“PACCO” MILIONARIO PER ALEDANNO? UN EX PRODUTTORE HIP HOP TEXANO CHE SI E’ DATO ALLA FINANZA HA FIRMATO UN ACCORDO CON IL SINDACO PROMETTENDO DI INVESTIRE 150 MILIONI NELLA FONDAZIONE ROMA CAPITALE E POI E’ ANDATO A SAN MARINO CHIEDENDO LA LICENZA PER APRIRE UNA BANCA - LA LETTERA PRESENTATA AL GOVERNO SANMARINESE E FIRMATA DAL SINDACO DI ROMA PERO’ SEMBRAVA UNA FOTOCOPIA - I SERVIZI INGLESI E ITALIANI ORA TENGONO D’OCCHIO LA STRANA COPPIA CHE PUZZA (MA TANTO) DI FREGATURA…

Claudio Antonelli per "Libero"

John Parker jr. è un omone di colore nato a Houston in Texas. Per quindici anni ha lavorato nel mondo del rap e dell'hip hop. Sempre a metà strada tra la East e la West coast, ha prodotto cd assieme a tBoz, 2Pac, Snoop Dogg e il celeberrimo Notorius Big. Tante attività senza mai sfondare del tutto, fino a che nell'ultimo decennio ha pensato di mettere le sue capacità manageriali a disposizione della finanza. Fondando la JP Global Investment Outreach. Si tratta di una joint venture partnership di accumulo di capitali.

Ha sede a Houston, ma ha filiali a Londra e a Tortola nelle British Virgin Island, e ha una lunga serie di obiettivi, tra cui quello di sostenere progetti in Africa o di creare incubatori per start up e iniziative d'impresa. Da più di un anno frequenta l'Italia assieme al socio John Paul Airs, che qui da noi è rappresentante della JP Global, il cui nome è diventato famoso nel 2006 a Dover, in Inghilterra, addirittura per una storia milionaria di bond falsi.

INTESA ROMANA
La coppia si è mossa con l'intento di acquisire un piccolo istituto di Jesi, la Banca di Credito dei Farmacisti, al tempo commissariata. Senza successo. Così è stato per altre piccole società. Finché a novembre dello scorso anno la faccia di John Parker jr finisce alla ribalta dei media nazionali. Quando firma con il sindaco di Roma Gianni Alemanno un protocollo per costituire la Fondazione Roma Capitale.

«Le finalità - recitava il comunicato del Campidoglio - saranno quelle legate alla promozione e realizzazione di ogni azione diretta a favorire la crescita imprenditoriale sia quantitativa che qualitativa nel territorio di Roma Capitale. Per lo sviluppo economico e culturale del territorio, l'occupazione, il sociale, le attività umanitarie e la creazione di nuovi posti di lavoro». Insomma, più o meno tutto.

A JP Global Investments Outreach, secondo gli accordi, spetta la costituzione di un fondo di almeno 5 milioni di euro destinato a un primo sostegno per le spese necessarie. Inoltre, prosegue il comunicato, «J.P. Global metterà a disposizione una somma non inferiore a 150 milioni di euro che verrà utilizzata per il finanziamento dei progetti individuati attraverso le procedure di verifica, di controllo e di garanzia contenute nello Statuto stesso».

La famosa finalità di incubatore che la società di Houston promette anche sul suo sito web. Portato a termine questo successo, il rapper della finanza non si è seduto sugli allori. Ma ha proseguito la sua campagna di shopping in giro per l'Italia. Il 10 novembre JP Global avrebbe scritto al presidente Enac, Vito Riggio, chiedendo informazioni sull'aeroporto di Roma Urbe per eventuali investimenti. Ma lo slancio imprenditoriale non si ferma solo all'Italia.

Jp Global Investment ha contatti anche con ministri delle Seychelles, con banche russe e, tramite la fondazione Roma Capitale, anche con il fondo d'investimenti cinese Baida Finance. Parker e il socio Airs vanno anche a San Marino. Per accreditarsi presentano al governo una lettera di ringraziamenti firmata proprio Alemanno. La coppia, in quell'occasione accompagnata dalla titolare di una Onlus antiusura, propone la creazione di una Fondazione da oltre 20 milioni che sostenga la formazione professionale della piccola repubblica.

Fanno capire che in cambio dei soldi vorrebbero la licenza per una banca. Dopo una settimana vengono respinti. Primo: perché di questi tempi chi offre denaro in beneficenza desta sospetti. Secondo: perché il ministro che si trova a valutare la pratica vede che la lettera a firma di Alemanno è praticamente la fotocopia di un'altra lettera di accredito, sottoscritta da un'altra istituzione straniera.

BOND FALSI
Chiusi per loro i confini di San Marino, gli uomini della JP Global vengono di nuovo avvistati a Roma. Ma ora la società con sede in Italia non è più rintracciabile sul Cerved, la banca dati che fornisce informazioni sulle società operanti in Italia. Potrebbe aver cambiato location. Come ha fatto anni fa Airs, che aveva abbandonato improvvisamente Dover ed è stato rintracciato da un giornalista della Bbc nel 2008 a Budoni, in provincia di Olbia.

Due anni prima lo stesso Airs aveva incantato stampa e imprenditori locali promettendo investimenti milionari per rilanciare il settore dei ferry di Dover. I soldi erano di misteriosi arabi. Ma non se ne fece nulla. La stessa Bbc scoprì poi che a garanzia erano stati emessi bond del Banco do Brazil, in realtà falsi. Giunta in Sardegna la tivù di Stato inglese ne chiese conto ad Airs, ma in risposta fu chiamata la Polizia per violazione di proprietà privata. Quel clamore non è però finito nel vuoto. Qualcuno ha avviato dei controlli. Col risultato che la coppia ora è sotto osservazione. Intelligence italiana e londinese sono con le antenne alzate. Forse cercano traccia di fregatura.

 

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