romano prodi walter veltroni

''NEL PD SI VA A CACCIA DEL NUOVO PRODI''. PURTROPPO ABBIAMO FINITO I DEMOCRISTIANI CHE AMAVANO LE SEDUTE SPIRITICHE - SPERANZA E BERSANI: ''DUE O TRE NOMI PER IL NUOVO PRODI LI ABBIAMO DAVVERO'', OVVERO EMILIANO, LETTA E RICCARDI (AUGURI) - L'EX PREMIER GONGOLA A BOLOGNA: ''IL CENTROSINISTRA UNITO SI PUÒ RIPETERE, SERVE UNA NUOVA UNIONE''. IL MONDO VA AVANTI, MA LA SINISTRA ITALIANA È ANCORA APPESA ALLE FARFALLE NELLO STOMACO DI QUEL LONTANO 1996

1.PD: PRODI, CENTROSINISTRA UNITO NON È IRRIPETIBILE

PRODIPRODI

 (ANSA) - Quella del centrosinistra unito "non penso sia un'esperienza irripetibile. Non penso sia irripetibile, soprattutto dopo quello che sta succedendo. Io vedo che la gente ha bisogno di sentirsi unita in questo mondo che si disgrega, con Trump, con la Brexit, con le crepe che arrivano dappertutto. Io vedo che c'è un naturale desiderio di riunirsi ma è uno sforzo che non mi sembra impossibile". L'ha detto Romano Prodi, a Bologna rispondendo a una domanda sul dibattito interno al Pd sulla necessità di 'un nuovo Prodi'‎.

 

GENTILONI PRODIGENTILONI PRODI

Per Prodi, è però necessario "riunirsi su delle idee, su un rinnovamento. Perché riunirsi per riunirsi non serve e niente. Il grande problema è ricominciare a parlare di politica. Di problemi veri come la distribuzione del reddito, l'occupazione, la scuola, pensare nel lungo periodo e non nello scontro quotidiano per riformare una società che è diventata profondamente ingiusta. Perché le basi di queste tensioni - ha concluso - sono date dall'ingiustizia".

 

2.PRODI, NON SO CHI SARÀ NUOVO PRODI, MA NECESSARIA UNIONE

ROMANO PRODI MATTEO RENZI
ROMANO PRODI MATTEO RENZI

 (ANSA) - Chi potrebbe essere il 'Nuovo Prodi' invocato dalla minoranza Pd? "Non mi interessa, non ne ho idea non partecipo a questo dibattito. Mi fa piacere evidentemente si ricordi l'esperienza unitaria forte coesiva che abbiamo cercato di fare". L'ha detto da Bologna, l'ex premier Romano Prodi a margine del convegno nazionale della Rete C3dem. "Ecco in questo senso - ha aggiunto Prodi - è necessario tornare a una coalizione, a una politica di consenso, di unione. Questo è importante non solo per l'Italia ma per tutti i Paesi con, scusate il termine, il casino che sta succedendo" nel mondo.

ROMANO PRODI BY BARALDIROMANO PRODI BY BARALDI

 

 

3.CACCIA AL NUOVO PRODI NEL PD È SFIDA APERTA SULL' EREDITÀ DELL' ULIVO

Tommaso Ciriaco per ''la Repubblica''

 

 

L' originale o la copia, comunque Prodi. «Ciao Presidente, benvenuto!», lo abbraccia Paolo Gentiloni ricevendolo a Palazzo Chigi. «Lanceremo un nuovo Romano », si sbilancia la minoranza del Pd. Un brand conteso, e fin qui nulla di nuovo. La novità è che il Professore torna a unire l' inconciliabile, visto che piace a chi governa nel solco del renzismo e pure a chi combatte il leader di Rignano.

 

PRODIPRODI

La ferita dei 101 sanguina ancora, ma forse inizia a cicatrizzarsi.

«Guardate che due o tre nomi per il nuovo Prodi li abbiamo individuati per davvero - ripete agli amici Roberto Speranza - e li tireremo fuori al momento giusto».

Ne circolano parecchi, in effetti.

 

Per fare concorrenza ai grillini si punta su Michele Emiliano, mentre inseguendo un profilo istituzionale si pensa a Enrico Letta. Ci sarebbe anche un cattolico di sinistra come Andrea Riccardi, oppure un bersaniano solido come Vasco Errani. Tanti, però, rimandano soprattutto a un misterioso mister X. «Io ce l' ho in mente - la linea di Pierluigi Bersani - vedrete... ».

PRODI CIAMPIPRODI CIAMPI

 

Meglio partire da Prodi, quello autentico che ha governato due volte e altrettante ha sbaragliato il Cavaliere. È tornato l' altro ieri nella sede dell' esecutivo, due anni dopo l' ultima visita a Renzi, stavolta per incontrare Gentiloni.

Con lui, che fu suo ministro ai tempi dell' Ulivo, ha ragionato di politica internazionale e scenari europei, di Donald Trump e Bruxelles.

 

prodi sizeprodi size

Consigli utili per mantenere la giusta rotta, anche se al termine del colloquio l' ex premier ha scelto il basso profilo: «Se ho dato consigli a Paolo? No, semmai è lui a darli a me...».

La verità è che il tormentone sull' altro Professore - quello ancora da svelare al mondo - l' ha imposto con mossa studiata Bersani, svelando a Repubblica la caccia al «giovane Prodi». Lungo la strada è crollato il paletto anagrafico, «non giovane, intendevo nuovo».

 

PRODI GHEDDAFIPRODI GHEDDAFI

Identikit generico, ma comunque capace di interrogare anche i bersaniani doc: «Emiliano, Letta, Riccardi? Tutti profili interessanti - giura il senatore Federico Fornaro - anche se differenti tra loro ». Renzi non sembra occupersane più di tanto, anche se almeno sulla necessità di allargare la coalizione - "alla Prodi", appunto sembra pensarla come i suoi avversari interni. Nei giorni scorsi si è occupato soprattutto della segreteria, stretto tra i desideri del Giglio magico e gli appetiti dei parlamentari in carica. Con l' emergenza terremoto, però, si è deciso di rimandare ancora di qualche giorno il varo della nuova squadra.

ENRICO LETTA E ROMANO PRODI ENRICO LETTA E ROMANO PRODI

 

Nel frattempo, la sinistra dem fa i conti con i petali di questa rosa. Michele Emiliano, per dire. È in cima alla lista degli avversari di Renzi, e questo aiuta a scalare la classifica per il "Professore del futuro". Dialoga fitto con il malcontento degli altri governatori del Sud, quasi una corrente. Sarebbe una soluzione d' emergenza, ma comunque di peso: «Se c' è da identificare un profilo che sfida i grillini in vista di una campagna aggressiva - spiega in privato ai colleghi d' area Davide Zoggia - Michele può funzionare».

 

ENRICO LETTA E ROMANO PRODI   ENRICO LETTA E ROMANO PRODI

Chissà. Conta parecchio l' avversario, in questa selezione, ma ancor di più incide la tempistica del ritorno al voto. «Per il partito c' è Speranza e va benissimo - sussurra in Transatlantico Guglielmo Epifani - Ma se si parla di premiership, abbiamo il compito di trovare un altro nome».

 

Ecco il nodo: soltanto le elezioni nel 2018 permettono di dividere il ruolo di segretario da quello di candidato premier, Speranza dal "nuovo Prodi", appunto. «Questo resta lo schema migliore - ragiona Miguel Gotor - Perché se invece Renzi ci porta alle urne già a giugno 2017, diventa tutto più difficile. La sfida a Matteo si ridurrebbe a una domenica ai gazebo...». In questo scenario, quel che sembra molto improbabile - e cioé una disponibilità alla contesa da parte di Letta sfiorerebbe l' impossibile. Il resto è una girandola di nomi, che coinvolge anche l' ex direttore del Tg3 Bianca Berlinguer. Oltre a mister X, naturalmente.

 

sergio mattarella e romano prodisergio mattarella e romano prodi

Ultimi Dagoreport

ernesto galli della loggia giorgia meloni

DAGOREPORT - FAZZOLARI E' PER CASO IL NUOVO DIRETTORE DEL "CORRIERE"? - IN UNA PRIMA PAGINA CHE NASCONDE LE MENZOGNE DI GIORGIA MELONI, SPUTTANATA DA MACRON, BRILLA UN EDITORIALE VERGOGNOSO DI GALLI DELLA LOGGIA CHE SI DOMANDA: "SE LA GERMANIA (DI AFD) HA DAVVERO FATTO I CONTI CON IL SUO PASSATO NAZISTA. IN ITALIA, INVECE, UN PARTITO CHE PURE HA LE SUE LONTANE ORIGINI NEL FASCISMO GOVERNA DA TRE ANNI IN UN MODO CHE SOLO I COMICI (DUNQUE PER FAR RIDERE…) GIUDICANO UNA MINACCIA PER LA DEMOCRAZIA" - L’EX MAOISTA, POI TERZISTA, QUINDI BERLUSCONIANO, 5STELLE, INFINE MELONIANO  DEVE STUDIARE UN PO’, INVECE DI CAMBIARE PARTITO A OGNI CAMBIO DI GOVERNO. NEL DOPOGUERRA IN GERMANIA, GLI EX NAZISTI RIENTRARONO NEL CONTESTO SOCIALE E OTTENNERO POSTI DI POTERE NELLE INDUSTRIE PIÙ AVANZATE FINO ALLA CONTESTAZIONE DEL '68, SIMBOLEGGIATA DALLO SCHIAFFONE RIFILATO DALLA STUDENTESSA BEATE KLARSFELD AL CANCELLIERE (EX NAZISTA) KURT KIESINGER – IN ITALIA LA DESTRA ALLA FIAMMA DI FINI FU SDOGANATA DAL GOVERNO BERLUSCONI, DOVE IL MINISTRO DELLA GIOVENTU' ERA GIORGIA MELONI. COSA CHE IL GALLI OMETTE ESSENDO ORA COLLABORATORE DEL GOVERNO DUCIONI PER IL SETTORE SCUOLA...

andrea orcel unicredit

DAGOREPORT - IL RISIKO DELLE AMBIZIONI SBAGLIATE - COME PER IL GOVERNO MELONI, ANCHE ANDREA ORCEL NON IMMAGINAVA CHE LA STRADA PER LA GLORIA FOSSE TUTTA IN SALITA - IL RAFFORZAMENTO IMMAGINATO DI UNICREDIT, PER ORA, È TUTTO IN ARIA: IL MURO DI GOLDEN POWER DELLA LEGA HA RESO MOLTO IMPROBABILE LA CONQUISTA DI BANCO BPM; BERLINO RITIENE “INACCETTABILE” LA SCALATA ‘’NON AMICHEVOLE” DI UNICREDIT ALLA SECONDA BANCA TEDESCA COMMERZBANK; LE MOSSE DI NAGEL E DONNET GLI DANNO FILO DA TORCERE; CREDIT AGRICOLE, CHE HA UN CONTRATTO IN SCADENZA PER LA GESTIONE DEL RISPARMIO CHE RACCOGLIE UNICREDIT, HA UN ACCORDO CON BPM, DI CUI E' PRIMO AZIONISTA. E IL CDA DI UNICREDIT NON È PIÙ QUELLA FALANGE UNITA DIETRO AL SUO AZZIMATO CONDOTTIERO. COME USCIRE DAL CUL-DE-SAC? AH, SAPERLO…

orcel giorgetti

DAGOREPORT – GIORGETTI SI CONFERMA UN SUPPLÌ CON LE UNGHIE: ALL’INCONTRO CON I RAPPRESENTANTI DI UNICREDIT PER LA MODIFICA DEL DECRETO GOLDEN POWER CHE BLINDA L'OPS SU BPM, BANCA CARA ALLA LEGA, CHI HA INCARICATO IL MINISTRO DI CAZZAGO? STEFANO DI STEFANO, DIRETTORE GENERALE DELLE PARTECIPAZIONI DEL MEF, MA ANCHE COMPONENTE DEL CDA DI MPS. INSOMMA, LA PERSONA GIUSTA AL POSTO GIUSTO... – CALTA C’È: LA GIRAVOLTA DEL CEO DI MPS, LUIGI LOVAGLIO, SULL'OPERAZIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI…

guzzetti bazoli meloni fazzolari e caltagirone scannapieco giuseppe francesco gaetano dario cdp giorgia

DAGOREPORT - AVVISATE ‘’PA-FAZZO CHIGI’’ CHE IL GRANDE VECCHIO DELLE FONDAZIONI BANCARIE, GIUSEPPE GUZZETTI, HA PRESO IL BAZOOKA - L’INDOMABILE NOVANTENNE NON NE PUÒ PIÙ DI VEDERE CASSA DEPOSITI E PRESTITI (DI CUI LE FONDAZIONI HANNO IL 30%) RIDOTTA A CAGNOLINO SCODINZOLANTE DEI FRATELLI DI FAZZOLARI: AFFONDATA LA NOMINA DI DI CIOMMO ALLA PRESIDENZA DEL CDA DEL FONDO F2I - MA IL CEFFONE PIÙ SONORO AL SOVRANISMO BANCARIO DEL GOVERNO DUCIONI È STATO SFERRATO DAL TERRIBILE VECCHIETTO CON LA VENDITA DELLA QUOTA DELLA FONDAZIONE CARIPLO IN MPS, IL CAVALLO DI TROIA DEL FILO-GOVERNATIVO CALTAGIRONE PER ESPUGNARE, VIA MEDIOBANCA, GENERALI – STRATEGIE DIVERSE SUL RISIKO TRA GUZZETTI E IL SUO STORICO ALLEATO, IL GRANDE VECCHIO Di BANCA INTESA, “ABRAMO” BAZOLI…

giorgia meloni incontra george simion e mateusz morawiecki nella sede di fratelli d italia sergio mattarella frank walter steinmeier friedrich merz

DAGOREPORT –LA CAMALEONTE MELONI NON SI SMENTISCE MAI E CONTINUA A METTERE IL PIEDINO IN DUE STAFFE: IERI HA INCONTRATO NELLA SEDE DI FDI IN VIA DELLA SCROFA L’EURO-SCETTICO E FILO-PUTINIANO, GEORGE SIMION, CHE DOMENICA POTREBBE DIVENTARE IL NUOVO PRESIDENTE ROMENO. UN VERTICE CHE IN MOLTE CANCELLERIE EUROPEE È STATO VISTO COME UN’INGERENZA – SABATO, INVECE, LA DUCETTA DEI DUE MONDI INDOSSERÀ LA GRISAGLIA PER PROVARE A INTORTARE IL TEDESCO FRIEDRICH MERZ, A ROMA PER LA MESSA DI INIZIO DEL PONTIFICATO DI PAPA LEONE XIV, CHE E' GIÀ IRRITATO CON L’ITALIA PER LA POSIZIONE INCERTA SUL RIARMO EUROPEO E SULL’AZIONE DEI "VOLENTEROSI" A DIFESA DELL'UCRAINA - MENO MALE CHE A CURARE I RAPPORTI PER TENERE AGGANCIATA L'ITALIA A BRUXELLES E A BERLINO CI PENSANO MATTARELLA E IL SUO OMOLOGO STEINMEIER NELLA SPERANZA CHE LA MELONI COMPRENDA CHE IL SUO CAMALEONTICO EQUILIBRISMO E' ORMAI GIUNTO AL CAPOLINEA (TRUMP SE NE FOTTE DEL GOVERNO DI ROMA...)