raggi lombardi conte grillo

GUERRE PENTASTELLATE – PER CONTE LA GRANA REGIONALI NEL LAZIO: LA CORSA IN SOLITARIA DELLA COCCA DI GRILLO, VIRGINIA RAGGI, GRANDE NEMICA DI ROBERTA LOMBARDI, MINACCIA L'INTESA CON IL PD - L'EX SINDACA DI ROMA LAVORA A UNA CORDATA DI FEDELISSIMI CONTRARI ALL'ALLEANZA CON I DEM - LA CINQUE STELLE LOMBARDI, IN GIUNTA CON ZINGARETTI, PRONTA A INCONTRARE IL PRESIDENTE CONTE

GRILLO RAGGI

Federico Capurso per La Stampa

 

L'ultima cosa che Giuseppe Conte avrebbe voluto affrontare, dopo le fatiche del 25 settembre, era il dossier delle elezioni regionali di gennaio nel Lazio.

 

«Ora non possiamo mostrarci distratti da queste cose - aveva detto ai vertici del partito -, mentre ci sono temi come il caro bollette, l'inflazione, la difesa del reddito di cittadinanza. Ne parleremo più avanti». L'ordine del capo di rinviare la questione a data da destinarsi è durato un paio di giorni, poi la guerra interna tra chi spinge per trovare un accordo con i Dem in Regione e chi chiede di correre in solitaria è ricominciata.

 

E sulla prima vera grana della nuova stagione contiana, ora grava un'ulteriore minaccia: l'ex sindaca di Roma Virginia Raggi - secondo fonti del M5S romano - sarebbe pronta a correre da sola con una sua lista civica, se Conte, alla fine, dovesse decidere di allearsi con il Pd.

 

grillo raggi

Raggi si sta muovendo per «sabotare» i tentativi di intesa. Ha radunato i pochi uomini che le sono rimasti fedeli a Roma - un paio di ex parlamentari, il consigliere capitolino Paolo Ferrara e alcuni consiglieri municipali - per preparare l'offensiva. Il primo passo è stato promuovere alcuni micro-sondaggi nelle chat interne di ogni municipio. Viene chiesto a gruppi ristretti di circa dieci o quindici persone se vorrebbero presentarsi con il Pd alle Regionali. A gestire il lavoro e scegliere gli intervistati ci sono i consiglieri municipali vicini a Raggi, scelti da lei come capilista alle elezioni amministrative. E il risultato, così, «finisce per assomigliare a quello dei referendum promossi da Putin nei territori occupati dell'Ucraina», sibilano dal Movimento.

 

virginia raggi in versione gladiatrice twittata da beppe grillo

L'ex sindaca, in alcune recenti chiacchierate all'ombra del Campidoglio, si sarebbe mostrata preoccupata, non escludendo che Conte, nonostante la linea dura degli ultimi mesi, possa lasciarsi ammaliare dalle sirene Dem. Nel caso, il suo piano B la porterebbe a correre per un posto in Regione. Con ogni probabilità, da consigliere di opposizione. In estate aveva alzato il pressing per farsi mettere in lista alla Camera, rimanendo imbrigliata dalle regole che Conte aveva confezionato per le candidature. Passata la delusione, ora può tentare un salto intermedio, in Regione. E di fronte all'alleanza con un partito che vuole l'inceneritore a Roma, sarebbe anche pronta ad abbandonare i Cinque stelle.

 

Il leader ha capito rapidamente che il filo della partita laziale rischiava di aggrovigliarsi e ancor più in fretta che il silenzio imposto alle sue truppe sulle partite regionali non sarebbe durato a lungo. Passano solo pochi giorni dal diktat, infatti, e «fonti di via di Campo Marzio», dove ha sede il Movimento, iniziano a parlare con i giornali per mettere una pietra tombale sulle possibilità di intesa con il Pd.

raggi lombardi

 

Roberta Lombardi, assessora della giunta Zingaretti e punto di riferimento dei Cinque stelle in Regione, va su tutte le furie. Prima accusa in una chat interna il vicepresidente M5S Michele Gubitosa di essere «la fonte» che rema contro il suo tentativo di tenere in piedi l'alleanza, poi telefona al leader: «Giuseppe, dovevamo rimandare ogni discussione, ma leggendo i giornali sembra che le trattative stiano andando avanti senza che io ne sappia nulla».

 

virginia raggi giuseppe conte

Conte incassa, poi si mostra ecumenico: «Nulla è deciso, parliamone insieme». Dovrebbe quindi essere fissato un incontro per affrontare il dossier Lazio, allargato però anche ai referenti delle altre Regioni chiamate al voto nei prossimi mesi (Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Molise). Venendo a sapere del vertice in programma, hanno chiesto udienza anche i consiglieri regionali della Puglia, dove i Cinque stelle sono in maggioranza con il Pd, e quelli di Umbria e Liguria, dove invece i grillini fanno fronte comune con i Dem all'opposizione. Nei territori in cui la convivenza con il Pd è forzata, si vorrebbe un po' di chiarezza, a campagna elettorale conclusa: costruire o picconare?

virginia raggi roberta lombardiVIRGINIA RAGGI GIUSEPPE CONTEraggi lombardi

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA? 

vincent bollore john elkann andrea pignataro

CHE NELLA TESTA DI JOHN ELKANN FRULLI L’IDEA DI VENDERE “LA REPUBBLICA”, NON È UN MISTERO. GIÀ UN ANNO FA SI SPETTEGOLÒ DI TRATTATIVE A TORINO CON UNA CORDATA DI IMPRENDITORI E BANCHE MILANESI - ELKANN, COSÌ CHIC E COSÌ SNOB, AVREBBE GRADITO LA PRESENZA NELLA CORDATA DI UN NOME INTERNAZIONALE. ED ECCO SPUNTARE L’IMPOSSIBILE: VINCENT BOLLORÉ, PATRON DI VIVENDI E DELLA DESTRA OLTRANZISTA FRANCESE – L’ULTIMA INDISCREZIONE ACCREDITA UNA VOGLIA DI CARTA AL BOLOGNESE ANDREA PIGNATARO, SECONDO MILIARDARIO D’ITALIA - VERO, FALSO, INVEROSIMILE? QUELLO CHE È CERTO È CHE LA CRISI MONDIALE DELL’INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA STA DIVENTANDO UN ‘’DRAMMA ECONOMICO’’, CON MINACCIA DI CHIUDERE LE FABBRICHE STELLANTIS, E LA LINEA ANTI-GOVERNATIVA DI “REPUBBLICA” È UNA FONTE DI GUAI, NON ESSENDO PER NULLA GRADITA (EUFEMISMO) DAI “VENDI-CATTIVI” DELLA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI….

alessandro giuli lucia borgonzoni manuela cacciamani mazzi rampelli giulio base film albatross 2025albatross angelo mellone perla tortora paolo petrecca alma manera

DAGO-CAFONAL! - DAI FRATELLI WARNER DI HOLLYWOOD AI FRATELLI D’ITALIA DI CINECITTÀ, IL CIAK È A DESTRA! - E VOILÀ! DOMANI SUGLI SCHERMI DEL BELPAESE ARRIVA "ALBATROSS", IL NUOVO IMMAGINARIO CAPOLAVORO DI GIULIO BASE, MARITATO TIZIANA ROCCA - ALL’ANTEPRIMA ROMANA, GOVERNO IN PRIMA FILA: TAPPETO ROSSO PER IL MINISTRO GIULI-VO DEL “PENSIERO SOLARE”; AVANTI I DIOSCURI RAI, ROSSI E MELLONE, FATE LARGO AL “GABBIANO SUPREMO” DI COLLE OPPIO, FABIO RAMPELLI, CON MOLLICONE DI SCORTA - NEL FOYER DEL CINEMA SI SBACIUCCHIANO PAOLO PETRECCA, DIRETTORE DI RAI SPORT, E L’AMATA ALMA MANERA - SE LUCIA BORGONZONI TIMBRA IL CARTELLINO PER LA LEGA, A TENERE ALTO IL PENNONE DI FORZA ITALIA C’È MAURIZIO GASPARRI, NEL '70 SEGRETARIO PROVINCIALE DEL FRONTE DELLA GIOVENTÙ – PER I DUE PRODUTTORI, PAOLO DEL BROCCO (RAI CINEMA) E GENNARO COPPOLA (COMPAGNO DI MANUELA CACCIAMANI, PRESIDENTE DI CINECITTA'), ‘STO “ALBATROSS” DI GIULIO BASE DEVE SUSCITARE VERAMENTE “GRANDE ATTENZIONE” VISTO CHE IL 18 GIUGNO SCORSO SAREBBE AVVENUTA UNA PROIEZIONE PRIVATA DEL FILM ALLA PRESENZA DI IGNAZIO LA RUSSA E DI SISTER ARIANNA MELONI…