matteo salvini giorgia meloni by vukic

ORMAI IL PRINCIPALE AVVERSARIO DELLA MELONI E’ SALVINI – IL CAPITONE AFFOSSA LA RIFORMA BANDIERA DI FRATELLI D’ITALIA: “L'EMERGENZA PER L'ITALIA SONO LE BOLLETTE, NON IL PRESIDENZIALISMO” – DONNA GIORGIA REPLICA CON UN NIET ALLO SCOSTAMENTO DI BILANCIO INVOCATO DAL LEADER LEGHISTA(“NON LO RITENGO NECESSARIO”) E CON UNA MEZZA CHIUSURA SULLA FLAT TAX: ”BISOGNA FARE ATTENZIONE ALLE CASSE DELLO STATO” – LA MELONI A MUSO DURO ANCHE CONTRO L’UE: “NON HO BISOGNO DI SENTIRMI ACCETTATA DALL'UNIONE EUROPEA”

Alberto Gentili per il Messaggero

 

giorgia meloni salvini meme

«Non ho bisogno di sentirmi accettata» dall'Unione europea. «E non mi considero una minaccia, una persona mostruosa o pericolosa. Se gli italiani lo vogliono guiderò il governo». Giorgia Meloni, in un'intervista al Washington Post che la indica come probabile «prima donna presidente del Consiglio in Italia», torna ad accreditarsi per palazzo Chigi. E la premier finlandese, Sanna Marin, le offre sponda: «Gli italiani hanno il diritto di scegliere e di votare chiunque vogliano».

 

Per approdare alla poltrona di Mario Draghi, la leader di Fratelli d'Italia continua la sua campagna al Nord con un comizio a Torino, dopo Trento, Bolzano, Mestre e Milano. E prosegue il suo dialogo con le categorie produttive, frenando su flat tax e scostamento di bilancio contro il caro-bollette.

 

GIORGIA MELONI MATTEO SALVINI

«Mi considero una amica della Cna, della piccola e media impresa, presidente di un partito orgogliosamente produttivista», dice aprendo l'incontro con gli artigiani. E qui - dopo che al mattino Matteo Salvini è tornato a sollecitare uno scostamento di bilancio da 30 miliardi per affrontare il caro-bollette, sostenendo che «Meloni non vede l'emergenza» - la promessa premier ribadisce di essere «contraria allo scostamento di bilancio». La spiegazione: «Non lo ritengo necessario. Servono 3-4 miliardi e i fondi ci sono: extra-gettito, extra-profitti.

 

Lo scostamento è ultima ratio, anche perché i soldi di cui ti indebiti li stai dando alla speculazione finché non ci sarà un tetto al prezzo del gas». Meglio, piuttosto, tentare con una «norma nazionale» per «scollegare il prezzo del gas da tutte le altri fonti. Ciò permetterebbe di far scendere parecchio le bollette». Lo scontro a distanza col leader della Lega non si ferma qui. In serata, è Salvini a lanciare una stoccata all'alleata: «L'emergenza per l'Italia sono le bollette, non il presidenzialismo», afferma l'ex ministro riferendosi alla riforma-bandiera di Fratelli d'Italia.

 

CASA VIANELLO - BY ANNETTA BAUSETTI

Ed è prudente, Meloni, per garantire la compatibilità dei conti, non fare altro debito e dunque non spaventare l'Ue, anche sul fronte fiscale: «Altri alleati pensano a una flat tax più rilevante, noi siamo d'accordo ma credo che bisogna fare attenzione alle casse dello Stato che non si trovano in un momento buono». Insomma, sì solo alla flat tax del 15% sugli incrementi di reddito e del 5% sui premi di produzione.

 

Poi, dopo aver bocciato il salario minimo («rischia di essere uno specchietto per le allodole: contano i contratti nazionali), Meloni rilancia «il taglio del cuneo fiscale per 16 miliardi di euro». Due terzi in tasca ai lavoratori e un terzo alla imprese. La spiegazione: «Se i salari sono bassi è perché la tassazione è troppo alta, al 46%». E propone un superbonus edilizio non oltre l'80%, «ragionando sul dare priorità alle prime case». Non manca un attacco al governo e in particolare ai 5Stelle: «La norma sul superbonus è stata scritta male, applicata peggio, ci sono state le truffe, e lo Stato ha gettato bambino con l'acqua sporca, come fa sempre, e ha lasciato in ginocchio moltissime aziende». Invece «bisogna salvare gli esodati del superbonus: quelle imprese che si sono fidate dello Stato.

 

Quindi nessuna modifica normativa per chi ha iniziato i lavori». Segue promessa: «Accompagneremo la norma sino alla sua scadenza».

 

SALVINI MELONI BERLUSCONI 66

Oltre all'incontro con la Cna e il comizio serale a Torino («con noi al governo non arrivano le cavallette»), il piatto forte del giorno è l'intervista con il Washington Post. Dopo aver raccontato che avrebbe voluto fare «l'interprete o la traduttrice», la leader di FdI si offre per palazzo Chigi: «Qualora gli italiani decidessero che vogliono Meloni premier, sarò premier». Segue postilla da galateo istituzionale: «La decisione ultima spetta» comunque «al presidente della Repubblica».

 

Meloni, con il giornale Usa, definisce il suo partito «conservatore», ammettendo che di fronte alla possibilità di guidare il governo le «tremano le mani»: «Ci ritroveremmo a governare l'Italia in quella che forse è una delle situazioni più complesse di sempre. Nel contesto europeo siamo in fondo alla classifica su tutti i fattori macroeconomici, il nostro debito pubblico è totalmente fuori controllo.

 

MATTEO SALVINI E GIORGIA MELONI A CERNOBBIO

Abbiamo a che fare con una povertà crescente». Quanto al rapporto con l'Europa e alla diffidenza con cui a Bruxelles si guarda ad una sua eventuale vittoria, Meloni sottolinea che gli italiani «sono liberi di eleggere chi vogliono»: «Se dovessimo vincere le elezioni, quando presenteremo la prima legge di bilancio forse all'estero si noterà che esistono partiti più seri di quelli che hanno aumentato il nostro debito per acquistare i banchi di scuola con le rotelle. Quindi non ho bisogno di sentirmi accettata».

matteo salvini giorgia meloni enrico letta BERLUSCONI SALVINI MELONI - MEME salvini melonisalvini meloni letta calenda cernobbio

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella giorgia meloni

DAGOREPORT - L'ARDUO COMPITO DI SERGIO MATTARELLA: FARE DA ARBITRO ALLA POLITICA ITALIANA IN ASSENZA DI UN’OPPOSIZIONE - IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NON VUOLE SOSTITUIRSI A QUEGLI SCAPPATI DI CASA DI SCHLEIN E CONTE, NÉ INTENDE SCONTRARSI CON GIORGIA MELONI. ANZI, IL SUO OBIETTIVO È TENERE IL GOVERNO ITALIANO DALLA PARTE GIUSTA DELLA STORIA: SALDO IN EUROPA E CONTRO LE AUTOCRAZIE – IL PIANO DI SERGIONE PER SPINGERE LA LEADER DI FRATELLI D'ITALIA VERSO UNA DESTRA POPOLARE E LIBERALE, AGGANCIATA ALL'EUROPA E LONTANA DAL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO, EVITANDO OGNI COLLISIONE CON LA FRANCIA E FACENDO ASSE CON GERMANIA E POLONIA - MA ''IO SONO GIORGIA" HA DAVANTI DUE OSTACOLI: L'ESTREMISMO "PATRIOTA" DI SALVINI E LO ZOCCOLO DURO DI FRATELLI D'ITALIA GUIDATO DA FAZZOLARI...

francesco micheli

DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI AFFARI CHE FU: IL CAPITALISMO CON IL CUORE A SINISTRA E IL PORTAFOGLIO GONFIO A DESTRA - A 87 ANNI, FRANCESCO MICHELI APRE, SIA PURE CON MANO VELLUTATA E SENZA LASCIARE IMPRONTE VISTOSE, IL CASSETTO DEI RICORDI: “IL CAPITALISTA RILUTTANTE” È IL DIARIO DI BORDO DELL’EX BUCANIERE DELLA FINANZA CHE, SALITO SULL’ALBERO PIÙ ALTO DEL VASCELLO, HA OSSERVATO I FONDALI OSCURI INCONTRATI NEL MARE MAGNUM INSIDIOSO DELL’ECONOMIA, SOMMERSA E SPESSO AFFONDATA - “IO E LEI APPARTENIAMO A ZOO DIVERSI”, FU IL VATICINIO DI CUCCIA – LUI, UNICO TESTIMOME A RACCOGLIERE LO SFOGO DI EUGENIO CEFIS SU QUEL “MATTO” DI CUCCIA CHE NEL GIORNO DELLE SUE CLAMOROSE DIMISSIONI DA MONTEDISON L’AVEVA ACCOLTO CON UN BEFFARDO: “DOTTORE, PENSAVO VOLESSE FARE UN COLPO DI STATO…”

romana liuzzo

DAGOREPORT! UN MOTO DI COMPRENSIONE PER I TELESPETTATORI DI CANALE5 CHE HANNO AVUTO LA SFORTUNA DI INTERCETTARE LA MESSA IN ONDA DELLO SPOT AUTO-CELEBRATIVO (EUFEMISMO) DEL PREMIO “GUIDO CARLI” - CONFUSI, SPIAZZATI, INCREDULI SI SARANNO CHIESTI: MA CHE CAZZO È ‘STA ROBA? - AGGHINDATA CON UN PEPLO IN STILE “VESTALE, OGNI SCHERZO VALE”, PIAZZATA IN UN REGNO BOTANICO DI CARTONE PRESSATO, IL “COMMENDATORE”  ROMANA LIUZZO REGALA 20 SECONDI DI SURREAL-KITSCH MAI VISTO DALL'OCCHIO UMANO: “LA FONDAZIONE GUIDO CARLI VI SARÀ SEMPRE ACCANTO PER COSTRUIRE INSIEME UN MONDO MIGLIORE”. MA CHI È, LA CARITAS? EMERGENCY? L'ESERCITO DELLA SALVEZZA? - VIDEO!

friedrich merz - elezioni in germania- foto lapresse -

DAGOREPORT – LA BOCCIATURA AL PRIMO VOTO DI FIDUCIA PER FRIEDRICH MERZ È UN SEGNALE CHE ARRIVA DAI SUOI "COLLEGHI" DI PARTITO: I 18 VOTI CHE SONO MANCATI ERANO DI UN GRUPPETTO DI PARLAMENTARI DELLA CDU. HANNO VOLUTO MANDARE UN “MESSAGGIO” AL CANCELLIERE DECISIONISTA, CHE HA STILATO UNA LISTA DI MINISTRI SENZA CONCORDARLA CON NESSUNO. ERA UN MODO PER RIDIMENSIONARE L’AMBIZIOSO LEADER. COME A DIRE: SENZA DI NOI NON VAI DA NESSUNA PARTE – DOMANI MERZ VOLA A PARIGI PER RIDARE SLANCIO ALL’ALLEANZA CON MACRON – IL POSSIBILE ANNUNCIO DI TRUMP SULLA CRISI RUSSO-UCRAINA

xi jinping donald trump vladimir putin

DAGOREPORT - LA CERTIFICAZIONE DELL'ENNESIMO FALLIMENTO DI DONALD TRUMP SARÀ LA FOTO DI XI JINPING E VLADIMIR PUTIN A BRACCETTO SULLA PIAZZA ROSSA, VENERDÌ 9 MAGGIO ALLA PARATA PER IL GIORNO DELLA VITTORIA - IL PRIMO MENTECATTO DELLA CASA BIANCA AVEVA PUNTATO TUTTO SULLO "SGANCIAMENTO" DELLA RUSSIA DAL NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA: LA CINA - E PER ISOLARE IL DRAGONE HA CONCESSO A "MAD VLAD" TUTTO E DI PIU' NEI NEGOZIATI SULL'UCRAINA (COMPRESO IL PESTAGGIO DEL "DITTATORE" ZELENSKY) - ANCHE SUI DAZI, L'IDIOTA SI È DOVUTO RIMANGIARE LE PROMESSE DI UNA NUOVA "ETA' DELL'ORO" PER L'AMERICA - IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO HA COMPIUTO COSI' UN MIRACOLO GEOPOLITICO: IL REGIME COMUNISTA DI PECHINO NON È PIÙ IL DIAVOLO DI IERI DA SANZIONARE E COMBATTERE: OGGI LA CINA RISCHIA DI DIVENTARE LA FORZA “STABILIZZATRICE” DEL NUOVO ORDINE GLOBALE...

alfredo mantovano gianni de gennaro luciano violante guido crosetto carlo nordio alessandro monteduro

DAGOREPORT – LA “CONVERSIONE” DI ALFREDO MANTOVANO: IL SOTTOSEGRETARIO CHE DOVEVA ESSERE L’UOMO DI DIALOGO E DI RACCORDO DI GIORGIA MELONI CON QUIRINALE, VATICANO E APPARATI ISTITUZIONALI (MAGISTRATURA, CORTE DEI CONTI, CONSULTA, SERVIZI. ETC.), SI È VIA VIA TRASFORMATO IN UN FAZZOLARI NUMERO 2: DOPO IL ''COMMISSARIAMENTO'' DI PIANTEDOSI (DOSSIER IMMIGRAZIONE) E ORA ANCHE DI NORDIO (GIUSTIZIA), L’ARALDO DELLA CATTO-DESTRA PIÙ CONSERVATRICE, IN MODALITA' OPUS DEI, SI E' DISTINTO PER I TANTI CONFLITTI CON CROSETTO (DALL'AISE AI CARABINIERI), L'INNER CIRCLE CON VIOLANTE E GIANNI DE GENNARO, LA SCELTA INFAUSTA DI FRATTASI ALL'AGENZIA DI CYBERSICUREZZA E, IN DUPLEX COL SUO BRACCIO DESTRO, IL PIO ALESSANDRO MONTEDURO, PER “TIFO” PER IL “RUINIANO” BETORI AL CONCLAVE...