MA CHE TESORO DI MINISTRO – QUANTO DEVONO ESSERE PREOCCUPATI GLI ITALIANI? PADOAN: “IL GIUSTO, MA SENZA ESAGERARE” – POI DA’ I NUMERI SULLE PRIVATIZZAZIONI 2015: IL 40% DELLE POSTE, IL 49% DI ENAV E IL 40% CIRCA DI FERROVIE. OBIETTIVO 10 MILIARDI (CIAO CORE)

Osvaldo De Paolini per “Il Messaggero

 

piercarlo padoan e consortepiercarlo padoan e consorte

Rublo in picchiata, petrolio che in pochi mesi ha quasi dimezzato il prezzo, Mosca nei guai anche a causa delle sanzioni: ministro Pier Carlo Padoan, una fine d'anno indubbiamente agitata. Quanto devono essere preoccupati gli italiani?
«Il giusto, ma senza esagerare. Perché se è vero che le criticità russe possono incidere temporaneamente sull'economia europea creando qualche difficoltà, dalla caduta del prezzo del greggio l'Italia potrebbe ricavare soprattutto benefici. C'è una scuola di pensiero secondo la quale un petrolio stabilizzato attorno a 60 dollari produrrebbe una crescita dello 0,5% del nostro Pil».


Resta il fatto che le difficoltà russe potrebbero degenerare. Il default non è poi così lontano. Non crede sia esagerata l'entità delle sanzioni inflitte a Mosca dall'Occidente?
«Era un passo obbligato, per Europa e Stati Uniti. Di fronte alla vicenda ucraina sarebbe stato grave non intervenire. Al tempo stesso non si può non pensare al disgelo. Ricordo che fino a poco tempo fa sembrava un fatto acquisito una Russia a pieno titolo nel novero della comunità internazionale. Ora dobbiamo recuperare quella dimensione».

vera l interprete e alexis tsiprasvera l interprete e alexis tsipras


Preoccupato per la crisi greca? Le elezioni alle porte potrebbero riservare una cattiva sorpresa per l'euro.
«In Grecia la situazione politica è indubbiamente delicata, ma la situazione in Europa è molto diversa da quella del 2010-2011».


E le minacce di Alexis Tsipras alla permanenza della troika nell'eventualità il suo partito dovesse vincere le elezioni?
«Temo che i giornali abbiano esagerato sulle sue reali intenzioni. Di recente il leader di Syriza ha fatto dichiarazioni molto responsabili, da uomo di Stato. Il caso merita naturalmente attenzione: nessuno ignora le difficoltà in cui si dibatte la Grecia».


Quindi non ci sarà bisogno del bazooka di Mario Draghi per salvare l'euro?
«Le ragioni per le quali la Bce scenderà probabilmente in campo sono svariate. Per esempio, il tema della deflazione in tutta Europa va affrontato con decisione: le crisi locali vengono dopo». 


Standard & Poor's ha declassato il nostro debito italiano avvicinandolo pericolosamente al livello di spazzatura, quasi ignorando i progressi compiuti dall'Italia sul fronte dei conti interni, a cominciare da un avanzo primario che altri ci invidiano. Non è giunto il momento di mettere mano al debito? Siamo oltre 2.150 miliardi.
«E crescerà ancora, probabilmente per buona parte del 2015. Solo nel 2016 la curva del debito comincerà a cadere in modo significativo. E poiché la crescita è il fattore determinante nel processo di riaggiustamento, fino a quando il Pil non avrà riconquistato stabilmente il segno più è impensabile che si riesca a migliorare significativamente la situazione. Come ho già spiegato, basterebbe una crescita dell'1% e un'inflazione vicina al 2% per ricondurre il problema debito entro limiti di assoluta tranquillità. Sono obiettivi del tutto raggiungibili, soprattutto in relazione a quanto il governo sta facendo per rilanciare la crescita».

jean claude junckerjean claude juncker


Dunque, dovremmo attendere che la crescita sia tornata visibile? Non crede che i mercati vogliano anche altro? Magari un segno più tangibile della volontà degli italiani di ridurre, anche in valore assoluto, il loro enorme debito?
«Non ho mai detto che la crescita sia la sola via. Ho parlato di via maestra, naturalmente ci muoviamo anche in altre direzioni. A esempio in quella della valorizzazione del patrimonio immobiliare dello Stato. O del collocamento in Borsa di quote importanti di partecipate pubbliche».

 

A proposito di valorizzazione del patrimonio immobiliare, più volte quest'anno si è parlato di cessioni sul mercato allo scopo di ridurre il debito. Finora si è però visto assai poco.
«Sgombriamo il campo da un luogo comune: di fronte a un mercato che tra il 2011 e il 2014 ha registrato transazioni destinate all'investimento per 8,5 miliardi, a un patrimonio totale dei fondi immobiliari per 40 miliardi, a un valore complessivo delle Sic quotate per 3,5 miliardi, pensare di immettere sul mercato immobili per centinaia di miliardi fa sorridere. Sarebbe già un gran risultato riuscire a racimolare un paio di miliardi l'anno».

 

jean claude junckerjean claude juncker

Il problema però resta. Che cosa vuol dire valorizzazione?
«Vuol dire mettere a reddito i cespiti più appetibili, collaborare con i Comuni per cambiare la destinazione d'uso degli immobili del demanio militare che spesso sono allocati in zone particolarmente pregiate delle città ma di fatto sono inutilizzabili. Su questo fronte ci stiamo muovendo concretamente: quanto prima partirà la revisione del Testo unico che disciplina questa materia per semplificarla. Inoltre, introdurremo incentivi per i Comuni più solerti oltre a mobilitare la Cassa depositi e prestiti, che sta già lavorando sul tema, e il fondo dei fondi della società Invimit».

 

E poi ci sono i collocamenti sul mercato delle aziende controllate dal Tesoro. Il 2014 non è però stato molto incoraggiante.
«Il mercato non ci è stato favorevole. Tuttavia abbiamo quotato Fincantieri e Rai Way, ques'ultima in particolare ci ha dato grande soddisfazione. Per il 2015 abbiamo tre opzioni: Poste, Enav e probabilmente Fs».

TRENO DELLE FERROVIE SUD ESTTRENO DELLE FERROVIE SUD EST


Niente più collocamenti di Eni o Enel?
«Per il momento abbiamo in programma soltanto una quota di Enel, naturalmente il timing verrà deciso in considerazione del trend di Borsa. Come sempre, l'obiettivo è valorizzare al meglio, non svendere. E c'è un altro obiettivo, altrettanto importante: le privatizzazioni migliorano l'efficienza delle aziende e dei mercati nei quali operano».


Poste, Enav e Ferrovie: avete già deciso la percentuale di capitale che verrà quotata?
«No, ma presumibilmente si tratterà del 40% di Poste, del 49% di Enav e di una partecipazione non lontana dal 40% di Fs».


Secondo il Def l'obiettivo 2015 di realizzo delle cosiddette privatizzazioni è di circa 10 miliardi. Conferma?
«E' l'obiettivo, naturalmente dovremo fare i conti con il mercato. Ma siamo fiduciosi».


Tra pochi giorni scade il semestre italiano alla guida del Consiglio europeo. Non tutti sembrano soddisfatti dei risultati ottenuti dal governo Renzi.
«Ricordo che in Europa come in Italia non esistono bacchette magiche e i risultati non si manifestano da un giorno all'altro. Il lavoro che però abbiamo condotto sta già contribuendo a cambiare l'orientamento del Paese e delle istituzioni comunitarie: sei mesi fa crescita e investimenti erano temi del tutto estranei alla prospettiva di Bruxelles».

TRENO DELLE  FERROVIE SUD ESTTRENO DELLE FERROVIE SUD EST


Converrà che se il risultato è il Piano Juncker o una flessibilità sugli investimenti pubblici sbandierata solo a parole, non c'è da stare molto allegri.
«Il piano è un primo passo utile. Intanto la task force europea nata su iniziativa italiana ha individuato progetti meritevoli di investimento. In attesa dei dettagli sul funzionamento del piano, la Bei può partire da lì. Spesso i giornali sottovalutano i piccoli cambiamenti quotidiani, preferiscono esaltare gli scontri apparenti, mentre in Europa abbiamo soprattutto bisogno di costruire fiducia reciproca».


Ministro, davvero pensa che gli 80 euro in più nelle buste paga di una parte dei lavoratori possano bastare a rilanciare i consumi nel nostro Paese? Lei è uomo di economia...
«Intanto in non poche famiglie, dove lavorano in due, non arrivano solo 80 euro bensì 160. In secondo luogo, pagati i debiti che possono essersi accumulati nella fase peggiore della crisi, è difficile immaginare che quei denari non vengano spesi. E visto che in busta paga ci saranno anche negli anni a venire, qualche effetto lo produrranno. Ne sono certo. Per non parlare del fatto che inciderà non poco anche il taglio dell'Irap sul lavoro».

poste italianeposte italiane


Come vede l'Italia del 2015?
«Sarà un'Italia più efficiente, più semplice, nella quale circoleranno cittadini con più soldi in tasca e le imprese che pagheranno meno tasse. Ora debbo lasciarla, ho un appuntamento al Quirinale».


Per restarci? Lei sa che circola anche il suo nome tra i candidati alla successione del presidente Giorgio Napolitano?
(Contenuta risata e subito una calorosa stretta di mano).

 

Ultimi Dagoreport

pupi avati antonio tajani

DAGOREPORT! PUPI, CHIAGNE E FOTTI – ASCESE, CADUTE E AMBIZIONI SBAGLIATE DI PUPI AVATI, “CONSIGLIERE PER LE TEMATICHE AFFERENTI AL SETTORE DELLA CULTURA” DI ANTONIO TAJANI - IL REGISTA CHE AI DAVID HA TIRATO STOCCATE ALLA SOTTOSEGRETARIA AL MIC, LUCIA BORGONZONI, È LO STESSO CHE HA OTTENUTO DAL DICASTERO FONDI PER OLTRE 8 MILIONI DI EURO TRA IL 2017 E IL 2023 – L’IDEA DI UN MINISTERO DEL CINEMA AVALLATA DA TAJANI (“IL GOVERNO VALUTERÀ") PER TOGLIERE I QUASI 700 MILIONI DI EURO CHE IL MIC HA IN PANCIA PER PROMUOVERE, A SPESE DEI CITTADINI, IL CINEMA ITALICO – IL SEQUESTRO DEI BENI PER EVASIONE IVA DA 1,3 MILIONI CON L'INCREDIBILE REPLICA DI PUPI: “NON E’ UN BEL MOMENTO PER IL CINEMA ITALIANO...” - LA SUA SOCIETA', ‘’DUEA FILM’’, CHE DA VISURA PRESSO LA CAMERA DI COMMERCIO DI ROMA È IN REGIME DI CONCORDATO PREVENTIVO, DEVE A CINECITTÀ CIRCA 400 MILA EURO PER UTILIZZO DEGLI STUDI - L’86ENNE AVATI STA PER INIZIARE IL SUO 46ESIMO FILM (“NEL TEPORE DEL BALLO”) PER UN BUDGET DI 3,5 MILIONI CHE GODE GIÀ DI UN DOVIZIOSO FINANZIAMENTO DI RAI CINEMA DI UN MILIONE... – VIDEO

al thani bin salman zayed donald trump netanyahu saudita sauditi

DAGOREPORT – DOMANI TRUMP VOLA NEL GOLFO PERSICO, AD ATTENDERLO MILIARDI DI DOLLARI E UNA GRANA - PER CAPIRE QUANTI AFFARI SIANO IN BALLO, BASTA APRIRE IL PROGRAMMA DEL FORUM DI INVESTIMENTI USA-ARABIA SAUDITA. CI SARANNO TUTTI I BIG DELL’ECONOMIA USA: MUSK, ZUCKERBERG, ALTMAN, BLACKROCK, CITIGROUP, ETC. (OLTRE AL GENERO LOBBISTA DI TRUMP) - SAUDITI, EMIRATINI E QATARIOTI SONO PRONTI A FAR FELICE L'AMERICA "MAGA". MA PER INCASSARE LA CUCCAGNA, TRUMP QUALCOSA DEVE CONCEDERE: I REGNI MUSULMANI ARABI PERDEREBBERO LA FACCIA SENZA OTTENERE IL RICONOSCIMENTO DI UNO STATO PALESTINESE - L'INCONTRO DEI MINISTRI DEGLI ESTERI SAUDITA E IRANIANO PER UNA PACE TRA SCIITI E SUNNITI - PRESO PER IL NASO DA PUTIN SULL’UCRAINA E COSTRETTO DA XI JINPING A RINCULARE SUI DAZI, IL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA HA DISPERATAMENTE BISOGNO DI UN SUCCESSO INTERNAZIONALE, ANCHE A COSTO DI FAR INGOIARE IL ROSPONE PALESTINESE A NETANYAHU…

starmer - zelensky - macron - tusk - merz - a kiev giorgia meloni fico putin

DAGOREPORT – DOVEVA ESSERE UNA “PONTIERA”, GIORGIA MELONI ORMAI È UNA “PORTIERA”. NEL SENSO CHE APRE E CHIUDE IL PORTONE AGLI OSPITI IN ARRIVO A PALAZZO CHIGI: L’ULTIMO CHE SAREBBE DOVUTO ARRIVARE TRA FRIZZI E LAZZI È ROBERT FICO, IL PREMIER SLOVACCO UNICO LEADER EUROPEO PRESENTE ALLA PARATA MILITARE, A MOSCA, SCAMBIANDOSI SMANCERIE CON PUTIN - PER NON PERDERE LA FACCIA, LA DUCETTA HA DOVUTO RIMANDARE LA VISITA DI FICO A ROMA AL 3 GIUGNO - QUESTI SONO I FATTI: L’AUTOPROCLAMATASI “PONTIERA”, TOLTA LA PROPAGANDA RILANCIATA DAI TROMBETTIERI DI ''PA-FAZZO'' CHIGI, NON CONTA NIENTE SULLO SCENA INTERNAZIONALE (LA PROVA? IL VIAGGIO DI MACRON, MERZ, STARMER E TUSK A KIEV E IL LORO ACCORDO CON TRUMP) - RUMORS: IL TEDESCO MERZ PERPLESSO SUL VIAGGIO IN ITALIA DI LUGLIO. E MELONI PUNTA A INTORTARLO DOMENICA ALLA MESSA DI INIZIO PONTIFICATO DI LEONE XIV, IN PIAZZA SAN PIETRO...

orchesta la scala milano daniele gatti myung whun chung myung-whun ortombina fortunato

DAGOREPORT: CHE GUEVARA VIVE ALLA SCALA – ALLA FINE DEL 2026, SARÀ IL DIRETTORE D’ORCHESTRA COREANO MYUNG-WHUN CHUNG IL SUCCESSORE DI RICCARDO CHAILLY - IL CONIGLIO (CONIGLIO, NON CONSIGLIO) DI AMMINISTRAZIONE DELLA SCALA AVEVA SUGGERITO IL NOME DEL MILANESE DI FAMA MONDIALE DANIELE GATTI. MA LA CGIL DELL’ORCHESTRA, SOTTOTRACCIA, HA SUBITO FATTO CAPIRE CHE NON ERA DI SUO GRADIMENTO: A GATTI VENIVA “RIMPROVERATO” UN ATTEGGIAMENTO UN PO’ SEVERO VERSO GLI ORCHESTRALI (POCO INCLINI A NON FARE QUEL CHE VOGLIONO) – ORA I SINDACATI RECLAMANO L’AUMENTO DI PERSONALE (DEL RESTO, LA SCALA, HA SOLO MILLE DIPENDENTI!), AUMENTI RETRIBUTIVI, SCELTA DELL’UFFICIO STAMPA ALL’INTERNO DEL TEATRO, FINANCO LA RICHIESTA DI PARCHEGGIARE I MONOPATTINI NEL CORTILETTO INTERNO…

orcel giorgetti nagel castagna bpm unicredit

DAGOREPORT - RISIKO INDIGESTO: LA PROTERVIA DI GIORGETTI A DIFESA DI BPM DALLE GRINFIE DI UNICREDIT, INDISPETTISCE FORZA ITALIA E I FONDI CHE HANNO INVESTITO MILIARDI IN ITALIA - GLI SCAZZI SUL DECISIONISMO DI ORCEL NEL BOARD DI UNICREDIT: IL CDA PRENDE TEMPO SULL'OFFERTA DI SCAMBIO SU BPM, CHE LA LEGA CONSIDERA LA "SUA" BANCA - LA STILETTATA DI NAGEL A LOVAGLIO ("PER BUON GUSTO NON RIPERCORRO LA STORIA DEL MONTE DEI PASCHI") E L'INSOFFERENZA DI CALTAGIRONE PER IL CEO DI BPM, CASTAGNA...

keir starmer emmanuel macron e friedrich merz sul treno verso kiev giorgia meloni mario draghi olaf scholz ucraina donald trump

DAGOREPORT - IL SABATO BESTIALE DI GIORGIA MELONI: IL SUO VELLEITARISMO GEOPOLITICO CON LA GIORNATA DI IERI FINISCE NEL GIRONE DELL'IRRILEVANZA. LA PREMIER ITALIANA OGGI CONTA QUANTO IL DUE DI PICCHE. NIENTE! SUL TRENO DIRETTO IN UCRAINA PER INCONTRARE ZELENSKY CI SONO MACRON, STARMER, MERZ. AD ATTENDERLI, IL PRIMO MINISTRO POLACCO TUSK. NON C'È PIÙ, COME TRE ANNI FA, L’ITALIA DI MARIO DRAGHI. DOVE È FINITA L’AUTOCELEBRATOSI “PONTIERA” TRA USA E UE QUANDO, INSIEME CON ZELENSKY, I QUATTRO CABALLEROS HANNO CHIAMATO DIRETTAMENTE IL ‘’SUO CARO AMICO” TRUMP? E COME HA INCASSATO L’ENNESIMA GIRAVOLTA DEL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA CHE SI È DICHIARATO D’ACCORDO CON I VOLENTEROSI CHE DA LUNEDÌ DOVRÀ INIZIARE UNA TREGUA DI UN MESE, FUNZIONALE AD AVVIARE NEGOZIATI DI PACE DIRETTI TRA UCRAINA E RUSSIA? IN QUALE INFOSFERA SARANNO FINITI I SUOI OTOLITI QUANDO HA RICEVUTO LA NOTIZIA CHE TRUMP FA SCOPA NON PIÙ CON IL “FENOMENO” MELONI MA CON...