matteo salvini

PERCHÉ MATTEO SALVINI DEVE TOGLIERSI DALLA TESTA DI ANDARE ALLE ELEZIONI ANTICIPATE - PER IL POTERE MONDIALE È L’UOMO DA BRUCIARE. SE IN CAMPO INTERNAZIONALE SALVINI NON NE HA AZZECCATA UNA, RENDENDOSI INAFFIDABILE SIA PER PUTIN SIA PER TRUMP E ODIOSO PER L’UE, IN CASA HA DOVUTO ASSAGGIARE LE CONSEGUENZE DEL DEEP STATE CON IL TONFO AL SENATO - SCOMPARSI DI COLPO IL GRILLO DEL VAFFA E I DI MAIO/DI BATTISTA A BRACCETTO CON I GILET GIALLI, CON CONTE SUBITO ARRUOLATO NELLE FILE DI MERKEL E MACRON MANCO FOSSE UN MARIO MONTI...

trump powell

DAGONOTA

 

Non se ne sono accorti in molti, per lo meno da noi, ma l’altro ieri l’avvocato e banchiere Jerome Powell, governatore della Fed, la banca centrale Usa (uno degli uomini più potenti del mondo, temuto dallo stesso Trump: "Chi è il più grande nostro nemico, Powell o Xi"), nel suo attesissimo discorso a Jackson Hole, annuale vertice dei governatori delle banche centrali mondiali, ha citato sorprendentemente anche la crisi politica italiana tra le grandi cause di instabilità dell’economia mondiale. ‘’Abbiamo trovato ulteriori prove di un rallentamento globale, soprattutto in Germania e Cina. Eventi geopolitici hanno dominato le news, inclusa la possibilità di una hard Brexit, le crescenti tensioni a Hong Kong e la dissoluzione del governo italiano’’.

 

luigi di maio vincenzo spadafora

Il potere mondiale, quello vero, quello che non sempre si riesce a percepire immediatamente, guarda all’Italia e gioca le sue carte che pesano molto di più di una bella cenetta a casa di Vincenzo Spadafora, attovagliati Di Maio e Zingaretti. Del resto, il Gattosardo Cossiga ha sempre sottolineato che il Potere, con la P maiuscola, non è quello visibile sui giornali e in televisione ma è costituito da abili e spietati e riservatissimi burattinai che tirano le file delle marionette che impazzano nei talk, meri pupazzi che si agitano a comando.

FOTOMONTAGGIO – LUIGI DI MAIO NICOLA ZINGARETTI

 

Ecco: per tentar di comprendere la scellerata situazione italiana, bisogna tentare di capire perché tra i tanti disfacimenti che stanno scombussolando il mondo, il governatore della Fed ha aggiunto la crisi de’ noantri, perfino più rilevante del Medio Oriente, Iran compresa.

 

E sorge spontanea la domanda: quanto pesano e stanno pesando le pressioni internazionali sia di qua che di là dell‘oceano, sul tentativo di giubilazione di Salvini, dopo l’ancora imperscrutabile auto-esclusione dal suo governo “giallo-verde”?

 

Quello che è certo è che negli ultimi tempi il Capitone le ha sbagliate tutte fuori dai confini: troppo amico di Putin pur volendo rimanere filo Trump (un errore già fatto da Berlusconi che ancora se ne pente), troppo amico della Marine Le Pen (inimicandosi Macron), troppo anti Ue (e il voto anti Ursula von der Leyen vale come un calcio nel sedere della Merkel, mentre Conte votava a favore), troppo amico della Curia romana che vede come un diavolo Bergoglio (e oggi su ‘’La Stampa’’, padre Antonio Spadaro, direttore de “La Civiltà Cattolica”, autorevole braccio destro del Papa, attacca Salvini (“da verde è diventato nero”) e auspica un governo PD-M5S (“Stanno percorrendo la strada giusta”. Amen).

luigi di maio nicola zingaretti

 

Se in campo internazionale Salvini non ne ha azzeccata una, rendendosi inaffidabile sia per Putin sia per Trump e odioso per l’UE, in casa ha dovuto assaggiare le conseguenze dei poteri forti europei con la sportellata ricevuta in faccia al Senato, dove era convintissimo, dopo vari colloqui riservati con gli sherpa di Zingaretti, che il PD avrebbe votato la sfiducia al premier Conte, liberandosi così della zavorra renziana che controlla i gruppi parlamentari. Invece Salvini, pur armato di rosario, davanti alla rinculata del PD, ha fatto la figura di un ciuccio incapace di usare il pallottoliere.

meme sulla crisi di governo conte e salvini

 

Tutto vero. Tutte scelte erronee o imperscrutabili: ma quanto hanno pesato le pressioni del Colle e del Deep State (e soprattutto dei potenti dell’UE), della comunità finanziaria internazionale sull’atteggiamento di Zinga di sbarrare la strada al Truce verso il trionfo attraverso le elezioni anticipate? Una presa di potere che avrebbe portato il leader leghista a decidere il successore di Mattarella (2022) e a gestire ad aprile 2020 le nomine delle uniche importanti aziende che sono rimaste in Italia, quelle di Stato (Eni, Enel, Poste, Terna, Fincantieri/Leonardo).

meme sulla crisi di governo conte e salvini

 

Ma quello che non viene assolutamente perdonato all’improvvisato Dj del Papeete di Milano Marittima è il suo atteggiamento anti europeo, in un contesto di pesante conflitto internazionale tra Usa, Cina e Russia. Mentre sono scomparsi di colpo il Grillo del Vaffa e i DI Maio/Di Battista a braccetto con i Gilet Gialli in gita verso il parlamento di Bruxelles, con Giuseppe Conte subito arruolato nelle file di Merkel e Macron manco fosse un Mario Monti. E trasformato subito da “avvocato del popolo” in paladino della costituzione italiana e delle regole europee.

VIGNETTA BENNY - DI MAIO E ZINGARETTI

 

Sentite un po’ che pigiamino di saliva ha confezionato il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, in una conferenza stampa a Biarritz, prima dell'apertura del G7: "Il presidente Giuseppe Conte è stato uno dei migliori esempi di lealtà in Europa. È sempre difficile difendere gli interessi nazionali e trovare soluzioni europee ma su di lui posso dire soltanto cose positive. E poi ha un gran senso dell'umorismo". Manca la devozione a Padre Pio, ma non si può avere tutto.

 

conte macron brigitte

Del resto, fin dalle prime mosse l’azzimato Avvocato del Popolo, capello neroasfaltato e pochette bianca, fece subito capire, tenendo per sé le deleghe dei Servizi Segreti, di avere alle spalle qualcuno che la sapeva lunga sulla gestione del Potere. E qui bisognerebbe aver tempo per indagare sull’influenza (eufemismo) della capitolina Link University di Vincenzo Scotti, crocevia di forze internazionali.

 

O forse anche della rete forense che proteggeva il giovane ambizioso avvocato di Foggia (e anche qui’ bisognerebbe avere tempo di indagare sulla influenza (ulteriore eufemismo) dello studio dell’avvocato Alpa con fili sotterranei che portano in ogni stanza (finanche a quelle strettamente renziane).

 

Conte mostra Padre Pio a Vespa

E così, al primo vero errore politico compiuto dal Truce, quello di fidarsi di Zinga, tutti i suoi nemici del Deep State internazionale gliela stanno facendo pagare. A questo punto al Capitone/Capitan Fracassa, per non rischiare di farsi del male (direbbe Riina), conviene immediatamente lasciare da parte l’idea di elezioni anticipate e tentare un disperato ritorno con le penne abbassate dai 5Stelle.

 

Oppure starsene buono all’opposizione, trovarsi un buon diplomatico che rimetta subito in sesto i rapporti internazionali della Lega e ricostruire lentamente una nuova classe dirigente più credibile e più adeguata al governo di una nazione che ad un Bar Sport. Infine, Salvini deve capire bene che il Potere, quello vero, non sta tra Milano Marittima e le piazze più o meno piene di gente ma vive in altri ambienti e con altri rapporti, ambientini fini che non fanno prigionieri (chiedere delucidazioni a Silvio Berlusconi). Da un lato. Dall’altro, Di Maio e compagnucci sono pregati di non confondere la stanza dei bottoni con le cene in casa Spadafora.

vincenzo scotti foto di bacco (1)

Ultimi Dagoreport

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…

la scala opera attilio fontana ignazio la russa daniela santanche santanchè matteo salvini

A PROPOSITO DI… QUANTO PIACE LA MATRICIANA ROMANA - IL FORFAIT DELLE ISTITUZIONI ALLA PRIMA DELLA SCALA, IVI COMPRESO LA SECONDA CARICA DELLO STATO, IL SICULO-MILANESE IGNAZIO LA RUSSA, HA SPINTO IL GOVERNATORE DEL PIRELLONE LOMBARDO, ATTILIO FONTANA, INDOSSATI I PANNI DI NOVELLO ALBERTO DA GIUSSANO A DICHIARARE: “ANCHE SE TUTTI APPREZZIAMO LA MATRICIANA, IL NORD DÀ FASTIDIO” – DÀ COSÌ FASTIDIO CHE NEL GOVERNO DELLA “PULZELLA” DELLA GARBATELLA, SIEDONO BEN 6 MINISTRI “LUMBARD” SU 24. E BEN 5 SONO DELLA LEGA – A RISPONDERE A FONTANA, CI HA PENSATO IL RODOMONTE DEL CARROCCIO, SALVINI: “TRA UNA MATRICIANA E UNA CARBONARA TROVI I SOLDI PER SISTEMARE LE CASE POPOLARI”…