UN PAPI BISOGNOSO SOLO DI AFFETTO – AL PROCESSO ESCORT, VANESSA DI MEGLIO NEGA IL SESSO CON BERLUSCONI E DICE: “CON IL CAVALIERE CI FURONO SOLO BACI E CAREZZE” – “IL PADRONE DI CASA ERA UNA PERSONA MOLTO CARINA”

Da “Corriere.it

 

silvio berlusconi inaugura la biennale di antiquariato (4)silvio berlusconi inaugura la biennale di antiquariato (4)

Con Berlusconi ci furono «baci e carezze, preliminari ma senza atti sessuali». Vanessa Di Meglio, testimone nel processo a Tarantini e altri sei imputati per le feste organizzate nelle residente private dell’ex premier, racconta la serata del 5 settembre 2008 a Palazzo Grazioli. Dopo la cena, finita intorno all’una, la 42enne ricorda che «gli invitati, piano piano, andarono via e anche Gianpaolo. Io mi sono ritrovata bloccata lì». Dice che erano in quattro, lei, altre due ragazze e Berlusconi (che non nomina mai).

 

«Abbiamo chiacchierato, riso, cantato, niente di particolare» spiega al Tribunale. «Il padrone di casa scherzava, era una persona molto carina», spiega. Al termine della cena «il Cavaliere si alzava e tornava con ceste di regali, cravatte per gli uomini e foulard e altri oggetti per le donne». Di Meglio, che per la prima volta dall’inizio della deposizione nomina «il Cavaliere», chiarisce che c’era una «ventina di invitati» tra i quali riconobbe George Clooney e Eva Cavalli. Ricorda che «tutti ricevevano regali».

TARANTINITARANTINI

 

«Le effusioni con il Cavaliere avvenivano in piedi vicino al divano; in camera da letto c’eravamo io e altre due ragazze. Poi io sono uscita e non so cosa sia successo» - ha dichiarato ancora Vanessa Di Meglio. Poi incalzata da una parte civile che chiedeva ulteriori dettagli, la giovane ha detto ironicamente, «eravamo in piedi sul divano». Ha comunque escluso di aver avuto rapporti sessuali con l’allora premier Silvio Berlusconi.

 

«Nessuno mai mi ha chiesto di prostituirmi, se me l’avessero chiesto non l’avrei fatto», ha detto la testimone rispondendo, più in generale, sulla sua vita privata e sui suoi rapporti con Gianpaolo Tarantini. «Non avevo bisogno di essere pagata», ha poi rilevato rispondendo alle domande sull’eventuale compenso ricevuto per la notte trascorsa tra il 5 e il 6 settembre 2008 a Palazzo Grazioli.

 

patrizia d addario patrizia d addario

«VIA GLI OCCHIALI» - «Signora, gli occhiali da sole ha necessità di tenerli? Altrimenti li tolga». Così il presidente del tribunale di Bari, Luigi Forleo, ha chiesto alla testimone Di Meglio di rinunciare a tenere i grandi occhiali da sole che le coprono il viso. La ragazza, una volta ottenute rassicurazione che non fossero in corso riprese tv, ha messo gli occhiali sulla testa. Con marcato accento francese, la testimone ha risposto con molti «non ricordo» alle domande dei pubblici ministeri.

 

«Chiodo» in pelle nero sfiancato, camicia bianca, pantaloni aderenti neri e scarpe basse, Di Meglio ha ricostruito i suoi rapporti con l’amico («avevano all’epoca una relazione un po’ più che amicale») Gianpaolo Tarantini che l’avrebbe condotta nel 2008 nelle residenze di Silvio Berlusconi. Parlando della cena alla quale partecipò nel 2008 a Palazzo Grazioli, Di Meglio chiama Berlusconi «il padrone di casa, la persona che ci aveva invitati», nonostante l’invito del pm Eugenia Pontassuglia a rispondere senza avere «remore».

Patrizia D Addario Patrizia D Addario

 

La ragazza, che spesso sgrana gli occhi e si aggiusta i lunghi capelli biondi alle domande della pubblica accusa, ha però detto di aver riconosciuto subito Palazzo Grazioli già entrandovi in auto con Gianpaolo Tarantini. Le altre testimoni sono Terry De Nicolò e Sonia Carpentone.

 

I VERBALI - Su richiesta delle difese e dei pm Ciro Angellilis e Eugenia Pontassuglia, il tribunale di Bari ha deciso di acquisire i verbali di interrogatorio resi durante le indagini dalla testimone Terry De Nicolò, rinunciando così ad ascoltare la donna che è presente in aula e che ha ottenuto dai giudici di non essere ripresa da fotografi e telecineoperatori. De Nicolò ha quindi lasciato subito l’aula del tribunale. In precedenza il legale della donna aveva chiesto e ottenuto di allontanare le telecamere.

 

george clooney e amal alamuddingeorge clooney e amal alamuddin

D’ADDARIO - «Ancora oggi - ha detto Patrizia D’Addario - mi sento sola, aggredita e insultata da persone che dovrebbero semplicemente stare zitte, solo stare zitte. Penso solo a quello che mi hanno fatto in questi cinque anni e che continuano a fare. Alcune di queste ragazze (che hanno partecipato come lei alle feste da Berlusconi, ndr) le ho conosciute, ma non ho mai detto niente su di loro, invece loro hanno parlato, hanno detto quello che non era vero, hanno continuato a infangarmi perché più mi infangavano e più non ero credibile. Questa è l’unica verità, ora mi aspetto giustizia dai giudici, per me e per la mia famiglia». Tailleur nero e occhiali da sole glitterati, la escort barese dice di essere «indifferente a tutto», rispondendo alla domanda dei cronisti su che effetto le faccia incontrare le tre ragazze che oggi testimonieranno in aula.

 

LA VICENDA - Alla sbarra per le cene a Roma ci sono, oltre ai fratelli Tarantini e a Beganovic, le attrici Letizia Filippi e Francesca Lana, e gli amici e soci in affari di Tarantini, Pierluigi Faraone e Massimiliano Verdoscia. Nel dicembre scorso è stato condannato a un anno di reclusione con rito abbreviato nell’ambito dello stesso procedimento l’avvocato fasanese Salvatore Castellaneta.

 

george clooney e amal   il giorno dopo 5george clooney e amal il giorno dopo 5

Hanno già annunciato di volersi costituire parte civile due delle 26 ragazze considerate parti lese, si tratta di Grazia Capone e Cinzia Caci. Già costituite in udienza preliminare le baresi Terry De Nicolò e Patrizia D’Addario, fu proprio quest’ultima a far partire l’inchiesta nel 2009 raccontando al pm Giuseppe Scelsi delle particolari cene nelle residenze dell’ex premier.

 

Nelle precedenti udienze il tribunale ha ammesso tutte le liste testi proposte dalle parti: al processo deporranno quindi anche Silvio Berlusconi, suo fratello Paolo, Nicole Minetti e le 26 donne reclutate da Gianpaolo Tarantini e indotte - secondo l’accusa - a prostituirsi con il Cavaliere, tra cui la soubrette Manuela Arcuri, che declino’ l’invito due volte, e Sara Tommasi. I giudici hanno anche ammesso come parti civili alcune delle ragazze che hanno partecipato alle feste: Grazia Capone, Cinzia Caci, Terry De Nicolo’ e Patrizia D’Addario.

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