SESSO & APPALTI (GIAMPI? NU’ BUON’ GUARGUAGLIONE) - PER FARE BUSINESS CON INTINI AL TAVOLO DI FINMECCANICA, TARANTINI CHIEDE AIUTO AL BANANA DI FARE PRESSIONI SU GUARGUAGLINI PER PIEGARE LE RESISTENZE DELLA ‘MARITA’, MARINA GROSSI, AD DI SELEX – RINTRONATO DAI POMPINI, IL BANANA TELEFONA E SCATENA IL GUARGUA (“HA CHIAMATO TUTTI PER DIRE: QUA CHE COSA POTETE FARE?”) - LE MIRE DI GIANPY SUGLI APPALTI PER LA RICOSTRUZIONE DELLE STRADE IN ABRUZZO…

Massimo Martinelli per "il Messaggero"

Alla fine Gianpaolo decise di mettere tutti e due i piedi negli appalti di Stato. Erano passati alcuni mesi dalle prime serate con il premier e ormai poteva fare affidamento sulle sue raccomandazioni. Ma aveva bisogno di una faccia presentabile dal punto di vista imprenditoriale; e pensò di coinvolgere l'imprenditore Enrico Intini.

L'APPOGGIO DEL PREMIER
Spiega Giampi ai pm: «Avendo conosciuto Berlusconi e non avendogli mai chiesto niente fino ad ottobre-novembre 2008, nella consapevolezza di poter trarre vantaggio da questo rapporto che diveniva sempre più confidenziale, conoscendo Intini come grossa azienda, pensai, per l'amicizia che avevo con quest'ultimo e in considerazione dell'importanza della sua società, di rivolgermi a lui per il tramite dell'avvocato Castellaneta, proponendogli di chiedere qualcosa al Presidente».

IL CONFLITTO CON MARINA GROSSI
Il progetto imprenditoriale si orienta su Finmeccanica, per partecipare all'appalto per la sicurezza dei cantieri per la ricostruzione in Abruzzo. Ma poi si incaglia sotto il tavolo della moglie di Guarguaglini, come annotano i finanzieri della tributaria di Bari: «Le maggiori resistenze per l'affidamento a società del Gruppo Intini di opere di progettazione nel campo della sicurezza tecnologica provenivano dalla Selex Sistemi Integrati, amministrata da Marina Grossi, moglie di Pier Francesco Guarguaglini, socio di maggioranza della Sdl Proc, nonché diretto concorrente delle società di Intini».

LA TELEFONATA DI SILVIO
E' a questo punto che Giampi comincia a calare i suoi assi. Si consulta con Intini e pensa di chiedere un intervento più energico al premier, affinché ammorbidisca la posizione della signora Grossi. La Finanza lo segue: «Il 16 dicembre 2008, Tarantini approfittava della festa per il Milan, alla quale stato invitato da Silvio Berlusconi, per rappresentare l'esigenza di dover dare nuovo impulso, per il tramite di Guarguaglini, alle trattative per l'ingresso del Gruppo Intini in Finmeccanica».

E poi gli stessi finanzieri ascoltano le sue telefonate: «A dire del Tarantini, il Presidente Berlusconi aveva raccolto seduta stante la sua richiesta chiamando, in viva voce, davanti a lui, il Presidente di Finmeccanica che, a sua volta, si era mostrato disponibile. Ad ogni modo era stato lo stesso Berlusconi a consigliargli di mettersi in contatto direttamente con Pier Francesco Guarguaglini nel caso in cui quest'ultimo non l'avesse fatto a breve con Intini».

LITE IN FAMIGLIA
L'intervento di Berlusconi sul numero uno di Piazza Montegrappa provoca una lite in famiglia e all'interno del gruppo. Gli investigatori ne vengono a conoscenza intercettando Rino Metrangolo, il manager Finmeccanica al quale Giampi aveva offerto una delle sue escort, Fadoua Sebbar, ottenendo in cambio informazioni riservate e consigli. Annota la finanza: «Salvatore Metrangolo riferiva a Gianpaolo Tarantini che Pier Francesco Guarguaglini si era adirato con Sabatino Stornelli e con la moglie Marina Grossi perché erano state fatte ad Intini delle promesse di assegnazione di lavori poi non mantenute».

La frase registrata è eloquente: «Guarguaglini s'è incazzato, ha chiamato tutti per dire: qua che cosa potete fare?». Secondo Metrangolo, Marina Grossi «avrebbe riferito che i lavori in questione non potevano essere assegnati in quanto Intini non era in possesso delle competenze per procedere alla realizzazione degli stessi, mentre Stornelli avrebbe riferito che era stato già mobilitato il direttore di Seicos, Domenico Lunanuova, che stava valutando alcune cose da affidare ad Intini»

LE MANI SUL TERREMOTO
Le nuove mire di Giampi si orientarono sugli appalti per la ricostruzione delle strade in Abruzzo. Ma proprio in quei mesi, deflagrò l'indagine sulle escort a Palazzo Grazioli e il nome di Tarantini finì su tutti i giornali. Ai pm, lui l'ha raccontata così: «Mi dissero che avremmo potuto partecipare all'interno di una Ati nella quale avrebbe potuto trovare posto la Sma di Intini.

Portai Intini da Lunanuova e iniziammo a vedere lavori e progetti. Alla fine non si concretizzò nulla perché, sebbene il terremoto a L'Aquila avrebbe consentito di realizzare opere stradali attraverso la Sma di Intini, la notizia pubblica della perquisizione da me subita determinò una presa di distanza da parte di Rino Metrangolo e Domenico Lunanuova».

 

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