CIVATI TU O TI CI MANDO IO? GRILLO INFILZA “IL CANE DA RIPORTO DI BERSANI”

Marta Serafini per Corriere.it

Beppe Grillo spara a zero contro il Pd e denuncia i tentativi di portare nel Partito democratico i deputati ribelli del M5s, all'indomani dell'assemblea che ha rimesso al giudizio della rete l'espulsione della senatrice Gambaro.

Nel mirino del blog questa volta finisce Pippo Civati, definito «perfetto cane da diporto» ed accusato di fare «scouting tra i parlamentari a 5 stelle» su indicazione del segretario del Pd, Pier Luigi Bersani. Alla provocazione - che suona anche come un messaggio ai suoi - arriva la replica dal deputato del Pd che rinnova l'invito a cena a Grillo.

L'ATTIVITA' DI SCOUTING
Accuse pesanti, dunque, che il leader del M5S sintetizza facendo il verso alla canzone Pippo non lo sa, poi adotta i toni di una parabola evangelica per raccontare «l'attività di scounting» di Civati: «In principio fu lo scouting tra i parlamentari a 5 Stelle. Fallì. Poi Gargamella (Bersani, ndr) disse a Pippo Civati "Vai e torna con senatori e deputati pentastellati - si legge - Lui andò. Parlò, affabulò, contattò, cenò. Pippo era l'uccello da richiamo perfetto. Al suo verso di pdimenoellino buono si aggiunsero altre voci.

I trombati e i civati cantarono insieme. La voce squillante della Sonia Alfano in scadenza da europarlamentare, l'Ingroia di ritorno dai monti dopo il trionfo elettorale, filosofi e intellettuali della caratura di Flores D'Arcais, portasfiga d'annata».

OCCHI DA CERBIATTO
Grillo non risparmia attacchi personali e scrive: «Pippo era l'uomo giusto, faccino da seminarista, occhi da cerbiatto, ciuffo da ragazzo progressista. Cene su cene, ammiccamenti, inviti, proposte a lume di candela. La vita extraparlamentare di Pippo era intensa. A capotavola parlava e parlava di vittorie della sinistra unita grazie a senatori del M5S che sposavano la "responsabilità" verso il Paese».

E poi manda un messaggio ben preciso ai suoi, ai dissidenti, ai ribelli e ai maldipancisti: «Forse qualcuno ci ha creduto a questo novello Lucignolo che ha il compito di trasformare dei parlamentari in ciuchini nel Paese dei Balocchi del pdmenoelle in cui tutti diventano servi di Berlusconi». Poi, in chiusura, Grillo lancia un sondaggio ironico ribaltando i ruoli e chiedendo agli attivisti cosa offrirebbero a Bersani per portare Pippo nel M5S.

LA REPLICA
A stretto giro la risposta di Pippo Civati che replica: «Beppe Grillo torna a parlare di me sul blog. Parla ancora di cene a cui sarei stato con i suoi parlamentari, che non ci sono mai state. Per la verità, c'è stato un solo invito, la scorsa settimana, e non da parte di dissidenti del M5S, ma di esponenti del M5S che erano curiosi di conoscermi (adesso potete far partire le spie per capire chi erano), ma a cena non ci sono andato (ero già di ritorno a casa)».

Poi ha aggiunto: «E con tutta la pubblicità che mi sta facendo, forse è venuto il momento che Grillo accetti il mio invito a cena. In modo che lo possa ringraziare, e anche digliene quattro. Un privilegio che milioni di italiani mi invidierebbero», ha scritto. Nel post scriptum il deputato del commenta anche il sondaggio:

«Grillo sa che non entrerò nel M5S (mi dovrebbero espellere dopo poche ore, oltretutto), ma sa benissimo che se fossi stato il segretario del Pd in questi anni, avrei risposto alle sue provocazioni (e ad alcune sue proposte), non avrei snobbato i suoi risultati, e la nostra storia sarebbe stata diversa. Meno spiritosa e più seria di com'è stata e di com'è», ha concluso.

 

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