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PER DIFENDERSI DALL’ASSALTO ELETTORALE DI SALVINI CHE OGGI A PONTIDA SCHIERERA’ MARINE LE PEN, LA MELONI VOLA A LAMPEDUSA CON VON DER LEYEN (INFASTIDITA DALLA SORTITA DELLA SORA GIORGIA DA ORBAN). LA PREMIER SI E’ ROTTA LE PALLE DELLA GUERRA DI LOGORAMENTO DEL CAPITONE IN VISTA DELLE EUROPEE E PARTE IN PRESSING SU BRUXELLES PER CHIEDERE IL SOSTEGNO A UNA MISSIONE NAVALE CONGIUNTA – IL GIOCO DI SPONDA CON MACRON (IN FUNZIONE ANTI LE PEN), IL MESSAGGIO ALLA TUNISIA DI SAIED. MA DA BRUXELLES TRAPELA IL FASTIDIO VERSO LA MELONI DELL’ALTO RAPPRESENTANTE DELLA POLITICA ESTERA JOSEP BORRELL PER…

Tommaso Ciriaco per la Repubblica - Estratti

 

GIORGIA MELONI E URSULA VON DER LEYEN

La doppia partita di Giorgia Meloni si consumerà su un aereo in volo per Lampedusa, all’alba di oggi. A colloquio con Ursula von der Leyen, la premier svelerà il suo piano. Proverà a convincere la politica tedesca che aiutare il governo italiano sui migranti significa sostenere gli attuali equilibri dell’Unione europea. È la scommessa con cui tenta di preservare il predominio nel campo sovranista d’Italia, messo a repentaglio da Matteo Salvini.

 

Ed è lo scambio politico con cui la presidente del Consiglio cerca di rientrare nei giochi continentali, offrendo lo scalpo dell’alleato. C’è però una condizione su cui Meloni intende insistere: Bruxelles deve mostrarsi disponibile a dare una mano sulla missione navale congiunta e sulla gestione della trattativa diplomatica con la Tunisia e gli altri Paesi nordafricani da cui partono i barconi. È lo schema tracciato ieri sera in una telefonata con Emmanuel Macron, in cui i due hanno «discusso di un’azione congiunta nel Mediterraneo centrale », recita il comunicato dell’Eliseo.

mark rutte - ursula von der leyen - kais saied - giorgia meloni

 

Un passo indietro, prima di tornare sul Falcon dell’Aeronautica lungo la rotta Roma-Lampedusa. Venerdì, dopo pranzo, Meloni perde definitivamente la pazienza con l’alleato padano. È «stufa» — pare abbia espresso lo stesso concetto con toni ben più ruvidi — della sfida lanciata da Salvini. Pensa che il leghista voglia logorarla in vista delle Europee, sfruttando un’emergenza nazionale su cui il governo di cui fa parte sta fallendo in modo fragoroso.

 

Infuriata, Meloni convoca Matteo Piantedosi e gli lascia intendere che non esiste una posizione neutrale: con la linea di Palazzo Chigi, oppure contro.

giorgia meloni ursula von der leyen

Al vertice partecipa anche Guido Crosetto, mai così in sintonia con la leader da un anno a questa parte. Si sceglie la strada del rilancio, con un video che mostra la faccia feroce di Meloni. Nel frattempo, però, si lavora alla missione a Lampedusa con Von der Leyen.

 

La richiesta della presidente del Consiglio suonerà così, stamane: serve un segnale da Bruxelles, una concessione politica. L’alternativa, spiegherà Meloni, è quella di regalare alle estreme destre d’Europa, quelle che si ritroveranno oggi sul pratone verde di Pontida in nome di Salvini e Marine Le Pen, un clamoroso vantaggio elettorale in vista delle Europee.

 

È la ragione per cui la premier ha scientificamente fissato la missione sull’isola nelle stesse ore in cui si celebra la festa sacra della Lega: gioca di sponda con Macron, contro la comune avversaria del Rassemblement national. Ed è lo stesso motivo per cui tra tre giorni alle Nazioni Unite solleciterà un impegno per rafforzare i centri in cui si raccolgono i migranti in Nord Africa.

matteo salvini e marine le pen

 

(...)

 

Si tratta di quel blocco navale accennato da Meloni nel video dell’altro ieri. E di cui hanno discusso ieri in una call il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, i suoi omologhi di Francia (il ministro Darmanin sarà in Italia a giorni), Germania, Spagna e la commissaria Ue Ylva Johansson, concordando sull’urgenza di «iniziative concrete» per fermare le partenze. La premier intende chiedere a Von der Leyen di sostenerla per concordare con la autorità del Nord Africa una missione navale europea. 

ursula von der leyen giorgia meloni tunisia

 

(...)

Ma il rapporto complesso tra Europa, Italia e Tunisia non sembra favorire questi scenari. Da Roma, per dire, era filtrato il fastidio per l’atteggiamento dell’Alto rappresentante della politica estera Josep Borrell, indicato come uno dei responsabili della mancata erogazione di una tranche dei finanziamenti Ue promessi a Tunisi. In realtà, fonti di Bruxelles fanno trapelare il fastidio di Borrell verso Palazzo Chigi per questa ricostruzione: non è una partita gestita dal commissario spagnolo, si fa presente, e non è lui a detenere il budget in questione. Semmai, è in mano alla Commissione e, dunque, alla sua Presidente.

 

marine le pen matteo salvini meme by edoardo baraldi

La partita con Von der Leyen nasconde la scommessa della premier con l’Europa. Alzare i toni per poi trattare con Bruxelles, anche in vista della partita per la prossima Commissione. E siccome la corsa dei Conservatori sembra essersi infranta sul muro spagnolo di Sanchez, la leader di FdI cerca sponde dirette con la Presidente uscente della Commissione, che punta al bis. Non dovesse ottenere risultati concreti, si lancerebbe in una nuova, brutale campagna antieuropea. Tutto, in realtà, per difendersi dall’assalto elettorale di Salvini.

 

 

 

LA VISITA DI VON DER LEYEN UN MESSAGGIO A SAIED

giorgia meloni e ursula von der leyen sorvolano l emilia romagna alluvionata

Francesco Olivo Marco Bresolin per la Stampa - Estratti

 

Una telefonata con Emmanuel Macron e una con Matteo Salvini. Dopo il venerdì alla ricerca di complotti, il sabato di Giorgia Meloni è servito per preparare la visita di oggi a Lampedusa e per tentare di gestire i due fronti che la preoccupano: gli equilibri diplomatici e quelli interni alla maggioranza. 

 

 

(…) Non serve molta malizia per notare, come hanno fatto in molti nella Lega, che la visita coinciderà con il comizio di Salvini a Pontida.

 

STRACHE SALVINI LE PEN

Meloni aveva chiesto, quasi preteso, da Von der Leyen questo gesto e ora si aspetta qualche passo concreto e non soltanto sul fronte economico e logistico. La presidente della Commissione l'ha accontentata, nonostante qualche settimana di gelo, dovuta in gran parte agli attacchi all'autonomia del commissario all'Economia Paolo Gentiloni, ha deciso di esserci.

 

(...) Tra gli obiettivi della premier, come spiegato ieri da La Stampa, ci sarebbe anche Josep Borrell, capo della diplomazia europea. Fonti di Bruxelles, però, chiariscono: «L'Alto commissario non ha il controllo né alcuna influenza sui pagamenti. I programmi dipendono dalla dg Vicinato», la quale fa capo al commissario Olivér Várhelyi, molto vicino a Viktor Orban. 

giorgia meloni ursula von der leyen

 

Josep Borrell

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