ANCHE L’INDIA S’È FATTA DUE MARÒ COSÌ - IL PREMIER INDIANO MODI VALUTA LA “SOLUZIONE CONSENSUALE” PER RISPEDIRE IN ITALIA I DUE FUCILIERI E TOGLIERSI LA GRANA DALLE PALLE - A DICEMBRE UDIENZA DECISIVA DAVANTI LA CORTE SUPREMA DI DELHI
Da “la Stampa.it”
Possibile colpo di scena nel caso dei due marò italiani, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, sotto accusa per l’omicidio di due pescatori indiani dal 15 febbraio 2012. Il governo del premier nazionalista Narendra Modi avrebbe ammorbidito la sua posizione e si appresta a valutare una proposta avanzata dall’Italia per una «soluzione consensuale» del caso.
Lo riferisce l’indiano Economic Times. La proposta sarebbe all’esame del ministero dell’Interno di New Delhi e dei vertici della sicurezza. Il dossier sarebbe nelle mani di Ajit Doval, ex capo dei servizi segreti indiani e attuale Consigliere per la Sicurezza Nazionale del premier Modi. Sarà lui a coordinare i lavori per esaminare la proposta italiana.
Il ministero dell’Interno sta preparando una nota in risposta alla proposta italiana che passerà al vaglio degli esperti legali del governo. «Entrambe le parti si stanno parlando ora per trovare una soluzione», ha dichiarato una fonte vicina alla parte italiana. Ufficialmente, Luigi Gentile, capo degli Affari Politici dell’ambasciata d’Italia a Delhi si è limitato a dichiarare: «Preferiamo non fare commenti su questi» ultimi sviluppi.
Nel mentre la “via crucis” giudiziaria dei due Maro’ (Massimiliano Latorre si sta curando in Italia i postumi di un ischemia ma tra tre mesi dovrebbe tornare a New Delhi) continua: il prossimo appuntamento davanti la Corte Suprema è previsto per il 12 dicembre quando i giudici esamineranno l’istanza italiana di ricusazione della competenza dell’antiterrorismo indiana, la Nia (National Investigation Agency).
Nia che tiene fermo il punto sull’accusa che l’omicidio dei due marinai del Kerala sia avvenuta in acque territoriali indiane. L’Itala sostiene invece che il fatto sia avvenuto in acque internazionali e quindi i due fucilieri di marina dovrebbe essere giudicati in Italia, anche perché in quanto ooperando come organi dello Stato, godono di un’immunità funzionale rispetto a Stati terzi.