stefano paolo tria giovanni

''CHE IMPORTA DI CHI SONO FIGLIO?'' PARLA STEFANO PAOLO TRIA, SKIPPER DELLA BARCA SALVA-MIGRANTI - CLAUDIO MESSORA, EX CAPO DELLA COMUNICAZIONE M5S, FA UN PARAGONE ARDITO: ''POLITICAMENTE, SAREBBE COME SE IN UN GOVERNO GIOVANNI FALCONE AVESSERO FATTO MINISTRO TOTÒ RIINA. POI TI RICORDI CHE TRIA SAREBBE DEL COSIDDETTO PARTITO DEL QUIRINALE E IL CERCHIO SI CHIUDE''. COSA AVRÀ VOLUTO DIRE?

 

 

 

IL FIGLIO DI TRIA: "NON IMPORTA CHI SONO MA QUELLO CHE FACCIO"

Alessandra Ziniti per ''la Repubblica''

 

 

« Mettete giubbotti e caschetti. Pronti al soccorso » . Un fragoroso applauso copre la voce del giovane uomo al timone della barca a vela.

STEFANO PAOLO TRIA

 

Ha appena ricevuto le coordinate del gommone carico di migranti da andare a salvare. È la prima volta per la Mare Jonio ed è la prima volta per lui. " Triglia" è il suo soprannome che storpia quel cognome che ha badato a tenere riservato, Tria. Perché chi il 18 marzo, sulla barca a vela di appoggio, comunica all' equipe di volontari di Mediterranea Saving Humans il via alla missione di salvataggio di quei 50 migranti che, lo sa bene, il governo farà di tutto per non far entrare in Italia è il figlio del ministro dell' Economia di quel governo.

 

Stefano Paolo Tria, 38 anni, skipper ormai quasi di professione che ha deciso, nonostante il padre, di mettere la barca a vela con cui lavora, la Raj, a servizio della Ong impegnata nei salvataggi nel Mediterraneo. Per lui, quella di marzo, è la seconda missione, ma è la prima in cui vengono presi a bordo migranti, il guanto di sfida che Mediterranea lancia al governo, nave italiana, difficile da tenere fuori da quei porti italiani che Salvini vuole chiusi, con equipaggio italiano. Di cui Tria junior ( in anonimato per evitare imbarazzi) fa parte.

Stefano Paolo Tria

 

Anonimato impossibile da mantenere soprattutto se i nomi delle persone a bordo finiscono in un verbale della Guardia di finanza di Lampedusa incaricata dal Viminale di fermare la Mare Jonio al limite delle acque territoriali italiane.

 

« Che importa chi sono o di chi sono figlio? Importa quello che faccio » , lo sfogo di getto di Stefano Paolo Tria quando ieri è venuto fuori il suo nome. Che allunga la lista di quei figli, da Veronica Padoan ( figlia del predecessore di Tria all' Economia allontanata dalla polizia in Calabria per le sue proteste a sostegno dei migranti della tendopoli di San Ferdinando) a Maria Gandolfini (primogenita del leader del Family day che ha sfilato nella contromanifestazione di Verona) che prendono strade ben diverse da quelle dei genitori.

 

Ai coordinatori di Mediterranea Stefano Paolo Tria aveva chiesto il rispetto della sua privacy. E ieri, di fronte al silenzio dello skipper che ha preferito continuare a mantenere un profilo basso, la Ong si è limitata a dire: «Non ci siamo mai posti il problema di chi ognuno di noi sia figlio o parente, ma di cosa possiamo fare per salvare quante più vite umane possibile. Stefano Tria è uno di noi e fa quello per cui Mediterranea è nata: salvare e salvarci da questo orrore».

MEDITERRANEA SU STEFANO PAOLO TRIA

 

Nessun attivismo politico, nessun rapporto diretto con il leader del movimento no global Luca Casarini, capomissione della Mare Jonio, conosciuto in mare.

 

A Mediterranea Stefano Paolo Tria approda schiacciando il bottone " Sali a bordo" sulla homepage della piattaforma, si candida skipper: vent' anni a bordo di barche a vela d' altura, la traversata del Pacifico, la sua esperienza al timone delle imbarcazioni del progetto Archeosail nelle crociere tra i siti archeologici nel Mediterraneo. Un mare nel quale adesso ha scelto di stare dalla parte di chi salva vite umane.

Il figlio del ministro Stefano Paolo Tria, 38 anni, soprannominato "Triglia", collabora con la ong Mediterranea.

Stefano Paolo Tria - il supporto alla nave Mar JonioClaudio Messora blogger CLAUDIO MESSORA

 

Ultimi Dagoreport

orcel giorgetti

DAGOREPORT – GIORGETTI SI CONFERMA UN SUPPLÌ CON LE UNGHIE: ALL’INCONTRO CON I RAPPRESENTANTI DI UNICREDIT PER LA MODIFICA DEL DECRETO GOLDEN POWER CHE BLINDA L'OPS SU BPM, BANCA CARA ALLA LEGA, CHI HA INCARICATO IL MINISTRO DI CAZZAGO? STEFANO DI STEFANO, DIRETTORE GENERALE DELLE PARTECIPAZIONI DEL MEF, MA ANCHE COMPONENTE DEL CDA DI MPS. INSOMMA, LA PERSONA GIUSTA AL POSTO GIUSTO... – CALTA C’È: LA GIRAVOLTA DEL CEO DI MPS, LUIGI LOVAGLIO, SULL'OPERAZIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI…

guzzetti bazoli meloni fazzolari e caltagirone scannapieco giuseppe francesco gaetano dario cdp giorgia

DAGOREPORT - AVVISATE ‘’PA-FAZZO CHIGI’’ CHE IL GRANDE VECCHIO DELLE FONDAZIONI BANCARIE, GIUSEPPE GUZZETTI, HA PRESO IL BAZOOKA - L’INDOMABILE NOVANTENNE NON NE PUÒ PIÙ DI VEDERE CASSA DEPOSITI E PRESTITI (DI CUI LE FONDAZIONI HANNO IL 30%) RIDOTTA A CAGNOLINO SCODINZOLANTE DEI FRATELLI DI FAZZOLARI: AFFONDATA LA NOMINA DI DI CIOMMO ALLA PRESIDENZA DEL CDA DEL FONDO F2I - MA IL CEFFONE PIÙ SONORO AL SOVRANISMO BANCARIO DEL GOVERNO DUCIONI È STATO SFERRATO DAL TERRIBILE VECCHIETTO CON LA VENDITA DELLA QUOTA DELLA FONDAZIONE CARIPLO IN MPS, IL CAVALLO DI TROIA DEL FILO-GOVERNATIVO CALTAGIRONE PER ESPUGNARE, VIA MEDIOBANCA, GENERALI – STRATEGIE DIVERSE SUL RISIKO TRA GUZZETTI E IL SUO STORICO ALLEATO, IL GRANDE VECCHIO Di BANCA INTESA, “ABRAMO” BAZOLI…

giorgia meloni incontra george simion e mateusz morawiecki nella sede di fratelli d italia sergio mattarella frank walter steinmeier friedrich merz

DAGOREPORT –LA CAMALEONTE MELONI NON SI SMENTISCE MAI E CONTINUA A METTERE IL PIEDINO IN DUE STAFFE: IERI HA INCONTRATO NELLA SEDE DI FDI IN VIA DELLA SCROFA L’EURO-SCETTICO E FILO-PUTINIANO, GEORGE SIMION, CHE DOMENICA POTREBBE DIVENTARE IL NUOVO PRESIDENTE ROMENO. UN VERTICE CHE IN MOLTE CANCELLERIE EUROPEE È STATO VISTO COME UN’INGERENZA – SABATO, INVECE, LA DUCETTA DEI DUE MONDI INDOSSERÀ LA GRISAGLIA PER PROVARE A INTORTARE IL TEDESCO FRIEDRICH MERZ, A ROMA PER LA MESSA DI INIZIO DEL PONTIFICATO DI PAPA LEONE XIV, CHE E' GIÀ IRRITATO CON L’ITALIA PER LA POSIZIONE INCERTA SUL RIARMO EUROPEO E SULL’AZIONE DEI "VOLENTEROSI" A DIFESA DELL'UCRAINA - MENO MALE CHE A CURARE I RAPPORTI PER TENERE AGGANCIATA L'ITALIA A BRUXELLES E A BERLINO CI PENSANO MATTARELLA E IL SUO OMOLOGO STEINMEIER NELLA SPERANZA CHE LA MELONI COMPRENDA CHE IL SUO CAMALEONTICO EQUILIBRISMO E' ORMAI GIUNTO AL CAPOLINEA (TRUMP SE NE FOTTE DEL GOVERNO DI ROMA...)

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin terre rare

FLASH! – L’EX COMICO ZELENSKY SI È RIVELATO MOLTO PIÙ ABILE DI TANTI DIPLOMATICI - LA POLIZZA SULLA VITA DELL’UCRAINA È STATA LA FIRMA DELL’ACCORDO SULLE TERRE RARE, CHE RAPPRESENTA UNA “GARANZIA DI SICUREZZA” DI AVERE TRUMP DALLA SUA PARTE - COME POTRANNO GLI AMERICANI PERMETTERE A PUTIN DI PRENDERSI IMPIANTI E MINIERE IN COMPROPRIETÀ USA-UCRAINA? L’INTESA SUI MINERALI HA SORPRESO "MAD VLAD": ERA CONVINTO CHE ZELENSKY NON AVREBBE MAI MESSO DA PARTE L’ORGOGLIO, FERITO CON L’UMILIAZIONE ALLA CASA BIANCA…