PER FARE UN “CONCERTO”, SERVE UN’ORCHESTRA – GLI INDAGATI PER LA SCALATA A MEDIOBANCA SONO TRE: LUIGI LOVAGLIO, AD DI MPS, FRANCESCO MILLERI, AD DI DELFIN, E FRANCESCO GAETANO CALTAGIRONE. POI CI SONO ALTRE DIECI PERSONE PERQUISITE E DUE BANCHE, DOVE LA GUARDIA DI FINANZA È ANDATA A PRENDERE LE CARTE - SPICCANO I NOMI DI MARCELLO SALA E STEFANO DI STEFANO, EX DG DEL TESORO E NUMERO UNO DELLA DIREZIONE PARTECIPAZIONI SOCIETARIE DEL MEF. C'È TUTTA LA “NUOVA" MEDIOBANCA: IL PRESIDENTE VITTORIO GRILLI, IL VICEPRESIDENTE SANDRO PANIZZA, L'AD ALESSANDRO MELZI D'ERIL. E POI IL BRACCIO DESTRO DI “CALTA”, FABIO CORSICO E…
Estratto dell’articolo di Rosario Di Raimondo per “la Repubblica”
Quindici nomi per un concerto. Dai direttori d'orchestra ai comprimari. Banchieri e manager, dirigenti pubblici e broker. Tre indagati, più dieci persone perquisite e due banche dove la Gdf è andata a prendere le carte, su impulso della procura di Milano che indaga sul presunto «patto occulto» per la scalata a Mediobanca.
Al centro del palco l'imprenditore Francesco Gaetano Caltagirone e il numero uno di Luxottica-Delfin Francesco Milleri, che in concorso con l'ad del Monte dei Paschi Luigi Lovaglio, secondo le accuse, hanno manovrato prima per entrare nella «cabina di regia» di Mps e poi per scalare Mediobanca con l'obiettivo di Generali.
GIANCARLO GIORGETTI FRANCESCO GAETANO CALTAGIRONE
Sono indagati (al momento gli unici) per aggiotaggio e ostacolo alle attività di vigilanza. Ma non si sono mossi da soli. Tra gli altri dodici decreti di perquisizione e sequestro di carte e cellulari […] spiccano i nomi di Marcello Sala e Stefano Di Stefano, ex direttore generale del Tesoro e numero uno della direzione partecipazioni societarie del Mef.
Ancora, c'è tutta la "nuova" Mediobanca: il presidente Vittorio Grilli, il vicepresidente Sandro Panizza, l'amministratore delegato Alessandro Melzi d'Eril, l'ex componente del precedente cda Sabrina Pucci, come Panizza in quota Delfin, entrambi ritenuti – dopo le intercettazioni – vicini a Caltagirone.
E poi il braccio destro del costruttore ed editore, Fabio Corsico. Due nomi sono legati alla procedura – secondo le accuse «pilotata» – che il 13 novembre 2024 ha portato il Tesoro a dismettere il 15% di quote Mps in una manciata di minuti a soli quattro soggetti, fra i quali Delfin e Caltagirone. Una prima tappa fondamentale e molto opaca per la scalata a Piazzetta Cuccia.
Così gli investigatori sono andati a far visita anche a Giuseppe Puccio e Giulio Greco, direttore generale e responsabile di una branca di Banca Akros, l'istituto di credito che ha fatto da intermediario nella compravendita anche se controllato da uno degli acquirenti dei titoli ceduti, Banco Bpm.
fabio corsico - francesco gaetano caltagirone
In questo romanzo finanziario non poteva mancare un broker, Giovanni Maienza, che lavora per Natixis: il suo nome compare tra le 66 parole chiave che i pm hanno indicato per eseguire ricerche mirate sui dispositivi sotto sequestro.
I finanzieri […] sono entrati anche in Mps e in Jp Morgan. L'obiettivo è capire chi era a conoscenza del presunto patto occulto […]. […]
Giuseppe Puccio
SANDRO PANIZZA
SABRINA PUCCI
Vittorio Grilli
LUIGI LOVAGLIO - PIERANTONIO ZANETTIN - FOTO LAPRESSE
fabio Corsico
luigi lovaglio il gordon gekko dei riccarelli
FRANCESCO GAETANO CALTAGIRONE MEDIOBANCA
LUIGI LOVAGLIO AL SENATO - COMMISSIONE DI INCHIESTA SULLE BANCHE - FOTO LAPRESSE

