATI; SI E' INFERVORATA PER IL PARTITO MA NON RICORDA CHE L’HA FONDATO CON CROSETTO E LA RUSSA ('GNAZIO E' STATO DEL TUTTO OSCURATO AD ATREJU) - "GIORGIA! GIORGIA!", GRIDA LA FOLLA - OK, L'ABBIAMO CAPITO: C’È UNA PERSONA SOLA AL COMANDO. URGE UN BALCONE PER LA NUOVA MARCHESA DEL GRILLO - DAGOREPORT+VIDEO 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”