marco carrai matteo renzi arabia saudita

PIAZZISTI D’ARABIA – RENZI & CARRAI SI SONO MOSSI COME FOSSERO INTERMEDIARI DI GRANDI AZIENDE ITALIANE (DA ATLANTIA A NEXI) PRESSO MAGNATI E GOVERNI STRANIERI, SU TUTTI GLI SCEICCHI – È QUANTO EMERGE DALLE 457 PAGINE DEL RAPPORTO DELLA GUARDIA DI FINANZA SU MARCO CARRAI INVIATO AL COPASIR – MATTEONZO VOLÒ NELLA PENISOLA ARABICA PRIMA DEL COVID, OFFRENDO “COLLABORAZIONI” E SUGGERENDO OCCASIONI – I CONTATTI CON DOHA PER CONTO DEI BENETTON: “CI SONO STATE POLEMICHE DOPO IL CROLLO DEL PONTE MORANDI. PROPONGO ALL’EMIRO UN AFFARE” 

Estratto dell’articolo di Marco Grasso per “il Fatto Quotidiano”

 

Marco Carrai con Matteo Renzi

È un’inside story straordinaria sugli affari di Matteo Renzi all’estero quella che emerge dalle 457 pagine del rapporto della Guardia di Finanza su Marco Carrai inviato al Copasir, che il Fatto è in grado di pubblicare. Mail, messaggi, relazioni che raccontano come Renzi, subito dopo aver lasciato la carica di premier, si sia messo a fianco di Carrai per procacciare clienti per sé e per l’amico.

 

Un’attività vietata in molti parlamenti esteri, non in Italia, dove però il dossier apre enormi questioni di opportunità, e spiega perché per il Copasir abbia ritenuto che in quelle chat c’era materiale rilevante per la sicurezza nazionale. “Negli anni 2018 e 2019 i suoi rapporti con il senatore Renzi afferivano, al presumibile sviluppo di una loro attività d’affari, alla promozione di opportunità di investimento in primarie società italiane, che si desume essere stata svolta anche in occasione di viaggi all ’estero, soprattutto in Medio Oriente” scrive la Gdf.

 

matteo renzi mohammed bin salman

Nell ’informativa Carrai sembra muoversi insieme all’amico Renzi come un intermediario di grandi aziende italiane presso magnati e governi stranieri: Atlantia e Autostrade per l’Italia (Aspi); Pirelli; il gruppo indiano Jsw Steel, che possiede le acciaierie di Piombino (di cui Carrai è vicepresidente); Novatek, gigante russo del gas guidato dall’oligarca Leonid Michelson; Nexi, la rete di pagamenti online più importante in Italia; il gruppo agroalimentare Veronesi (Aia e Negroni); Tages (big data). Carrai in alcuni casi sembra agire di concerto con la società di consulenza milanese Seven Capital Partners (“Marco (...) come sai è con noi a tutti gli effetti” dicono loro). Nelle comunicazioni spende il nome di Renzi, si presenta come suo “consigliere speciale” e propone incontri con l’ex premier.

 

PER I BENETTON IN QATAR

RENZI CARRAI

I contatti tra Carrai e Alessandro Benetton (194 messaggi) risalgono almeno al 2016: “Vuole investire in Israele”, scrive Carrai, “sarebbe pronto a spendere 20 milioni in Cmc”, il gruppo di cybersecurity italo-israeliano di Carrai. Il 17 novembre 2018, due mesi dopo il crollo del Ponte Morandi, Carrai e Renzi si scambiano una mail che per la Finanza dimostra “il crescendo delle iniziative, consistenti principalmente nella promozione di opportunità di investimento”.

 

È una bozza firmata “Matteo”, che sembrerebbe dunque dover inviare Renzi: “Mio caro amico, come da accordi ti indico alcune ipotesi per l’incontro di martedì (...) Insieme a Carlo Cimbri (Ad di Unipol) verrà Marco Carrai, mio braccio destro. Marco ha già incontrato HH (His Highness, presumibilmente l’emiro del QatarAl-Thani, ndr) ad aprile e aveva preso l’impegno di portare proposte concrete. Marco avrà modo di accennare a HH e illustrare a tee al tuo staffil doppio deal di cui parlare a Doha: il gruppo Jindal (molto forte in Italia) e Nexi, oggi proprietà di Advent international”.

 

RENZI BIN SALMAN MEME

La stessa lettera parla poi dei “Benetton”: “In Italia ci sono molte polemiche dopo il crollo del ponte di Genova. Atlantia ha perso il presidente, Gilberto Benetton, un mese fa e Alessandro è il più smart della seconda generazione. Per il momento niente è ufficiale, ma può essere una prospettiva strategica”.

 

Tra il 2018 e il 2020 Renzi è tra i massimi contestatori del governo Conte, che vorrebbe revocare le concessioni ai Benetton. E il 20 novembre del 2018 Carrai scrive ai vertici del Qia (fondo sovrano qatariota), oggetto “Meetings with HH”: “Care eccellenze, è stato un piacere incontrarvi. Spero possa essere utile ricapitolare le opportunità che vi ho mostrato e i possibili passi successivi (...)Atlantia: affare possibile (joint venture, acquisizione, spin-off, ecc.) con Atlantia o Aspi. Prossimo passo: incontro a Doha con Alessandro Benetton (proprietario) e Marco Patuano (Ceo di Edizione, la holding di famiglia), o in alternativa a Milano, forse metà gennaio 2019. Capiamo che HH vorrebbe incontrare il sig.Benetton, membro di una delle più importanti famiglie in Italia”. Gli risponde Mansoor Ebrahim Al-Mahmoud, Ceo di Qia: “Grazie Marco. Sono d’accordo su tutti i temi e gli argomenti. Sono d’ac cordoper il prossimo passo. Chiederò alla squadra di studiare le opportunità”.

 

L’INCONTRO A DOHA

alessandro benetton

Il 2 gennaio del 2019 Carrai scrive a Hassan Sultan Al-Ghanim, segretario del vicepremier del Qatar. Si sono già incontrati il 29 dicembre a Katara (Doha): “Lasciami ringraziare per il tempo speso da te e HE (Her Eminence) (...) Questo tempo è ottimo per cogliere le opportunità italiane (...).Vorremmo formalizzare presto una collaborazione con voi, facendo certamente una valutazione economica della parte variabile di eventuali affari (...) Abbiamo tre opportunità immediatee deliziose, che concordano con le richieste espresse da HH l’Emiro e HE il Ministro e il Presidente (...) Nexi; Jindal e Corporacion America (...) Altre potrebbero essere studiate: Autostrade, Pirelli, Unipol, Veronesi, aziende sanitarie efarmaceutiche, modae alimentari (...)”.

 

La mail si conclude con un rimando a un incontro a Davos e all’“eventuale volontà di firmare un accordo per cominciare la nostra collaborazione”. [...]

 

IL RINASCIMENTO SAUDITA

AGNESE RENZI MARCO CARRAI

Nel giugno del 2019 Carrai ha una fitta corrispondenza con l’Arabia Saudita, Paese caro a Matteo Renzi per la sua attività di conferenziere alla corte di Mohamed Bin Salman. Carrai si presenta come “il consigliere speciale di Renzi” a Turqui Al-Nowaiser, ex governatore e capo della divisione internazionale del fondo di investimento statale saudita (Pif ).

 

“A tale contesto di affari – scrive la Finanza-può essere ricondottolo scambio del 24 novembre 2019, da cui si desume che Carrai inviava a Renzi una mail priva di testo, avente oggetto: “Pirelli opportunity- Draft 0.1 – 11.15.19.pdf ”,inoltratadaFarah Alam. Alam è un operativo del Pif e con Carrai si accorda per una call con Tronchetti Provera e giratutto aRenzi. Nel settembre del 2023 Pirelli e il Pif hanno annunciato una joint venture per costruire pneumatici in Arabia.

 

ROTTA SU BAKU

LAWRENZI D'ARABIA

Poi Carrai prova anche a piazzare il pacchetto di “business opportunities” italiane anche in Azerbaijan, altro Paese in cui Renzi è solito tenere conferenze. Il 1 aprile 2019 scrive a Shahsmar Movsumov, assistente del presidente di Ilham Aliyev, ex militare e presidente della repubblica dell’Azerbajian ininterrottamente dal 2003.

 

 Oggetto della mail: “Renzi”. Dopo la consueta presentazione di società italiane in cui investire, Carrai scrive: “Penso che il signor Renzi sarà di nuovo a Baku in occasione del Gran Premio di F1. Vorremmo incontrarvi quando vi comoda”. Movsmudov ringrazia e mette in copia Israfil Mammadov, Ceo del fondo petrolifero statale: “Sarà il suo contatto. La prego di concederci un po’ di tempo. Spero che riusciremo a trovare un’opportunità reciprocamente vantaggiosa in breve tempo”. Il monitoraggio della Finanza arriva fino all’or ganizzazione di una call fra gli azeri e Advent International – uno dei fondi azionisti di Nexi – società che ha pagato a Carrai laute consulenze.

matteo renzi mohammed bin salman 1ARABIA VIVA alessandro benetton mundys

Ultimi Dagoreport

francesco milleri gaetano caltagrino christine lagarde alberto nagel mediobanca

C’È FRANCO E FRANCO(FORTE) - SULLE AMBIZIONI DI CALTAGIRONE E MILLERI DI CONTROLLARE BANCHE E ASSICURAZIONI IN ITALIA PESA COME UN MACIGNO L’INCOGNITA DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA - GIÀ OGGI, PUR AVENDO IL 30 PER CENTO DI MEDIOBANCA, I DUE RICCONI NON POSSONO DECIDERE LA GOVERNANCE DELLA BANCA PERCHÉ NON SONO “HOLDING BANCARIE” REGOLATE DALLA BCE (E CE MANCHEREBBE CHE PER FARE OCCHIALI O CEMENTO UNO SI METTE IN CASA GLI ISPETTORI DI FRANCOFORTE) - DOMANI AVRANNO IL CONTROLLO DI MPS E SI TROVERANNO NELLE STESSE CONDIZIONI, CIOÈ SENZA POTER TOCCARE PALLA. COSA SUCCEDERÀ ALLORA IN MEDIOBANCA E GENERALI DOPO L’8 SETTEMBRE? SI PROCEDERÀ PER ACCORDI SOTTOBANCO TRA AZIONISTI E MANAGER CON LA BENEDIZIONE DEL GOVERNO, O SI PROCEDERÀ ALLA LUCE DEL SOLE SEGUENDO LE REGOLE EUROPEE? AH, SAPERLO…

donald trump grandi della terra differenza mandati

FLASH! - FA MALE AMMETTERLO, MA HA VINTO DONALD TRUMP: NEL 2018, AL G7 IN CANADA, IL TYCOON FU FOTOGRAFATO SEDUTO, COME UNO SCOLARO CIUCCIO, MENTRE VENIVA REDARGUITO DALLA MAESTRINA ANGELA MERKEL E DAGLI ALTRI LEADER DEL G7. IERI, A WASHINGTON, ERA LUI A DOMINARE LA SCENA, SEDUTO COME DON VITO CORLEONE ALLA CASA BIANCA. I CAPI DI STATO E DI GOVERNO EUROPEI, ACCORSI A BACIARGLI LA PANTOFOLA PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L'UCRAINA, NON HANNO MAI OSATO CONTRADDIRLO, E GLI HANNO LECCATO VERGOGNOSAMENTE IL CULO, RIEMPIENDOLO DI LODI E SALAMELECCHI...

pietrangelo buttafuoco alessandro giuli beatrice venezi

DAGOREPORT – PIÙ CHE DELL’EGEMONIA CULTURALE DELLA SINISTRA, GIULI E CAMERATI DOVREBBERO PARLARCI DELLA SEMPLICE E PERENNE EGEMONIA DELL’AMICHETTISMO E DELLA BUROCRAZIA – PIAZZATI I FEDELISSIMI E GLI AMICHETTISSIMI (LA PROSSIMA SARÀ LA DIRETTRICE DEL LATO B VENEZI, CHE VOCI INSISTENTI DANNO IN ARRIVO ALLA FENICE), LA DESTRA MELONIANA NON È RIUSCITA A INTACCARE NÉ LO STRAPOTERE BARONALE DELLE UNIVERSITÀ NÉ LE NOMINE DIRIGENZIALI DEL MIC. E I GIORNALI NON NE PARLANO PERCHÉ VA BENE SIA ALLA DESTRA (CHE NON SA CERCARE I MERITEVOLI) CHE ALLA SINISTRA (I BUROCRATI SONO PER LO PIÙ SUOI)

donald trump giorgia meloni zelensky macron tusk starmer

DAGOREPORT - DOVE DIAVOLO È FINITO L’ATTEGGIAMENTO CRITICO FINO AL DISPREZZO DI GIORGIA MELONI SULLA ‘’COALIZIONE DEI VOLENTEROSI”? - OGGI LA RITROVIAMO VISPA E QUERULA POSIZIONATA SULL'ASSE FRANCO-TEDESCO-BRITANNICO, SEMPRE PRECISANDO DI “CONTINUARE A LAVORARE AL FIANCO DEGLI USA” - CHE IL CAMALEONTISMO SIA UNA MALATTIA INFANTILE DEL MELONISMO SONO PIENE LE CRONACHE: IERI ANDAVA DA BIDEN E FACEVA L’ANTI TRUMP, POI VOLA DA MACRON E FA L’ANTI LE PEN, ARRIVA A BRUXELLES E FA L’ANTI ORBÁN, INCONTRA CON MERZ E FA L’ANTI AFD, VA A TUNISI E FA L’ANTI SALVINI. UNA, NESSUNA, CENTOMILA - A MANTENERE OGNI GIORNO IL VOLUME ALTO DELLA GRANCASSA DELLA “NARRAZIONE MULTI-TASKING” DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA, OLTRE AI FOGLI DI DESTRA, CORRONO IN SOCCORSO LE PAGINE DI POLITICA INTERNA DEL “CORRIERE DELLA SERA”: ‘’PARE CHE IERI MACRON SI SIA INALBERATO DI FRONTE ALL’IPOTESI DI UN SUMMIT A ROMA, PROPONENDO SEMMAI GINEVRA. MELONI CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO” - SÌ, C’È SCRITTO PROPRIO COSÌ: “CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO”, MANCO AVESSE DAVANTI UN LOLLOBRIGIDA QUALSIASI ANZICHÉ IL PRESIDENTE DELL’UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E MEMBRO PERMANENTE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU (CINA, FRANCIA, RUSSIA, REGNO UNITO E USA) - RIUSCIRÀ STASERA L’EROINA DAI MILLE VOLTI A COMPIERE IL MIRACOLO DELLA ‘’SIRINGA PIENA E MOGLIE DROGATA’’, FACENDO FELICI TRUMP E MACRON?

pippo baudo senato

SI E' SPENTO A 89 ANNI IL MITOLOGICO PIPPO BAUDO - L’UOMO CHE HA SCOPERTO TUTTI (PER PRIMO SE STESSO), DEMOCRISTIANO DI FERRO, HA ATTRAVERSATO CRISI DI GOVERNO E CAMBIAMENTI IN RAI E VANTA IL RECORD DEI FESTIVAL DI SANREMO CONDOTTI (13) – QUANDO SFIORÒ LA CRISI INTERNAZIONALE, NEL 1986, PER LO SKETCH DEL TRIO SOLENGHI-MARCHESINI-LOPEZ SULL'AYATOLLAH KHOMEINI. E QUANDO LANCIÒ BEPPE GRILLO CHE PRONUNCIÒ LA CELEBRE BATTUTA SU BETTINO CRAXI: "SE IN CINA SONO TUTTI SOCIALISTI, A CHI RUBANO?" (VIDEO) - "LO SHOWMAN DELLA TRADIZIONE, IL SUPERCONDUTTORE, L’ORGANIZZATORE DI UN INTRATTENIMENTO SEMPRE SINTONIZZATO SUL PENULTIMO PARADIGMA DEL CONSENSO POPOLARE, SENZA SQUILLI REAZIONARI E SENZA STRILLI AVANGUARDISTICI: CLASSI MEDIE, PUBBLICO MEDIO, SENSIBILITÀ MEDIA. PERCHÉ BAUDO È IL CENTRO. CULTURALE, POLITICO, SOCIALE" (EDMONDO BERSELLI)