pompeo sassoli bolton

PER CAPIRE LA CADUTA DI SALVINI E LA NASCITA DEL GOVERNO GIALLO-ROSSO BISOGNA LEGGERE IL CAMBIO DI STRATEGIA A WASHINGTON: LA CADUTA DI BOLTON, CHE APPOGGIAVA SALVINI, E L'ASCESA DI MIKE POMPEO, CHE È STATO UNO DEI PRIMI (INCREDIBILMENTE) A OMAGGIARE SASSOLI E VON DER LEYEN, IN UN SEGNALE DI APERTURA FORTISSIMO VERSO L'UE, IN CHIAVE ANTI-CINESE - DI MAIO HA INCONTRATO OGGI L'AMBASCIATORE USA ALLA FARNESINA: ALTRO GESTO DI GRANDE AMICIZIA (È LUI CHE VA AL MINISTERO E NON VICEVERSA)

 

lewis eisenberg ph andrea giannetti:ag.toiati

  1. DI MAIO VEDE L'AMBASCIATORE USA ALLA FARNESINA

 (ANSA) - Il Ministro degli Affari Esteri Luigi Di Maio ha ricevuto oggi alla Farnesina l'ambasciatore degli Stati Uniti d'America in Italia, Lewis Michael Eisenberg. Lo fa sapere la Farnesina su Twitter.

 

 

  1. UE: SASSOLI, INCONTRO AMICHEVOLE E MOLTO UTILE CON POMPEO

mike pompeo david sassoli

 (ANSA) - BRUXELLES, 3 SETTEMBRE - "Contento della visita del Segretario di stato Usa Mike Pompeo all'Europarlamento. Incontro amichevole e molto utile per affrontare insieme le sfide globali. Il Parlamento europeo è pronto". Lo scrive su Twitter il presidente del Parlamento europeo David Sassoli. Ieri Pompeo ha incontrato la presidente eletta della Commissione europea, Ursula von der Leyen, e il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg.

 

  1. UE: POMPEO A BRUXELLES VEDE PRESIDENTE ELETTA VON DER LEYEN

mike pompeo e ursula von der leyen

 (ANSA) - BRUXELLES, 2 SETTEMBRE - La presidente eletta della Commissione europea, Ursula von der Leyen, incontrerà oggi a Bruxelles il segretario di Stato americano Mike Pompeo. A confermare l'appuntamento è la portavoce della Commissione europea Mina Andreeva, che definisce l'incontro "introduttivo", spiegando che Pompeo vedrà anche tutti i nuovi leader delle istituzioni europee con lo stesso proposito.

 

 

mike pompeo e ursula von der leyen

  1. IL CALCOLO SBAGLIATO DI MATTEO SUGLI USA

Francesco Giubilei per www.ilgiornale.it

 

Nei giorni successivi alla decisione di Matteo Salvini di terminare il governo con il Movimento Cinque Stelle, si è cercato di comprendere le motivazioni che lo hanno portato a consumare lo strappo con i grillini.

 

 

Se molto si è scritto sulle cause di politica interna, a partire dal ruolo di Matteo Renzi, non ci si è sufficientemente concentrati sull'importanza della politica estera nella crisi del governo. Posta l'evidente volontà dell'Unione europea di favorire la formazione di un nuovo esecutivo Pd-M5S con l'avvallo di Macron e Merkel, ha sorpreso il tweet di Donald Trump in favore di Giuseppe Conte nei febbrili giorni delle trattative politiche. Innumerevoli sono state le interpretazioni, le dietrologie, i punti interrogativi di un tweet che è apparso, oltre che un endorsement di Conte, una sconfessione nei confronti di Salvini.

john bolton e matteo salvini

 

I retroscena che oggi arrivano dagli Stati Uniti aiutano a comprendere meglio la crisi italiana e la posizione assunta del governo americano. La notizia del licenziamento del consigliere per la sicurezza nazionale John Bolton da parte di Trump, spiega il cambio di equilibri all'interno dell'amministrazione americana dove ha un peso sempre più consistente il Segretario di Stato Mike Pompeo. Sebbene secondo accreditate fonti del mondo conservatore americano il tweet di Trump a favore di Conte sia stata una decisione del Presidente senza consultarsi con il Dipartimento di Stato, il più forte sostenitore di Salvini nel governo Usa era proprio John Bolton.

 

john bolton e matteo salvini

L'ex ministro dell'Interno italiano non era riuscito a costruire solide relazioni nell'esecutivo guidato da Trump né negli influenti ambienti del deep state. Ma c'è di più: proprio Pompeo (che in precedenza è stato capo della Cia) sembra essersi infastidito per i legami russi della Lega oltre che per l'adesione dell'Italia alla via della seta. A ciò si aggiunga che l'entrata in scena di Renzi ha rimesso in gioco le componenti del Partito Democratico che coltivano da tempo rapporti con gli Stati Uniti, in particolare con il mondo della finanza, il deep state e soprattutto con il Dipartimento di Stato.

 

La posizione del governo americano nei confronti di Salvini è spiegata alla perfezione da John Gizzi, corrispondente alla Casa Bianca per Newsmax, definito «l'uomo che conosce tutti a Washington» e uno dei più influenti analisti politici americani: «Al di là di Bolton, i sostenitori di Salvini sono più al di fuori del governo piuttosto che al suo interno a partire dai leader tradizionali del movimento conservatore e dal gruppo di intellettuali legati all'area del national conservatism». Come insegna la storia, ancora una volta la partita per decidere il futuro dell'Italia si è giocata più al di fuori dei confini nazionali che all'interno del nostro paese.

lewis eisenberg luigi di maio virginia saba villa taverna ph andrea giannetti:ag.toiati

Ultimi Dagoreport

francesco micheli

DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI AFFARI CHE FU: IL CAPITALISMO CON IL CUORE A SINISTRA E IL PORTAFOGLIO GONFIO A DESTRA - A 87 ANNI, FRANCESCO MICHELI APRE, SIA PURE CON MANO VELLUTATA E SENZA LASCIARE IMPRONTE VISTOSE, IL CASSETTO DEI RICORDI: “IL CAPITALISTA RILUTTANTE” È IL DIARIO DI BORDO DELL’EX BUCANIERE DELLA FINANZA CHE, SALITO SULL’ALBERO PIÙ ALTO DEL VASCELLO, HA OSSERVATO I FONDALI OSCURI INCONTRATI NEL MARE MAGNUM INSIDIOSO DELL’ECONOMIA, SOMMERSA E SPESSO AFFONDATA - “IO E LEI APPARTENIAMO A ZOO DIVERSI”, FU IL VATICINIO DI CUCCIA – LUI, UNICO TESTIMOME A RACCOGLIERE LO SFOGO DI EUGENIO CEFIS SU QUEL “MATTO” DI CUCCIA CHE NEL GIORNO DELLE SUE CLAMOROSE DIMISSIONI DA MONTEDISON L’AVEVA ACCOLTO CON UN BEFFARDO: “DOTTORE, PENSAVO VOLESSE FARE UN COLPO DI STATO…”

romana liuzzo

DAGOREPORT! UN MOTO DI COMPRENSIONE PER I TELESPETTATORI DI CANALE5 CHE HANNO AVUTO LA SFORTUNA DI INTERCETTARE LA MESSA IN ONDA DELLO SPOT AUTO-CELEBRATIVO (EUFEMISMO) DEL PREMIO “GUIDO CARLI” - CONFUSI, SPIAZZATI, INCREDULI SI SARANNO CHIESTI: MA CHE CAZZO È ‘STA ROBA? - AGGHINDATA CON UN PEPLO IN STILE “VESTALE, OGNI SCHERZO VALE”, PIAZZATA IN UN REGNO BOTANICO DI CARTONE PRESSATO, IL “COMMENDATORE”  ROMANA LIUZZO REGALA 20 SECONDI DI SURREAL-KITSCH MAI VISTO DALL'OCCHIO UMANO: “LA FONDAZIONE GUIDO CARLI VI SARÀ SEMPRE ACCANTO PER COSTRUIRE INSIEME UN MONDO MIGLIORE”. MA CHI È, LA CARITAS? EMERGENCY? L'ESERCITO DELLA SALVEZZA? - VIDEO!

friedrich merz - elezioni in germania- foto lapresse -

DAGOREPORT – LA BOCCIATURA AL PRIMO VOTO DI FIDUCIA PER FRIEDRICH MERZ È UN SEGNALE CHE ARRIVA DAI SUOI "COLLEGHI" DI PARTITO: I 18 VOTI CHE SONO MANCATI ERANO DI UN GRUPPETTO DI PARLAMENTARI DELLA CDU. HANNO VOLUTO MANDARE UN “MESSAGGIO” AL CANCELLIERE DECISIONISTA, CHE HA STILATO UNA LISTA DI MINISTRI SENZA CONCORDARLA CON NESSUNO. ERA UN MODO PER RIDIMENSIONARE L’AMBIZIOSO LEADER. COME A DIRE: SENZA DI NOI NON VAI DA NESSUNA PARTE – DOMANI MERZ VOLA A PARIGI PER RIDARE SLANCIO ALL’ALLEANZA CON MACRON – IL POSSIBILE ANNUNCIO DI TRUMP SULLA CRISI RUSSO-UCRAINA

xi jinping donald trump vladimir putin

DAGOREPORT - LA CERTIFICAZIONE DELL'ENNESIMO FALLIMENTO DI DONALD TRUMP SARÀ LA FOTO DI XI JINPING E VLADIMIR PUTIN A BRACCETTO SULLA PIAZZA ROSSA, VENERDÌ 9 MAGGIO ALLA PARATA PER IL GIORNO DELLA VITTORIA - IL PRIMO MENTECATTO DELLA CASA BIANCA AVEVA PUNTATO TUTTO SULLO "SGANCIAMENTO" DELLA RUSSIA DAL NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA: LA CINA - E PER ISOLARE IL DRAGONE HA CONCESSO A "MAD VLAD" TUTTO E DI PIU' NEI NEGOZIATI SULL'UCRAINA (COMPRESO IL PESTAGGIO DEL "DITTATORE" ZELENSKY) - ANCHE SUI DAZI, L'IDIOTA SI È DOVUTO RIMANGIARE LE PROMESSE DI UNA NUOVA "ETA' DELL'ORO" PER L'AMERICA - IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO HA COMPIUTO COSI' UN MIRACOLO GEOPOLITICO: IL REGIME COMUNISTA DI PECHINO NON È PIÙ IL DIAVOLO DI IERI DA SANZIONARE E COMBATTERE: OGGI LA CINA RISCHIA DI DIVENTARE LA FORZA “STABILIZZATRICE” DEL NUOVO ORDINE GLOBALE...

alfredo mantovano gianni de gennaro luciano violante guido crosetto carlo nordio alessandro monteduro

DAGOREPORT – LA “CONVERSIONE” DI ALFREDO MANTOVANO: IL SOTTOSEGRETARIO CHE DOVEVA ESSERE L’UOMO DI DIALOGO E DI RACCORDO DI GIORGIA MELONI CON QUIRINALE, VATICANO E APPARATI ISTITUZIONALI (MAGISTRATURA, CORTE DEI CONTI, CONSULTA, SERVIZI. ETC.), SI È VIA VIA TRASFORMATO IN UN FAZZOLARI NUMERO 2: DOPO IL ''COMMISSARIAMENTO'' DI PIANTEDOSI (DOSSIER IMMIGRAZIONE) E ORA ANCHE DI NORDIO (GIUSTIZIA), L’ARALDO DELLA CATTO-DESTRA PIÙ CONSERVATRICE, IN MODALITA' OPUS DEI, SI E' DISTINTO PER I TANTI CONFLITTI CON CROSETTO (DALL'AISE AI CARABINIERI), L'INNER CIRCLE CON VIOLANTE E GIANNI DE GENNARO, LA SCELTA INFAUSTA DI FRATTASI ALL'AGENZIA DI CYBERSICUREZZA E, IN DUPLEX COL SUO BRACCIO DESTRO, IL PIO ALESSANDRO MONTEDURO, PER “TIFO” PER IL “RUINIANO” BETORI AL CONCLAVE...

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…