pierferdinando casini

“PIERFURBY” CASINI, L’ASPIRANTE PRESIDENTE FEDELE SOLO A SÉ STESSO - PIROSO: "42 ANNI IN PARLAMENTO E MAI UN INCARICO DI GOVERNO ("PERCHE' AVREBBE DOVUTO LAVORARE"). QUALCUNO VEDREBBE “PIERCASINANDO” IN CORSA PER LA LEADERSHIP DI UN RASSEMBLEMENT CENTRISTA, ALLEATO CON IL PD. MA CASINI HA IN TESTA L’APPUNTAMENTO CON LA STORIA: IL QUIRINALE – LA BINDI LO DEFINI’ UNO “SCEMINO” (REPLICA DI PIERFERDY: “PARLA LEI, IL PEGGIOR MINISTRO DELLA STORIA”), IL MISSINO BUONTEMPO MINACCIO' DI SODOMIZZARLO, PER IL CAV HA L'ASPETTO DI CHI NON HA MAI LAVORATO IN VITA SUA – LA PRIMA EX MOGLIE, ROBERTA LUBICH, COMMENTANDO LO SLOGAN DELL’UDC NEL 2001, “FEDELI AL CENTO PER CENTO”, PARE ABBIA SORRISO: “SÌ, CERTO, COME NO..."

Antonello Piroso per “La Verità” - Estratti

 

Cognome e nome: Casini Pier Ferdinando.

Aka (conosciuto anche come) il bel Pierferdy, Pierfurby, Piercasinando, Polly il bello.

pierferdinando casini

Professione: recordman.

 

Per le 11 legislature consecutive, 42 anni, in Parlamento.

E per non aver ricoperto alcun incarico di governo.

Mai.

 

Pur avendo appoggiato, dal 1983 a oggi, più della metà dei 27 esecutivi che da allora si sono avvicendati.

Digiuno di poltrone ministeriali, dunque.

Come è potuto succedere?

Perché avrebbe dovuto lavorare, sghignazzano i più.

Ingenerosi.

 

Provateci voi a rimanere così a lungo sulla scena, riuscendo al contempo a scagliarvi, come fece lui nel 2001, nel discorso di insediamento da presidente della Camera, contro «il male oscuro del trasformismo».

Che mica lo riguarda.

Sono gli altri ad aver subito una metamorfosi.

Lui è rimasto sulle sue posizioni.

Al centro (tavola).

 

Spostandosi ogni volta in tempo per non essere travolto dalle cadute (altrui).

berlusconi casini

Un tattico ambizioso ma non impaziente, mix di «bonomia bolognese e furbizia democristiana», per lo scomparso Franco Marini, «appresa alla scuola Dc più alta: quella di Antonio Bisaglia e Arnaldo Forlani».

 

«Sono cresciuto con Forlani» ammetterà Casini: «Potrei parlare per ore senza dire assolutamente nulla».

«Sempre comunque a spese dei contribuenti!», lo attaccheranno i grillonzi, per la sua lunga militanza sugli scranni di Camera e Senato.

Al servizio delle istituzioni, si è sempre schermito lui.

 

 

giulio napolitano e pierferdy casini foto mezzelani gmt 055

(...)

«Come diciamo a Napoli, chill’ fa ‘o gallo ‘n coppa alla monnezza», lo infiocinò Paolo Cirino Pomicino, rinfacciando a lui - ma anche a Marco Follini, con lui cresciuto alla scuola di cui sopra, insieme poi nell’Udc - di non essersi mai opposti davvero a una legge ad personam pro Silvio Berlusconi: «Solo chiacchiere».

 

Il suo giudizio abrasivo impallidisce tuttavia davanti al proposito del già missino Teodoro Buontempo, il ruspante Er Pecora, che minacciò di sodomizzare «il cameriere di Forlani»: «E quando dico stupro parlo di violenza sessuale, non faccio una metafora politica», ohibò.

pier ferdinando casini gianni letta foto mezzelani gmt081

 

Casini è figlio d’arte: il padre fu segretario provinciale della Dc bolognese ma «bucò» l’elezione in Parlamento.

Per nemesi, il figlio ci è entrato a 27 anni, e non ne è più uscito.

Ma a 24 era già consigliere comunale a Bologna.

 

Un’accelerazione favorita dall’incontro con Bisaglia, un ras Dc che, alle elezioni politiche, gli fa raccogliere 34.000 preferenze, e sbarcare a Roma.

napolitano casini giannini foto mezzelani gmt 062

Morirà l’anno dopo, lasciandogli in eredità un intramontabile aforisma: «Casini e Follini? È come avere due figli, uno bello, l’altro intelligente».

 

La carriera di Pierfurby non ne risentì, anzi.

Perché Casini avrà pure l’aspetto di chi «non ha mai lavorato in vita sua», copyright: Berlusconi.

Un bellimbusto da sempre sensibile al fascino femminile, «diciamo che non sono mai stato con le mani in mano», ipse dixit.

 

 

(...)

 

pierferdinando casini

Abile nel non farsi travolgere dalle impetuose correnti Dc, partito di cui sarà responsabile dell’ufficio stampa e propaganda, grazie alla protezione di Forlani.

Tanto che ogni qual volta il segretario compariva in tv, ha scritto Gian Antonio Stella nel libro Tribù Spa, una foto di gruppo del centrodestra nel 2005 , «alle spalle del Coniglio Mannaro» si materializzava lui, perciò ribattezzato «l’onorevole Sfondo».

 

Così accorto da sopravvivere al crollo del Muro di Berlino e della Prima Repubblica.

Traslocando politicamente ad Arcore, dove «io ridevo a tre barzellette su 10 raccontate dal Cavaliere, lui sghignazzava 10 volte su 10», è l’amarcord di Clemente Mastella con cui Casini, accompagnato da un altro ex Dc, Francesco D’Onofrio, fonderà nel gennaio 1994 il Ccd, poi Udc dal 2002.

MATTEO RENZI PIERFERDINANDO CASINI - FOTO LAPRESSE

 

Certo, dopo la vittoria di Romano Prodi nel 1996, il Bel Vaporoso fu tranchant: «Il Polo è finito e Berlusconi è destinato a rimanere all’opposizione per secoli».

Invece nel 2001 tornò a Palazzo Chigi, facendo incoronare Casini - nel frattempo evidentemente ravvedutosi - terza carica dello Stato.

 

Ma Pier, core ‘ngrato si mise a fare l’occhiolino alla sinistra, contando sulla sponda di Follini e Bruno Tabacci, anche lui nell’Udc, come «spine nel fianco» del leader di Forza Italia.

pierferdinando casini

 

Che non la prese benissimo: «Quello» lo additò con fastidio «gioca a fare il fenomeno, il presidente super partes, quando lì invece ce l’abbiamo portato noi».

Ad una cerimonia ufficiale si rifiutò addirittura di stringergli la mano: «Sta esagerando. Questa me la paga. Non lo perdono» (poi invece lo fece).

 

Quando si separarono definitivamente, Casini picchiò duro: «L’onorevole Berlusconi pretende dagli alleati un servilismo che sono orgoglioso di non aver mai avuto».

 

PIERFERDINANDO CASINI E MATTEO RENZI - FOTO LAPRESSE

«Sono stanco di ascoltare la solita litania di slogan e frasi pensate per compiacere la gente anziché dirle la verità».

 

«Se fosse alto quanto ha il naso lungo, sarebbe un metro e 90».

«Dubito il Cavaliere abbia mai fatto nulla contro il proprio interesse».

Fino all’inarrivabile: «Non moriremo berlusconiani», detto per di più alla Festa dell’Unità!

pierferdinando casini (3) ricevimento quirinale 2 giugno 2024

Perché Casini - uno «scemino» (per Rosy Bindi; replica di Pierferdy: «Parla lei, il peggior ministro della storia»), «un ballerino di fila» (Cesare Previti), «un ragazzino di cui non vale la pena di inseguire le cretinate» (Francesco Cossiga), «un carugnet de la sacrestia» (Umberto Bossi) - si unì a Berlusconi, ma non immaginando mai i vincoli politici indissolubili.

 

(...)

 

Il cattolicissimo Pier, devoto della Madonna di San Luca, ha derogato dal «sempre e per sempre», su cui si regge l’istituto del matrimonio, anche nella vita privata.

Sposato due volte, divorziato due volte.

Ma come? Proprio lui, in prima fila al Family Day, tanto da far sbottare Rino Formica: «È un arcitaliano, perfetto rappresentante di un’Italia bigotta e trasgressiva»?

Replica serafica: «Non capisco cosa c’entrino le scelte private con la difesa che io faccio della famiglia tradizionale. Che intendo tutelare proprio perché ne ho sperimentato la crisi».

PIERFERDINANDO CASINI E MATTEO RENZI NEL 2009 - FOTO LAPRESSE

 

Parole del 2006 corrette nel 2023: «Oggi la penserei diversamente».

Qualche peccatuccio lo deve comunque aver commesso, se la prima ex moglie, Roberta Lubich, commentando lo slogan dell’Udc nel 2001, «Fedeli al cento per cento», pare abbia sorriso: «Sì, certo, come no».

 

Anche sulla fine del matrimonio con Azzurra Caltagirone, figlia dell’imprenditore-editore Francesco Gaetano, è fiorito un brutto pettegolezzo. Da lui smentito. Ma messo in giro da chi? Al Foglio Casini ha confidato: «Ritengo da un paio di persone. Sospetto che una sia Emilio Fede, l’altra Vittorio Feltri».

 

Uscendo dal gossip: caduto il sire di Arcore nel 2011, Casini si infilerà nelle varie ammucchiate a sostegno dei governi di Mario Monti, Enrico Letta, Matteo Renzi, Paolo Gentiloni. Ritrovandosi a capo, con la benedizione di Renzi ancora segretario Pd, della commissione parlamentare d’inchiesta sul sistema bancario (istituita nel 2017 - infieriranno i detrattori - a difesa del Giglio magico fiorentino dopo il fallimento di Banca Etruria). Con il primo governo di Giuseppe Conte si prende una pausa, per poi votare a favore del Conte 2, e of course di Mario Draghi.

pierferdinando casini (2)

 

Ora qualcuno lo vedrebbe in corsa per la leadership di un ennesimo rassemblement centrista, alleato con il Pd. Ma figuriamoci. Casini ha in testa l’appuntamento con la Storia: il Quirinale. Il tentativo del 2022 è andato a vuoto. Anche perché, prima che iniziassero le votazioni, Casini postò una foto di sé medesimo a 19 anni, impegnato in un comizio: «La passione politica è la mia vita!». In calce i buontemponi social, alludendo alle sue disinvolte giravolte, appiccicarono una foto di lui nel 2018, candidato del Pd (!) a Bologna, mentre interloquiva con gli anziani fan della falce e martello sotto i ritratti di Antonio Gramsci e Palmiro Togliatti.

 

dario franceschini pier ferdinando casini

«La categoria degli aspiranti presidenti della Repubblica è vastissima», filosofeggia oggi. Sa che da qui a 4 anni (quando si riaprirà la partita per il Colle, e lui avrà 74 anni) può capitare di tutto. L’importante è non scomparire come la Dc, «nata con don Sturzo» ironizzò una volta «e defunta con Don Onofrio». Che pronto ribattè: «La verità è che la Dc è nata nelle sacrestie ed è finita nei Casini».

 

Ps. Il vostro cronista si autodenuncia. Non è venuto a capo di un piccolo mistero. Quale sia la causa del comunicato n. 182 del Mef, il ministero dell’Economia e delle finanze, in data 9 novembre 2010: «La notizia battuta da un’agenzia di stampa, secondo cui il ministro Giulio Tremonti e l’on. Casini avrebbero parlato di “puttanelle”, è assolutamente falsa» (peccato...).

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