pioltello

RENZI DA’ BUCA A VESPA. COLPA DEL TRENO DERAGLIATO – MA ANCHE PER EVITARE DI RISPONDERE AD UNA DOMANDA FACILE FACILE: INVECE DI PROGETTI FARAONICI, COME LA FUSIONE FS CON ANAS, PERCHE’ NON METTONO A POSTO I BINARI? – BELPIETRO: IL PD PREFERISCE LE AZIENDE AI PENDOLARI

 

Maurizio Belpietro per la Verità

 

MATTEO RENZI BRUNO VESPA PORTA A PORTA

Matteo Renzi ieri era atteso nello studio di Porta a porta, ma nel salotto di Bruno Vespa il segretario del Pd non si è fatto vedere. Spariti dal video anche altri nomi di prima fila del partito, già previsti da giorni nelle trasmissioni televisive di Rai e Mediaset: al loro posto qualche onorevole di rimpiazzo. Il cambio di programma di Renzi, Maurizio Martin, Matteo Richetti, portavoce ufficiale del Pd, e del candidato alla Regione Lombardia, Giorgio Gori, è stato deciso ieri mattina, poco dopo che l' agenzia Ansa aveva battuto le prime notizie sul disastro di Pioltello.

 

Ufficialmente il passo indietro è stato motivato con il rispetto per le vittime del treno di pendolari. In realtà lo stato maggiore del Partito democratico non se la sentiva di affrontare le telecamere mentre sullo sfondo sfilavano i morti e i feriti di quel convoglio uscito dai binari. Da quanto si è capito, la tragedia in cui hanno perso la vita tre persone e una cinquantina sono rimaste ferite, alcune delle quali anche in maniera grave, non è dovuta a un errore umano, tipo quello di 21 anni fa a Piacenza, quando una carrozza del Pendolino si ribaltò per eccesso di velocità.

TRENORD PIOLTELLO

 

No, la distrazione o il superamento dei limiti in questo caso non sembrano entrarci proprio nulla. Il convoglio di Trenord, la società pubblica che fa capo a Trenitalia e a Ferrovie Nord Milano, è uscito dai binari per il cedimento di un pezzo delle rotaie gestite da Rfi.

 

Venti centimetri appena, ma che a quanto pare sono bastati a far deragliare le ruote di una carrozza, quella centrale. Due chilometri di corsa a 140 all' ora con una parte di treno fuori controllo e poi lo schianto, il sangue, i morti, i feriti. I vigili del fuoco, accorsi subito dopo il disastro, hanno dovuto estrarre le persone aprendo i vagoni come scatolette, ma per tre donne non c' è stato niente da fare: morte sul colpo.

 

Eppure, qualche cosa da fare forse c' era. Ma non ieri mattina, alle sette, a tragedia ormai compiuta. Qualcosa si poteva fare mesi fa, per consentire la manutenzione dei binari lungo la tratta Cremona-Milano. A luglio dello scorso anno era già accaduto che un treno deragliasse. All' epoca non era successo nulla di grave: niente morti, niente feriti. Ma il campanello d' allarme avrebbe dovuto scattare e spingere i tecnici a maggiori controlli. Che magari sono stati fatti, ma che non hanno prodotto in tempo gli interventi necessari.

TRENORD PIOLTELLO

 

Ora che si contano le vittime, i cronisti raccontano che era prevista una sostituzione di un tratto di rotaia. Alcune fotografie addirittura dimostrano come tutto fosse pronto per l' intervento. Accanto al binario in cui mancano venti centimetri di ferro a contenere le ruote dei vagoni si può notare una rotaia nuova di zecca, quella che probabilmente avrebbe dovuto essere inchiavardata alle traversine nel tratto danneggiato.

 

Purtroppo l' intervento non c' è mai stato e al suo posto c' è stato il deragliamento. Dall' opposizione, per bocca di Matteo Salvini e Silvio Berlusconi, sono arrivate accuse al governo, per la riduzione di finanziamenti al trasporto pubblico locale e da sinistra sono piovute accuse di sciacallaggio. Ma qui c' è poco da fare, semmai bisogna guardare in faccia la realtà, senza scappare dai talk show che cercano di indagare sulle cause del disastro. Il trasporto ferroviario nel corso degli ultimi 15 anni è cambiato moltissimo, in particolare con l' arrivo dell' Alta velocità.

FS ANAS

 

Ma se i treni che collegano la capitale con Milano e la metropoli lombarda alle altre grandi città corrono a 300 all' ora verso il futuro, i treni dei pendolari sembrano viaggiare verso il passato. Alla Cenerentola del trasporto pubblico sono riservati convogli lerci, vecchi, con i sedili sfondati e il riscaldamento o il condizionamento che non funzionano. I tecnici dicono che si tratta di materiale tecnico vetusto che andrebbe sostituito, ma per anni Stato e Regioni hanno lesinato i finanziamenti.

 

Le carrozze in qualche caso sono degne del Terzo mondo, ma la vergogna peggiore non è questa: è che i risparmi non si fanno solo sui mezzi, ma anche sulla linea su cui scorrono. Se le poltroncine hanno bisogno di essere sostituite e non lo si fa, nessuno rischia la vita.

 

DELRIO

Ma se a dover essere cambiata è la rotaia e l' intervento è rinviato, ad andarci di mezzo sono i passeggeri. Ecco, è di questo forse che il segretario del Pd e i suoi compagni ieri sera in tv non avevano voglia di parlare. Qualcuno, infatti, avrebbe potuto chiedergli conto del progetto futuristico di fusione fra Ferrovie e Anas. Bello, affascinante, con i camion che con il pantografo corrono sulle nostre arterie a fianco dei treni, diventando un lungo e articolato convoglio-merci super ecologico che ci porta nella modernità.

 

Ma forse, prima di mettere insieme strade e ferrovie, non sarebbe il caso di mettere in sesto i binari? Ecco, è a questa domanda che probabilmente avrebbero dovuto rispondere Renzi, Martina e Richetti. Una domanda semplice semplice, proprio quella a cui nessuno sa cosa replicare.

Ultimi Dagoreport

biennale di venezia antonio monda pietrangelo buttafuoco alessandro giuli alfredo mantovano

DAGOREPORT - ANTONIO MONDA, IL ''BEL AMI'' PIÙ RAMPINO DEL BEL PAESE, È AGITATISSIMO: SI È APERTA LA PARTITA PER LA DIREZIONE DELLA MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA DEL 2026 - UNA POLTRONISSIMA, CHE DOVREBBE FAR TREMARE I POLSI (È IN CONCORRENZA CON IL FESTIVAL DI CANNES), CHE DA ANNI TRAVAGLIA LA VITA E GLI INCIUCI DEL GIORNALISTA MONDA, MAGNIFICAMENTE DOTATO DI UNA CHIAPPA A SINISTRA (“REPUBBLICA” IN QUOTA ELKANN); MENTRE LA NATICA DI DESTRA, BEN SUPPORTATA DAL FRATELLO ANDREA, DIRETTORE DELL’”OSSERVATORE ROMANO”, GODE DEI BUONI RAPPORTI CON IL PIO ALFREDO MANTOVANO - ALL’ANNUNCIO FATALE DI GIULI, SU INPUT DI MANTOVANO, DI CONSEGNARE LA MOSTRA DEL 2026 NELLE MANINE FATATE DI MONDA, IL PRESIDENTE DELLA BIENNALE BUTTAFUOCO, CHE NON HA MAI STIMATO (EUFEMISMO) L’AEDO DELLA FUFFA ESOTERICA DI DESTRA, AVREBBE ASSUNTO UN’ESPRESSIONE ATTONITA, SAPENDO BENE COSA COMPORTEREBBE PER LUI UN FALLIMENTO NELLA RASSEGNA CINEMATOGRAFICA, MEDIATICAMENTE PIÙ POPOLARE E INTERNAZIONALE (DELLE BIENNALI VENEZIANE SU ARCHITETTURA, TEATRO, BALLETTO, MUSICA, NON FREGA NIENTE A NESSUNO)

marina berlusconi silvio vanadia greta jasmin el moktadi in arte grelmoss - 3

DAGOREPORT - BUNGA BUNGA FOREVER! IL VERO ''EREDE ORMONALE" DI SILVIO BERLUSCONI È IL NIPOTE SILVIO, RAMPOLLO PRODOTTO DEL MATRIMONIO DI MARINA CON MAURIZIO VANADIA - SE IL CAVALIER POMPETTA PROVOCAVA INQUINAMENTO ACUSTICO E DANNI ALL'UDITO GORGHEGGIANDO CANZONI FRANCESI E NAPOLETANE, IL VENTENNE EREDE BERLUSCHINO NON E' DA MENO: E' BEN NOTO ALLE SPERICOLATE NOTTI MILANESI LA SUA AMBIZIONE DI DIVENTARE UN MITO DEL RAP, TENDENZA SFERA EBBASTA E TONY EFFE - SUBITO SPEDITO DA MAMMA MARINA A LONDRA, IL DISCOLO NON HA PERSO IL VIZIO DI FOLLEGGIARE: DA MESI FA COPPIA FISSA CON LA CURVACEA GRETA JASMIN EL MOKTADI, IN "ARTE" GRELMOS. PROFESSIONE? CANTANTE, MODELLA E INFLUENCER, NATA A NOVARA MA DI ORIGINI MAROCCHINE (COME LA RUBY DEL NONNO) - IL RAMPOLLO SU INSTAGRAM POSTA FOTO CON LE MANINE SULLE CHIAPPE DELLA RAGAZZA E VIDEO CON SOTTOFONDO DI CANZONI CON RIME TIPO: "GIRO A SANTA COME FA PIER SILVIO, MANCA UN MILIARDINO. ENTRO IN BANCA, MI FANNO L'INCHINO". MA PIER SILVIO È LO ZIO E MARINA E' FURIBONDA... - VIDEO

francesca fialdini mario orfeo

DAGOREPORT: MAI DIRE RAI! – COME MAI “REPUBBLICA” HA INGAGGIATO UNA BATTAGLIA CONTRO L’ARRIVO DI NUNZIA DE GIROLAMO AL POSTO DI FRANCESCA FIALDINI NELLA DOMENICA POMERIGGIO DI RAI1? NON È UN MISTERO CHE IL DIRETTORE, MARIO ORFEO, ANCORA MOLTO INFLUENTE A VIALE MAZZINI, STIMA MOLTO LA FIALDINI (FU LUI A FAVORIRNE L’ASCESA DA DIRETTORE GENERALE) - PER EVITARE IL SILURAMENTO DEL PROGRAMMA DELLA CONDUTTRICE, A LARGO FOCHETTI HANNO MESSO NEL MIRINO PRIMA IL TRASH-SEX SCODELLATO DA NUNZIA COL SUO "CIAO MASCHIO", E POI IL PRESIDENTE RAI AD INTERIM, IL LEGHISTA ANTONIO MARANO, PER UN PRESUNTO CONFLITTO DI INTERESSI - MA L'ORGANIGRAMMA RAI VUOLE CHE IL DIRIGENTE RESPONSABILE DEL DAY-TIME, DA CUI DIPENDE IL PROGRAMMA DELLA FIALDINI, SIA ANGELO MELLONE...

elly schlein friedrich merz keir starmer emmanuel macron

DAGOREPORT - ELLY HA FINALMENTE CAPITO DA CHE PARTE STARE? – IN POCHI HANNO NOTATO UNA IMPORTANTE DICHIARAZIONE DI SCHLEIN SULL’UCRAINA: “SUL TRENO PER KIEV, CON I LEADER DI FRANCIA E GERMANIA, CI SAREI ASSOLUTAMENTE STATA” – LA SEGRETARIA CON UNA FIDANZATA E TRE PASSAPORTI E' PRONTA AD  ABBANDONARE IL PACIFISMO PIÙ OTTUSO PER ADERIRE A UNA LINEA PIÙ REALISTA E PRAGMATICA? – IN CAMPANIA ELLY È VICINA A UN ACCORDO CON DE LUCA SULLE REGIONALI (MEDIATORE IL SINDACO MANFREDI) – OTTIME NOTIZIE DAI SONDAGGI DELLE MARCHE: IL PIDDINO MATTEO RICCI È DATO AL 51%, CONTRO IL 48 DEL MELONIANO ACQUAROLI…

chiocci vespa rossi

FLASH! – IN RAI STA NASCENDO UNA COALIZIONE CONTRARIA AL DINAMISMO POLITICO DI GIANMARCO CHIOCCI, CHE PARLA SPESSO CON ARIANNA E GIORGIA MELONI, DISPENSANDO MOLTI CONSIGLI DELLA GOVERNANCE RAI – IL MOVIMENTISMO DEL DIRETTORE DEL TG1 E DI BRUNO VESPA HANNO GRANDE INFLUENZA SU PALAZZO CHIGI, E I LORO ''SUSSURRI'' FINISCONO PER RIMBALZARE SULL’AD GIAMPAOLO ROSSI, CHE SI TROVA ISOLATO DAI DUE DIOSCURI – E FAZZOLARI? PREFERISCE RESTARE IN DISPARTE E ESERCITARE LA SUA INFLUENZA SUI GIORNALISTI NON ALLINEATI AL GOVERNO MELONI...

giorgia meloni matteo piantedosi ciriani cirielli mantovano santanche lollobrigida

DAGOREPORT - PROMOSSI, BOCCIATI O RIMANDATI: GIORGIA MELONI FA IL PAGELLONE DEI MINISTRI DI FDI – BOCCIATISSIMO MANTOVANO, INADEGUATO PER GESTIRE I RAPPORTI CON IL DEEP STATE (QUIRINALE, SERVIZI, MAGISTRATURA) E DOSSIER IMMIGRAZIONE – RESPINTO URSO, TROPPO COINVOLTO DAL SUO SISTEMA DI POTERE – CADUTO IN DISGRAZIA LOLLOBRIGIDA, CHE HA PERSO NON SOLO ARIANNA MA ANCHE COLDIRETTI, CHE ORA GUARDA A FORZA ITALIA – BOLLINO NERO PER IL DUO CIRIANI-CIRIELLI - DIETRO LA LAVAGNA, LA CALDERONE COL MARITO - NON ARRIVA ALLA SUFFICIENZA IL GAGA' GIULI-VO, MINISTRO (PER MANCANZA DI PROVE) DELLA CULTURA - LA PLURINDAGATA SANTANCHÉ APPESA A LA RUSSA, L'UNICO A CUI PIEGA IL CAPINO LA STATISTA DELLA GARBATELLA – SU 11 MINISTRI, PROMOSSI SOLO IN 5: FITTO, FOTI, CROSETTO, ABODI E…