davide casaleggio verhofstadt grillo beppe

PER GIUSTIFICARE LO SCHIAFFO PRESO DALL’ALDE, E IL FALLIMENTO DELLA SUA STRATEGIA, DAVIDE CASALEGGIO PIANIFICA IL MESSAGGIO: ACCUSARE L’ESTABLISHMENT - E VAI CON IL ‘GOMBLOTTO’ DEI “POTERI FORTI”, “VERHOFSTADT LEGATO AL BILDERBERG” - DI MAIO RIALZA LA TESTA, INSIEME AL FRONTE DEI “DURI E PURI”, DA FICO ALLA TAVERNA

Jacopo Iacoboni per “la Stampa”

 

beppe grillo davide casaleggio beppe grillo davide casaleggio

Lo staff della Casaleggio, l'azienda proprietaria dei dati degli iscritti e della piattaforma web su cui si decidono vita morte e miracoli del Movimento Cinque Stelle, intorno alle 6 di ieri sera ha estratto dal cilindro che la bocciatura da parte dei liberali andava raccontata così: «L'establishment ha deciso di fermare l'ingresso del MoVimento 5 Stelle nel terzo gruppo più grande del Parlamento europeo».

 

Establishment nel quale però fino a poche ore prima volevano entrare. Tra i comunicatori M5S si sono sentite frasi come «abbiamo fatto tremare il sistema come mai prima», poi di lì a poco apparse sul blog di Beppe Grillo. Qualcuno dei parlamentari ha evocato «i poteri forti». Uno anche il fatto che «Verhofstadt era uomo legato al Bilderberg», circostanza complottista che naturalmente non vuol dire assolutamente nulla, e sulla quale per una volta si è deciso di soprassedere.

GRILLO FICO DI MAIO DI BATTISTAGRILLO FICO DI MAIO DI BATTISTA

 

Comunque, la debacle messa così può persino fare gioco ai cinque stelle, se in Italia passasse in questa versione del «noi contro l' establishment». E chissà, magari nelle pagine fan club Facebook pro M5S (da 90mila seguaci ciascuna) può darsi che questa sia la realtà parallela che verrà creduta. Tra l' altro, di teatro in teatro, continua un' efficace distrazione di massa dai guai di Virginia Raggi.

 

GRILLO - DI BATTISTA - DI MAIOGRILLO - DI BATTISTA - DI MAIO

Però lo schiaffo ricevuto dai grillini nel tentativo di rassicurare le cancellerie e smarcarsi dal ghetto xenofobo-populista è notevole. E sta facendo vacillare una baracca che sta insieme per miracolo. Davide Casaleggio è lo sconfitto di ieri, è lui che aveva gestito questa cosa, e questo fa rialzare leggermente Luigi Di Maio. I due hanno un patto. Del giovane di Pomigliano, Beppe Grillo non molto tempo fa, all' epoca dei disastri sulla Muraro, disse «gli facciamo abbassare un po' le penne, ma dobbiamo tenerlo».

 

Di Maio serve alla Casaleggio perché non hanno costruito (finora) un altro potenziale candidato premier. Eppure ieri mattina il vicepresidente grillino della Camera aveva osservato che la scelta dell' Alde era «tecnica» (ripetendo che «vogliamo subito un referendum sull'euro»), ma aveva aggiunto un sibillino: «Se l'adesione a un gruppo fosse per affinità politica, allora avremmo sbagliato gruppo».

 

LOMBARDI TAVERNALOMBARDI TAVERNA

Una frase intelligente, che gli offre una ritirata e gli consente adesso di dire, anche al Casaleggio jr bastonato, ve l' avevo detto. Un europarlamentare come Piernicola Pedicini, molto legato a Di Maio da amicizia e origini geografiche, è stato forse il più duro di tutti i grillini: per noi questa vicenda «è un danno enorme», finiremo «molto probabilmente» nel gruppo dei non iscritti.

 

Il fronte della rivolta - quel vasto mare magnum che unisce aree e persone diversissime, da Roberto Fico a Roberta Lombardi, da Paola Taverna e Carla Ruocco a Federico D'Incà - ha perso un'altra occasione per mostrare un minimo di coraggio e esprimere pubblicamente i mugugni per l'intesa con i liberali ultra pro euro, che tanti di loro in privato esprimevano. Farlo ieri sarebbe stato ridicolo.

 

di battista taverna lombardi i deputati m5s romanidi battista taverna lombardi i deputati m5s romani

Alessandro Di Battista, che si era eclissato come sa fare nella mala parata, in serata aveva un appuntamento fissato su La7 a Otto e mezzo. E ha provato a fare il suo numero televisivo, il sistema, i poteri forti, l'Europa, «quello che io noto è che il M5S in Italia e in Europa viene percepito come un copro estraneo». Ha detto «la mia posizione è sempre stata quella di riuscire a formare un gruppo autonomo. Quando noi andiamo da soli, secondo me è sempre meglio».

 

Ma dirlo dopo non suonava convincentissimo. La cosa più interessante è stata invece quando ha spiegato che adesso dovranno «cercare di formare un gruppo autonomo con delle delegazioni di diversi Paesi». E che restare con Farage, a questo punto, «non sarà facile». Insomma, se è vero che i guai della Raggi sono stati coperti per qualche ora, il prezzo è che ora Farage gioca al gatto col topo con Grillo. Già, il leader dell' Ukip. Martedì aveva detto a Grillo «l' alleanza con Verhofstadt durerà poco»; e così ieri s'è divertito ad andare in giro a raccontare di aver comunicato al comico «poco, ma non pensavo così poco».

Ultimi Dagoreport

giovambattista fazzolari roberto carlo mele

FLASH – I DAGO-LETTORI HANNO FATTO IL LORO DOVERE: HANNO SCOPERTO L'IDENTITÀ DELL’UOMO CHE DUE GIORNI FA ERA ATTOVAGLIATO CON GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI DA “VITTI”, A PIAZZA SAN LORENZO IN LUCINA. SI TRATTEREBBE DI ROBERTO CARLO MELE, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D’ITALIA (FIGURA NELL'ESECUTIVO DEL PARTITO COME SEGRETARIO AMMINISTRATIVO). COME “FAZZO”, DEVE AMARE MOLTO LA RISERVATEZZA, VISTO CHE ONLINE NON SI TROVANO SUE FOTO – ORMAI ANCHE “L’UOMO PIÙ INTELLIGENTE” CHE CONOSCE GIORGIA MELONI (PENSA GLI ALTRI) È ENTRATO NELLA ROMANELLA POLITICA DEL “FAMOSE DU’ SPAGHI”…

giorgia meloni donald trump al sisi

FLASH! - LA BOCCIATURA DEL PONTE SULLO STRETTO DA PARTE DELLA CORTE DEI CONTI HA FATTO SALTARE I NERVI NON SOLO A SALVINI MA SOPRATTUTTO ALLA MELONI – LA PREMIER, CHE SI ERA SPESA MOLTO IN EUROPA PER LA REALIZZAZIONE DEL PONTE, SI È TALMENTE INCAZZATA (“E’ L’ENNESIMO ATTO DI INVASIONE DE GIUDICI SULLE SCELTE DEL GOVERNO”) CHE HA CANCELLATO IL VIAGGIO AL CAIRO DI SABATO PER L’INAUGURAZIONE DEL MUSEO GEM - ALLA NOTIZIA CHE AL POSTO DELLA STATISTA, SBARCA IL FARAONE GIULI, ANCHE AL SISI NON L’HA PRESA PER NIENTE BENE…

giorgia meloni giampaolo rossi antonino monteleone laura tecce antonio preziosi monica giandotti pierluigi diaco

PRIMA O POI, AFFONDE-RAI! - MENTRE IN CDA SI TRASTULLANO SUGLI ASCOLTI DECLINANTI DI “TG2 POST”, SI CHIUDONO GLI OCCHI SULLO STATO ALLA DERIVA DI RAI2 E DI RAI3 - UN DISASTRO CHE NON VIENE DAL CIELO. LA TRASFORMAZIONE DELLA PRODUZIONE DEI PROGRAMMI DALLE TRE RETI A DIECI DIREZIONI IN BASE AL "GENERE" (INTRATTENIMENTO, INFORMAZIONE, FICTION, ECC.), AVVIATA DA FUORTES NEL 2021 MA IMPLEMENTATA DALL’AD GIAMPAOLO ROSSI (CON LA NOMINA DELLA DIREZIONE DEL "COORDINAMENTO GENERI" AFFIDATA A STEFANO COLETTA), HA PORTATO ALLA PERDITA DI IDENTITÀ DI RAI2 E DI RAI3 MA ANCHE AL TRACOLLO DEGLI ASCOLTI (E DELLE PUBBLICITÀ) - LO SCIAGURATO SPACCHETTAMENTO HA PORTATO A UNA CENTRALIZZAZIONE DECISIONALE NELLE MANI DI ROSSI E A UN DOVIZIOSO AUMENTO DI POLTRONE E DI VICE-POLTRONE, CHE HA FATTO LA GIOIA DEI NUOVI ARRIVATI AL POTERE DI PALAZZO CHIGI - PURTROPPO IL SERVILISMO DI UNA RAI SOTTO IL TALLONE DELL'ARMATA BRANCA-MELONI NON PAGA. LE TRASMISSIONI CHE DOPO UNA MANCIATA DI PUNTATE FINISCONO NEL CESTINO ORMAI NON SI CONTANO PIÙ. TANTO CHE I DUE CANALI SONO STATI RIBATTEZZATI ‘’RAI2%’’ E ‘’RAI3%’’...

fabio pinelli soldi csm

DAGOREPORT – ALTRO CHE SPENDING REVIEW AL CSM TARGATO FABIO PINELLI – IL VICEPRESIDENTE DI NOMINA LEGHISTA SEMBRA MOLTO MENO ATTENTO DEL PREDECESSORE NELLA GESTIONE DELLE SUE SPESE DI RAPPRESENTANZA – SE NEL 2022, QUANDO ERA IN CARICA DAVID ERMINI, ERANO STATE SBORSATI APPENA 4.182 EURO SU UN BUDGET TOTALE DI 30 MILA, CON L’ARRIVO DI PINELLI NEL 2023 LE SPESE DI RAPPRESENTANZA PER TRASFERTE E CONVIVI SONO LIEVITATE A 19.972 EURO. E NEL 2024 IL PLAFOND DISPONIBILE È STATO INNALZATO A 50 MILA EURO. E PER LEGGE IL VICEPRESIDENTE DEL CSM NON DEVE DETTAGLIARE LE PROPRIE NOTE SPESE DI RAPPRESENTANZA...

giovambattista giovanbattista fazzolari vitti

FLASH – ROMA VINCE SEMPRE: IL SOTTOSEGRETARIO FAZZOLARI, DA SEMPRE RISERVATISSIMO E RESTÌO A FREQUENTARE I SALOTTI, ORA VIENE PIZZICATO DA DAGOSPIA NEL “SALOTTO” DI PIAZZA SAN LORENZO IN LUCINA, SPAPARANZATO AI TAVOLI DI “VITTI”, DOVE POLITICI, GIORNALISTI E POTENTONI AMANO ATTOVAGLIARSI (DENIS VERDINI FACEVA LE RIUNIONI LI' E CLAUDIO LOTITO AMA GOZZOVIGLIARE DA QUELLE PARTI, SPILUCCANDO NEI PIATTI ALTRUI) – ANCHE “FAZZO” È ENTRATO NELLA ROMANELLA POLITICA DE “FAMOSE DU’ SPAGHI”: L’EX DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA DELLA REGIONE LAZIO CHIACCHIERA CON UN CANUTO SIGNORE DI CUI VORREMMO TANTO CONOSCERE L’IDENTITÀ. I DAGO-LETTORI POSSONO SBIZZARIRSI: HANNO QUALCHE SUGGERIMENTO PER NOI?