1- IL VERO PRESIDENTE DEL CONSIGLIO, MARIO DRAGHI, INCARICATO SU INVESTITURA DELLA GRANDE GERMANIA, INCONTRA A ROMA IL SUO “PASSACARTE” TONTI DEI MONTI 2- PDL NEL CAOS PIÙ COMPLETO CONTRO UN ESECUTIVO TUTTO TECNICO. LEGA ALL’OPPOSIZIONE. DI PIETRO DISPONIBILE MA A CERTE CONDIZIONI MA BELLA NAPOLI SE NE FOTTE 3- IN CASO DI SFIDUCIA DEL PDL, CHE HA PUR SEMPRE 300 DEPUTATI E LA MAGGIORANZA AL SENATO, SI APRIREBBE LA STRADA DELLE ELEZIONI ANTICIPATE, MA IL COLLE CONFERIRÀ LO STESSO L'INCARICO A MONTI CHE GESTIRÀ L'ESECUTIVO FINO AL VOTO. E NEL CORSO DI UN TRIMESTRE SARANNO MESSE IN OPERA TUTTE LE MISURE DEL PIANO DI RIGORE IMPOSTO DAL SUPERGOVERNO DI FRANCOFORTE DEL DUPLEX MERKEL-DRAGHI 4- BERLUSCONI SI RECHERÀ OGGI AL QUIRINALE PER RASSEGNARE LE DIMISSIONI. POI CONSULTAZIONI PER ARRIVARE, ENTRO DOMENICA, AD ASSEGNARE IL NUOVO INCARICO 5- DOMANI IL PDL PRENDERÀ LA DECISIONE SUPREMA NEL CORSO DELL'UFFICIO DI PRESIDENZA

Ansa.it

Il presidente della Bce, Mario Draghi, ha avuto un colloquio di un'ora a palazzo Giustiniani con il senatore a vita Mario Monti. Quello che viene indicato da tutti come il premier in pectore e' al lavoro da stamattina a palazzo Giustiniani, dove si trovano i suoi nuovi uffici. Monti avrebbe avuto un colloquio anche con Pierluigi Bersani ed Enrico Letta.

"L'attuale grave momento di crisi finanziaria ed economica, interna e internazionale, rappresenta una seria sfida per la coesione sociale del nostro Paese", scrive il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in un messaggio di saluto inviato al 2/o congresso nazionale de La Destra che si svolge oggi e domani al Lingotto di Torino. "Occorre che tutte le forze politiche sappiano agire con senso di responsabilità e formulare proposte in grado di conciliare il rigore imposto dalla necessità di ridurre il debito pubblico e di promuovere la crescita distribuendo equamente i sacrifici".

Nel frattempo e' arrivato il via libera della Commissione Bilancio della Camera alla Legge di Stabilità. Ora il Ddl, insieme al Bilancio, passa all'esame dell'aula di Montecitorio che avvia i lavori alle 12,30.

Berlusconi, dopo l'approvazione della legge di stabilità, si recherà oggi al Quirinale per rassegnare le dimissioni. Domenica il capo dello Stato procederà con le consultazioni per arrivare, probabilmente entro domenica, ad assegnare il nuovo incarico.

Per il Colle il nome è uno solo, quello di Mario Monti, oggi al 'debutto' al palazzo Madama come senatore a vita. L'ex commissario europeo resta anche il candidato di tutte le opposizioni, a sorpresa anche dell'Idv disponibile a dare il suo appoggio a determinate condizioni.

Ma, almeno al momento, non più del Cavaliere, alle prese con una vera e propria rivolta nel suo partito contro un esecutivo tutto tecnico. tant'é che rilancia con Angelino Alfano e Lamberto Dini. Nella maggioranza regna però il caos più completo. La Lega Nord ribadisce la sua contrarietà a Monti, così come una parte del Pdl.

"Lunedì ci sarà un nuovo governo e la Lega non ne farà parte. Nemmeno io", ha detto oggi il ministro dell'interno Maroni. L'ennesimo giro di consultazioni che il premier ha tenuto a palazzo Grazioli ha registrato l'ennesima fumata nera. Lo stallo è totale. La situazione viene tenuta sotto stretta osservazione dal Quirinale. Giorgio Napolitano aspetterà di concludere il giro di consultazioni prima di prendere una decisione sull'incarico anche se, sottolineano fonti parlamentari, la vicenda appare già decisa. Anche di fronte alla contrarietà del Pdl il Colle potrebbe decidere di conferire lo stesso l'incarico all'ex commissario europeo.

A quel punto la partita si sposterebbe in Parlamento. Nel caso il governo non ottenesse la fiducia si aprirebbe la strada delle elezioni anticipate ma potrebbe essere il neo senatore a vita a gestire l'esecutivo fino al voto. L'attesa è ora per la decisione ufficiale che il Cavaliere ed il Pdl prenderanno domani nel corso dell'ufficio di presidenza. La linea che emergerà da quella riunione sarà poi illustrata al Capo dello Stato. Nonostante nessuno nel partito si senta pronto a scommettere su uno scenario diverso rispetto a quello di un governo Monti, la tensione è alle stelle.

Una confusione che investe il capo del governo, costretto a dover mediare per evitare rotture, ma al contempo, fortemente irritato per la gestione 'dell'affairé . Il premier, raccontano i fedelissimi, si sente tagliato fuori dalle trattative per la formazione del nuovo esecutivo e, soprattutto, non accetta di essere tenuto all'oscuro sul programma che il Pdl dovrebbe votare. Un ragionamento condiviso dallo stato maggiore del partito e che mette d'accordo sia i fan del governo tecnico che il fronte pro elezioni.

Questo, a detta di molti nel partito, giustificherebbe l'ipotesi di lanciare come candidatura alternativa quella del segretario del Pdl Angelino Alfano sponsorizzato anche dai lumbard (l'altra ipotesi circolata è quella di Lamberto Dini, nome che incontrerebbe il gradimento della Lega, sondata dagli ambasciatori pidiellini).

In realtà, la controproposta che il Cavaliere starebbe valutando rappresenta l'arma con cui minacciare di far saltare il banco in caso di esclusione dalle decisioni su programma e squadra del nuovo esecutivo.

L'opposizione resta in attesa. Nelle ultime ore, dopo l'apertura di Antonio di Pietro, ha ritrovato la compattezza nell'appoggiare un esecutivo guidato dal presidente della Bocconi: "Siamo pronti a sostenere un governo guidato da Monti", dice il leader del Pd Pier Luigi Bersani che definisce anche le caratteristiche del nuovo esecutivo: "Non stiamo parlando di grandi coalizioni, né di unità nazionale ma di un governo di emergenza e di transizione, su indicazione del Capo dello Stato".

L'Italia dei Valori, dopo le resistenze iniziali, si mostra dunque disponibile a dare il suo appoggio: "a Monti come persona ed economista do e darò tutto l'appoggio possibile", spiega Di Pietro che però si riserva l'ok definitivo solo dopo aver chiari il programma, la squadra di governo e la durata temporale.

PDL:CAMERA,'SCONTENTI' FANNO COMPONENTE GRUPPO MISTO - Questa mattina i deputati Roberto Antonione, Giustina Destro, Fabio Gava, Giancarlo Pittelli e Sardelli hanno formalizzato la costituzione all'interno del gruppo Misto della Camera dei deputati della componente "Costituente popolare liberale-Pli". All'iniziativa ha partecipato Enzo Scotti in rappresentanza di "Noi Sud".

D'ALEMA, ALFANO PREMIER? ASSOLUTAMENTE NO -"Assolutamente no. Non credo che questa sarebbe la soluzione".Così Massimo D'Alema boccia l'ipotesi di un governo guidato da Angelino Alfano. "Non so se un governo di questo genere avrebbe la maggioranza", dice a margine del convegno "Le reti che fanno crescere l'Italia" di Italiani Europei.

 

Napolitano - MontiNapolitano Umberto BossiNapolitano - MontiBERLUSCONI NAPOLITANO Giorgio Napolitano-Gianni LettaGiorgio Napolitano-Gianni LettaNAPOLITANO VISCO DRAGHI napolitano draghi

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - LA CAPITALE DEGLI AFFARI A MISURA DUOMO, A CUI IL GOVERNO MELONI HA LANCIATO L’ANATEMA “BASTA CON I BANCHIERI DEL PD”, È IN TREPIDA ATTESA DI COSA DELIBERERÀ UNICREDIT DOMENICA PROSSIMA, A MERCATI CHIUSI - SI RINCORRONO VOCI SULLA POSSIBILITÀ CHE ANDREA ORCEL ANNUNCI L’ADDIO NON SOLO ALL’OPS SU BPM MA ANCHE ALLA SCALATA DI COMMERZBANK, PER PUNTARE TUTTA LA POTENZA DI FUOCO DI UNICREDIT LANCIANDO UN’OPS SU GENERALI - DOPO LE GOLDEN MANGANELLATE PRESE SU BPM, ORCEL AVRÀ DI CERTO COMPRESO CHE SENZA IL SEMAFORO VERDE DI PALAZZO CHIGI UN’OPERAZIONE DI TALE PORTATA NON VA DA NESSUNA PARTE, E UN’ALLEANZA CON I FILO-GOVERNATIVI ALL’INTERNO DI GENERALI COME MILLERI (10%) E CALTAGIRONE (7%) È A DIR POCO FONDAMENTALE PER AVVOLGERLA DI “ITALIANITÀ” - CHISSÀ CHE COSA ARCHITETTERÀ IL CEO DI BANCA INTESA-SANPAOLO, CARLO MESSINA, QUANDO DOMENICA IL SUO COMPETITOR ORCEL ANNUNCERÀ IL SUO RISIKO DI RIVINCITA…

parolin prevost

PAROLIN È ENTRATO PAPA ED È USCITO CARDINALE - IN MOLTI SI SONO SBILANCIATI DANDO PER CERTO CHE IL SEGRETARIO DI STATO DI BERGOGLIO SAREBBE STATO ELETTO AL POSTO DI PAPA FRANCESCO – GLI “AUGURI DOPPI” DI GIOVANNI BATTISTA RE, IL TITOLO FLASH DEL “SOLE 24 ORE” (“PAROLIN IN ARRIVO”) E LE ANALISI PREDITTIVE DI ALCUNI SITI - PERCHÉ I CARDINALI HANNO IMPALLINATO PAROLIN? UN SUO EVENTUALE PAPATO NON SAREBBE STATO TROPPO IN CONTINUITÀ CON BERGOGLIO, VISTO IL PROFILO PIU' MODERATO - HA PESATO IL SUO “SBILANCIAMENTO” VERSO LA CINA? È STATO IL FAUTORE DELL’ACCORDO CON PECHINO SUI VESCOVI...

matteo renzi sergio mattarella elly schlein maurizio landini

DAGOREPORT – IL REFERENDUM ANTI JOBS-ACT PROMOSSO DALLA CGIL DI LANDINI, OLTRE A NON ENTUSIASMARE MATTARELLA, STA SPACCANDO IL PD DI ELLY SCHLEIN - NEL CASO CHE UNA DECINA DI MILIONI DI ITALIANI SI ESPRIMESSERO A FAVORE DELL’ABOLIZIONE DEL JOBS-ACT, PUR NON RIUSCENDO A RAGGIUNGERE IL QUORUM, LANDINI ASSUMEREBBE INEVITABILMENTE UN'INVESTITURA POLITICA DA LEADER DELL'OPPOSIZIONE ANTI-MELONI, EMARGINANDO SIA SCHLEIN CHE CONTE - E COME POTRANNO I RIFORMISTI DEM, I RENZIANI E AZIONE DI CALENDA VALUTARE ANCORA UN PATTO ELETTORALE CON UN PD "LANDINIZZATO", ALLEATO DEL POPULISMO 5STELLE DI CONTE E DE SINISTRISMO AVS DI BONELLI E FRATOIANNI? - A MILANO LA SCISSIONE DEL PD È GIÀ REALTÀ: I RIFORMISTI DEM HANNO APERTO UN CIRCOLO IN CITTÀ INSIEME A ITALIA VIVA E AZIONE. MA BONACCINI DIFENDE ELLY SCHLEIN

sergio mattarella giorgia meloni

DAGOREPORT - L'ARDUO COMPITO DI MATTARELLA: FARE DA ARBITRO ALLA POLITICA ITALIANA IN ASSENZA DI UN’OPPOSIZIONE - IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NON VUOLE SOSTITUIRSI A QUEGLI SCAPPATI DI CASA DI SCHLEIN E CONTE, NÉ INTENDE SCONTRARSI CON GIORGIA MELONI. ANZI, IL SUO OBIETTIVO È TENERE IL GOVERNO ITALIANO DALLA PARTE GIUSTA DELLA STORIA: SALDO IN EUROPA E CONTRO LE AUTOCRAZIE – IL PIANO DI SERGIONE PER SPINGERE LA PREMIER VERSO UNA DESTRA POPOLARE E LIBERALE, AGGANCIATA UN'EUROPA GUIDATA DA FRANCIA, GERMANIA E POLONIA E LONTANA DAL TRUMPISMO - LE APERTURE DI ''IO SONO GIORGIA" SUL 25 APRILE E AFD. MA IL SUO PERCORSO VERSO IL CENTRO E' TURBATO DALLL'ESTREMISMO DI SALVINI E DALLO ZOCCOLO DURO DI FDI GUIDATO DA FAZZOLARI...

francesco micheli

DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI AFFARI CHE FU: IL CAPITALISMO CON IL CUORE A SINISTRA E IL PORTAFOGLIO GONFIO A DESTRA - A 87 ANNI, FRANCESCO MICHELI APRE, SIA PURE CON MANO VELLUTATA E SENZA LASCIARE IMPRONTE VISTOSE, IL CASSETTO DEI RICORDI: “IL CAPITALISTA RILUTTANTE” È IL DIARIO DI BORDO DELL’EX BUCANIERE DELLA FINANZA CHE, SALITO SULL’ALBERO PIÙ ALTO DEL VASCELLO, HA OSSERVATO I FONDALI OSCURI INCONTRATI NEL MARE MAGNUM INSIDIOSO DELL’ECONOMIA, SOMMERSA E SPESSO AFFONDATA - “IO E LEI APPARTENIAMO A ZOO DIVERSI”, FU IL VATICINIO DI CUCCIA – LUI, UNICO TESTIMOME A RACCOGLIERE LO SFOGO DI EUGENIO CEFIS SU QUEL “MATTO” DI CUCCIA CHE NEL GIORNO DELLE SUE CLAMOROSE DIMISSIONI DA MONTEDISON L’AVEVA ACCOLTO CON UN BEFFARDO: “DOTTORE, PENSAVO VOLESSE FARE UN COLPO DI STATO…”