PERDERE LA FEDE E RITROVARSI UN “TESTA DI CAZZO!” - IN VARIE INTERCETTAZIONI DEL 2011, BRIATORE E LA SANTADECHÈ PARLANO DEL BANANA, DI “EMILIUCCIO” FEDE E DEL DISPERATO LELE MORA - BULLONAIRE SENZI FRENI: “FEDE SI È COMPORTATO MOLTO MALE CON MORA PERCHÉ LUI ERA IN ESTREMA DIFFICOLTÀ E GLI HA PRESO IL 50% DEI SOLDI...FIGLIO DI PUTTANA!... BERLUSCONI È MALATO! UNO NORMALE NON FA ‘STE ROBE QUI! DOPO L'ESPERIENZA CHE HA AVUTO DOVREBBE AVERLA CAPITA!”...

Antonella Mascali per il "Fatto quotidiano"

Silvio Berlusconi stipendia ancora l'Emilio Fede compagno di bunga-bunga (20 mila euro al mese, autista, ufficio a Cologno Monzese), ma non vorrebbe. Il suo fedelissimo amico lo ha "deluso". E quantomeno per un periodo, gli ha tolto pure il saluto. La "cresta" che Fede avrebbe fatto su un milione e 800 mila euro elargiti a Lele Mora, non l'ha proprio sopportata. Almeno, così dicono al telefono Flavio Briatore e Daniela Santanchè nella primavera del 2011.

A registrare le telefonate, che Il Fatto ha potuto leggere, è la Guardia di Finanza di Genova. Sta indagando su Briatore per presunti reati fiscali. Una parte di quelle intercettazioni, depositate, per competenza sono state inviate ai magistrati del caso Ruby e fanno parte del fascicolo a carico di Fede, Mora e Nicole Minetti, imputati per induzione e favoreggiamento della prostituzione anche minorile. Prossima udienza il 12 ottobre. Oggi, invece, riprende il processo a carico di Berlusconi, accusato di concussione e prostituzione minorile.

È il pomeriggio del 3 aprile 2011, Daniela Santanchè, allora sottosegretario del governo Berlusconi, chiama il suo amico e socio Flavio Briatore. L'imprenditore le racconta di aver visto Lele Mora a Montecarlo. "È gonfio, ha un esaurimento nervoso". Mora gli avrebbe confidato che il presidente del Consiglio, sotto processo, continua con i bunga-bunga. Non più ad Arcore, ma a villa Gernetto: "Non è cambiato niente... la base del film è uguale... il nocciolo duro... Cento Vetrine (una fiction di Canale 5, ndr)".

L'ex manager dello spettacolo avrebbe anche raccontato a Briatore che eseguiva gli ordini di Berlusconi: "Sono talmente nella merda che l'unico che mi può aiutare è lui". Santanchè, tra un chiarimento e l'altro, commenta: "Madonna mia!"; "Che gentaglia!". Vuole sapere per filo e per segno quello che ha detto Mora sui soldi che Fede gli avrebbe spillato, soldi avuti da Berlusconi. Briatore: "Fede si è comportato molto male con... (Mora, ndr) perché lui era in estrema difficoltà e l'altro gli ha preso il 50% dei soldi. E poi lui (Fede, ndr) è andato dal presidente: 'No ma erano soldi che gli ho prestato', invece non è vero niente... figlio di puttana!".

Della rottura tra Berlusconi e Fede, Briatore e Santanchè riparleranno un mese dopo, il 3 maggio. Santanchè racconta di una cena della sera precedente con 40 imprenditori, alla presenza di Berlusconi, organizzata per la campagna elettorale a Milano: "Ho fatto fare 40 tortine con la sua foto... e lui non è abituato, nessuno fa niente per lui, era veramente commosso". Briatore non è per nulla di buon umore. Deve andare a testimoniare al "cacchio di processo Mills" a carico di Berlusconi. Non vorrebbe, ma ci andrà: "Se no De Pasquale (pm, ndr) mi fa l'accompagnamento (coattivo, ndr)".

Briatore racconta anche di aver parlato di Fede con Berlusconi al telefono: "Lui mi dice ‘è una bella delusione'. Gli ho detto, presidente guarda la delusione l'ho avuta anch'io... E lui mi dice ‘sì, guarda, una tristezza'". Santanchè: "Testa di cazzo lui! (Fede, ndr)". Briatore chiede all'amica se Berlusconi vede ancora Fede: "No. Te lo assicuro, no! Comunque Berlusconi ti è sembrato deluso?". Briatore: "Eh! Uno che prende il 50, perché poi Mora me lo ha detto che ha preso il 50% dei soldi!".

Il 7 aprile 2011, Briatore e Santanchè si erano sentiti e avevano parlato del "malato" Berlusconi, come aveva rivelato Il Fatto. I due si lamentano perché Berlusconi ha pensieri solo per le nottate con giovani fanciulle. Briatore: "Questo qui è malato! Gli ho detto, ma presidente lascia perdere... Ma lui è malato! Ha ragione Veronica, è malato! Uno normale non fa ‘ste robe qui! Lele che gli continua a portare quelle robe lì... che dopo l'esperienza che ha avuto, anche nel rispetto di tutti voi... dovrebbe averla capita!". Santanchè è incredula: "Sei sicuro che ha ripreso?".

Briatore: "Al 100%". Santanchè: "Un uomo così intelligente, che ha in mano l'Italia...". Briatore: "Io se fossi al suo posto non dormirei di notte, ma non per le troie!!! Non dormirei di notte per la situazione che c'è in Italia! E gli immigrati, e questo, e che rischi di andare sotto da un momento all'altro... vi salvate sempre per 5, 10, 9 voti".

Il 14 maggio 2011 Briatore parla con Fede al telefono. Nonostante pensi malissimo di lui, lo chiama "Emiliuccio". Ed "Emiliuccio" gli racconta di aver sentito "il povero Minzolini (allora direttore del Tg1, ndr)" perché "Il Fatto oggi dà una pagina per le spese pazze".

 

Emilio Fede lele moraLE MANI DI SILVIOBERLUSCONI SENZA FEDE - Copyright PizziSILVIOBERLUSCONI A RUOTA LIBERA daniela santanchèFLAVIO BRIATORE THE APPRENTICE jpeg

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ursula von der leyen donald trump dazi matteo salvini

DAGOREPORT – LA LETTERINA DELL’AL CAFONE DELLA CASA BIANCA È UNA PISTOLA PUNTATA ALLA TEMPIA DEI LEADER EUROPEI, CUI È RIMASTA UNA SOLA VIA DI USCITA, QUELLA COSIDDETTA “OMEOPATICA”: RISPONDERE AL MALE CON IL MALE. LINEA DURA, DURISSIMA, ALTRIMENTI, ALLE LEGNATE DI TRUMP, DOMANI, ALL’APERTURA DELLE BORSE, SI AGGIUNGERANNO I CALCI IN CULO DEI MERCATI. LA CINA HA DIMOSTRATO CHE, QUANDO RISPONDI CON LA FORZA, TRUMP FA MARCIA INDIETRO - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” ORMAI È RIMASTA L’UNICA A IMPLORARE, SCODINZOLANTE, “IL DIALOGO” COL DAZISTA IN CHIEF, NEMMENO LE CIFRE CATASTROFICHE SULLE RIPERCUSSIONI DELLE TARIFFE USA SULLE  AZIENDE ITALIANE, TANTO CARE ALLA LEGA, HA FERMATO I DEMENZIALI APPLAUSI ALLA LETTERA-RAPINA DA PARTE DI MATTEO SALVINI – ASCOLTATE JOSEPH STIGLITZ, PREMIO NOBEL PER L’ECONOMIA: “TRUMP NON AGISCE SECONDO ALCUN PRINCIPIO ECONOMICO, NON CONOSCE LO STATO DI DIRITTO, È SEMPLICEMENTE UN BULLO CHE USA IL POTERE ECONOMICO COME UNICA LEVA. SE POTESSE, USEREBBE QUELLO MILITARE’’

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...

diletta leotta ilary blasi stefano sala pier silvio berlusconi

FLASH – IL BRUTALE AFFONDO DI PIER SILVIO BERLUSCONI SU ILARY BLASI E DILETTA LEOTTA (“I LORO REALITY TRA I PIÙ BRUTTI MAI VISTI”), COSÌ COME IL SILURAMENTO DI MYRTA MERLINO, NASCE DAI DATI HORROR SULLA PUBBLICITÀ MOSTRATI A “PIER DUDI” DA STEFANO SALA, AD DI PUBLITALIA (LA CONCESSIONARIA DI MEDIASET): UNA DISAMINA SPIETATA CHE HA PORTATO ALLA “DISBOSCATA” DI TRASMISSIONI DEBOLI. UN METODO DA TAGLIATORE DI TESTE BEN DIVERSO DA QUELLO DI BABBO SILVIO, PIÙ INDULGENTE VERSO I SUOI DIPENDENTI – A DARE UNA MANO A MEDIASET NON È LA SCURE DI BERLUSCONI JR, MA LA RAI: NON SI ERA MAI VISTA UNA CONTROPROGRAMMAZIONE PIÙ SCARSA DI QUELLA CHE VIALE MAZZINI, IN VERSIONE TELE-MELONI, HA OFFERTO IN QUESTI TRE ANNI…

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

NULLA SARÀ COME PRIMA: PIER SILVIO BERLUSCONI, VESTITO DI NUOVO, CASSA IL SUO PASSATO DI RAMPOLLO BALBETTANTE E LANCIA IL SUO PREDELLINO – IN UN COLPO SOLO, CON IL COMIZIO DURANTE LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI, HA DEMOLITO LA TIMIDA SORELLA MARINA, E MANDATO IN TILT GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI, MINACCIANDO LA DISCESA IN CAMPO. SE SCENDE IN CAMPO LUI, ALTRO CHE 8%: FORZA ITALIA POTREBBE RISALIRE (E MOLTO) NEI SONDAGGI (IL BRAND BERLUSCONI TIRA SEMPRE) – NELLA MILANO CHE CONTA IN MOLTI ORA SCOMMETTONO SUL PASSO INDIETRO DI MARINA DALLA GESTIONE “IN REMOTO” DI FORZA ITALIA: D'ALTRONDE, LA PRIMOGENITA SI È MOSTRATA SEMPRE PIÙ SPESSO INDECISA SULLE DECISIONI DA PRENDERE: DA QUANTO TEMPO STA COGITANDO SUL NOME DI UN SOSTITUTO DI TAJANI?