“SONO INNOCENTE, RICORREREMO IN CASSAZIONE PERCHÉ IN QUESTO PROCESSO CI SONO STATE TANTE IRREGOLARITÀ, TROPPI ERRORI” - PARLA L’EX PRESIDENTE DELLA CAMERA, IRENE PIVETTI, DOPO CHE LA SENTENZA DI SECONDO GRADO HA CONFERMATO LA CONDANNA A 4 ANNI PER EVASIONE FISCALE E AUTORICICLAGGIO: "IL CARCERE? CI PENSO MA MI SOSTIENE LA FEDE. LA VERITA’ VERRA’ FUORI. LA MIA STORIA DEVE FAR RIFLETTERE SU COME DEVE ESSERE ESERCITATA LA GIUSTIZIA NEL NOSTRO PAESE. SI DICE 'NEL NOME DEL POPOLO ITALIANO', NON 'A LUME DEL MIO NASO'..."
Rosella Redaelli per il “Corriere della Sera” - Estratti
«La verità verrà fuori, sono tranquilla, la verità è che sono innocente». Irene Pivetti lo ripete da quando è iniziato il processo a suo carico. Lo ha ribadito anche ieri, in aula, dopo che la sentenza di secondo grado ha confermato per l’ex Presidente della Camera, la condanna a quattro anni per evasione fiscale e autoriciclaggio.
Se lo aspettava?
«Mi sarei aspettata un esito diverso, ora sono molto curiosa di vedere le motivazioni, ma sono anche molto tranquilla perché la verità prima o poi verrà fuori».
Un aggettivo per descrivere il suo stato d’animo in questo momento?
«Sono serena. Ricorreremo in Cassazione perché in questo processo ci sono state tante irregolarità, troppi errori. Io non ho detto una sola parola che non fosse dimostrata dai fatti».
Ottimista?
«Non direi. Piuttosto realista».
Chi le è vicino in questo momento?
«Per tutto il giorno ho ricevuto messaggi da amici e familiari, ma ho anche un grande sostegno dalla fede».
Come?
«La fede è la cosa più importante nella nostra vita. Il Signore sa tutto, anche il perché di tutto questo, io continuo a ringraziarlo perché il suo è un disegno buono».
Qualche mese fa al Corriere ha detto che si prepara anche al carcere. È ancora così?
«Nella vita bisogna essere pronti a tutto. Quindi se mi chiede se penso al carcere le rispondo di sì, ma ho capito che questo pensiero non può e non deve prendere il sopravvento sulla mia vita. Le dico che per carattere ho una forte riluttanza a parlare di me, di quello che provo. Anche perché il fattore umano rischia di offuscare i fatti».
(…) ora mi occupo dell’organizzazione di eventi culturali con l’associazione Amicizia Italia Cina».
irene pivetti a belve © stefania casellato 2 1
Ha chiuso con la sua vita da imprenditrice?
«Quella mi è stata preclusa per sempre. Lo trovo ingiusto perché dovrei poter avere il diritto di fare impresa».
Lei dice che in questo processo sono stati commessi troppi errori. Quali?
«Mi accusano di non aver pagato le tasse, io le ho sempre pagate. I bilanci delle mie società non sono nemmeno stati presi in considerazione».
Continua ad aver fiducia nella giustizia?
«Sì, ma la mia storia deve far riflettere su come deve essere esercitata la Giustizia nel nostro Paese. Si dice “nel nome del Popolo italiano”, non “a lume del mio naso”. Il ruolo della magistratura è così importante, le decisioni prese hanno così tanto peso sulla vita delle persone. Più che la separazione delle carriere metterei al centro il tema del rispetto dell’individuo».
IRENE PIVETTI IN TRIBUNALE
IRENE PIVETTI
IRENE PIVETTI
IRENE PIVETTI
irene pivetti

